Il Cio: «Incontreremo Peng Shuai a gennaio» (Mastroluca). Flavia Pennetta: "Uniti per Peng Shuai" (Rossi). Medvedev non perde un colpo, Russia in semifinale (Crivelli)

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Il Cio: «Incontreremo Peng Shuai a gennaio» (Mastroluca). Flavia Pennetta: “Uniti per Peng Shuai” (Rossi). Medvedev non perde un colpo, Russia in semifinale (Crivelli)

La rassegna stampa di venerdì 3 dicembre 2021

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Il Cio: «Incontreremo Peng Shuai a gennaio» (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Se la situazione di Peng Shuai non sarà completamente chiarita, la WTA è disposta a cancellare i tornei in Cina anche dopo il 2022. «Vorremmo parlare direttamente con lei, assicurarci che sia libera e non sottoposta a coercizioni – ha detto il Ceo Steve Simon all’Associated Press -, e che sia avviata un’indagine completa e imparziale sulle sue accuse». Altrimenti la sospensione dei tornei in Cina per il 2022 potrebbe diventare una cancellazione più lunga. La più forte contrapposizione fra il governo di Xi Jimping e un’organizzazione sportiva è la coda lunga delle accuse che l’ex campionessa Slam e numero 1 del mondo in doppio aveva rivolto all’ex vicepremier cinese, Zhang Gaoli. In un messaggio sul social network Weibo rivelava lo scorso 2 novembre che Gaoli l’aveva costretta a un rapporto sessuale. Di Peng Shuai si erano perse le tracce per due settimane. L’opinione pubblica e i grandi campioni si erano mobilitati, poi il presidente del Cio Thomas Bach aveva annunciato di averle parlato, in video-chiamata, per mezz’ora. Ieri il Comitato olimpico ha parlato di una seconda conversazione. «Le abbiamo offerto un ampio supporto, resteremo in contatto con lei e abbiamo già concordato un incontro di persona a gennaio – si legge in una nota del Comitato -. Stiamo affrontando la questione direttamente con le organizzazioni sportive cinesi. Utilizziamo la diplomazia silenziosa». Ma alla WTA evidentemente non basta, se Simon è disposto a perdere milioni di euro. I nove tornei in calendario nel 2019 in Cina, infatti, offrivano un montepremi complessivo di 30,4 milioni di dollari. Simon, appoggiato anche da Amnesty International, non molla. «Se lo facessimo, diremmo al mondo che va bene non prendere le accuse di molestie sessuali seriamente perché sono vicende troppo complesse – ha detto all’Associated Press – e non possiamo permettere che succeda»

Flavia Pennetta: “Uniti per Peng Shuai, in gioco di diritti di tutti” (Paolo Rossi, La Repubblica)

Flavia Pennetta se la ricorda benissimo Peng Shuai, la tennista cinese scomparsa dopo aver denunciato le molestie subite da parte dell’ex vicepremier Zhang Gaoli e poi riapparsa in pubblico nel mistero. «Caspita, certo. Abbiamo giocato più volte contro, belle battaglie. Una ragazza solare, sorridente. Anche grazie all’aiuto di esperienze di vita all’estero, come negli Stati Uniti».

La Wta ha sospeso i tornei in Cina.

Sì, ed è una decisione enorme. Un gesto importante, perché di solito il sindacato femminile è molto prudente e ci pensa tre volte. Mi sa che hanno informazioni che noi ancora non conosciamo, e che apprenderemo solo in futuro. Io ero rimasta al suo incontro con Bach, e poi ho visto che ha partecipato a un’esibizione con i bambini…

È sembrato solo un contentino per far contento il mondo, visto che di lei non si hanno di nuovo più notizie.

Incredibile. Eppure io ho guardato bene il video, anche se l’immagine non era proprio nitidissima, devo dirlo. Lo ammetta: onestamente anch’io ho pensato a un sosia. Viene naturale pensarlo. Ma mi sembrava proprio lei.

Di sicuro la vicenda non migliora l’immagine della Cina.

Sappiamo che il loro è un mondo chiuso, e lasciamo stare le questioni politiche, il loro regime. Ma non va bene, ovviamente. Va malissimo. Non è accettabile. Mi dispiace veramente tanto per Shuai. Spero che anche gli altri, e anche l’Atp, continuino a tenere i riflettori accesi sul caso Peng. Anzi, spero che anche gli altri sportivi, altri campioni, entrino in scena mostrando solidarietà. In modo che i politici cinesi capiscano che un comportamento del genere non è ammissibile a nessun livello.

Sarebbe bello se si ripetesse il sostegno avuto dal movimento Black Lives Matter.

Certo. Ricordate Naomi Osaka che scendeva in campo con le mascherine delle vittime della polizia? Sarebbe bello che calcio, basket, F1, golf e tanti altri sport importanti facessero anche loro un gesto. L’opinione pubblica verrebbe mobilitata. E credetemi, ripeto: il fatto che la Wta abbia sospeso i tornei in Cina pesa tanto, sia dal punto di vista sportivo, ma anche economico e politico. Ma chi ci rimette, alla fine, sono le giocatrici.

A febbraio Pechino ospiterà anche le Olimpiadi invernali.

Appunto. Ecco perché è il momento che il mondo si stringa ora intorno a Shuai: e poi oltre alla persona qui sono in gioco dei principi, i diritti civili di tutti. Non si può e non si deve transigere: le istituzioni, dallo sport alla politica, dovrebbero far sentire forte la propria voce.

Medvedev non perde un colpo, Russia in semifinale (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Tutto come previsto. La Russia, favorita della vigilia, con due giocatori in top 5 (Medvedev e Rublev), un altro in top 20 (Karatsev) e il quarto in top 30 (Khachanov), è l’ultima semifinalista delle Finals della Coppa Davis 2021, unica squadra ad aver raggiunto l’obiettivo senza dover ricorrere al doppio decisivo. Ma il successo sulla sorprendente Svezia dei fratelli Ymer, figli di un mezzofondista etiope profugo nella città di Skovde, non è stato semplice, soprattutto per la solita prestazione altalenante di Rublev, che ha servito per il match sul 5-4 del secondo set contro Elias Ymer (171 del mondo) dopo meno di un’ora di gioco ma II si è incartato con due erroracci di dritto che hanno radicalmente cambiato il match. Tra gratuiti marchiani, palle tirate contro il tabellone luminoso (rompendolo) e qualche prodezza isolata, il moscovita ha dovuto ricorrere a un delicato tiebreak per sbrogliare la matassa nel terzo set, ritrovando almeno qualità e tranquillità, imponendosi alla fine con il punteggio di 6-2 5-7 7-6. Con il primo punto in cassaforte, non poteva essere Medvedev a tradire la Grande Madre Russa e infatti con un doppio 6-4 in 73 minuti ha sbrigato la pratica Mikael Ymer senza peraltro brillare particolarmente. Tanto è bastato, però, per consolidarne il percorso immacolato in queste Finals, con tre vittorie nei tre singolari e senza aver ceduto neppure un set. Per agguantare la terza insalatiera russa, la strada passa ora per una semifinale contro la Germania, domani alle 13, mentre oggi Serbia e Croazia, alle 16, giocano la prima. […]

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