La Serbia di Djokovic sfida l'Austria di... Novak: "Una sfida con Nole il punto più alto della mia carriera"

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La Serbia di Djokovic sfida l’Austria di… Novak: “Una sfida con Nole il punto più alto della mia carriera”

Gli austriaci non svelano il nome del secondo singolarista (Melzer favorito su Rodionov). Sarà l’ultima Davis per Oliver Marach

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Dennis Novak - ATP Cup 2020 (via Twitter, @ATPCup)
 

Sono finali di Davis ‘azzoppate’ quelle che sono appena iniziate sui campi di Torino, Madrid e Innsbruck. Proprio quest’ultima sede ha dovuto rinunciare al pubblico sugli spalti dell’Olympiahalle: l’impennata di contagi ha costretto il governo a una severa stretta. Da lunedì l’Austria è infatti in lockdown e i match dei gironi C e F si dovranno quindi disputare a porte chiuse, proprio ciò che si voleva evitare con il rinvio della manifestazione dal 2020 al 2021.

Proprio sul gruppo F c’è grandissima attenzione, poiché vi è stata sorteggiata la Serbia del numero 1 del mondo Novak Djokovic, che vuole subito cancellare l’amarezza della sconfitta in semifinale alle Nitto ATP Finals di Torino (e anche dell’eliminazione alle Olimpiadi). La Serbia dovrà sfidare proprio la Germania, ma Sascha non sarà presente. Il primo match del girone metterà invece l’Austria davanti a Djokovic e compagni. Il team capitanato da Stefan Koubek ha parlato alla vigilia della prima sfida “casalinga”. Koubek si è rifiutato di comunicare il nome del secondo singolarista alla stampa: si giocheranno il (delicatissimo) posto Melzer e Rodionov. “Non stiamo giocando set l’uno contro l’altro per preparaci” ha detto Melzer. “Ognuno di noi si sta preparando come se dovesse giocare domani e la decisione finale la farà Stefan. Non possiamo fare di più”.

Tuttavia Rodionov ha detto che non sta attraversando un gran periodo: “Le ultime settimane sono state piuttosto dure per me. Mi stavo allenando bene, ma poi a ottobre mi sono ammalato. Da allora mi sono allenato bene, senza però trasferire il mio stato di forma in partita. Farei e darei tutto quello che ho per la Coppa Davis. Se il capitano mi chiama, io sono pronto”.

Ha parlato apertamente invece il primo singolarista, Dennis Novak: “Fa male il fatto che non ci siano tifosi. Lavoriamo per questo torneo da un anno e mezzo e abbiamo un grande team con un grande spirito di squadra. Tutti proveranno a supportarci e a fare il meglio che possono. Una sfida con Djokovic sarebbe il punto più alto della mia carriera ma anche il compito più difficile possibile su un campo da tennis, certamente. Conosco tante persone che conoscono Djokovic bene e ho visto un sacco di sue partite. Darò il meglio pur essendo l’underdog”. Un commento anche sulle condizioni del campo: “Sono buone. È un po’ lento, ma va bene così”.

Secondo il capitano austriaco “le debolezze di Djokovic sono quasi inesistenti. Devi mantenerlo sotto pressione e Dennis può farlo, giocando in velocità. Devi riuscire a sorprenderlo. È qui da due giorni ma questa è Innsbruck, qualcosa di nuovo per lui. Non sa come può riuscire a giocare nei match di Davis“. E Novak ha poi scherzato: “Non si muove molto bene, dunque proverò a farlo correre da un lato all’altro”.

L’Austria non ha tante possibilità di superare il girone, sulla carta. Tuttavia può contare su una coppia di alto livello in doppio, formata da Oliver Marach (ex numero 2 ATP) e Philipp Oswald. Marach ha tanta motivazione per questa Davis, dal momento che giocherà per l’ultima volta. Si ritirerà dal tennis dopo l’Australian Open a gennaio: “Al momento sembra che Thiem voglia giocare l’ATP Cup. Dunque giocherò là e a Melbourne. Mi servirà un partner per l’Australian Open, perché Oswald ha bisogno di iniziare con un compagno fisso. Non sarebbe stata una buona situazione per lui cercare un partner dopo aver giocato a Melbourne con me“. Oswald ha poi annunciato che continuerà a giocare insieme all’olandese Middlekoop.

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