Wimbledon: italiani da Brexit, drammi Serena e Mannarino. Show Kyrgios, la buona stella di Federer

Editoriali del Direttore

Wimbledon: italiani da Brexit, drammi Serena e Mannarino. Show Kyrgios, la buona stella di Federer

Commozioni a go-go per Suarez Navarro, Serena e non solo. Musetti va a far compagnia a Sinner. Fognini e Seppi vecchie glorie in spolvero. Kyrgios-Humbert duello by night ma una notte non basta

Pubblicato

il

Nick Kyrgios - Wimbledon 2021 (via Twitter, @Wimbledon)
 

Pioggia e ombrelli non meno open di questi Championships, lacrime, infortuni, caviglie e ginocchia infrante, ritiri, piccoli grandi drammi vissuti, drammi fortunatamente solo sfiorati, show by night con coitus interruptus sul 3 pari al quinto nel match forse più elettrico del Ruby Tuesday che potrebbe concludersi oggi soltanto con il tiebreak sul 12 pari… Tutto ciò andrebbe raccontato per la seconda giornata dei Championships. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Ma i primi giorni di uno Slam di solito li dedico al tennis italiano. Per abitudine. Sì, un’abitudine risalente a tutti quei lunghi anni – 30? 40? – in cui gli azzurri perdevano purtroppo spesso nei primi turni, anche se mai tutti insieme come quella famosa volta di Wimbledon 1992 quando undici nostri tennisti schizzarono gloriosamente tutti fuori al primo turno. Quella sì che fu vera Brexit.

Può sembrare ingeneroso, adesso, ricordarli, però mi voglio togliere lo sghiribizzo: Camporese (Becker), Pistolesi (Pioline), Nargiso (Braasch), Pescosolido (Stich), Pozzi (Wilkinson) i cinque maschietti; Golarsa (Frazier), Ferrando (Huber), Baudone (Stubbs), Farina (Adams), Bonsignori (Garrison), Garrone (De Swardt) le sei femminucce. Non tutti Carneade i nostri giustizieri di allora, per la verità. Ahimè non riesco a ricordare chi fu l’ultimo dei nostri/e a subire il k.o. n.11 – non dovrebbe essere impossibile risalirci, anche se allora non c’era Google… ma io c’ero e quasi certamente l’avrò scritto su La Nazione – ma ricordo bene, come se fosse oggi!, invece la memorabile frase dell’inviato de Il Messaggero Teo Betti (che la terra gli sia lieve) che in sala stampa ci avvertì di guardare un monitor che non riproduceva video ma – nell’età paleolitica – solo risultati: “Ragazzi attenzione, c’è il matchpoint per l’11 a 0!”.

Altri tempi, per fortuna. Però, dopo i grandi risultati di quest’inizio 2021, finali e semifinali a ripetizione di questo e quello, e un Roland Garros ricco di soddisfazioni, qui stiamo… riscivolando sull’erba. Si sono conclusi otto incontri azzurri. E, alla faccia del nuovo corso, ne abbiamo vinti due soli, con i nostri supervet Seppi, 37 anni, e Fognini, 34. Vittime di primo turno i due teenager Sinner e Musetti, Travaglia, Cecchinato, le ragazze Trevisan e Paolini. E non scommetterei uno scellino su Caruso che è sotto di un set con Cilic, mentre Mager avanti due set a uno con Londero forse ci porterà la terza vittoria, Berrettini con Pella la quarta, Sonego con Sousa la quinta. Per chiudere il bilancio di primo turno dei nostri 13 pirati a sud del Vallo di Adriano con il minimo handicap, 6 a 7, Giorgi dovrebbe battere Teichmann. Ma si sarà ripresa dall’infortunio?

A proposito dei due supervet, Seppi è il quinto tennista più anziano nel lotto guidato da Federer e sta giocando il suo Slam n.65. Pochi rispetto ai 77 di Feliciano Lopez (che però ha già perso con Evans), mentre Andreas con Kudla se la può giocare per togliersi la soddisfazione di arrivare a Djokovic e forse alla sua ultima esibizione sul mitico Centre Court. Quanto a Fognini beh, ha detto di aver scoperto a 34 anni che se si fosse dedicato con maggiore attenzione dieci anni fa a preparare i tornei sull’erba si sarebbe potuto togliere maggiori soddisfazioni. Beh, poteva pensarci prima, ma meglio tardi che mai.

La pioggia con i ritardi che impone a tutta la fauna degli “ammessi” a varcare i Doherty Gates dell’All England Club, non fa più notizia, soprattutto quando non era stata pronosticata dal meteo. Difficile stabilire quali siano state le lacrime che più hanno commosso, fra quelle di mamma e figlia Suarez Navarro, oppure di mamma Serena Williams perseguitata dalla maledizione del 24mo Slam che il reverendo Margaret Court le deve avere scagliato addosso invece della doverosa benedizione anglicana. Ma il nostro Emanuel Marian ha scritto un pezzo splendido sulla ragazza delle Canarie: ha fatto venire le lacrime anche a me.

Carla Suarez Navarro – Wimbledon 2021 (via Twitter, @rolandgarros)

Poi, su quel campo dove, certo per via della terribile umidità, forse per via del tetto e forse della nuova mescola dell’erba, lunedì Djokovic non riusciva a reggersi in piedi (“Non ricordo di essere mai caduto così tante volte su un campo da tennis” aveva detto il campione di 5 Wimbledon), Serena Williams e Adrien Mannarino hanno vissuto una delle loro più tristi giornate.

Serena, sette volte regina lì, aveva la coscia destra fasciata come da una smaccata pubblicità del Dottor Gibaud, come già a Parigi. Sul 3-1 15-15 eccola presa in contropiede dalla Sasnovich, ahi ahi, la caviglia sinistra non aveva retto il cambio di direzione. Sguardi accorati all’erba infida, break subito, fisio, poi via negli spogliatoi e ritorno zoppicante dopo parecchi minuti. La bielorussa tiene facilmente il servizio, Serena si appresta a servire sul 3 pari, ma già piange. La fine è vicina. Un rovescio vincente illude la folla che la incoraggia, non lei che mette in rete un dritto facile. Altro cambio di direzione fatale nel punto successivo, un urlo lancinante, straziante e lei in ginocchio sull’erba. È proprio finita. Serena ha la grazia e la forza di ringraziare il pubblico. Una vera regina, come lo fu in quello che forse è stato il suo ultimo Wimbledon trionfale, nel 2016.

Era testa di serie n.6 e questa era forse la sua ultima chance di conquistare il fatidico Slam n.24, perché nessuna delle ragazze che la precedevano appariva in forma così straordinaria da sembrare imbattibile anche per una Serena al 70% di quello che era una volta. In tutta la sua lunga, straordinaria carriera negli Slam, solo una volta, al primo turno del Roland Garros 2012 (per mano di Virginie Razzano) Serena era stata battuta così presto.

Nel preciso momento in cui Serena, n.8 del mondo, si ritirava piangendo sul Centre Court mezzora dopo aver fatto il suo regale ingresso con uno strascico bianco, un altro quasi quarantenne, un sorridente Roger Federer stava rispondendo alle domande che gli venivano inoltrate in via remota, via Zoom – Wimbledon ormai è stato ribattezzato “Zoombledon” da Stefano Semeraro – sul suo match con Mannarino e lo scampato pericolo Mannarino. Mannarino con l’accento sull’ultima o. La giornalista dell’agenzia Press Association Eleanor Crooks stava per rivolgere una sua domanda a Roger quando ha scorto in tv Serena in lacrime, all’atto di resa. È stata lei a dare la notizia a Roger… rimasto di sasso. Quasi non ci voleva credere.

Roger, non senza aver espresso tutta la sua solidarietà al malcapitato avversario, ha detto a più riprese di considerarsi molto fortunato. Senza l’infortunio al ginocchio del francese, occorso sul 4-2 per Roger nel quarto set, il quinto non prometteva rose e fiori per il Federer visto all’opera ieri. Diciamo la cruda verità: questo Federer non può fare molta strada, anche se il suo prossimo avversario Gasquet, quanto a infortuni e riposi forzati iperprolungati, sta messo più o meno come lui. Anche se ha cinque anni di meno. “Ho giocato contro Nadal al Roland Garros, ora contro Federer… e sì che dieci giorni fa mi sono fatto male nuovamente, ma sono contento di poter giocare match di questo livello e con questi avversari” ha detto Gasquet, che ha anche giocato anche due semifinali a Wimbledon (2007 e 2015).

Ma magari se Roger passerà l’ostacolo Gasquet e poi chi verrà fuori dal trio Pouille-Norrie e Bolt, chissà che non riesca a sfoderare con maggior continuità alcune di quelle magie che anche ieri ha saputo mostrare, sia pure solo a sprazzi. Intanto Mannarino ha detto: “Ho sentito subito un crack e ho capito che il ginocchio era andato. Lì a caldo ho provato a continuare, ma dopo poco ho capito che non era possibile farlo. Il Centre Court non lo conosco, ma certo rispetto al campo in erba di Maiorca dove con il caldo di là era erba molto secca, c’era gran differenza. Si faceva fatica a stare in piedi.

Detto che sono rimasto davvero impressionato dal modo in cui Korda junior si è disfatto in 3 set del vincitore del torneo di Eastbourne, de Minaur, la partita più divertente da seguire è stata certamente quella che Nick Kyrgios ha giocato contro Ugo Humbert. L’avevo preannunciato nel mio editoriale di ieri, e avevo detto che era una follia aver programmato il loro match, dopo i 5 set giocati all’Australian Open, sul campo n.12.

Grazie… alla pioggia, ai ritardi, alle varie cancellazioni (i doppi non si giocano questo mercoledì e comunque i primi due turni si giocheranno al meglio dei tre set) Kyrgios e Humbert hanno potuto dare spettacolo sul campo n.1 fino a che, alle 23 locali e sul 3 pari al quinto, il match è stato sospeso perché così vuole il regolamento che protegge la pace notturna degli abitanti del sobborgo di Wimbledon. Per far sfollare tutto il pubblico – tornato in misura consistente a seguire il torneo – ci vogliono quasi due ore. Alle una di notte c’era ancora gente in giro. Kyrgios, che non aveva più giocato una partita dall’open d’Australia quattro mesi fa quando aveva perso al quinto con Thiem, aveva detto, con i suoi soliti modi da spaccone (ma aveva ragione eh): “Io so che nessuno mi vorrebbe affrontare al primo turno. Sull’erba posso battere il 50% dei tennisti che partecipano al torneo anche se non sono troppo preparato…”.

E se lui per primo dice di non essersi ben preparato c’è da credergli. Nel 2020 era stato mesi senza toccare la racchetta. Stava con la sua ragazza, Chiara, con i cani, aveva fatto beneficienza agli australiani in crisi economica per la pandemia, era stato ipercritico nei confronti di alcuni suoi colleghi (“I cretini dell’Adria Tour che fanno le feste in piena pandemia!”), aveva dato dell’egoista a Zverev dopo aver viste sue foto in serate superaffollate sulla Costa Azzurra, aveva avuto epiteti poco gentili nei confronti di una gran quantità di giocatori (Coric, Khachanov) ex giocatori (Becker), sostenendo che la maggior parte dei tennisti sono “dei gran egoisti”.

“La maggior parte di loro – ha dichiarato Kyrgios alla rivist Raquet (e ne abbiamo già scritto su Ubitennis) – hanno ricevuto tutto su un piatto d’argento e pensano di essere indispensabili, che tutto ruoti attorno a loro. Guardate il n.1 del mondo che fa le feste in discoteca durante la pandemia mentre la gente muore e che una volta che arriva in Australia si lamenta di come viene trattato. Ma lo sai che non c’è solo il tennis nella vita? A volte io mi vergogno di far parte della comunità dei tennisti”.

Ieri sera Kyrgios ha giocato il suo primo match fuor d’Australia dopo circa 500 giorni! Prendo questa trasferta come… delle vacanze! Ecco, faccio un piccolo viaggio a Londra, poi me ne andrò alle Bahamas… e intanto mangerò un po’ di fragole con la panna, farò qualche servizio e qualche volée e mi rilasserò sull’erba”. Solo dopo forse lo rivedremo nei tornei dell’estate americana, e nella Laver Cup, prima di affrontare in una esibizione l’ex n.1 del mondo Marcelo Rios in Cile. “Ho la sensazione di aver ancora qualcosa da dare a questo sport. Molta gente vuole che io giochi. È buffo: all’inizio della mia carriera venivo considerato una… vergogna per questo sport, insomma questo genere di corbellerie. Ora ogni volta che metto piede su un campo le tribune sono strapiene. Mi viene da sorridere quando vedo che gli officials sono preoccupati e si agitano per il mio ritorno.

Nick, che non si è allenato sull’erba da due anni e che giocherà il misto con Venus Williams (tornata ieri alla vittoria in uno Slam a 41 anni, battendo Buzarnescu), dice: “Voglio solamente stare su un campo da tennis per giocare e divertirmi…”. Beh ieri sera ha fatto divertire proprio tutti. Tranne, forse, il suo avversario, cui peraltro qualche volta è scappato più d’un sorriso. Perché Kyrgios è un artista della racchetta, uno showman. Spesso maleducato, questo sì. Eccessivo, anche. Però quando gioca a tennis è un piacere vederlo.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement