ATP Roma: Djokovic batte Fritz e la pioggia, è già agli ottavi [VIDEO]

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ATP Roma: Djokovic batte Fritz e la pioggia, è già agli ottavi [VIDEO]

Interrotta sul 5 pari del secondo set per quasi 4 ore, il serbo la spunta al tie-break ed evita di tornare in campo mercoledì

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[1] N. Djokovic b. T. Fritz 6-3 7-6(5)

Nel 2019, stava quasi mettendo le radici per diventare una classica delle terra. Dopo Monte Carlo e Madrid di quell’anno, tuttavia, l’incrocio tra i due non si era più riproposto fino allo scorso Australian Open, quando il problema agli addominali del numero 1 del mondo ha portato la sfida a un nuovo livello. Rieccoli dunque uno di fronte all’altro a Roma per mettere la spunta di presenza sul Masters 1000 laterizio che ancora non aveva fatto loro da cornice. Vince ancora Novak Djokovic contro Taylor Fritz, ma va sottolineato come lo statunitense abbia dato battaglia fino alla fine, prendendosi pure il lusso di brekkare l’avversario quando ha servito per chiudere provocandone l’irata reazione nei confronti dell’arbitro. “Ho perso la calma quando ho servito per il match” dirà dopo l’incontro, “ma alla fine, quando superi queste condizioni, queste sfide, credo che ti dia ancora più fiducia”.

Qualche speranza più del solito, il ventitreenne di Rancho Santa Fe forse la nutriva, in virtù dei poco virtuosi risultati di Novak nei due precedenti tornei di casa, sconfitto al secondo incontro nel Principato da Daniel Evans e in semifinale a Belgrado da Karatsev, match peraltro strepitoso di cui è stato valente co-protagonista. Certo, Taylor è arrivato in Italia con un poco rassicurante 0-2 sul rosso, ma al primo turno ha battuto proprio Evans e, quando fa comodo, non c’è nulla di male nel contare sulla proprietà transitiva per contenere il passivo.

IL MATCH – Il conteggio inizia però solo nella colonna di Nole che, sotto la pioggia, sale 3-0 in virtù di un break partito con una smorzata di rovescio (incrociata a sorpresa) seguita dall’abituale precisione nel direzionare i colpi. Evitato lo 0-4, Fritz si procura due opportunità consecutive di rientrare, ma l’altro gli nega la possibilità di giocarsele. La pioggia s’infittisce, Taylor limita danni peggiori, ma non può evitare che Djokovic si prenda il 6-3.

Non c’è motivo di rimanere alle intemperie più del dovuto e il fenomeno di Belgrado mette subito la testa avanti costringendo il ventitreenne del Michigan nell’angolo sinistro fin dalla risposta. Fritz non ci sta, scatena il drittone, approfitta di qualche distrazione e riprende l’altro al quarto gioco per un pareggio tuttavia effimero: perde troppo campo quando è costretto a correre dalle chirurgiche traiettorie noliane e va di nuovo sotto. Al cambio campo, Novak si gratifica bevendo qualcosa del colore della maglietta di Fritz, il quale non si perde d’animo e crea nuove difficoltà alla battuta serba. Djokovic ne esce a fatica sottolineando lo sforzo con il consueto urlo. Urla ancora quando, servendo per chiudere e sbuffando eloquentemente verso l’arbitro Nacho Forcadell per la pioggia copiosa, viene brekkato da un Taylor che si cuce addosso vesti da festa per esplodere due rovescioni vincenti. Sono urla dirette a Forcadell, sceso a controllare il terreno di gioco: “Quanto ancora vuoi giocare? Te l’ho chiesto tre volte, non controlli niente”. Nole va al riparo, Fritz resta seduto tranquillo al suo posto, arriva Sergio Palmieri, l’incontro è sospeso sul 6-3 5-5.

Sono quasi le 20, si ricomincia ed è presto tie-break. Due mini-fughe del 18 volte campione Slam sono immediatamente rintuzzate, ma sul match point a favore non si fa sfuggire l’opportunità di aggredire la seconda battuta forzando l’errore di Fritz. Un Djokovic essenziale guadagna così il terzo turno dove aspetta il vincente tra Cameron Norrie e Alejandro Davidovich Fokina.

BATTUTE NELLA PIOGGIA – “La terra battuta diventa fango e devi confrontarti con l’arbitro e l’avversario per capire quando fermarsi” spiega Nole. “Ovviamente, la decisione non può essere presa da un solo giocatore, ma a un certo punto, verso la fine, non era facile. Lanciavi la palla per servire e la pioggia ti entrava negli occhi. Non è la prima volta e probabilmente nemmeno l’ultima che mi trovo in queste condizioni e, nonostante tutta la mia esperienza, ancora mi arrabbio, perdo la calma. Ma va bene così, alla fine sono grandi lezioni e cerco di portarmi via cose importanti da queste giornate”.

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