US Open, soffre solo Andreescu. Le altre grandi avanti in carrozza

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US Open, soffre solo Andreescu. Le altre grandi avanti in carrozza

Bianca impiega tre ore per battere Golubic. Barty annulla un set point nel secondo a Zvonareva ma rischia poco. Vincono facile Karolina Pliskova, Iga Swiatek e Petra Kvitova

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Bianca Andreescu - US Open 2021 (via Twitter, @WTA)
 

Big in carrozza nel pomeriggio di New York, tutte tranne una. Se ieri avevano saltato più o meno comodamente i primi ostacoli Simona Halep, Aryna Sabalenka, Elina Svitolina e Naomi Osaka, oggi Karolina Pliskova, Ashleigh Barty e Iga Swiatek si sono volentieri accodate. Vittorie senza troppi grattacapi per le favorite, uscite dai rispettivi uffici senza lasciare sulla scrivania energie che potrebbero rivelarsi preziose nei prossimi giorni. Bianca Andreescu è stata l’eccezione di giornata: la campionessa dell’edizione 2019 ha avuto bisogno di quasi tre ore per battere Golubic, recuperando dal 3-5 nel primo set e un break di svantaggio al terzo: consideratene le condizioni fisiche imperfette dopo i complicati infortuni a ginocchia e caviglie, un primo turno-fiume non è ragionevolmente considerabile un buon viatico.

Bene Pliskova, la quale sembra essersi rimessa in carreggiata dopo un primo semestre di 2021 inquietante. Già finalista da queste parti nel 2016, quando ammirammo la sua miglior versione, la trampoliera ceca ha inaugurato la campagna rischiando pochino contro la diciannovenne di casa Caty McNally, che l’anno scorso proprio qui aveva raggiunto un ragguardevole terzo turno. Partita con due break di vantaggio in entrambi i set, Karolina si è distratta per qualche minuto nelle due fasi centrali favorendo parziali rimonte alla giovane rivale, e tuttavia è riuscita a fare fagotto senza che la faccenda si complicasse troppo. Pliskova ha chiuso con otto ace, il 71% con la prima in campo e venticinque vincenti: il biglietto da visita pare discretamente allettante, ma l’insondabilità è sempre di casa dalle parti di Louny. “Penso di aver giocato una buona partita – ha dichiarato a fine match la testa di serie numero quattro -. Ho avuto qualche piccolo passaggio a vuoto nelle fasi centrali dei set ma sono soddisfatta, anche se dovrò limare gli errori con l’avanzare del torneo“. Già a partire da giovedì, oseremmo dire: la sfida con Anisimova – molto bene Amandina nel suo esordio contro Diyas – promette di essere il match di cartello del secondo round al femminile.

Missione compiuta anche per Ash Barty nonostante la tenacissima resistenza opposta da Vera Zvonareva – anche un set point nel tie break del secondo per la veterana russa – che come tutti ricordano allo US Open perse una finale contro Kim Clijsters undici anni fa. La numero uno sembra discretamente motivata ad allestire un altra grande kermesse, per lucidare con ancora più forza un periodo d’oro. Guarita dai fastidiosi acciacchi sulla terra primaverile, l’andazzo estivo è stato costantemente simboleggiato dall’opportuna locuzione “Barty-party”, e la festa potrebbe continuare a New York. Intanto al secondo turno bisognerà battere Clara Tauson, emersa vincitrice non senza qualche scialacquio di troppo nel primo set dal derby di nome e generazione con la francese Burel, Clara lei pure. La teen danese ha appena vinto un bel torneo a Chicago, occorrerà dunque studiarla nelle prossime ore. “Francamente l’ho vista giocare molto poco – ha ammesso la prima favorita in gara -, io e Tyzz (Craig Tyzzer, il suo coach, NdR) dovremo metterci alla lavagna e prepararci bene“.

Esordio soft anche per Iga Swiatek, che ha battuto in poco più di un’ora la qualificata USA Jamie Loeb. Qualcosa sembra essersi incrinato nella polacca dopo la sconfitta patita nei quarti del Roland Garros per mano di Maria Sakkari. Da quel momento prestazioni e risultati altalenanti: chissà, l’ultimo Major di stagione potrebbe forse coincidere con la ripresa della caccia ai vertici. Il prossimo ostacolo ha le sembianze di Fiona Ferro, campionessa a Palermo 2020 nel torneo della ripresa post-Covid.

Di ancora minor dispendio il successo ottenuto da Petra Kvitova: la ceca, mai oltre i quarti a New York in carriera, ha impiegato sessantadue minuti per battere Polona Hercog, alla quale ha lasciato la miseria di tre game. “I precedenti con Polona sono sempre stati duri – ha detto ai giornalisti Kvitova -. Stasera ho capito sin dai primi game che sarebbe stata una giornata propizia, sono felice di aver giocato una bella partita davanti ai tifosi, nella sessione serale. Specialmente qui a New York mi sono mancati immensamente“. Una tra le giocatrici più empatiche del circuito merita di regalare altre soddisfazioni all’entusiasta pubblico, nei giorni a venire.

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