Mondo Futures: il giovane Crawford non smette di vincere

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Mondo Futures: il giovane Crawford non smette di vincere

Mentre si interrompe la striscia di successi degli italiani, lo statunitense continua la sua scalata

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Oliver Crawford (via Twitter, @usta)
 

M15 CAIRO (EGI, terra rossa) – VINCITORE: Oliver Crawford

È una stagione molto positiva per Oliver Crawford: la conferma arriva direttamente dal Cairo, dove l’ex top 10 tra i junior vince la 14esima partita (su 15 complessive) del 2021 e ritocca il suo best-ranking al numero 481. Secondo trofeo alzato al cielo nel giro di poche settimane, il quarto totale della sua giovane carriera; avversario in finale, il polacco Daniel Michalski (seed numero 3 del torneo), battuto in tre set. Quest’ultimo in semifinale aveva escluso dalla competizione l’azzurro Daniele Capecchi, il quale speriamo possa consolarsi con il suo nuovo miglior piazzamento in classifica, alla posizione 597. Francesco Passaro non si ripete dopo la meravigliosa vittoria di settimana scorsa, ed esce al secondo turno per opera del finalista polacco, così come i colleghi Edoardo Lavagno, Luigi Sorrentino ed Alessandro Ragazzi. Sconfitti all’esordio Ortenzi, Missere, Giacomini e Fellin.

M25 ANGERS (FRA, terra rossa indoor) – VINCITORE: Manuel Guinard

Manuel profeta in patria potremmo dire: il 25enne bretone si aggiudica l’ottavo titolo in carriera su una superficie che ben si adatta alle sue caratteristiche; dopo aver superato il nostro Luca Vanni al primo turno, Guinard (n.302 ATP) approfitta del ritiro ai quarti del suo avversario e batte in finale il monegasco Lucas Catarina (che soli 15 giorni fa sfiorava il successo contro l’azzurro Caruso nel prestigioso 1000 di Montecarlo) per 7-5 6-4. Hanno venduto cara la pelle nelle rispettive semifinali i due promettenti giovani Chun-hsin Tseng (vincitore del Roland Garros junior nel 2018 ed attualmente n.279 ATP) e Giovanni Mpetschi Perricard (molto più indietro in classifica, ma dal fisico imponente e discreto potenziale). Oltre al già citato Vanni, un solo italiano in tabellone, il qualificato Alexander Weis, anche lui fuori all’esordio.

M15 ANTALYA (TUR, terra rossa) – VINCITORE: Christopher Heyman

Il belga Heyman (n.416 ATP) sale a quota 18 titoli ITF conquistati grazie alla sua trionfale settimana turca. L’ungherese Fabian Maroszan (tds numero 7) gli strappa un set nell’atto finale, ma non basta a impedirgli il successo, il settimo su questa superficie; dotato della tds numero 2, per il 27enne non è stato comunque un cammino privo di insidie, a partire dal secondo turno contro il nostro Emiliano Maggioli, bravo a metterlo in difficoltà prima di cedere alla maggiore esperienza del rivale. Bella figura anche per un altro italiano, Francesco Forti (seed numero 3), arrivato fino alla semifinale contro il magiaro; il qualificato Federico Arnaboldi perde invece ai quarti con il vincitore di sette giorni fa, il romeno Nicolae Frunza, mentre il giovane Samuel Vincent Ruggeri deve arrendersi alla tds numero 1 Jeroen Vanneste al secondo turno: discorso analogo per il più esperto Andrea Basso. Infine, registriamo l’uscita al primo turno per il promettente Luca Nardi e Gianmarco Ferrari.

 

M15 MONASTIR (TUN, cemento) – VINCITORE: Christoph Negritu

La nona volta è stata quella buona per Negritu (n.741 ATP), che in questo 2021 ha disputato tornei esclusivamente nella città di Monastir, senza mai arrivare alle fasi finali; e invece adesso può tornare ad alzare un trofeo, il suo secondo in carriera, dopo tre anni di attesa. Più di 100 posizioni guadagnate nel ranking, in virtù del netto successo sul qualificato Igor Marcondes, in una finale senza storia; vedremo se il 27enne sfrutterà il rinnovato abbrivio nelle prossime settimane, dove ricordiamo avrà ancora il ranking protetto. Solo tre gli italiani al via, due dei quali costretti ad affrontarsi al primo turno: parliamo di Omar Giacalone ed Erik Crepaldi (poi ritiratosi nel set decisivo, nel mezzo di una vera e propria battaglia); il siciliano si spinge fino alla semifinale contro il futuro vincitore, dopo aver eliminato la tds numero 4 Laurynas Grigelis (ex top-200 ATP). Sfortunato anche il sorteggio dell’altro azzurro, il qualificato Giorgio Ricca, che perde dal seed numero 2 Yunseong Chung.

M15 SIBENIK (CRO, terra rossa) – VINCITORE: Aldin Setkic

Interrompe un insolito digiuno durato quattro anni il bosniaco Setkic (n.471 ATP), che ritrova la sensazione della vittoria nella vicina Croazia: per il 33enne non sarà stato certo facile attendere così a lungo, abituato com’è ai trionfi a questo livello, come testimonia il suo ricco palmares che ormai conta 28 titoli. Particolare anche come il tutto sia arrivato su una superficie non proprio congeniale a lui, amante del veloce. L’ex numero 165 del mondo batte l’austriaco David Pichler (seed numero 6) in finale per 7-6(5) 6-3. Per quanto riguarda i portacolori azzurri, segnaliamo la presenza in tabellone di Lorenzo Bocchi, che torna a giocare vicino al suo Paese dopo oltre un mese trascorso in India: per lui arriva l’eliminazione ai quarti proprio contro il finalista austriaco. Francesco Vilardo e Marco Miceli passano un solo turno, mentre delude Alessandro Bega (tds numero 1), fuori all’esordio.

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Roland Garros: Tsitsipas non fa sconti a Ofner. Raggiunge Alcaraz ai quarti

Finisce la favola del qualificato austriaco Sebastian Ofner. Il greco rispetta il pronostico e si prepara ad affrontare il numero 1 Carlos Alcaraz

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Stefanos Tsitsipas - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

[5] S. Tsitsipas b. [Q] S. Ofner 7-5 6-3 6-0

Il match conclusivo sul Court Suzanne Lenglen, nonché del programma maschile, vedeva affrontarsi il numero 5 Stefanos Tsitsipas contro il numero 118 Sebastian Ofner. Il match ha regalato parecchi punti spettacolari, sia nella parte iniziale quando l’austriaco è sceso in campo senza troppe pressioni riuscendo a fare gioco pari con Tsitsipas, sia quando, dopo aver incamerato il primo set a fatica (7-5 recuperando un break e sventando la minaccia tiebreak), il greco ha potuto contare su una maggior fiducia che si andava ad unire ad un atteggiamento sempre più rilassato da parte di Ofner, consapevole della sconfitta ormai inevitabile.

Per la terza volta su sette partecipazioni al Roland Garros Tsitsipas raggiunge i quarti di finale (obiettivo che ancora gli manca sia a Wimbledon che allo US Open, mentre a Melbourne sono ben quattro le occasioni in cui ha raggiunte, e superato, i quarti). Adesso per lui ci arà la sfida più attesa da quando è stato sorteggiato il tabellone: affrontare il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz, dal quale ha perso tutti e quattro i precedenti. Partendo dalle qualificazioni invece, il torneo dell’austriaco Ofner si può considerare un grande successo: ha portato a casa sei incontri perdendo cinque set (due dei quali contro Fognini) e, a 27 anni, lunedì prossimo potrà festeggiare l’ingresso tra i primi 100 del mondo per la prima volta in carriera

 

IL MATCH – All’inizio del set si complicano un po’ le cose per Tsitsipas che si trova coinvolto in una vera e propria lotta fisica contro l’austriaco fatta a colpi di racchetta. Il match prende i binari di un classico da terra battuta, con il copione che prevede scambi duri da fondo risolti con colpi a tutto braccio. La testa di serie numero 5 rimonta da uno svantaggio 3-1, e pian piano fa breccia nella difesa di Ofner; l’austriaco prima rischia di cedere sul 5-4, e poi ad un passo da tiebreak arriva il passo falso che gli costa il primo set per 7-5. 

Di fatti il match termina lì perché nella successiva ora di gioco, Ofner riuscirà a portare a casa solamente tre game contro i dodici di Tsitispas che gli permetteranno di chiudere col punteggio di 7-5 6-3 6-0.

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Musetti dopo la batosta con Alcaraz: “La cosa più difficile è lottare, oggi ho scelto la via comoda: lasciarsi andare”

“Ho fatto tutto quello che non dovevo fare” così Lorenzo Musetti, eliminato al Roland Garros dal n.1. “Lui è stato più grintoso, non c’è da stupirsi del suo gioco”

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Lorenzo Musetti - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

Risultato decisamente netto quello con cui il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz ha raggiunto i quarti di finale del Roland Garros, estromettendo Lorenzo Musetti, battuto 6-3 6-2 6-2. Di seguito le risposte date in italiano dal 21enne Musetti:

D: Quando la situazione sembrava un po’ compromessa ti abbiamo visto tirare delle manate. È forse un rimpianto di qualcosa che non hai fatto all’inizio?

Lorenzo Musetti: Sicuramente potevo fare molte altre cose rispetto a quelle che ho fatto, ho fatto forse tutto quello che non dovevo fare (sorride). Ci eravamo prefissi di avanzare sul suo rovescio o comunque imporre un gioco su qeul’angolo dove fa meno male. Col dritto muove molto bene la palla, spesso viene a rete e si avvicina molto. Credo che i piani di gioco erano simili per tutti e due, il primo che riusciva a prendere il controllo con il dritto provava ad imporre il gioco per vincere il punto. Io oggi non mi sono espresso come avrei voluto. Non credo si tratti di emozione, ma più che altro devo avere consapevolezza di me stesso e del livello che ho; non devo fare confusione quando sono di fretta. A volte mi faccio prendere troppo da chi c’è dall’altra parte. Ci sto lavorando e speriamo che già dai prossimi tornei questa sconfitta mi sia da lezione.

 

D: Comunque in passato hai battuo anche Djokovic quindi si possono ripartire da queste belle sensazioni per andare avanti.

Lorenzo Musetti: Non serve ripartire dal passato perché è una cosa poco realistica. Una cosa che mi serve è proprio vedere, analizzare questo match giocata in maniera sbagliata sin dall’inizio e vedere cosa avrei dovuto fare, sicurmente anche nei match precedenti, per valutare cos’è il mio gioco e cosa sarà in futuro. Partendo da questo torneo, i match con Shevchenko e Norrie sono state giocate da manuale quindi andranno osservate anche queste che rappresentano un cambio di marcia, senza ombra di dubbio.

D: Sei stato sorpreso da certe giocate di Alcaraz? Discese a rete, palle corte ecc
Lorenzo Musetti: Sicuramente certi numeri, certi gesti atletici altri giocatori non li fanno, però ecco sei numero 1 al mondo, il più giovane della storia del tennis, un significato ce l’abbia. C’è poco da sorprendersi. Ovvio che in campo, soprattutto per la situazione di svantaggio si tende a meravigliarsi un po’. Più che altro mi sono sorpreso in maniera negativa di quello che facevo io, troppe volte uscivo dallo scambio, magari con una palla corta che non c’entrava nulla, servito sempre male, di fretta, non mi sono mai caricato. Un atteggiamento non positivo che reputo influente sul mio gioco. Ovvio che se al numero 1 al mondo gli lascia anche questo, dà il megio di sé come ha fatto vedere. Su qualsiasi superficie sta imponendo il suo gioco su chiunque.

D: Da una partita di questo tipo cosa ti resta per capire cosa fare per raggiungere quel livello?

Lorenzo Musetti: Questa partita mi serve non dico come bagno di umiltà perché non ho avuto la sfacciataggine di dichiarare qualsiasi che non fosse vera. Oggi mi sento solo di accettare che lui ha giocato meglio, è entrato più grintoso, con più voglia di vincere e mi ha battuto tre set a zero. La cosa più difficile credo sia proprio lottare, io oggi ho scelto la via più comoda che è quella di lasciarsi andare, arrendersi un po’; la prossima volta sceglierò di lottare. Ma proprio da queste partite imparo a scegliere la via più dura che darà i suoi frutti.

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Roland Garros, Muchova ai quarti: “Il piacere è escogitare un piano che poi funziona”

Fermata l’ottima corsa della qualificata Avanesyan, Karolina Muchova parla di come una grande varietà di colpi porti con sé degli svantaggi, della prossima avversaria Pavlyuchenkova e della terra battuta, “non la mia superficie preferita”

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Karolina Muchova - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

Finisce dopo sette incontri il Roland Garros di Elina Avanesyan, ventenne di Pjatigorsk città di quasi 150.000 abitanti a 200 km da Vladikavkaz (famosa per aver dato i natali ad Aslan Karatsev), non lontano dal confine con la Georgia. Sette match come quelli che disputano i finalisti per la qualificata Elina e anche per questo può dire che il suo torneo lo ha comunque vinto e pure abbondantemente.

A battere la n. 134 WTA (residente in Spagna ad Alicante e ora virtualmente in top 80) è stata Karolina Muchova, che continua la sua marcia iniziata con la vittoria su Maria Sakkari. 6-4 6-3 in più di un’ora e mezza il punteggio a favore della ventiseienne di Praga che ha dominato sul piano del gioco forse raccogliendo meno di quanto prodotto, al netto dell’ormai solita prestazione generosa dell’avversaria.

Muchova raggiunge per la prima volta i quarti di finale a Parigi, risultato Slam già ottenuto due volte a Wimbledon (2019 e 2021), mentre già vanta la semifinale all’Australian Open due anni fa. Precipitata oltre il 200° posto a causa di diversi problemi fisici, Karolina sembra ora avviata verso prestazioni e zone di classifica che più le si addicono. In attesa della sfida che mette in palio la semifinale contro un’Anastasia Pavlyuchenkova capace di girare il match contro Mertens, Muchova spiega la chiave del match: “Ho cercato come sempre di essere aggressiva, lasciare andare i colpi. Non conoscevo bene l’avversaria, ma ho avuto l’impressione che migliorasse con il protrarsi del match. Mi sembrava che, se le avessi dato spazio, se lo sarebbe preso. Prendeva tante righe, spostandomi da una parte all’altra”. Nessuna sorpresa, sappiamo che Karolina è colpitrice elegante ed efficace in ogni zona del campo quando in controllo, ma non ama la parte difensiva. Per riuscire ad essere offensiva anche sulla terra battuta (“non la mia superficie preferita” dice ridendo) spiega ancora, “cerco di adattarmi, aggiungere spin, prendermi spazio e, quando l’altra accorcia, entrare a tutta”.

 

Nell’intervista in campo, Fabrice Santoro le ha detto che possiede tutti i colpi, al che Muchova ha risposto che con tante opzioni la mente gira a mille. Mantenere la mente lucida nel fervore del match pare complicato… “Mente lucida? Per me è difficile sempre, non solo in campo. Ma cerco di andare con la prima scelta anche se a volte non è la migliore. Succede che giochi la terza o la quarta opzione, esce una cosa orribile e penso ‘spero che nessuno abbia visto’. Ci sto ancora lavorando”.

Karo dice che con il team ha lavorato parecchio per preparare lo swing sul rosso con l’obiettivo di essere testa di serie a Wimbledon. La proiezione del ranking la mette al n. 27, lei che è stata diciannovesima. La parte per cui tutti questi colpi che sa giocare, queste opzioni, le possono creare difficoltà non convince affatto un giornalista che la incalza sull’argomento. “È una cosa molto positiva” replica lei, “ma può anche essere una maledizione nel momento in cui scegli la soluzione sbagliata. Ma sono felice di avere questo – non lo chiamerei problema –, questo che non è un problema, un bel problema da avere [risate]. Scusate il mio inglese”. Questo falso problema, oltre che potenziale fonte di confusione in campo (e certo quando lo deve spiegare non nella lingua madre), le porta anche parecchie gioie, per esempio “quando ho in mente un piano, non lo cambio e funziona. È quello che mi dà più piacere. Certo, belle le smorzate e gli slice, ma mi piace proprio quando negli scambi lunghi mi concentro sul mio piano”.

C’è però scambio lungo e scambio lungo, evidentemente, visto che, ammette, la difficoltà principale della terra è la durata dei punti: “Se gioco su una superficie più rapida, so che tirando un dritto forte lungolinea al 90% è fatta, al limite vado a chiudere a rete. Qui, se trovo una che macina bene, diventa più una gara fisica, che è complicata per me”.

Al prossimo turno, dicevamo, Pavlyuchenkova, anch’ella con un ranking più basso del livello che sta esprimendo. Anastasia è avanti 2-1 e ha vinto con doppio tie-break l’unico match sul rosso, due anni fa a Madrid. “Nastia ha una gran mano ed è potente, sarà un gran match” promette Karolina.

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