Roland Garros: Nadal rischia solo nel terzo, ma passa. Struff sorprende un Rublev spuntato

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Roland Garros: Nadal rischia solo nel terzo, ma passa. Struff sorprende un Rublev spuntato

Rafa, all’esordio, governa a lungo un buon Popyrin, che però spreca due chance clamorose per portare il match al quarto. Ad Andrey non riesce la rimonta e cede in cinque a Struff

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Rafael Nadal - Roland Garros 2021 (via Twitter, @rolandgarros)
 

La carica dei 101 è una tentazione troppo forte per i titolisti chiamati a dare un’immagine della nuova vittoria al Roland Garros di Rafa Nadal. Noi, per precisi motivi morali, ci asteniamo. Animazioni per fanciulli a parte, non sussistevano troppi dubbi circa l’esito dell’esordio di Rafa nella campagna parigina 2021, eppure la vittima sacrificale sorteggiata dalla malevola urna, quell’Alexei Popyrin capace di opporre una buona resistenza nel recente e solo precedente giocato a Madrid un mesetto fa, ha persino rischiato di strappare un set alla belva del Bois de Boulogne, impresa di cui non si hanno frequenti tracce nello storico. L’anomalia si stava per verificare nel terzo parziale, condotto dal tiratore australiano fino al cinque-tre e poi buttato dal medesimo insieme a due set point sciagurati, preludio a un tie-break finito come anche chi non ha avuto modo di assistere al match può immaginare. Punteggio finale: 6-3 6-2 7-6(3).

Altro fatto arcinoto, Rafacito nei primi turni degli Slam, e massime a Paris, per qualche minuto dopo il riscaldamento tituba, si contrae, gioca cortino. Una sceneggiatura classica andata in scena anche oggi, e bravo Popyrin ad approfittarne, per far bella figura e resistere sino al tre pari. Non poteva durare, non succede quasi mai. Alexei, chiare origini sovietiche nascoste dietro al passaporto, dalla patria degli antenati ha ereditato nome e cognome; da quella adottiva una certa qual propensione a un gioco piuttosto offensivo e verticale, per la verità quasi obbligato dal servizione, vero gioiello della casa.

Un dritto sballato, un doppio fallo e un filo di pressione sono presto giunti a guastargli la festa nel break del tre-quattro, preludio a un assolo del campione arrestatosi, quasi d’improvviso, a metà della terza frazione. Libero di testa, senza molto da perdere, Popyrin ha alzato il voltaggio del dritto e si è spinto fino a un millimetro dal quarto set. Ma si sa, contro Rafa, sul Philippe Chatrier, quel millimetro può essere lungo quanto un tornante del Tourmalet. Due set point gettati alle ortiche, soprattutto uno, con il campo aperto a disposizione e lo smash mandato in tribuna. Poi un dritto sventagliato in mezzo ai fotografi e Nadal di nuovo lì, appaiato, pronto a sbranare il tie break non molti minuti dopo.

Una passaggio del turno ingoiato facilmente dal maiorchino, comunque in palese formato warm-up. Avrà ancora qualche giorno per scaldarsi, Rafa: al prossimo turno gli tocca Richard Gasquet, la vittima preferita tra le vittime preferite. L’elenco dei precedenti dice sedici a uno, con l’unica vittoria di Riccardo andata in scena al Challenger di Saint-Jean de Luz, nel lontanissimo 2003. L’ultimo set Gasquet l’ha vinto In Canada, nel 2008. Non crediamo ci siano margini per un esito meno scontato del prevedibile.

Se da Nadal non ci si attendevano sorprese, il botto inaspettato l’ha fatto Andrey Rublev, nolente. Considerato dalla critica un antagonista tra i più pericolosi nonostante il calo di forma accusato dopo Montecarlo, torneo smarrito in finale avendo però eliminato Rafa, Andreino ha lasciato mestamente il torneo (6-3 7-6 4-6 3-6 6-4 il punteggio finale) per mano dell’ottimo Jan-Lennard Struff.

Jan-Lennard Struff – Roland Garros 2021 (via Twitter, @rolandgarros)

Rafacito non potrà prendersi la rivincita, nell’ipotetico quarto di finale. L’avversario di primo turno non era tra i più accoglienti: Struff sulla terra sa giocare, anche se considerate le molte camicie sudate per eliminare l’ottimo Flavio Cobolli a Parma la scorsa settimana non deponevano a favore delle sue quotazioni. Il potente uomo di Warstein, cappellino girato sulla nuca d’ordinanza, ha invece proposto una partita niente male attaccando l’attaccabile, e rifiutando pervicacemente, ove possibile, la ragnatela russa negli scambi da dietro, che l’avrebbe visto senz’altro impigliato.

Jan-Lennart ha servito bene ed è stato molto aggressivo, come testimoniano i venticinque ace e i sessantatré vincenti contati alla fine del pallottoliere. Rublev si è innervosito presto senza riuscire a trovare il bandolo della matassa, ed è finito sotto di due set, smarrendo il secondo al tie-break. Poi d’improvviso è risalito, e Struff gli ha teso una mano nel fatidico settimo gioco del terzo: un recupero del rosso destinato al corridoio non lasciato, un colpo al volo rivedibile, un passante incassato e una palla break offerta, premessa al quattro-tre e servizio Russia, anticamera della rimonta. Rimonta che c’è stata, con un quarto set controllato da Rublev e un finale che pareva segnato. Nel quinto, tuttavia, Struff si è rifiutato di sprecare la ragguardevole prova fin lì condotta, e riprendendo a spingere ha centrato il colpo di reni decisivo. Il secondo round, contro il terraiolo da Santa Fe Facundo Bagnis, dovrebbe dirgli bene e chissà, da quelle parti il tabellone sembra davvero aperto.

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