Sinner quarto torneo dell'anno. Le Finals a un passo: "Sì, ci penso" (Cocchi). Un poker mai visto. Sinner è da sogno (Mastroluca). Sinner è perfetto, un altro passo verso le ATP Finals (Piccardi). Sinner si prende la storia, ora il sogno Finals (Grilli)

Rassegna stampa

Sinner quarto torneo dell’anno. Le Finals a un passo: “Sì, ci penso” (Cocchi). Un poker mai visto. Sinner è da sogno (Mastroluca). Sinner è perfetto, un altro passo verso le ATP Finals (Piccardi). Sinner si prende la storia, ora il sogno Finals (Grilli)

La rassegna stampa di lunedì 25 ottobre 2021

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Sinner quarto torneo dell’anno. Le Finals a un passo: “Sì, ci penso” (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

È arrivato il momento di aggiornare gli almanacchi: 24 ottobre 2021, Jannik Sinner diventa il primo italiano di sempre a conquistare quattro titoli Atp in un solo anno. Se poi vogliamo essere pignoli, l’anno non è ancora finito, i tornei da giocare sono ancora un paio, e gli almanacchi sono sempre li, pronti ad essere aggiornati. A fare le spese dell’impresa del cannibale rosso è stato Diego Schwartzman, malamente strapazzato nella finale del torneo da 250 punti di Anversa. Una vittima illustre, ex top 10, alla terza finale sul veloce indoor belga dove, evidentemente, è destino non abbia grossa fortuna. Schwartzman ha raccolto appena 4 giochi per un doppio 6-2, lo stesso trattamento ricevuto da Lloyd Harris in semifinale.

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La meta è Torino, dove l’Italia sogna di vedere le prime Atp Finals della storia con due italiani in campo. Matteo Berrettini, numero 6 della Race, la classifica che qualifica per l’evento, è già aritmetcamente sotto la Mole. Sinner no, ma con la vittoria di ieri ha dato una bella sgasata: è tornato in decima posizione (in realtà è la nona per la già annunciata rinuncia di Rafael Nadal) scavalcando Cameron Norrie su cui ora ha 50 punti di vantaggio. Per essere virtualmente dentro i magnifici 8, il ragazzo allevato da Riccardo Piatti deve recuperare 110 punti sul polacco Hubert Hurkacz, il suo amico del cuore e da cui ha perso l’unica finale in carriera, al Masters 1000 di Miami quest’anno: «lo Torino ce l’ho nella mente, è ovvio. Ma è inutile che continui a pensarci. Quando vado in campo mi concentro sulla tattica, sull’avversario e come fare a batterlo. Questa è la cosa che mi piace di più e per cui gioco a tennis». La situazione è ancora in divenire, anche se gli occhi iniettati di sangue con cui Sinner ha preso a pallate il povero Peque fanno ben sperare:

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Ripartire I’esordio all’Atp 500 di Vienna, con tutta probabilità domani pomeriggio, è piuttosto rognoso, ma Jannik è molto sicuro delle proprie armi e soprattutto dell’esperienza maturata nelle ultime settimane: «Contro Opelka non sarà sicuramente una passeggiata – ha detto il 20enne, spostandosi il ciuffo rosso dagli occhi -. Lui non ti dà ritmo, e spero che la superficie non rimandi troppo alta la palla, considerato quanto serve forte. Però, a dirla tutta, anche io so rispondere molto bene perciò è probabile che non sia troppo tranquillo neanche lui». Messaggi chiari, spavaldi ma mai arroganti, perche se c’è una qualità che va riconosciuta a Sinner è certamente l’umiltà. Senza quella, e una cultura del lavoro tramandata da generazioni, Jannik oggi non starebbe bussando alla porta della top 10 a 20 anni. Quasi top 10 Da oggi infatti Jannik Sinner è numero 11 del mondo, con in mano le chiavi per aprirlo, quell’uscio magico. L’ingresso nei top 10, infatti, è solo questione di giorni. Lunedì prossimo 1′ novembre a Dominic Thiem, fermo per infortunio fino al 2022, scadranno i 90 punti conquistati a Bercy 2019 e l’altoatesino lo sorpasserà. portante è che nessuno da dietro lo scavalchi. In questo caso il pericolo si chiama Felix Auger Aliassime che tallona l’azzurro a 64 punti di distanza

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Un poker mai visto. Sinner è da sogno (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Se questo è im sogno, non svegliatelo. Continua il 2021 da record di Jannik Sinner; primo italiano a conquistare quattro titoli ATP in una stessa stagione: superati i tre di Corrado Barazzutti e Paolo Bertolucci nel 1977 e di Fabio Fognini nel 2018. Ad Anversa, l’altoatesino ha giocato per la seconda volta nel circuito maggiore da testa di serie numero 1. E per la seconda volta ha alzato il trofeo alla fine della settimana. Nella capitale europea della lavorazione dei diamanti, Sinner ha incastonato due gioielli per chiudere il suo percorso. Ha dominato con lo stesso punteggio, 6-2 6-2, il numero 27 del mondo Lloyd Harris in semifinale e il numero 14 Diego Schwartzman, in finale.

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Con questo successo sale al numero 11 nel ranking ATP e risale al decimo posto nella Race to Turin. Ha solo 110 punti da recuperare sul suo migliore amico Hubert Hurkacz, virtualmente ultimo dei qualificati per le Nitto ATP Finals di Torino. Il polacco l’ha battuto nell’unica finale che Sinner non abbia vinto sulle sette giocate in carriera (contando anche le Next Gen Finals del 2019), quest’anno a Miami. «Mentirei se dicessi di non pensare alle Finals di Torino – ha detto dopo la partita – Ma una volta in campo, penso al match e al piano di gioco. Questo mi aiuta a rimanere sul pezzo». La corsa dell’azzurro si accenderà nelle prossime settimane con i 1500 punti ancora in palio tra Vienna e Parigi-Bercy. Lo step più vicino e il match contro Reilly Opelka, il suo primo avversario nell’ATP 500 austriaco di questa settimana. Contro un giocatore di due metri e undici, che però gioca e si muove sorprendentemente bene per l’altezza e la stazza, l’azzurro sa qual è la strada per la vittoria. «Devo stare attento e sbagliare il meno possibile nei miei turni di battuta» ha spiegato Sinner,

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Bello anche l’abbraccio a fine partita, a suggellare l’unità di intenti e di visione. I progressi si sono visti tutti, nella gestione della partita e dei momenti importanti, nel modo di rispondere, nella facilità di esecuzione dei colpi. Spiccano ancora di più i miglioramenti al servizio, fondamentale su cui è più palese la modifica del movimento. In finale, Sinner non ha perso un punto quando ha messo in campo la prima fino al 5-2 4040. E in tutto il match, ne ha ceduti appena due. Poi, con la ferocia competitiva dei campioni, per la terza partita di fila ha iniziato il secondo set con un break al primo turno di risposta. I complimenti dell’argentino non suonano solo come apprezzamenti di facciata dopo una finale di fatto mai iniziata.

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Sinner è perfetto, un altro passo verso le ATP Finals (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)

«Le Atp Finals sono ben presenti nella mia testa: io a Torino ci voglio andare». Se bastasse una buona intenzione a spiegare la settimana perfetta di Jannik Sinner all’Atp 250 di Anversa, culminata con il maltrattamento di Diego Schwartzman in finale (6-2, 6-2) e il quarto titolo stagionale su cinque finali giocate (primo tennista italiano a riuscire nell’impresa: superati Barazzutti, Bertolucci e Fognini a quota 3), sarebbe tutto troppo semplice. Il ragazzo che sussurra alla storia, capace di imparare qualcosa da ogni match

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supera il sorprendente re di Indian Wells Cameron Norrie nella Race verso Torino e scala altri gradini della classifica mondiale: ieri si è svegliato numero 13 e da oggi diventa numero ii, best ranking, a vent’anni. E scusate se è poco. «Ma il lavoro non finisce qui» dice Jannik con i riccioli rossi sparpagliati in testa dopo aver alzato il trofeo e abbracciato coach Riccardo Piatti,

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Il lavoro ricomincia a Vienna, l’Atp 500 che sembra un mille e che ha in tabellone cinque italiani (Berrettini in campo già oggi), dove Sinner ritroverà i due rivali a cui contende il biglietto per il Master, l’amico polacco Hurkacz, n. 9 nella Race, e il norvegese Ruud (n. 7), possibile incrocio per l’altoatesino nei quarti del torneo austriaco, snodo importante sulla strada di Torino.

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Schwartzman, veterano argentino del circuito n.izt del mondo, ha avuto bellissime parole per Sinner, che affrontava per la prima volta in carriera: ogni match è un mattone nella costruzione della casa che Piatti ha in mente per Jannik, nulla è lasciato al caso, infatti tutte le energie sono concentrate sul singolare, da qui alla Davis di fine novembre non ci sarà modo di sperimentare il doppio azzurro con Berrettini.

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Sinner si prende la storia, ora il sogno Finals (Paolo Grilli, Nazione-Carlino-Giorno Sport)

Tutti impegnati nel calcolo delle possibilità per Jannik Sinner di arrivare alle Finals di Torino a metà novembre, quasi si rischia di sottovalutare il suo ultimo trionfo, quello di ieri ad Anversa. E’ il suo quarto di questo 2021 da favola

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Il talento altoatesino da oggi si trova al numero 11 del ranking, a ridosso quindi di una Top 10 che definisce l’eccellenza assoluta della racchetta. Arriva anche il controsorpasso al britannico Cameron Norrie che l’aveva scavalcato nell’Atp Race vincendo a Indian Wells. Sinner torna decimo e accorcia a 110 punti il distacco dal polacco Robert Hurkacz, il rivale da superare per prendersi quel nono posto che vale il pass per Torino, visto che Rafael Nadal non parteciperà lasciando così una casella libera. Poco ha potuto il coriaceo argentino Diego Schwartzman contro Jannik ieri in una finale scivolata via in un’ora e un quarto di gioco e chiusa con un doppio 6-2.

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Curiosamente, o forse no, l’unica finale persa in carriera sin qui da Jannik, sulle sei disputate, è stata proprio contro Hurkacz, nel Masters 1000 di Miami lo scorso aprile. Sempre più serrato il duello fra i due per un postgo al torneo dei “maestri dei maestri” di Torino

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