Settimana negativa per gli italiani nel circuito Challenger

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Settimana negativa per gli italiani nel circuito Challenger

Solo Viola e Arnaboldi riescono a superare un turno prima di essere eliminati, con qualche rimpianto

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Al Challenger 80 di Tampere Andrea Arnaboldi (n.292 ATP), dopo aver superato 6-1 6-4 Felipe Meligeni Alves (n.205 ATP) in un primo turno non scontato, viene fermato dal kazako Dmitry Popko (n.187 ATP) che prevale 6-4 6-3. Il lombardo, come al solito stilisticamente inappuntabile, sembra mancare di punch nei momenti decisivi come confermano i sei turni di servizio persi (su dieci totali!), per colpa soprattutto di un insufficiente 53% sulla prima di servizio e addirittura di un 35% sulla seconda. Peccato perché Andrea continua a dare l’impressione di raccogliere molto meno di quanto meriterebbe. E di certo non l’ha aiutato la lunga sosta dovuta a un fastidioso mal di schiena.

Sempre sulla terra di Tampere Riccardo Bonadio (n.273 ATP) ha illuso contro l’olandese Botic Van De Zandschulp (n.128 ATP e fresco finalista ad Amersfoort). L’azzurro fa suo il primo set che si chiude in un frenetico avvicendarsi di break e contro-break, ma poi subisce la rimonta dell’avversario che s’impone 4-6 6-2 6-2. Lo stesso Van De Zandschulp e Mario Vilella Martinez (vincitore la scorsa settimana del Challenger di Todi) sembrano i due giocatori più forti rimasti in gara, anche se il tabellone prevede, nel caso, un loro scontro in semifinale.

Il Challenger 80 (cemento) di Pozoblanco (paese di 17.000 abitanti in provincia di Cordoba, Andalusia) vedeva un solo italiano ai nastri di partenza, Matteo Viola (n.262 ATP) che supera 6-1 6-3 nel primo turno Thomaz Bellucci (n.322 ATP). Il 33enne brasiliano è chiaramente nella fase discendente della sua carriera, ma rimane un avversario non banale. Al secondo turno il mestrino viene purtroppo fermato (7-5 4-6 6-3) dallo statunitense, di origini messicane, Emilio Nava (n.435 ATP), proveniente dalle qualificazioni. Nava è un giocatore molto interessante (lo ricordiamo finalista agli AO junior 2019 vinti da Musetti) che ha già dato buona prova di sé nel circuito Future. Certo che Viola ha parecchio da rimproverarsi perché nel primo set è andato a servire sul 5-3, ma si è lasciato innervosire da una chiamata dubbia del giudice arbitro, cui è seguito un quarto d’ora di black-out totale che gli è costato il set. Ha vinto abbastanza tranquillamente il secondo ma nel parziale decisivo gli è stato fatale il break subito nel quinto game.

Al Challenger 80 di Nur Sultan 4 continua il momentaccio di Alessandro Bega che, pur giocando sul cemento, la sua superficie preferita, viene subito eliminato (6-3 1-6 6-3) dal cinese di Taiapei Yu Hsiou Hsu (n.357 ATP). L’avversario era insidioso ma ampiamente alla portata dell’azzurro che purtroppo ha confermato il suo momento negativo. Al Challenger 80 di Cary, in North Carolina, nessun italiano in tabellone. Spazio allora agli specialisti USA del cemento che pure non fanno questa gran figura: Sock, Cressy e Fratangelo vengono tutti prematuramente eliminati. Tra i giocatori rimasti, i favoriti potrebbero essere l’indiano Prajnesh Gunneswaran (n.156 ATP) e lo statunitense Christopher Eubanks (vincitore ad Orlando appena un mese fa).

 

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Il T.C. Pozzuoli sogna in grande: a settembre gli Internazionali da 25.000 $ per continuare a crescere

Presentato il torneo da 25.000 dollari in programma al T.C. Pozzuoli dal 11 al 17 settembre. Dopo aver ospitato l’Atp 250 di Napoli lo scorso autunno il circolo flegreo punta a traguardi sempre più ambiziosi

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Internazionali di Pozzuoli
Presentazione Internazionali di Pozzuoli ( foto Ubitennis)

Ad ottobre scorso il Tennis Club Pozzuoli si trovó catapultato nel grande tennis dalla sera alla mattina.
Le incredibili difficoltà sorte con i campi del Tc Napoli  costrinsero gli organizzatori della Atp Napoli Cup, torneo di categoria 250 dell’Atp,  a cercare una sede alternativa per ospitare i primi giorni di torneo.
Il circolo dei Campi Flegrei non si fece sfuggire l’occasione e con grande professionalità e spirito di iniziativa, pur senza alcun preavviso, riuscì ad ospitare l’intero tabellone di qualificazione e il tabellone principale di doppio sino alle semifinali.

E così sui campi del Tc Pozzuoli si affacciarono i campioni slam Fabio Fognini e Simone Bolelli, e i Davis-man Lorenzo Sonego e Andrea Vavassori, oltre a tanti talenti emergenti come il cinese Zhang e i nostri Passaro e Zeppieri, recenti protagonisti al Roland Garros.

Ad un anno di distanza, e forti di quella grande e positiva esperienza, il Tc Pozzuoli è pronto per il grande salto e dal 11 al 17 settembre ospiterà gli “Internazionali di Pozzuoli”, torneo Itf da 25.000 dollari.

 

In questi giorni sui campi  del circolo di Via Viviani si sta giocando la terza edizione dell’Open Città di Pozzuoli, con un montepremi di 5.000 euro, che a questo punto costituisce l’antipasto del più importante evento settembrino.

Proprio nel giorno dei quarti di finale dell’Open si è svolta la presentazione del Torneo Itf da 25.000 dollari che si svolgerà in una settimana (11-17 settembre) libera da grandi impegni del circuito Atp (sono in programma i gironi di qualificazione della Coppa Davis”) e Pozzuoli sogna qualche nome importante.

Alla presenza del Sindaco di Pozzuoli, ing. Luigi Manzoni, del Presidente del Comitato Campano della Fitp Virginia Di Caterino, il Presidente del Tc Pozzuoli Antonio Laezza, con i consiglieri Roberto Sorrentino e Sandro Lupi e il Direttore Tecnico Vincenzo Garbato hanno illustrato i dettagli della kermesse tennistica Flegrea.

“È un grande orgoglio e una grande soddisfazione poter ospitare a Pozzuoli un evento del grande tennis” – ha detto il Presidente Antonio Laezza – “L’obiettivo è far sì che questo sia un punto di partenza, sogniamo di ospitare un torneo ancor più importante nei prossimi anni”.

Nella “Terra dei Miti” dei Campi Flegrei erano anni che si attendeva lo sbarco del grande tennis ed il sodalizio del T.C. Pozzuoli, seppur con pochi anni di vita, si candida a diventare un punto di riferimento non solo a livello campano, ma nazionale ed internazionale.

La struttura del circolo puteolano ad oggi ha a disposizione quattro campi in cemento outdoor, dedicati alle isole del Golfo (Capri, Ischia, Procida e Nisida, quest’ultima collegata con un ponte alla terraferma di Bagnoli), due campi di terra, denominati il ” Vesuvio” ed il “Solfatara” ad omaggiare quella che Johann Wolfgang Goethe, nel suo “Viaggio in Italia” definì “la regione più meravigliosa del mondo, sotto il cielo più puro ed il terreno più infido” riferendosi al fenomeno del bradisismo che da sempre caratterizza i “Campi Ardenti” del Golfo di Pozzuoli tra Capo Miseno e Nisida e che abbraccia anche le Isole di Ischia e Procida. Tuttavia sono allo studio vari progetti di espansione con la possibilità di realizzare nuovi campi, rendendo il circolo di dimensioni davvero importanti.

Molte le iniziative in programma nella settimana del torneo e che saranno svelate nei prossimi giorni, e che avranno l’obiettivo di promuovere nel mondo le meraviglie del territorio flegreo, dal Tempio di Serapide all’Anfiteatro Flavio, dalla splendida rocca restaurata del Rione Terra, al parco sommerso di Baia, all’Acropoli di Cuma.

E se vorrete conoscere in anticipo il nome del vincitore del torneo, vi basterà recarvi nell’Antro della Sibilla di Cuma per sondare il suo famosissimo oracolo: ma attenzione, finanche il Dio Apollo ne rimasse ammaliato e le risposte della sacerdotessa sono da sempre misteriose e…sibilline! Quindi attenzione a non scommettere troppo!

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Il Challenger di Vicenza si conclude con la vittoria di Francisco Comesana

Il 22enne argentino, dopo aver battuto in semifinale il nostro Passaro, supera in rimonta lo spagnolo Llamas Ruiz per il 3° titolo stagionale. Gakhov vince a Troisdorf

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Francisco Comesana - Instagram

Perso in semifinale Francesco Passaro, prima testa di serie e ultimo italiano in gara, il Challenger 75 di Vicenza (terra battuta) si è concluso con una finale in tono minore tra lo spagnolo Pablo Llamas Ruiz (n.223 ATP) e l’argentino Francisco Comesana. Ha vinto quest’ultimo, davanti a spalti comunque gremiti, col punteggio di 3-6 6-2 6-2. Per il 22enne con la faccia da bambino è il terzo successo a livello Challenger dopo la straordinaria doppietta (Corrientes e Buenos Aires) dello scorso giugno. Con i 75 punti incamerati in terra veneta Francisco migliora il proprio best alla posizione n.190 ATP. Un solo posto dietro di lui si colloca lo sconfitto di giornata che migliora a sua volta il proprio record. Oltre ad aver migliorato il suo miglior risultato nel circuito Challenger, dove poteva già vantare tre semifinali, a Murcia in aprile e due volte nel 2022 a Maspalomas e Valencia.

Giusto per la cronaca si giocava anche a Troisdorf in Renania-Westfalia (Challenger 75, terra battuta) dove ha vinto il russo Ivan Andreevich Gakhov, battendo in finale il portoghese Frederico Ferreira Silva col punteggio di 6-2 5-7 6-3. Forse vi ricorderete del 26enne moscovita che a Montecarlo superò le qualificazioni e il primo turno per poi arrendersi davanti al suo idolo indiscusso Novak Djokovic. E ricorderete anche come il ragazzo si lamentasse di non avere nemmeno uno sponsor tecnico per l’abbigliamento, tanto che le magliette gliele regalava il suo amico Rublev. Adesso vediamo che gioca griffato, quindi supponiamo che almeno questo problema l’abbia risolto. Intanto mette in bacheca il secondo Challenger in carriera dopo Girona (aprile 2023) e frantuma il proprio best salendo al n.144 ATP.

Il terzo torneo della settimana si giocava sul cemento di Little Rock, in Arkansas, e la finale è stata questione tra due outsider assoluti come l’estone Mark Lajal e il kazako Beibit Zhukayev (n.325 ATP). Ha vinto il 20enne estone, originario di Tallinn, col punteggio di 6-4 7-5. Questo suo primo successo Challenger gli vale ovviamente il nuovo best ranking alla posizione n.229, di gran lunga il miglior giocatore del suo paese, visto che gli unici suoi connazionali in top 1000, Kristjan Tamm e Daniil Glinka sono rispettivamente 631 e 707.

 

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Al Challenger di Vicenza è stata la giornata di Luca Nardi

Il tennista azzurro vince una sfida drammatica contro Dalibor Svrcina davanti a un pubblico numerosissimo ed entusiasta.

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Luca Nardi - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
Luca Nardi - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

La partita di Luca Nardi contro il ceco Dalibro Svrcina è stata una sorta di viaggio agli inferi con il tennista pesarese che ha avuto tutto il tempo di scavare dentro di sé alla ricerca dei propri fantasmi che poi è fortunatamente riuscito ad esorcizzare. Conoscete tutti il non ancora 20enne talento marchigiano, con la sua classe cristallina che si manifesta in una facilità di tocco che non ha eguali. La pallina esce dal suo piatto corde con una fluidità che spesso annichilisce l’avversario, purtroppo alternata a momenti di assenza che portano a svarioni inaspettati. E’ stata un po’ la storia del match di secondo turno contro Dalibor Svrcina, di un anno più grande di lui. Quanto a talento e facilità di tocco non è che il ragazzo ceco sia molto da meno, e anche quanto a distrazioni ha dato vita a una bella gara con l’azzurro. Se poi aggiungiamo che entrambi hanno avuto dei grossi problemi fisici con ripetuti interventi del fisioterapista (due volte per Nardi e una per Svrcina) avrete il quadro di come sia stata drammatica la partita che ha visto Nardi partire lento, perdere il primo set e manifestare fastidio alla coscia sinistra già abbondantemente fasciata. E anche la faccia tradiva un certo disagio, almeno fino a quando un ragazzo, che passava in motorino sulla strada adiacente, non urlava a squarciagola “Forza Nardi!!!”, strappandogli un sorriso. Poi, per quei capovolgimenti di fronte che solo il tennis sa offrire, cambiava improvvisamente lo scenario con l’italiano che cominciava a sbagliare molto meno, passando il testimone all’avversario. Il numerosissimo pubblico si rianimava e sospingeva Nardi a vincere un secondo combattutissimo set e un terzo in cui Svrcina aveva ormai alzato bandiera bianca. Così Nardi col punteggio di 3-6 7-6(5) 6-2 poteva alzare le braccia al cielo dopo quasi tre ore di lotta e consegnarsi ai selfie e alla firma degli autografi.

Nei quarti gli toccherà lo spagnolo Pabro Llamas Ruiz (n.22 ATP) che ha eliminato in rimonta uno Stefano Travaglia (4-6 6-1 6-2) troppo impegnato a lamentarsi delle condizioni del campo e a battibeccare con il giudice arbitro per concedere la necessaria concentrazione a un match che si stava complicando. Male anche Franco Agamenone che spreca molto contro l’argentino Roman Andres Burruchagae e finisce per arrendersi 7-6(3) 6-2. A fine partita Franco era piuttosto sconsolato e si lamentava della sua stagione che fin qui gli ha riservato ben poche soddisfazioni. E toccandosi la testa ci diceva che il problema era tutto lì dentro. Come per tutti gli atleti, del resto, sempre alla ricerca di quella convinzione di sé così difficile da trovare e tanto facile da perdere. Adesso si giocherà l’ultima fiche sulla terra del Challenger di Perugia e poi preparerà la stagione sull’erba. Oltre a cercare un nuovo mental coach dopo la separazione da Mirta Iglesias.

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