Gli italiani brillano al Challenger di Como

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Gli italiani brillano al Challenger di Como

Arnaboldi, Moroni, Vavassori e Bonadio si qualificano per i quarti di finale

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Andrea Arnaboldi - ATP Challenger Bergamo 2020 (foto Antonio Milesi)
 

Cominciamo dal padrone di casa Andrea Arnaboldi che si è dapprima sbarazzato del veterano russo Teymuraz Gabashvili (n.271 ATP ma n.43 nel 2016) e poi, a sorpresa, della testa di serie n.3 e n.122 ATP, lo slovacco Andrej Martin (4-6 6-4 6-3). Sorpresa in fin dei conti relativa perché sappiamo bene che ad Andrea i mezzi non mancano di certo e che quando riesce a esibire il suo bel tennis nessun risultato gli è precluso. Giovedì poi ha avuto un aiuto importante da parte del pubblico che lo ha sostenuto calorosamente dall’inizio alla fine. Nei quarti lo aspetta il derby con Jimbo Moroni che, da parte sua, si è fatto strada eliminando prima il lucky loser Alexey Vatutin (n.332 ATP), costretto al ritiro nel primo set quando era sotto 3-0. Poi è uscito vincitore 7-5 6-1 dal derby con il faentino Federico Gaio in un incontro combattuto solo nel primo parziale. Raggiunto al telefono Arnaboldi ci ha detto: “Nei precedenti siamo 2-0 per Jimbo ma so di avere le armi per riuscire a fare una buona partita”.

Ai quarti anche Andrea Vavassori che, superate le qualificazioni, prima batte il 19enne talento britannico Jack Draper (n.272 ATP), poi in rimonta (2-6 6-3 6-4) l’esperto russo Andrej Kuznetsov (n.280 ATP, ma n.39 nel 2016 prima che i problemi all’anca lo costringessero a tre anni di assenza dal circuito). Se pensiamo che per il piemontese è l’ottava vittoria nelle ultime nove partite disputate, aumenta il rammarico per quel problema al gomito che gli ha impedito di gareggiare in singolo negli ultimi due anni. Nei quarti gli tocca lo slovacco Jozek Kovalik (n.118 ATP e seconda testa di serie) con cui non esistono precedenti.

L’ultimo qualificato ai quarti è Riccardo Bonadio che conferma così il suo ottimo momento di forma, prima superando in rimonta (3-6 6-4 6-3) il qualificato austriaco Alexander Erler (n.327 ATP) e poi il 22enne molisano Federico Iannaccone (n.850 ATP) che nel primo turno aveva onorato la wild card superando a sorpresa Camilo Ugo Carabelli, fresco vincitore del Challenger di Varsavia. Per il friulano un quarto di finale molto complicato contro il tedesco Daniel Altmaier (n.106 ATP e testa di serie n.1).

Accusano invece un passaggio a vuoto i due dominatori del Challenger di Barletta. Giulio Zeppieri, il vincitore, che, dopo aver battuto il qualificato austriaco Lucas Miedler, è costretto ad alzare bandiera bianca contro il fortissimo argentino Juan Manuel Cerundolo. Una leggera forma influenzale lo costringe al ritiro nel primo set mentre è sotto 5-0. Discorso simile per Flavio Cobolli che evidentemente, dopo il dispendio psicofisico di Barletta, aveva bisogno di tirare il fiato. Infatti il 19enne talento, dopo aver battuto il belga Julien Cagnina, si arrende nel secondo turno praticamente senza combattere (6-4 6-0) a Nino Serdarusic (n.247 ATP). Va bene che il 24enne croato sta cavalcando una condizione invidiabile (due finali consecutive a Verona e Varsavia) ma il romano è apparso veramente svuotato.

Al Challenger 80 di St.Tropez (cemento) l’unico italiano in tabellone era Thomas Fabbiano che, dopo aver superato il solido turco Altug Celikbilek (n.174 ATP e settima testa di serie), si ferma contro il padrone di casa Constant Lestienne (2-6 6-1 6-4). Un anno da dimenticare per il pugliese che nemmeno con il nuovo allenatore Jack Reader sembra riuscire ad invertire la tendenza. Al Challenger 80 di Maiorca (cemento) in gara solo il mestrino Matteo Viola che nel primo turno fa lo sgambetto alla testa di serie n.3 Liam Broady (n.147 ATP) col punteggio di 6-4 3-6 6-4. Nel secondo turno viene però fermato dal portoghese Frederico Ferreira Silva (n.180 ATP) che vince in rimonta 3-6 7-5 6-0. Peccato per Matteo perché nel secondo set, sotto 4-1, aveva trovato la forza per riportarsi in parità sul 5-5. Sembrava in controllo ma un paio di palle sfortunate lo hanno condannato e da quel momento in poi non ha più vinto nemmeno un game.

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