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Mondo Futures: brillano le stelle degli italiani Nardi e Darderi
I due giovani azzurri sono le uniche, piacevoli, novità di una settimana abbastanza scontata nel mondo ITF

M15 GENOVA (ITA, terra rossa) – VINCITORE: Luca Nardi
Partiamo come sempre dalle note liete nella nostra rassegna, e questa volta tocca a Luca Nardi (n.643 ATP) prendersi la ribalta, dopo il suo successo nel torneo di Genova. Per il promettente classe 2003 è il secondo titolo in carriera, e capita forse nel momento più adatto visto che dopo la vittoria di più di un anno fa a Sharm El Sheikh, seguita da diversi tentativi di qualificazione ai tornei Challenger, del pesarese si erano un po’ perse le tracce (fino al ritiro poche settimane fa al secondo turno del Roland Garros junior); ma l’età è tutta ancora dalla sua parte e contiamo di ritrovarlo presto su queste pagine. Contattato telefonicamente Luca ci ha detto: “È stata una bellissima settimana, che sinceramente non mi aspettavo potesse concludersi con una vittoria, anche perché non venivo da un bel periodo. Fin dalla prima partita ho avuto ottime sensazioni. Forse il segreto è stato la presenza della mia ragazza che mi ha aiutato a rimanere tranquillo e concentrato”.
Detto di Luca Nardi (che si è guadagnato il suo best-ranking), non possiamo omettere gli altri due semifinalisti italiani, ossia Giovanni Fonio ed Edoardo Eremin, autori di ottime prove nel corso del torneo. Menzione speciale infine per il figlio d’arte Julian Ocleppo, al rientro dopo più di un anno che, pur gratificato della tds numero 1, dimostra di avere ancora della ruggine da smaltire ed esce al primo turno per mano di Eremin.
M15 MONASTIR (TUN, cemento) – VINCITORE: Luciano Darderi
Altro azzurro in evidenza questa settimana è Luciano Darderi (n.771 ATP), che si porta a casa il primo trofeo della sua giovane carriera, peraltro su una superficie veloce dove non lo immaginavamo vincente così presto. Il 19enne di origini argentine ottiene tutte vittorie in straight-sets, nonostante tra i suoi avversari figurino ben tre teste di serie, tra cui il finalista argentino Santiago Fa Rodriguez Taverna, che dunque (come sette giorni fa) si ferma ancora una volta sul più bello.
Per il romano d’adozione, autore l’anno scorso di un’annata super tra gli juniores, iniziata con 15 vittorie di fila, è quindi il battesimo a livello Futures, e il nostro auspicio è di vederlo ripetersi nel circuito ITF. Abbiamo sentito Luciano al telefono: “Ho avuto sensazioni positive fin dalla prima partita e la cosa mi ha un po’ sorpreso perché il cemento non è la mia superfice preferita. Adesso giocherò un’altra settimana qui a Monastir poi cercheremo di realizzare l’obiettivo di questa stagione che è entrare nei primi 500 in classifica“. L’oriundo non è l’unico italiano in tabellone, in quanto registriamo la sconfitta ai quarti di Luca Giacomini contro la sorpresa argentina Alejo Lorenzo Lingua Lavallen; Erik Crepaldi invece è sconfitto all’esordio.

M25 GRASSE (FRA, terra rossa) – VINCITORE: Alvaro Lopez San Martin
Lo spagnolo Alvaro Lopez San Martin (n.408 ATP) si aggiudica il terzo titolo del 2021 e raggiunge la cifra tonda di dieci successi totali in carriera; se escludiamo la netta vittoria nel secondo turno contro lo svedese Markus Eriksson, il catalano ha incontrato solo avversari francesi nel loro torneo di casa, mettendoli in fila l’uno dopo l’altro, l’ultimo dei quali è il giovane Valentin Royer. Il millenial transalpino è artefice dell’eliminazione dell’unico portacolori azzurro in tabellone, Franco Agamenone, che continua a vincere un gran numero di partite (e ad avvicinarsi al suo miglior ranking), fermandosi infatti soltanto in semifinale.
M25 TULSA (USA, cemento) – VINCITORE: Nicolas Kicker
Per concludere, riportiamo le vittorie di due volti noti, specialmente nelle ultime settimane: iniziamo dall’argentino Nicolas Kicker (n.381 ATP), che in virtù della vittoria del suo titolo numero 17, guadagna altre 50 posizioni in classifica e si porta ad una manciata di punti dal cut per i tornei Challenger, nel quale ormai ci aspettiamo di vederlo da un momento all’altro. Altra settimana dominante per lui, apparso sempre in controllo e mai realmente in pericolo, nemmeno quando all’esordio è costretto a rimontare il numero 3 del seeding JC Aragone (n.290 ATP), anche lui presenza fissa del circuito Challenger fino a qualche mese fa. L’indubbia classe superiore dell’argentino, alla vittoria numero 29 nelle ultime 30 partite disputate, è testimoniata dal bagel rifilato al connazionale finalista Genaro Alberto Olivieri, che dopo aver provato a lottare nel primo set si lascia andare. Nessun azzurro al via.
M15 ANTALYA (TUR, terra rossa) – VINCITORE: Gonzalo Lama
Altro tennista in grandissima forma, come sappiamo, è il cileno Gonzalo Lama (n.463 ATP), che rispetto al collega argentino Kicker ha un po’ di strada da fare in più prima di tornare nel circuito Challenger, ma siamo pronti a scommettere che sia solo questione di tempo. Dopo una battaglia di circa tre ore all’esordio contro il magiaro Fabian Maroszan, tds numero 5, per il 28enne non ci sono stati altri rischi ed ha condotto in porto una settimana tranquilla, frutto anche dell’inesperienza dei suoi avversari, come il qualificato finalista Savva Polukhin alla sua prima esperienza nell’ultimo atto del torneo. Per Lama, che ricordiamo aveva interrotto un digiuno lungo cinque anni a febbraio con la vittoria a Il Cairo, è il secondo titolo di fila e il quarto nel 2021, il numero 14 complessivo della sua carriera, che si appresta a vivere una seconda fase di giovinezza in seguito ai buoni risultati ottenuti finora.
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Roland Garros: Tsitsipas non fa sconti a Ofner. Raggiunge Alcaraz ai quarti
Finisce la favola del qualificato austriaco Sebastian Ofner. Il greco rispetta il pronostico e si prepara ad affrontare il numero 1 Carlos Alcaraz

[5] S. Tsitsipas b. [Q] S. Ofner 7-5 6-3 6-0
Il match conclusivo sul Court Suzanne Lenglen, nonché del programma maschile, vedeva affrontarsi il numero 5 Stefanos Tsitsipas contro il numero 118 Sebastian Ofner. Il match ha regalato parecchi punti spettacolari, sia nella parte iniziale quando l’austriaco è sceso in campo senza troppe pressioni riuscendo a fare gioco pari con Tsitsipas, sia quando, dopo aver incamerato il primo set a fatica (7-5 recuperando un break e sventando la minaccia tiebreak), il greco ha potuto contare su una maggior fiducia che si andava ad unire ad un atteggiamento sempre più rilassato da parte di Ofner, consapevole della sconfitta ormai inevitabile.
Per la terza volta su sette partecipazioni al Roland Garros Tsitsipas raggiunge i quarti di finale (obiettivo che ancora gli manca sia a Wimbledon che allo US Open, mentre a Melbourne sono ben quattro le occasioni in cui ha raggiunte, e superato, i quarti). Adesso per lui ci arà la sfida più attesa da quando è stato sorteggiato il tabellone: affrontare il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz, dal quale ha perso tutti e quattro i precedenti. Partendo dalle qualificazioni invece, il torneo dell’austriaco Ofner si può considerare un grande successo: ha portato a casa sei incontri perdendo cinque set (due dei quali contro Fognini) e, a 27 anni, lunedì prossimo potrà festeggiare l’ingresso tra i primi 100 del mondo per la prima volta in carriera
IL MATCH – All’inizio del set si complicano un po’ le cose per Tsitsipas che si trova coinvolto in una vera e propria lotta fisica contro l’austriaco fatta a colpi di racchetta. Il match prende i binari di un classico da terra battuta, con il copione che prevede scambi duri da fondo risolti con colpi a tutto braccio. La testa di serie numero 5 rimonta da uno svantaggio 3-1, e pian piano fa breccia nella difesa di Ofner; l’austriaco prima rischia di cedere sul 5-4, e poi ad un passo da tiebreak arriva il passo falso che gli costa il primo set per 7-5.
Di fatti il match termina lì perché nella successiva ora di gioco, Ofner riuscirà a portare a casa solamente tre game contro i dodici di Tsitispas che gli permetteranno di chiudere col punteggio di 7-5 6-3 6-0.
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Musetti dopo la batosta con Alcaraz: “La cosa più difficile è lottare, oggi ho scelto la via comoda: lasciarsi andare”
“Ho fatto tutto quello che non dovevo fare” così Lorenzo Musetti, eliminato al Roland Garros dal n.1. “Lui è stato più grintoso, non c’è da stupirsi del suo gioco”

Risultato decisamente netto quello con cui il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz ha raggiunto i quarti di finale del Roland Garros, estromettendo Lorenzo Musetti, battuto 6-3 6-2 6-2. Di seguito le risposte date in italiano dal 21enne Musetti:
D: Quando la situazione sembrava un po’ compromessa ti abbiamo visto tirare delle manate. È forse un rimpianto di qualcosa che non hai fatto all’inizio?
Lorenzo Musetti: Sicuramente potevo fare molte altre cose rispetto a quelle che ho fatto, ho fatto forse tutto quello che non dovevo fare (sorride). Ci eravamo prefissi di avanzare sul suo rovescio o comunque imporre un gioco su qeul’angolo dove fa meno male. Col dritto muove molto bene la palla, spesso viene a rete e si avvicina molto. Credo che i piani di gioco erano simili per tutti e due, il primo che riusciva a prendere il controllo con il dritto provava ad imporre il gioco per vincere il punto. Io oggi non mi sono espresso come avrei voluto. Non credo si tratti di emozione, ma più che altro devo avere consapevolezza di me stesso e del livello che ho; non devo fare confusione quando sono di fretta. A volte mi faccio prendere troppo da chi c’è dall’altra parte. Ci sto lavorando e speriamo che già dai prossimi tornei questa sconfitta mi sia da lezione.
D: Comunque in passato hai battuo anche Djokovic quindi si possono ripartire da queste belle sensazioni per andare avanti.
Lorenzo Musetti: Non serve ripartire dal passato perché è una cosa poco realistica. Una cosa che mi serve è proprio vedere, analizzare questo match giocata in maniera sbagliata sin dall’inizio e vedere cosa avrei dovuto fare, sicurmente anche nei match precedenti, per valutare cos’è il mio gioco e cosa sarà in futuro. Partendo da questo torneo, i match con Shevchenko e Norrie sono state giocate da manuale quindi andranno osservate anche queste che rappresentano un cambio di marcia, senza ombra di dubbio.
D: Sei stato sorpreso da certe giocate di Alcaraz? Discese a rete, palle corte ecc
Lorenzo Musetti: Sicuramente certi numeri, certi gesti atletici altri giocatori non li fanno, però ecco sei numero 1 al mondo, il più giovane della storia del tennis, un significato ce l’abbia. C’è poco da sorprendersi. Ovvio che in campo, soprattutto per la situazione di svantaggio si tende a meravigliarsi un po’. Più che altro mi sono sorpreso in maniera negativa di quello che facevo io, troppe volte uscivo dallo scambio, magari con una palla corta che non c’entrava nulla, servito sempre male, di fretta, non mi sono mai caricato. Un atteggiamento non positivo che reputo influente sul mio gioco. Ovvio che se al numero 1 al mondo gli lascia anche questo, dà il megio di sé come ha fatto vedere. Su qualsiasi superficie sta imponendo il suo gioco su chiunque.
D: Da una partita di questo tipo cosa ti resta per capire cosa fare per raggiungere quel livello?
Lorenzo Musetti: Questa partita mi serve non dico come bagno di umiltà perché non ho avuto la sfacciataggine di dichiarare qualsiasi che non fosse vera. Oggi mi sento solo di accettare che lui ha giocato meglio, è entrato più grintoso, con più voglia di vincere e mi ha battuto tre set a zero. La cosa più difficile credo sia proprio lottare, io oggi ho scelto la via più comoda che è quella di lasciarsi andare, arrendersi un po’; la prossima volta sceglierò di lottare. Ma proprio da queste partite imparo a scegliere la via più dura che darà i suoi frutti.
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Roland Garros, Muchova ai quarti: “Il piacere è escogitare un piano che poi funziona”
Fermata l’ottima corsa della qualificata Avanesyan, Karolina Muchova parla di come una grande varietà di colpi porti con sé degli svantaggi, della prossima avversaria Pavlyuchenkova e della terra battuta, “non la mia superficie preferita”

Finisce dopo sette incontri il Roland Garros di Elina Avanesyan, ventenne di Pjatigorsk città di quasi 150.000 abitanti a 200 km da Vladikavkaz (famosa per aver dato i natali ad Aslan Karatsev), non lontano dal confine con la Georgia. Sette match come quelli che disputano i finalisti per la qualificata Elina e anche per questo può dire che il suo torneo lo ha comunque vinto e pure abbondantemente.
A battere la n. 134 WTA (residente in Spagna ad Alicante e ora virtualmente in top 80) è stata Karolina Muchova, che continua la sua marcia iniziata con la vittoria su Maria Sakkari. 6-4 6-3 in più di un’ora e mezza il punteggio a favore della ventiseienne di Praga che ha dominato sul piano del gioco forse raccogliendo meno di quanto prodotto, al netto dell’ormai solita prestazione generosa dell’avversaria.
Muchova raggiunge per la prima volta i quarti di finale a Parigi, risultato Slam già ottenuto due volte a Wimbledon (2019 e 2021), mentre già vanta la semifinale all’Australian Open due anni fa. Precipitata oltre il 200° posto a causa di diversi problemi fisici, Karolina sembra ora avviata verso prestazioni e zone di classifica che più le si addicono. In attesa della sfida che mette in palio la semifinale contro un’Anastasia Pavlyuchenkova capace di girare il match contro Mertens, Muchova spiega la chiave del match: “Ho cercato come sempre di essere aggressiva, lasciare andare i colpi. Non conoscevo bene l’avversaria, ma ho avuto l’impressione che migliorasse con il protrarsi del match. Mi sembrava che, se le avessi dato spazio, se lo sarebbe preso. Prendeva tante righe, spostandomi da una parte all’altra”. Nessuna sorpresa, sappiamo che Karolina è colpitrice elegante ed efficace in ogni zona del campo quando in controllo, ma non ama la parte difensiva. Per riuscire ad essere offensiva anche sulla terra battuta (“non la mia superficie preferita” dice ridendo) spiega ancora, “cerco di adattarmi, aggiungere spin, prendermi spazio e, quando l’altra accorcia, entrare a tutta”.
Nell’intervista in campo, Fabrice Santoro le ha detto che possiede tutti i colpi, al che Muchova ha risposto che con tante opzioni la mente gira a mille. Mantenere la mente lucida nel fervore del match pare complicato… “Mente lucida? Per me è difficile sempre, non solo in campo. Ma cerco di andare con la prima scelta anche se a volte non è la migliore. Succede che giochi la terza o la quarta opzione, esce una cosa orribile e penso ‘spero che nessuno abbia visto’. Ci sto ancora lavorando”.
Karo dice che con il team ha lavorato parecchio per preparare lo swing sul rosso con l’obiettivo di essere testa di serie a Wimbledon. La proiezione del ranking la mette al n. 27, lei che è stata diciannovesima. La parte per cui tutti questi colpi che sa giocare, queste opzioni, le possono creare difficoltà non convince affatto un giornalista che la incalza sull’argomento. “È una cosa molto positiva” replica lei, “ma può anche essere una maledizione nel momento in cui scegli la soluzione sbagliata. Ma sono felice di avere questo – non lo chiamerei problema –, questo che non è un problema, un bel problema da avere [risate]. Scusate il mio inglese”. Questo falso problema, oltre che potenziale fonte di confusione in campo (e certo quando lo deve spiegare non nella lingua madre), le porta anche parecchie gioie, per esempio “quando ho in mente un piano, non lo cambio e funziona. È quello che mi dà più piacere. Certo, belle le smorzate e gli slice, ma mi piace proprio quando negli scambi lunghi mi concentro sul mio piano”.
C’è però scambio lungo e scambio lungo, evidentemente, visto che, ammette, la difficoltà principale della terra è la durata dei punti: “Se gioco su una superficie più rapida, so che tirando un dritto forte lungolinea al 90% è fatta, al limite vado a chiudere a rete. Qui, se trovo una che macina bene, diventa più una gara fisica, che è complicata per me”.
Al prossimo turno, dicevamo, Pavlyuchenkova, anch’ella con un ranking più basso del livello che sta esprimendo. Anastasia è avanti 2-1 e ha vinto con doppio tie-break l’unico match sul rosso, due anni fa a Madrid. “Nastia ha una gran mano ed è potente, sarà un gran match” promette Karolina.