Roland Garros: Giorgi e Paolini out, finisce il torneo dell'Italia al femminile

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Roland Garros: Giorgi e Paolini out, finisce il torneo dell’Italia al femminile

Camila perde un incredibile primo set, domina il secondo ma è battuta da Gracheva in quello decisivo. Poco da fare per Jasmine contro Maria Sakkari

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Camila Giorgi - Roland Garros 2021 (foto @federtennis)
 

Avventura conclusa al Roland Garros per il contingente italiano al femminile. Le ultime due connazionali superstiti, Camila Giorgi e Jasmine Paolini, hanno salutato Bois de Boulogne poco dopo l’ora di pranzo, rispettivamente battute da Varvara Gracheva e Maria Sakkari. Se pochino avrebbe in ogni caso potuto la comunque commendevole Jasmine, qualche speranza sull’azzardo Giorgi l’avevamo riposto, ma si sa, le partite a dadi restano nell’esclusiva disponibilità della dea alea.

Il periodo sull’ottovolante di Camila non ha partorito un nuovo episodio favorevole dopo la pazzerella partita di primo turno, strappata tra mille su e giù all’impotente Petra Martic di cui ancora ricordiamo l’espressione smarrita a fine match. Stavolta è finita male, anche se era iniziata bene. Peccato, il tabellone non sarebbe nemmeno stato malissimo e la prossima avversaria, quella Marta Kostyuk già battuta l’anno scorso a Praga al termine di un’altra sfida-fiume, avrebbe offerto una partita aperta con finestra sulla seconda settimana. Come sappiamo, tuttavia, le benevolenze o le insidie del draw, il tenore e la forma dell’avversaria e ormai finanche le superfici più o meno gradite, contano il giusto quando in campo scende la figlia di Paròn Sergio: se è luna buona si può vincere pressoché contro chiunque, altrimenti buonanotte.

L’astro di giornata non era quello fortunato, e il bonus terzo turno è andato a Varvara Gracheva, che è stata svelta a procurarsi la prima palla break dell’incontro senza però riuscire a convertirla, per un inciampo in un gratuito di dritto. Da lì Giorgi ha preso a dominare a pallate: break al quinto gioco con il drittone e due risposte vincenti, una per lato, prima di volare su un cinque a due che pareva comodo. Ma quando si parla di Camila i set che sembrano finiti non lo sono mai per davvero, e anche stavolta il ribaltone era dietro l’angolo. Gracheva, giocatrice che volendo sa tirare e condurre il gioco ma non è sciocca, si è messa a difendere pur traballando a tratti, senza vergogna di appoggiarsi a qualche chop di dritto nei casi più estremi. Giorgi, costretta a tirare di là qualche palla in più, come spesso accade ha cominciato a sbagliare l’impossibile, e perso cinque giochi in fila insieme all’incredibile set.

Come nulla fosse, l’italiana, continuando a sparare ad alzo zero, ha ripreso a centrare il campo nel secondo dominando in lungo e in largo, e ha senza problema alcuno spinto il match al terzo, quand’è nuovamente stata sostituita dalla gemella prodiga. Lo spartiacque decisivo si è manifestato nel secondo game: prima Camila ha cancellato due palle break rischiando non poco, poi ne ha offerta una terza tirando fuori di qualche metro un dritto. Con un similare rovescio lontano dalla riga la numero uno d’Italia ha perso il servizio e non si sarebbe più ripresa: sarà Gracheva, che fino a oggi non aveva mai giocato al Roland Garros, a scendere in campo nel weekend.

Come detto, il giovedì parigino non ha detto bene nemmeno a Jasmine Paolini, ma il compito della lucchese era francamente di difficile soluzione. Maria Sakkari, sebbene abbia negli anni di molto migliorato il proprio rendimento sul veloce, rimane una gran giocatrice da terra battuta: visti i ritiri, le autoesclusioni e le molte eliminazioni eccellenti andate in scena negli ultimi giorni, non ci sorprenderemmo di ritrovare la greca anche molto avanti nel torneo. La partita ha francamente percorso una strada a senso unico, anche se va riconosciuta a Jasmine la solita voglia di non lasciar nulla d’intentato. L’equilibrio si è però rotto sul due pari del primo set, quando Sakkari ha inaugurato un parziale di otto giochi a zero che avrebbe abbattuto un toro e forse più d’uno. Brava comunque Paolini a recuperare uno dei due break di svantaggio nel secondo e a provarci fino alla fine. I danni sono stati limitati per quanto possibile, purtroppo non sono emerse scialuppe cui aggrapparsi per fare molto di più.

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