Roger Federer deciderà questa settimana se giocare o meno lo US Open

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Roger Federer deciderà questa settimana se giocare o meno lo US Open

Lo svizzero non si è potuto allenare per via dell’infortunio al ginocchio patito a Wimbledon e consulterà i suoi medici per scegliere la soluzione migliore a lungo termine

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Roger Federer - Roland Garros 2021 (via Twitter, @rolandgarros)
 

Le probabilità di vedere Roger Federer in campo a Flushing Meadows sembrano al momento piuttosto basse, ma una decisione finale non è ancora stata presa, né da lui né dal suo entourage. Intervistato dal giornale svizzero Blick, Federer ha dichiarato di avere in programma un incontro con i suoi medici nel corso della settimana per decidere il da farsi, ma ha anche confermato di non aver preso in mano la racchetta nell’ultimo mese: “Sono andato in vacanza; non mi sono potuto allenare a causa dell’infortunio al ginocchio. Questa settimana parlerò con i miei medici, poi vedremo cosa succederà. Al momento il futuro è abbastanza incerto”. Ricordiamo che lo US Open inizierà a breve, il 30 agosto.

Il 20 volte campione Slam non gioca dai quarti di finale persi a Wimbledon contro Hubert Hurkacz, al termine del quale aveva dichiarato che per lui ed il suo team era stato un grande risultato anche solo raggiungere la seconda settimana. Da allora è stato costretto a saltare le Olimpiadi e Toronto, nonché a preannunciare il suo forfait per Cincinnati, in programma la prossima settimana, sempre a causa dell’infortunio che ormai lo tormenta da gennaio 2020: quest’anno Federer ha giocato solo 13 partite (nove vittorie), 19 nel biennio 2020-2021 (14 vittorie).

Durante l’intervista, ha raccontato di avere sviluppato una prospettiva diversa sugli infortuni in quest’ultima fase della sua carriera: “Prima le domande che mi ponevo sul mio ritorno in campo erano più semplici, cose come ‘quale sarà il mio prossimo torneo?’ o ‘quante posizioni perderò in classifica?’. Ora invece la questione è più complicata: come mi sentirò quando ricomincerò ad allenarmi? Quali sono i miei obiettivi? Qual è il parere del mio team? Come conciliare quello il recupero e la famiglia? Ora però sono molto più entusiasta, il mio atteggiamento è profondamente diverso rispetto a dieci anni fa”.

Detto questo, però, i quarant’anni appena compiuti si stanno facendo sentire: “Ora devo essere più paziente. Una volta un infortunio alla schiena passava in due giorni, oggi potrebbero volerci due settimane. Questo significa dover diventare più paziente anche nella gestione del dolore e del ritorno in campo. Allo stesso tempo, però, la gioia del risultato raggiunto è la stessa: prima davo per scontato di vincere dei tornei, ora so quanto lavoro ci sia dietro […] Bisogna essere in grado di adattarsi: durante la mia carriera ho dovuto imparare a gestire molte cose, la fama, la mia identità, il successo, l’esperienza, e ora questo. Ma io sono uno che prende i problemi con filosofia, so che le cose miglioreranno e che potrebbero essere di gran lunga peggiori. In fondo la mia famiglia è in buona salute, e anch’io sto bene e sono sempre attivo pur avendo appena compiuto 40 anni. Chi l’avrebbe mai detto? Io no di sicuro”.

Lo svizzero ha anche parlato della sua festa di compleanno e della sua paura all’ingresso nel quinto decennio di vita, paura che ha visto essere largamente infondata: “Mi sono svegliato bene. Per me era un po’ come il passaggio al nuovo millennio, quando tanti non sapevano se il mondo sarebbe finito. Invece mi sono svegliato la mattina del mio compleanno [domenica scorsa, ndr] e ho visto che non era cambiato niente. […] A vent’anni pensavo che i quarantenni fossero dei vecchi, ora invece sono uno di loro”.

Qualora Federer dovesse decidere di saltare lo US Open, l’appuntamento successivo in cui lo si potrebbe vedere in campo è la “sua” Laver Cup, in programma a Boston (sede del 2020 spostata a quest’anno a causa della pandemia) fra il 24 e il 26 settembre, ancorché magari solo in doppio, come ipotizzato dal federerologo Simon Graf, autore di un libro su di lui:

Come già noto, uno dei suoi tornei preferiti di fine stagione (Basilea) è stato cancellato, e, visto che la partecipazione alle ATP Finals di Torino è pressoché compromessa, gli unici tornei post-US Open in cui sarebbe plausibile vederlo in campo sono Indian Wells e Parigi Bercy, ma come suggerisce Graf non è da escludere che decida di chiudere la stagione in anticipo (il ranking modificato gli permetterebbe di mantenere una buona classifica, come minimo nella Top 25 se non addirittura Top 20) e di puntare a Melbourne 2021.

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