Bublik in esclusiva: "Odio la terra battuta! Sinner è un bene per il tennis"

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Bublik in esclusiva: “Odio la terra battuta! Sinner è un bene per il tennis”

Il kazako si prepara al Roland Garros: “Ma non ho aspettative. E non vedo l’ora che finiscano i tornei su terra battuta”

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Alexander Bublik
 

Tra i contendenti dell’Ultimate Tennis Showdown, il torneo di esibizione andato in scena lunedì 24 maggio e martedì 25 maggio all’Accademia di Patrick Mouratoglou a Biot (Francia), c’era anche Alexander Bublik. Il tennista kazako non è riuscito a raggiungere le semifinali del torneo, ma ha messo in mostra come al solito un tennis variopinto e divertente. E, a margine del torneo, si è concesso a Ubitennis per una breve intervista.

Sasha, cosa pensi del format dell’Ultimate Tennis Showdown?

“È un formato che rende il tennis più tosto dal punto di vista fisico: non c’è la seconda palla di servizio e di conseguenza ci sono più scambi, inoltre non c’è praticamente tempo per fermarsi e ragionare tra un punto e l’altro. Dopo tre match qui ti senti stanco quasi come quando arrivi alla seconda settimana di uno slam! Questo, comunque, diventa un buon allenamento in vista dei tornei ufficiali, e dunque tornerò volentieri nelle prossime edizioni”.

Sono disponibili anche alcune card che permettono di costringere l’avversario a fare serve and volley, o a chiudere il punto entro tre colpi. Sono varianti tattiche interessanti?

“Sì, ma penso che l’organizzazione dovrebbe anche introdurre qualche card che aiuti chi sta al servizio. Quelle attuali spesso facilitano di più chi risponde. Penso che magari dare la possibilità di giocarsi un punto avendo tre palle a disposizione per il servizio aiuterebbe chi punta molto sul servizio, come il sottoscritto. In ogni caso la card che rende possibile chiedere che un punto valga doppio la trovo interessante perché facilita le rimonte”.

Il Roland Garros è alle porte. Quali sono le tue aspettative?

“Per essere onesti, non ho aspettative. Non le ho mai. Semplicemente penso a mettere in campo il mio gioco e a vincere partita dopo partita”.

La terra rossa non è sicuramente la tua superficie preferita…

“La odio! Non vedo l’ora che la stagione su terra battuta finisca. C’è chi ritiene che il tennis consista nel correre da un angolo all’altro del campo. A me invece piace mettere dentro la prima e vincere il punto velocemente. Diciamo che preferisco giocare sull’erba…”

Recentemente hai giocato contro Jannik Sinner, e in Italia ha fatto scalpore il momento in cui gli ha detto “Tu non sei umano” al termine del match. Cosa pensi di questo giocatore?

“Un giocatore così giovane e così forte è un bene per il gioco. Ha la mentalità di un campione, ed è la cosa più importante”.

Da qualche tempo sei sponsorizzato da un’azienda italiana, la Yoxoi. Qual è il tuo rapporto con loro? (Ubitennis ha un rapporto di sponsorship con Yoxoi, ndr)

“Il nostro rapporto è nato nel 2018 e fin qui va tutto alla grande. Nel corso del tempo abbiamo intrapreso alcune modifiche all’abbigliamento che vesto in campo. Ho una tenuta da gioco preferita, che è proprio quella che ho usato qui a Biot”.

Cosa ha di particolare il vestiario che ti viene fornito?

“I materiali sono buoni perché non sono sintetici. Mi aiutano molto nel gestire il calore e il sudore, una cosa importante per me, che non amo particolarmente giocare sotto il sole. Al giorno d’oggi il vestiario gioca un ruolo importante nelle prestazioni di un atleta e con Yoxoi le cose procedono al meglio”.

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