Ultimate Tennis Showdown: Moutet vince l'esibizione di casa Mouratoglou. Non bene Fognini

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Ultimate Tennis Showdown: Moutet vince l’esibizione di casa Mouratoglou. Non bene Fognini

La sfida tra otto partecipanti termina col successo del francese in finale su Fritz. L’azzurro ko tre volte su tre

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Corentin Moutet con il trofeo dell'Ultimate Tennis Showdown (photo Jean-Remy Gaudin-Bridet, UTS)
 

Niente seconda palla di servizio, set con una durata di tempo limitata e interviste televisive nei cambi di campo; oppure il giudice di sedia che chiama i giocatori con dei soprannomi da loro scelti e l’introduzione di alcune “card” selezionabili, mosse con cui un giocatore può obbligare l’altro a fare serve&volley o chiedere che il punto successivo valga doppio. Sono solo alcune delle innovative regole dell’Ultimate Tennis Showdown, il torneo di esibizione made in Mouratoglou che si è svolto per la sua quarta edizione lunedì 24 e martedì 25 maggio nella lussuosa Academy del noto coach francese su campi in terra rossa.

Ad alzare il trofeo è stato Corentin Moutet, profeta in patria al termine di una due-giorni avvincente e sicuramente ricca di buon tennis. “Amo giocare le esibizioni perché ti permettono di essere te stesso in campo, esprimendo senza freni le tue emozioni. Siamo umani, non robot, quindi ci piace non doverci contenere ogni tanto – ha detto Moutet, che aveva giocato già in altre due edizioni dell’UTS -. Sono felice di aver vinto questo torneo, ci tenevo visto che nelle altre occasioni non avevo fatto altrettanto bene”.

UN TENNIS 2.0 – A garantire la qualità del gioco offerto dal torneo era il campo di partecipazione: a Biot, nei pressi di Nizza, sono stati protagonisti otto giocatori tutti nei primi 40 del ranking ATP tranne uno, proprio Moutet. Il 22enne francese (attuale numero 72 ATP) ha superato in finale l’americano Taylor Fritz per 3-1. Era il protagonista meno atteso, ma ha messo in mostra un ottimo tennis e si è destreggiato meglio degli altri concorrenti (Medvedev, Schwartzman, Dimitrov poi sostituito da Mahut, Garin, Fognini, Bublik e Fritz) nei meandri di un format definito come “un laboratorio di tennis” pensato per rendere le partite più intense e divertenti, con meno tempi morti tra un punto e l’altro e più scambi grazie all’eliminazione della seconda di servizio.

Un tennis 2.0 a cui non è stato facilissimo abituarsi, per i protagonisti in campo, che hanno comunque avuto modo di prepararsi per il Roland Garros al via lunedì prossimo con una sorta di allenamento agonistico molto particolare. L’Italia è stata rappresentata da Fognini, che proprio il 24 maggio ha compiuto 34 anni venendo festeggiato in campo. Non brillantissimo l’azzurro, che ha finito per perdere tutti e tre i match giocati contro Fritz, Moutet e Medvedev. Anche il russo numero 2 del mondo non è stato eccezionale, confermando ancora una volta il suo scarso feeling col mattone tritato: lo hanno sorpreso sia Moutet che Fritz.

LE PAROLE DI MEDVEDEV – Il russo, dopo la sua eliminazione dal torneo, ha glissato: Mi sento bene, sto migliorando di giorno in giorno su questa superficie e spero di riuscire a giocare un buon tennis a Parigi – ha detto Daniil -. Questo torneo è stato comunque molto utile in vista del Roland Garros, dandoci modo di testarci contro giocatori forti. Giocare con un prize money in palio e in un tabellone a gruppi in cui c’è l’obiettivo di passare in semifinale, un po’ come accade alle ATP Finals, ti fa entrare nel clima della competizione. È stata una buona scelta strategica per giocare qualche match prima di uno Slam”.

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