Challenger: il solito Federico Gaio approda ai quarti

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Challenger: il solito Federico Gaio approda ai quarti

Piccolo passaggio a vuoto per la pattuglia azzurra: Travaglia, Fabbiano e Seppi fuori al secondo turno, Caruso saluta subito

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Federico Gaio - ATP Challenger Todi 2020 (foto Felice Calabrò)
 

Solamente Federico Gaio riesce a farsi strada fino ai quarti di finale del Challenger 90 di Brest (cemento indoor). Il faentino vince due autentiche battaglie contro Pierre-Hugues Herbert (n.104 ATP e sesta testa di serie) 6-4 3-6 -6-3, e poi in rimonta contro il solido portoghese Frederico Ferreira Silva 4-6 7-6(3) 6-2, annullando anche due match point sul 5-6 del secondo set. Nei quarti affronterà il portoghese Joao Sousa (n.173 ATP) con cui non ci sono precedenti.

Gli altri tre italiani in tabellone hanno giocato un torneo in tono minore, soprattutto Salvatore Caruso che già al primo turno perde netto contro Hugo Gaston (6-3 6-4). Va bene che il 21enne di Tolosa è un ragazzo di talento ma da Salvo ci saremmo aspettati qualcosa di più. Per il siciliano ormai è tempo di bilanci ed è evidente che questo 2021 sia andato maluccio, come il n.135 ATP testimonia fedelmente. Tanti primi turni per lui e pochissimi acuti (diciamo la semifinale del Challenger di Perugia e la vittoria contro Tennys Sandgren al secondo turno dell’ATP 250 di Melbourne). Siamo certi che Salvo, da quel lottatore che è sempre stato, saprà fare il punto con il suo staff e prepararsi al meglio per una grande ripartenza.

Delusione anche per Stefano Travaglia che, dopo aver passeggiato all’esordio contro l’egiziano Mohamed Safwat (6-4 6-4), deve cedere al padrone di casa Alexandre Muller 7-6(4) 1-6 6-1. Padrone di casa per modo di dire perché i bretoni, si sa, hanno un concetto piuttosto singolare dell’amor patrio se è vero che sono soliti dire che ‘la Francia è quella regione che sta tra il Belgio e la Bretagna’. L’ascolano, nonostante il passo falso, dovrebbe mantenere la posizione n.81 ATP e quindi con l’accesso al tabellone principale dei prossimi AO in cassaforte.

Fuori al secondo turno anche Thomas Fabbiano che, dopo aver rovinato il compleanno ad Alexey Vatutin, ha incrociato al secondo turno Richard Gasquet che avrà pure 35 anni, le gambe non saranno più quelle di un tempo e forse la testa neppure, ma se ha la luna giusta può ancora portare a scuola la maggior parte dei suoi colleghi, Fabbiano compreso. Il punteggio finale 6-2 4-6 6-2 per il veterano francese che potrebbe anche togliersi ancora qualche soddisfazione, soprattutto in considerazione del fatto che il favoritissimo danese Holger Rune, stremato da una stagione per lui faticosissima, si è fatto sorprendere dall’elvetico Henri Laaksonen.

Andreas Seppi è andato, solo soletto, a difendere i colori azzurri in quel di Ismaning (Challenger 80, cemento indoor). In realtà doveva esserci anche Andrea Vavassori che aveva in programma di giocare il doppio sempre in coppia con Dustin Brown, ma il dolore al polso che lo affligge dal torneo di Napoli lo ha costretto ad una settimana di pausa e di terapie laser. L’altoatesino ha perso al secondo turno 4-6 6-4 7-6(4) col polacco Kapcer Zuk (n.163 ATP), giocatore dal talento cristallino (già vincitore a Spalato 2 in aprile) anche se, a 22 anni, non lo si può più definire particolarmente precoce. Seppi, che si è fatto recuperare un break nel set decisivo, non riesce così a guadagnare quei punti che lo avrebbero messo al sicuro per i prossimi Australian Open, rimanendo a cavallo del n.100 ATP e quindi a forte rischio di dover giocare le qualificazioni.

Si giocava anche a Las Vegas (Challenger 80, cemento outdoor) e a Lima (Challenger 80, terra battuta), senza italiani in tabellone in nessuno dei due tornei. In Nevada favoriti i padroni di casa, in forza della classifica e dell’abitudine ai campi. In Perù vediamo bene il teenager argentino Juan Manuel Cerundolo (n.94 ATP e seconda testa di serie) che potrebbe mettere la ciliegina su una stagione già molto buona (vittorie a Banja Luka, Como e Roma 2).

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