Roland Garros 2021, il pronostico di Steve Flink: “Non vedo chi possa fermare Nadal”

Opinioni

Roland Garros 2021, il pronostico di Steve Flink: “Non vedo chi possa fermare Nadal”

Per il giornalista americano solo Djokovic e Tsitsipas potrebbero avere qualche chance, ma un Rafa al 100 percento è pressoché certo superare Federer con lo Slam N.21. Sarà importante il sorteggio: Berrettini e Sinner sono fra i possibili outsider

Pubblicato

il

Nadal e Djokovic durante la premiazione a Roma (Credit: @DjokerNole on Twitter)
 

Al momento della stesura di questo articolo, il sorteggio del Roland Garros non è ancora iniziato. Ciò rende difficile una mia previsione specifica per il torneo, e per questo motivo parlerò più in generale dei possibili scenari del torneo su terra più importante al mondo.

A prescindere dal sorteggio (Rafael Nadal e Novak Djokovic capiteranno nella stessa metà di tabellone? Chi troverà Stefanos Tsitsipas ai quarti?), il mio pensiero è che non ci sia nessuno in grado di precludere a Nadal un altro trionfo nel suo torneo preferito. Il quattordicesimo successo a Parigi mi sembra sempre più plausibile, e consentirebbe tra l’altro allo spagnolo di sorpassare il rivale Roger Federer nella classifica del maggior numero di Slam vinti: si tratterebbe infatti del ventunesimo conquistato dal maiorchino.

Va detto che quest’anno si è dimostrato più vulnerabile del solito sulla terra rossa: ricordiamo ad esempio, che il picchiatore russo Andrey Rublev gli ha impedito di alzare il dodicesimo trofeo di Montecarlo, estromettendolo nei quarti di finale dopo tre set combattuti. Lo spagnolo aveva accettato la sconfitta con la sua solita compostezza, ben consapevole che la stagione sul rosso era ancora lunga, e che la forma fosse inevitabilmente da migliorare.

Nel seguente torneo di Barcellona, è stato spinto al limite da un ispirato Tsitsipas in finale: il greco ha giocato al meglio delle sue possibilità, sfiorando la vittoria. Ricordiamo un match point non convertito in modo alquanto sfortunato: una risposta di Tsitsipas molto profonda e centrale, subito rispedita al mittente dallo spagnolo; il greco ha quindi lasciato partire un potente dritto indirizzato all’angolo del rovescio di Nadal, che, con non poca difficoltà, è riuscito ad agganciarlo e contrattaccare. La pallina a quel punto ha toccato la rete, restando fortunosamente in gioco e consentendo a Rafa di vincere il punto. Il maiorchino alla fine ha vinto per 6-4 6-7 (6) 7-5 un match molto combattuto e deciso su pochi punti, un bel carico di autostima e fiducia nei propri mezzi in vista dello Slam parigino.

Ci siamo poi spostati a Madrid, dove ha incontrato un Sascha Zverev in gran spolvero che l’ha eliminato ai quarti, incrementando il suo bottino negli head-to-head contro Nadal a tre vittorie di fila. Nonostante uno svantaggio iniziale di 4-2, il tedesco ha vinto in straight sets servendo molto bene, attendendo il momento giusto per scendere a rete a chiudere il punto e difendendosi in maniera perfetta. Per Rafa sono ricominciati quindi i pensieri negativi riguardo la propria competitività: uscire prematuramente da due tornei nella rincorsa al Roland Garros non aveva aiutato, e sentiva un bisogno impellente di un episodio che potesse riconsegnargli fiducia.

Nel Masters 1000 di Roma è stato ancora una volta sull’orlo del baratro nel match di ottavi contro Denis Shapovalov: il mancino canadese, alla sua miglior prova in carriera su questa superficie, è quasi riuscito a prendersi lo scalpo più prestigioso. Shapovalov era sopra di un set e un break, e aveva addirittura una chance per strappare una seconda volta il servizio all’avversario; a quel punto, Nadal ha fatto partire il proprio comeback, invertendo l’inerzia del match. Si è arrivati dunque al set decisivo, ed ancora una volta lo spagnolo è finito sotto nel punteggio, 3-1: non solo, ha poi dovuto annullare un doppio match point sul proprio servizio con il risultato per 5-6 in favore di Shapovalov. Per sua fortuna, il canadese si è fatto ingolosire dalla situazione ed ha sprecato entrambe le opportunità di vittoria, consegnandosi al rivale nel tie-break conclusivo.

Al turno successivo Nadal si è preso la rivincita contro Zverev, eliminando quindi in semifinale il gigante americano Reilly Opelka, per poi alzare finalmente le braccia al cielo al termine dell’atto finale contro Novak Djokovic nel miglior match disputato su terra rossa nella stagione 2021 dall’iberico, terminato sul risultato di 7-5 1-6 6-3 – si è trattato della sua decima vittoria nel torneo italiano. Il primo set ha visto un sostanziale equilibrio fino al 5-5, dove il serbo ha fallito un game-point commettendo doppio fallo e pagando con il break subito dopo. Nel secondo parziale Djokovic si è rifatto alla grande dominando la partita, che si è decisa sul 2-2 nel set decisivo: Novak ha sprecato una doppia chance di break, permettendo quindi a Rafa di prendere il controllo del match senza voltarsi più indietro, accorciando anche negli head-to-head con il serbo, ora sul 29-28 Djokovic.

Un match deciso su pochi punti giocati meglio dallo spagnolo, che a mio avviso ha saputo alzare il livello quando contava davvero: micidiale di dritto come non lo vedevo da tempo; l’ho trovato migliorato anche al servizio, più veloce e preciso. La preparazione per il Roland Garros è quindi terminata, e credo che Nadal sia in una buona situazione ora. Compirà 35 anni nei primi giorni del torneo, ma per il momento sta giocando come se ne avesse dieci di meno, e non importa quanto sia modesto, per me il quadro è abbastanza chiaro: Rafael Nadal crede ciecamente che vincerà di nuovo a Parigi.

Penso che solo altri due giocatori siano in grado di giocarsi la vittoria finale, ma avranno bisogno di una congiunzione astrale molto favorevole perché possa succedere: Djokovic e Tsitsipas sono molto preparati e daranno tutto per portarsi a casa il trofeo, ma potrebbe non bastare. In particolare, il serbo dovrebbe essere indicato come secondo favorito dietro Nadal, per diversi motivi: ha già vinto il torneo nel 2016, nel momento più alto della sua carriera, culminato proprio con la vittoria del quarto Slam consecutivo, il primo dai tempi di Rod Laver nel 1969 a riuscire in tale impresa; in più, Djokovic ha già battuto Nadal al Roland Garros, nella loro sfida ai quarti di finale nel 2015.

Non mancano i dati a sfavore del serbo: uno su tutti, ha perso tre finali a Parigi contro Nadal (nel 2012, 2014 e 2020). Nell’ultima occasione, in particolare, abbiamo assistito ad un match a senso unico, con lo spagnolo abile a sbarazzarsi del rivale per 6-0, 6-2, 7-5; complessivamente, Rafa ha battuto Novak per sette volte a Parigi a fronte di una sola vittoria del serbo.

Resto sicuro del fatto che Nadal rispetti Djokovic come giocatore più di chiunque altro, e che la finale scorsa sia stata un’anomalia difficilmente ripetibile: Rafa ha giocato in maniera davvero perfetta, mentre Novak era lontano dalla sua forma migliore. Se dovessero incontrarsi anche quest’anno, il match sarà totalmente diverso. A Roma, infatti, Djokovic è stato sconfitto con un margine davvero ridotto, ed entrambi i giocatori sembravano consapevoli dell’equilibrio in campo.

Il serbo gioca nel torneo di casa questa settimana, alla ricerca del primo titolo dopo l’Australian Open vinto per la nona volta ad inizio stagione. È ovviamente il grande favorito, ed una vittoria potrebbe dargli un bello slancio in vista dello Slam, facendogli dimenticare l’orrenda prestazione di Montecarlo contro Dan Evans o la bruciante sconfitta contro Aslan Karatsev nel primo torneo di Belgrado di qualche settimana fa, dove era sembrato soffrire la pressione di giocare nel torneo da lui organizzato. Basti pensare che era riuscito a convertire nell’occasione soltanto 5 delle 28 palle break concesse dal russo. Novak dovrebbe essere pronto per Parigi, dove altrimenti il successo del maiorchino lo distanzierebbe nella classifica degli Slam vinti (al momento è a due Slam di distanza, per cui una vittoria dell’uno o dell’altro farebbe una grande differenza).

Allo stesso tempo, anche Tsitsipas ha avuto una buona marcia d’avvicinamento al Roland Garros. Il greco ha trionfato infatti a Montecarlo, ha perso per un soffio la finale di Barcellona contro Nadal, è uscito agli ottavi un po’ a sorpresa a Madrid, ma si è prontamente rifatto con un ottimo torneo di Roma, dove è stato sconfitto solo nei quarti di finale da Djokovic, ma solo dopo aver venduto cara la pelle: ricordiamo infatti che aveva servito per il match, prima di subire la rimonta del serbo e perdere al terzo set per 7-5.

Sia che Djokovic che Nadal hanno dimostrato al greco di essere ancora i migliori al mondo quando si tratta di spingere al massimo per diverse ore, ma bisogna ammettere che Tsitsipas è stato in grado di reagire al meglio dopo la sconfitta contro Novak: la settimana scorsa, infatti, lo abbiamo visto trionfare nel torneo di Lione e raccogliere il suo secondo alloro della stagione su terra rossa – una vittoria arrivata giusto in tempo, verrebbe da dire.

Ci sono anche altri tennisti che andrebbero presi in considerazione per la vittoria a Parigi, ma al momento non sembrano sufficientemente stabili. Dominic Thiem è stato eccezionale nelle ultime cinque edizioni dello Slam parigino: nel 2016 ha perso da Djokovic in semifinale, un anno dopo l’artefice della sua eliminazione è stato Nadal, sempre al penultimo round; quindi, nelle due successive edizioni è stato l’avversario in finale dello spagnolo. L’anno scorso è stato sconfitto ai quarti da Diego Schwartzman, ma non dobbiamo dimenticare che appena poche settimane prima aveva vinto il suo primo Slam in carriera, lo US Open, quindi gli possiamo concedere un mezzo passo falso. Ad oggi però, l’austriaco sembra lontano parente di sé stesso: ha saltato il torneo di Montecarlo, ha perso da Zverev a Madrid in semifinale e da Lorenzo Sonego a Roma negli ottavi, ed infine è uscito malamente dalla sfida contro Cameron Norrie nel recente torneo di Lione. Thiem è un terraiolo fortissimo, questo non si discute, ma al momento mi sembra troppo vulnerabile per poterlo pronosticare nelle fasi finali del Roland Garros.

E cosa dire del numero due al mondo Daniil Medvedev, che ha candidamente ammesso che sulla terra non riesce a giocare bene, una cosa che abbiamo ampiamente verificato durante tutta la primavera? Credo infatti che il russo uscirà molto presto da Parigi, e non sarebbe una novità, dato che in questo torneo ha perso all’esordio per quattro anni di fila. Il suo morale è basso, e viene difficile immaginarlo nelle fasi finali: il fatto che Nadal abbia un seed inferiore a lui fa gridare all’ingiustizia.

Riguardo a Sascha Zverev, penso possa essere un fattore. Il finalista dello scorso US Open ha vinto di recente il torneo di Madrid, il terzo Masters 1000 su terra della sua carriera, e ha un tipo di gioco che ben si sposa con qualsiasi superficie. Il suo limite, infatti, è sempre stato caratteriale; proprio per questo motivo dubito che possa vincere il Roland Garros, anche se sono sicuro che sia uno dei pochi avversari che Nadal eviterebbe volentieri.

Per chiudere, cito altri tre nomi che, se fortunati al sorteggio, potrebbero fare un bel po’ di strada nel torneo: Rublev è un vero e proprio combattente che si approccia ad ogni torneo come se fosse l’ultimo, però a parte la finale giocata a Montecarlo non è stato esaltante nei restanti tornei dell’annata rossa. Matteo Berrettini gioca bene su terra ed ha raggiunto la finale a Madrid, ma dubito che possa spingersi oltre i quarti di finale a Parigi. Un altro italiano che dobbiamo tenere d’occhio è poi Jannik Sinner, che non ha giocato all’altezza del suo potenziale sul mattone tritato in questo 2021, ma è tra i più determinati giocatori del circuito, e bisogna ricordare che a Roma ha giocato alla pari con Rafa Nadal. Potrà sorprendere nel torneo, memore anche dell’edizione scorsa, ma la mia sensazione è che al massimo lo vedremo in semifinale.

Tutto, insomma, riconduce a Nadal, un uomo in missione: raggiungerà il picco della forma a Parigi, come ogni anno, e sarà come sempre un avversario pressoché insormontabile. Rafa è stato in grado di vincere il Roland Garros nelle sue prime quattro partecipazioni (2005-2008), prima di una storica sconfitta agli ottavi contro Robin Soderling nel 2009. A quel risultato sorprendente seguirono però altri cinque successi consecutivi (2010-2014), prima di perdere da Djokovic nel 2015 e di arrendersi ad un infortunio nel 2016. Da allora è tornato a macinare vittorie, e siamo di nuovo a quattro titoli di fila. Battere Rafa Nadal al meglio dei cinque set su terra è il compito più difficile nel tennis, per chiunque. Sono quasi certo che sarà ancora lui a trionfare a Parigi.

Traduzione a cura di Antonio Flagiello

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement