L'Italia di Sinner: "Grande gruppo. E io alle Finals sono cresciuto" (Crivelli). Sinner, una spinta in più. Matteo: "Vincete per me" (Mastroluca). Diego Nargiso: "Sinner, che carisma è perfetto per la Davis. Il girone? Molto duro" (Semeraro)

Rassegna stampa

L’Italia di Sinner: “Grande gruppo. E io alle Finals sono cresciuto” (Crivelli). Sinner, una spinta in più. Matteo: “Vincete per me” (Mastroluca). Diego Nargiso: “Sinner, che carisma è perfetto per la Davis. Il girone? Molto duro” (Semeraro)

La rassegna stampa di martedì 23 novembre 2021

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L’Italia di Sinner: “Grande gruppo. E io alle Finals sono cresciuto” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

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Venerdì e sabato, infatti, sempre al Pala Alpitour, gli azzurri del c.t. Volandri affronteranno Stati Uniti e Colombia nel Girone E delle finali a 18 squadre della Coppa, per assicurarsi un posto nei quarti che in caso di successo nel gruppo ci terrebbe in città. Alfiere L’unica conquista dell’Insalatiera, è storia, risale al1976 e sarà tra l’altro celebrata domenica durante il Torino Film Festival con la proiezione della docuserie «La Squadra» di Domenico Procatri e una serata di memorie con i quattro moschettieri di allora (Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli) e capitan Pietrangeli. A 45 anni di distanza, il sogno di tornare in vetta al mondo era più vivido che mai, con due top ten contemporaneamente (Berrettini e Sinner) per la prima volta nella storia del ranking e altri tre elementi (Sonego, Fognini e Musetti) di raffinata e talentuosa sartoria tennistica. L’infortunio di Matteo al Masters cambia un po’ le prospettive (al suo posto Bolelli, per rendere granitico il doppio), anche perché si gioca sulla stessa superficie, assai rapida, della Finals, ma l’Italia resta decisamente sopra la media nei pronostici, chiedendo l’illuminazione al nuovo leader Sinner, alla prima convocazione in assoluto ma profeta designato verso la terra promessa: «Sicuramente Matteo ci mancherà – ha detto in questi giorni – e le sfide che ci attendono saranno dure, ma non ci sono tanti Paesi che hanno un gruppo unito come ii nostro, una squadra incredibile, in cui ognuno vuole dare il meglio di sé. E poi giochiamo in casa, tireremo fuori più di quello che abbiamo, intanto ci teniamo sudi morale e questa sarà la nostra arma migliore. Ovviamente c’è la pressione, ma mi aspetto una bellissima atrnosfera. D’altronde la pressione c’è in ogni partita, ma l’ho avuta anche durante l’anno e credo di averla gestita bene: quando queste cose succedono da giovani, aiutano nella crescita».

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Spigliato e sorridente, Sinner ha raccolto con orgoglio la bandiera di alfiere azzurro in Davis: «Le due partite giocate alle Atp Finals sono state una grande esperienza che mi ha spinto a crescere ancora. Lo ammetto, quando ho sostituito Matteo avevo pensieri negativi, con l’attesa e la tensione che avevo accumulato pensavo che avrei giocato male. E invece sono stati match splendidi, che anche tatticamente mi hanno lasciato qualcosa. E sicuramente avere il pubblico dalla tua parte ti dà molta energia: prometto che tutta la squadra saprà sfruttare la spinta del tifo». Intanto tra i convocati degli Stati Uniti, dopo la rinuncia di Fritz, rispunta Tiafoe, il “cattivo” di Vienna che girò a suo favore la partita di semifinale gigioneggiando con la folla fin oltre i limiti

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Sinner, una spinta in più. Matteo: ‘Vincete per me” (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

L’Italia si prepara per il debutto in Coppa Davis a Torino. Gli azzurri si sono allenati sui campi del Cral Reale Mutua in attesa dell’esordio contro gli Stati Uniti in programma al Pala Alpitour. Sabato 27, poi la sfida contro la Colombia. Se l’Italia dovesse vincere il girone, giocherà il quarto a Torino lunedì 29. Altrimenti, se sarà fra le due migliori seconde, per i quarti si trasferirà a Madrid. PALCO. In serata, poi, la squadra è salita sul palco del Teatro dei Ragazzi, non lontano dal Pala Alpitour; per il gala dei SuperTennis Awards, i premi Oscar del tennis italiano. Ci sono Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, un elegantissimo Lorenzo Musetti in vestito nero e papillon, Simone Bolelli e Fabio Fognini

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VERSO LA DAVIS. Al posto di Taylor Fritz, infatti, giocherà Frances Tiafoe che l’ha battuto nella rocambolesca semifinale dell’ATP 500 di Vienna condusa fra le polemiche per suo atteggiamento fin troppo esuberante con il pubblico austriaco. Il formato infatti prevede che in singolare si affrontino i numeri 1 e i numeri 2 fra loro. Sinner, dopo il forfait di Berrettini, è il primo singolarista azzurro. Tiafoe, invece, è il terzo statunitense dopo John Isner (24) e Reilly Opelka (26). Dunque, Tiafoe potrebbe più facilmente sfidare Lorenzo Sonego, il padrone di casa che dovrebbe scaldare l’amosfera giocando di fronte alla famiglia e agli amici. Completano invece la rosa USA Jack Sock e Rajeev Ram, che dovrebbero essere chiamati in causa per il doppio. Nel girone anche la Colombia che schiera Daniel Galan e Nicolas Mejia in singolare e in doppio la coppia ex numero 1 del mondo composta da Juan Sebastián Cabal e Robert Farah. I due grandi amici sono già stati protagonisti a Torino delle Nino ATP Finals. GRANDE ASSENTE. Il grande assente è il numero 1 azzurro Berrettini, premiato per l’impresa dell’anno, la storica prima finale italiana a Wimbledon. «Mi sarebbe piaciuto essere lì, ma devo prendermi cura di questo corpo. Speriamo di chiudere in bellezza con la Davis, ci vediamo il prossimo anno ha detto il romano, ancora provato e deluso dopo l’infortunio che l’ha costretto al forfait alle Finals e in Davis, in un video-messaggio.

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Diego Nargiso: “Sinner, che carisma è perfetto per la Davis. Il girone? Molto duro” (Stefano Semeraro, la Stampa)

Diego Nargiso, ex davisman azzurro, oggi è una voce di SuperTennis, e ormai un rodatissimo intervistatore in campo. Diego, chi è il più bravo con le parole degli otto maestri? «Be’, Djokovic è fantastico, con lui devi prepararti sempre 2 o 3 domande in più perché te le brucia con la sua simpatia e i suoi siparietti. Medvedev è come gioca: con risposte mai scontate può lasciarti fermo». Zverev e Tsitsipas? «Sascha è molto educato, ma secco, poco fluido nelle interviste, Tsitsipas il più “americano” di tutti, sa che la gente vuole anche lo `show’ e risponde fuori dai denti, aiutato da una presenza incredibile»

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Rublev e gli altri? «Andrey è un finto cattivo, si nasconde dietro un aspetto freddo ma è molto simpatico. Ruud un bravissimo ragazzo, umile ma già campione, ‘Hubi’ è cortese ma un po’ scolastico».

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Parliamo di Davis: Sinner è un top 10, saprà diventare anche uomo di Coppa? «Sì. Tutte le sue prime volte le ha giocate sempre al massimo, dai Future ai Challenger, alle prime esperienze Atp, al debutto a Roma. È una qualità che hanno i campioni. Anche a Torino abbiamo visto come è riuscito a trascinare il pubblico. Lui va in campo senza pensare a chi ha davanti, anch’io ero un po’ così. Per me sarà un davisman perfetto, e il suo futuro è da n.1 del mondo». Con lui ci sarà un altro esordiente, Lorenzo Sonego. «Lore è un altro che si accende con il pubblico. Giocare nella sua Torino sarà un’emozione in più. Ma il nuovo formato ti stressa meno, non ci sono i match al quinto set: può essere un aiuto». Siamo nel girone con Usa e Colombia: la spunteremo? «È dura. Con Berrettini avrei detto sicuramente di sì, così possiamo farcela ma occhio a Tiafoe, che ha dei precedenti con Jannik, a Opelka e Isner che sulveloce fanno valere il loro servizio, al doppio forte di Sock e Ram». Lei era un grande doppista, chi schiererebbe? «Punterei sull’esperienza e la classe di Fognini e Bolelli».

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