ATP Finals: Zverev sbarra la strada a Sinner. Doma Hurkacz e raggiunge la semifinale

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ATP Finals: Zverev sbarra la strada a Sinner. Doma Hurkacz e raggiunge la semifinale

Jannik Sinner è ufficialmente eliminato dalle Finals. ‘Hubi’ ci prova solo nel secondo set, ma Sascha è perfetto. Sfiderà Djokovic in semifinale, come a New York

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Alexander Zverev - ATP Finals 2021 (Twitter - @atptour)
 

Alexander Zverev è il terzo semifinalista delle Nitto ATP Finals. La vittoria – che quasi tutti si aspettavano – nell’ultimo incontro del Gruppo Rosso è arrivata in un’ora e 2 minuti contro il polacco Hubert Hurkacz, che in caso di vittoria avrebbe tenuto vive le speranze di qualificazione fino al match di stasera. Invece l’incontro delle 21 sarà un’amichevole: Jannik Sinner non potrà accedere in alcun modo alle semifinali, nemmeno se batterà un già qualificato – in testa al girone – Daniil Medvedev, che vorrà risparmiare energie in vista del rush finale, dopo le fatiche dei primi due match. Sascha Zverev si è qualificato come secondo del girone e incrocerà quindi il vincitore del Gruppo Verde: Novak Djokovic.

Il match è stato rapidissimo. 6-2 6-4 il punteggio finale. Hurkacz non ci è arrivato nelle migliori condizioni e la sua partecipazione è rimasta in bilico fino all’ultimo. Aslan Karatsev – arrivato ieri – era pronto a sostituirlo. Il polacco però si è riscaldato alle ore 12 e sembrava piuttosto sereno, nonostante i ritmi molto bassi del suo palleggio e una reattività tutt’altro che ottimale. È sceso in campo proprio come nel riscaldamento e infatti Zverev l’ha subito travolto. Hurkacz ha vinto solamente 2 dei primi 18 punti, ritrovandosi indietro 4-0 in un amen. Come se non bastasse il servizio di Zverev è parso in grande spolvero sin da subito. Si è presentato sul 5-2 avendo sbagliato solo una prima di servizio, numeri che avrebbero messo in difficoltà chiunque, figuriamoci un Hurkacz a mezzo servizio.

Un po’ a sorpresa – ma, dopo tutto, sono pur sempre le ATP Finals – Hubi ha reagito nel migliore dei modi, rispondendo per le rime al primo set pressoché perfetto con la battuta di Sascha Zverev. A suon di ace (quasi 3 a game di media) ha dominato i suoi primi turni di servizio e dal 3-2 in poi il tedesco gli ha sempre concesso almeno due punti nei suoi turni. Hurkacz ha provato a giocare in modo offensivo quando Zverev piazzava la seconda. Le occasioni migliori le ha avute sul 4-3, quando è salito 0-30 in risposta. Pochi rimpianti quando il campione dell’edizione 2018 ha messo in campo la prima, qualcuno in più nei punti in cui si è giocato il palleggio. Dal canto suo Sascha si è guadagnato palla break sia sul 3-3 (tre ottimi punti di Hurkacz per salvarsi) e sul 4-4: il diritto ha tradito per l’ennesima volta il polacco sul break point. Non sono bastati i primi due punti giocati vinti nel decimo game. Il servizio di Zverev ha messo fine a ogni speranza, sia per Hubi che per il tennis italiano.

 

Zverev giocherà la terza semifinale al Master (record di 1-1) contro Djokovic, suo avversario nella finale del 2018 che vinse alla O2 Arena di Londra 6-4 6-3. Nole ha vinto 7 dei 10 confronti diretti contro il tedesco, compreso l’ultimo, in cinque set allo US Open, e quello giocato lo scorso anno alle Finals nel Round Robin.

Gli appassionati che hanno comprato il biglietto per la giornata di oggi potrebbero essere scontenti dopo lo spettacolo a metà offerto da Hurkacz e Zverev. Avrebbe ragione di esserlo anche Aslan Karatsev, chiamato d’urgenza a Torino, ma – con tutta probabilità – inutilmente. Hurkacz avrebbe fatto meglio a ritirarsi e lasciare spazio al russo? E lo stesso Karatsev avrebbe fatto meglio di lui, alla prima partita in carriera alle ATP Finals dopo aver provato le condizioni di gioco solo per poche ore? Non ci è dato saperlo. Il campione del ‘Mille’ di Miami ha voluto provarci fino in fondo e assaporare fino all’ultimo l’atmosfera delle Finali ATP: la sua scelta va rispettata. Anche se, in serata, andrà in scena un match che non avrà alcun significato in chiave qualificazione: Jannik Sinner contro il numero 2 del mondo Daniil Medvedev.

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