Roland Garros: epica vittoria di Federer in oltre tre ore e mezza, sfiderà Berrettini

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Roland Garros: epica vittoria di Federer in oltre tre ore e mezza, sfiderà Berrettini

Lo svizzero chiude alle 0:43 contro il tedesco Koepfer nel deserto del Philippe Chatrier, è il più anziano agli ottavi di Parigi negli ultimi 53 anni

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[8] R. Federer b. D. Koepfer 7-6(5) 6-7(3) 7-6(4) 7-5

L’abbiamo pensato tutti: quando dopo due ore di partita Dominik Koepfer ha raggiunto Roger Federer vincendo il tie-break del secondo set, forse l’elvetico sentiva già il profumo dell’erba degli amati prati. Dopotutto tre match a Parigi li ha messi in cascina, atleticamente è migliorato rispetto a Ginevra. Ma chi glielo fa fare di lottare ancora per due o tre set contro un tignoso come il tedesco?

A inizio terzo set Koepfer si porta subito avanti di un break, e il modo in cui lo ottiene lascia pensare che Roger non sia poi tanto preso dal match: forse per la prima volta in carriera lascia andare una risposta steccata del suo avversario su cui avrebbe potuto smashare. La palla rimane in campo e la frittata è servita.

In risposta non sembra nemmeno provarci più, ma come spesso gli è capitato anche nelle giornate più buie ha il merito di restare a ruota senza scomporsi. Koepfer si rende conto di avere l’occasione di finire in prima pagina sui giornali di tutto il mondo e improvvisamente sul 4-3 in suo favore combina un pasticcio con tre gratuiti; questo riaccende la scintilla nel vecchio leone, che tutto sommato di perdere a notte fonda nel deserto del Philippe Chatrier – ricordiamo che la sessione si gioca a porte chiuse – farebbe volentieri a meno. Da lì il match ricomincia ad essere battaglia vera, ma l’esperienza e il talento del quasi quarantenne di Basilea fanno sì che ogni situazione importante vada a finire come vuole lui. Dal 4 pari del tie-break del terzo set ingrana la marcia e chiude con una deliziosa smorzata.

Koepfer ha periodi nel match nei quali non sbaglia assolutamente mai, fantastico nella capacità di anticipo sul lato del rovescio, un po’ più ballerino dal lato del dritto ma comunque capace di far muovere costantemente il vecchio campione. Il tedesco sembra anche favorito anche dalle pesantissime condizioni di gioco notturne a Parigi, di cui Federer avrebbe fatto volentieri a meno: dal servizio ricava ben poco e sfondare da fondo gli è praticamente impossibile. Roger è costretto a usare tutto il repertorio, che per sua fortuna e bravura è molto ampio. Rompe il ritmo con lo slice, smorza la palla e la segue a rete, la volée di rovescio come al solito è chirurgica.

Ma il vero capolavoro del match lo riserva proprio quando siamo tutti pronti a vivere il quarto tie-break della serata: sul 5 pari Federer inventa un prodigioso recupero su uno smash del tedesco, un numero quasi da illusionista che costringe Dominik all’errore. Il punteggio del game è 15 pari, ma Roger è entrato nella sua zona; altri due punti meravigliosi e Koepfer capisce che il sogno è finito. Federer ottiene il break e va a sedersi, l’ultimo turno di battuta è una formalità.

Secondo molti, a Parigi non sarebbe neanche dovuto venire a giocare. Lunedì invece, a meno che il fisico gli imponga lo stop – Roger in conferenza ha espresso dubbi a riguardo – gli tocca affrontare Matteo Berrettini agli ottavi di finale. Federer è il più vecchio ad arrivarci a Parigi da 53 anni a questa parte. Ci è arrivato all’una meno un quarto di notte, senza pubblico, senza applausi. Quando forse, mai come questa volta, li avrebbe meritati. Per l’ennesima volta.

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