Opelka: "I tennisti russi domineranno il circuito, ma Brooksby può diventare numero uno"

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Opelka: “I tennisti russi domineranno il circuito, ma Brooksby può diventare numero uno”

Intervistato da Inside Tennis, il finalista di Toronto parla del futuro del tennis americano e della sua mentore Venus Williams, mentre non lesina critiche ai media

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Reilly Opelka a Toronto 2021 (Credit: @NBOtoronto on Twitter)
 

Il suo modo di giocare non è tra i più amati nel circuito, ma Reilly Opelka si distingue dagli altri non solo per l’altezza (due metri e undici secondo il sito dell’ATP) o per la potenza dei suoi servizi, ma anche per la spontaneità e la schiettezza nelle sue dichiarazioni. In un’intervista al sito Inside Tennis, Opelka ha parlato del futuro del tennis americano, dei media nel mondo del tennis e su chi dominerà il circuito nei prossimi anni.

LE PROSPETTIVE DEL TENNIS AMERICANO

Il ventiquattrenne nativo del Michigan è il numero 1 del tennis statunitense, numero 20 del ranking mondiale, finalista a Toronto e semifinalista a Roma. Eppure, la recente avventura in Laver Cup ha evidenziato le difficoltà dei giocatori USA a contrastare il dominio dei tennisti europei: “È una questione di numeri. Noi tennisti siamo un campione più piccolo rispetto all’Europa dove vi è il calcio o il tennis. Negli Stati Uniti c’è il football americano, il baseball o il basket. Calcio e lacrosse sono più rilevanti del tennis negli USA”. Reilly ha poi evidenziato anche una disparità nei guadagni che porta a scegliere altri sport: “I migliori atleti del mondo sono statunitensi ma giocano a basket e football. Se fossi un Top 20 in NBA, guadagnerei 28 milioni di dollari all’anno. Invece lotto, giro il mondo e guadagno molto meno”.

Opelka ha anche una sua opinione su chi saranno i protagonisti dei prossimi anni: “I russi sono qui per dominare il circuito”. Il futuro del tennis a stelle e strisce non è comunque in pericolo vista la presenza di giovani promettenti: “I giovani sono migliori di noi. Korda è un giocatore eccezionale, Brooksby è bestiale, sarà un grande giocatore da seconda settimana, Nakashima è un colpitore puro come pochi”. Al di là dei complimenti, si è poi avventurato anche in una previsione sul loro futuro: “Il padre di Korda era un grande giocatore, quindi senza offesa per Seb ma è più facile essere grande per lui, è cresciuto con una grande mente tennistica ed è un bravo ragazzo. Punterei su Brooksby. È speciale e potrebbe essere un futuro numero 1. Ha questo fattore X, la sua mentalità, che potrebbe renderlo un campione Slam”.

LE CRITICHE AI MEDIA

La sincerità di Opelka risalta soprattutto quando si parla dei media: “Sono terribili, ci sono dei pessimi giornalisti che criticano e basta. Sembrano super negativi. Ragazzi che non sanno nulla di tennis. Penso, francamente, che abbiamo i peggiori media di qualsiasi sport”. Reilly cita alcuni esempi: “Sono in finale a Toronto e mi chiedono cosa c’è che non va nel tennis americano e perché non ci sono giocatori americani tra i primi trenta. Stessa cosa a Roma: io sono in semifinale e loro trovano il lato negativo”.

LA CARRIERA E IL RAPPORTO CON VENUS WILLIAMS

Reilly ha parlato anche dei risultati ottenuti finora: “Sono orgoglioso di vincere le partite e di esprimermi al meglio. Non mi interessa come vinco, non mi interessa se il mio modo di giocare è brutto, non mi interessa se un giornalista vuole criticarlo e dire che non ho risposta al servizio. Se tengo il servizio il 95% delle volte sarò tra i primi otto al mondo. Sono uno dei migliori atleti al mondo. Guadagnerò dagli otto ai dieci milioni di dollari e non me ne frega niente di quello che pensano gli altri”. Idee chiare su quale sia il suo sogno: “Voglio vincere uno Slam”.

Chiusura finale per una collega che rappresenta per lui una fonte di ispirazione, Venus Williams: “È una vera badass. Ho imparato più da lei di qualsiasi altro giocatore attivo. È brillante, una combattente. Lei lavora in modo estremamente diverso da chiunque altro. Ed è esilarante: ha un grande senso dell’umorismo. Mi piace stare con lei e imparare da lei. Se non fosse stato per Serena sarebbe diventata la più grande giocatrice di tutti i tempi. Non solo: senza Venus non ci sarebbe stata Serena”.

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