Prosegue la corsa a tappe di del Potro per il rientro

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Prosegue la corsa a tappe di del Potro per il rientro

L’ex campione dello US Open settimana prossima si allenerà pubblicamente a New York con John McEnroe. E arrivano gli auguri di Djokovic: “Non c’è persona al mondo che abbia più voglia di Juan Martin di giocare a tennis”

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Juan Martin del Potro - Roma 2018 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Juan Martin del Potro non si arrende, nonostante qualche contrattempo di troppo. Eufemismi temerari a parte, l’ex campione dello US Open sta mettendo ogni stilla di energia rimasta nel suo corpo da gigante gentile per tentare il definitivo rientro nel Tour, che dovrebbe avvenire nel 2022: tutti gli scongiuri sono naturalmente autorizzati. “Triste non poter raggiungere i propri obiettivi, ma ancora più triste non tentarci nemmeno“, recitava una nota rilasciata a mezzo social da delPo in giugno, quand’era ormai chiaro che la sua terza partecipazione consecutiva ai Giochi Olimpici non sarebbe stata possibile.

Dopo la quarta operazione al ginocchio destro infortunato al Queen’s 2019, ultima apparizione ufficiale dell’ex numero 3 ATP, i medici hanno consigliato prudenza. Una road mappa cauta, con passaggi mirati, volta a far sì che il campione possa tornare stabilmente nel circuito a inizio 2022, possibilmente senza complicazioni ulteriori. La prossima tappa del percorso d’avvicinamento è in programma proprio a New York: nei prossimi giorni Palito atterrerà nella Grande Mela, e palleggerà con il quattro volte campione del torneo John McEnroe davanti al pubblico e alle telecamere del Billie Jean King National Tennis Centre.

Otto interventi chirurgici subiti in carriera, compresi i sopracitati quattro al ginocchio, possono bastare: un finale in salute è il minimo che si possa augurare a uno dei tennisti più sfortunati a memoria della storia del gioco. “Quando penso a un collega non particolarmente assistito dalla sorte penso subito a Juan Martin – ha recentemente dichiarato Novak Djokovic -. Il suo fisico è stato stato letteralmente bersagliato per tantissimi anni e nonostante tutto ha avuto una carriera meravigliosa, nel il poco tempo in cui ha potuto giocare stando bene. La sua abnegazione, il suo spirito combattivo, la sua riluttanza a mollare sono di enorme ispirazione per me. È una persona gentile, un ragazzo eccezionale, e credo non ci sia una sola persona al mondo che abbia più voglia di lui di giocare a tennis. Sono sicuro farà tutto il possibile per tornare“. Rinnoviamo gli auguri, sperando sia la volta buona.

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