US Open: New York regala l'ultimo tributo a Suarez Navarro. Avanzano Muguruza e Stephens

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US Open: New York regala l’ultimo tributo a Suarez Navarro. Avanzano Muguruza e Stephens

Finisce la carriera di Carla Suarez Navarro, sconfitta in due set da Collins. Stephens vince al fotofinish il remake della finale 2017

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Carla Suárez Navarro - US Open 2021 (Andrew Ong/USTA)
 

Un’altra ovazione, l’ultima. A quest’ora Carla Suarez Navarro avrà già appeso la racchetta al muro dello spogliatoio, dopo aver giocato la sua ultima partita nel Tour. L’emozionante, affettuoso saluto tributatole dal Campo numero cinque di New York si è aggiunto a quelli raccolti al Roland Garros e soprattutto a Wimbledon, pochi istanti dopo la sconfitta al primo turno contro la futura campionessa e numero uno al mondo Ash Barty. Una collezione di cartoline che Carla conserverà caramente, anche se certo avrebbe sperato di raccogliere qualche vittoria in più nella sua tournee d’addio.

Rimane il successo al primo round delle Olimpiadi su Ons Jabeur, tutt’altro che banale, ma lì la folla ad applaudirla purtroppo non c’era. Nemmeno stavolta il sorteggio le ha sorriso: come tutti sanno Danielle Rose Collins è una delle giocatrici più calde del momento, arrivata all’Open di casa sulle ali degli strepitosi trionfi a Palermo e San Jose. Avversaria ostica e ovviamente indisponibile a omaggi di sorta, la bionda da San Pietroburgo di Florida ha chiuso la questione in due set piuttosto comodi, per un’ora e otto minuti di impegno complessivo in campo.

Attenderemo con la giusta ansia di sapere cosa sceglierà la grande Carla per il suo futuro, ma intanto lo spettacolo deve continuare. E di spettacolo, nella prima tornata di match del pomeriggio newyorchese, ce n’è stato. Tensione anche, forse soprattutto tensione. Quella che ha vissuto Garbine Muguruza per superare in due tie-break tirati Donna Vekic; o quella spentasi solo al gioco decisivo del terzo set nella maratona tra Sloane Stephens e Madison Keys, vinta dalla prima all’ultimissimo respiro. Un match tra migliori amiche, che non più tardi di quattro anni fa era addirittura valsa la finale per il titolo.

Allora come oggi fu Sloane a gioire, mentre Keys, sempre alla ricerca di sé stessa, seguita a brancolare nel buio di un’insondabilità spinta al parossismo. Ne aveva meno nella volatona, la battitrice da Rock Island, e in generale ha fatto e disfatto. I soliti vincenti impossibili alternati a scarabocchi vistosissimi, con cui ha accuratamente macchiato la sua partita ogni qual volta la palla di Stephens le desse l’occasione per pensare. Brutto il gioco conclusivo gettato alle ortiche nonostante il cinque-tre a favore, e seduta dall’analista dietro l’angolo: con quello di oggi fanno sette tie break consecutivi persi, un quadro fosco di cattivi pensieri. Gli anni iniziano a essere ventisei; l’agognato cambio di rotta non può attendere oltre.

Detto che Kristina Kucova, lucky loser, aveva nel frattempo vinto il primo match in assoluto dello US Open 2021 battendo contro pronostico Ann Li, e considerato che per il commento alle débâcle di Camila Giorgi e Sara Errani vi rimandiamo agli appositi articoli, val la pena segnalare la bella vittoria strappata dalla teen canadese Leylah Fernandez alla rediviva Ana Konjuh e il passaggio del turno messo in tasca da Elena Rybakina, diciannovesima testa di serie, dopo i due comodi set sottratti ad Aliaksandra Sasnovich.

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