Diario dallo US Open: Musetti si allena con Djokovic alla vigilia del secondo turno

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Diario dallo US Open: Musetti si allena con Djokovic alla vigilia del secondo turno

“Contro Opelka sarà indispensabile avere un atteggiamento propositivo, mantenere alta l’intensità” spiega coach Tartarini

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Lorenzo Musetti e Novak Djokovic - US Open 2021
 

Il maltempo costringe a cambiare tutti i programmi in vista del secondo turno di giovedì contro Reilly Opelka, ma per Lorenzo Musetti arriva l’invito di Djokovic. Ci racconta tutto coach Tartarini.

Le pessime previsioni meteo vi hanno costretto a cambiare i programmi. Ma, come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere.

Infatti, ieri si parlava con Edoardo Artaldi (il manager di Djokovic) delle pessime previsioni meteo e allora ci ha proposto di andare ad allenarci da loro, visto che per fortuna dispongono di un campo al coperto. L’idea è stata subito condivisa sia da Vajda che da Nole. E adesso siamo in questo posto bellissimo nel New Jersey, una villa con un parco immenso e appunto un campo indoor, proprietà di un privato che potremmo definire facoltoso (ride, ndr), dove Nole è ospite durante il torneo.

Avete davvero un bel rapporto col team di Djokovic. Mi ricordo che per andare a Wimbledon vi offrì un passaggio sul suo jet privato.

Vero, alla fine risolvemmo diversamente ma effettivamente il rapporto è ottimo, innanzitutto grazie a Marco Panichi (il preparatore atletico), che è un mio carissimo amico, ma siamo in ottimi rapporti, come ti dicevo, anche col suo manager Edoardo Artaldi. Poi certo, può essere che il match di Parigi abbia influito sulla considerazione che Djokovic ha di Lorenzo.

Com’è andata oggi?

Bene, abbiamo lavorato un’ora e mezza con palleggi diagonali, volée e servizi.

Domani cercherete la rivincita su Opelka (alle 18 italiane). La sconfitta di Roma (6-4 6-4 per l’americano con 23 aces) vi ha portato qualche insegnamento?

Direi proprio di sì, la prima cosa che abbiamo imparato è che sarà indispensabile avere un atteggiamento propositivo. Mantenere alta l’intensità aiuterebbe a superare quei momenti in cui proprio non riesci a giocare perché lui ti martella col servizio. A Roma invece Lorenzo si scoraggiò un pochettino perché non riusciva proprio a scambiare, sommerso dagli aces.

Sei italiani su dieci sono usciti al primo turno, molti di loro facevano parte del vostro gruppo: Fognini, Caruso, Cecchinato e Mager. Come cambia l’atmosfera?

Certo un po’ dispiace perché sono amici e non fa piacere vederli perdere e di conseguenza tornare a casa, tranne Mager che deve giocare il doppio. Effettivamente la tavolata si è rimpicciolita, ed è un vero peccato.

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