Coppa Davis, Medvedev provoca il pubblico di Madrid: "Battere la Spagna è stato il momento migliore della settimana!"

Flash

Coppa Davis, Medvedev provoca il pubblico di Madrid: “Battere la Spagna è stato il momento migliore della settimana!”

“Dovete tifare per me, altrimenti continuerò a vincere!” Daniil non è nuovo a questo tipo di episodi, dalle monetine di Wimbledon 2018 al dito medio dello US Open 2019

Pubblicato

il

 

Che Daniil Medvedev sia un tennista oramai ai vertici del tennis mondiale nessuno osa metterlo più in dubbio, soprattutto dopo i risultati del 2021 (attualmente numero due nel ranking ATP). Che il russo però allo stesso tempo sia caratterialmente un provocatore nemmeno lo si può più nascondere.

Al termine della semifinale vittoriosa contro la Germania in cui ha battuto Struff nel secondo singolare, il numero uno russo ha esultato calpestando polemicamente il cemento della Madrid Arena:

Al momento dell’intervista post-partita, Daniil è stato subissato di fischi, e non ha fatto niente (ma proprio niente) per chetarli: “Sono felice che la squadra abbia raggiunto la finale. Sono state due settimane fantastiche: battere la Spagna a Madrid è stata la cosa migliore della settimana, in spogliatoio eravamo davvero contenti di aver eliminato la squadra di casa, è una bella sensazione”.

Ha poi aggiunto: “È molto divertente, e lo dico dal 2019, la gente non ha ancora capito come farmi perdere: dovete tifare per me, altrimenti continuerò a vincere; comunque va bene, continuate così!”. Dichiarazioni sicuramente pesanti che non porteranno molti spettatori neutrali dalla parte della RTF durante la finale di domani (domenica 5 dicembre, ore 16) contro la Croazia.

Medvedev non è nuovo a questi episodi. Allo US Open del 2019, impegnato da Feliciano Lopez, strappò letteralmente di mano un asciugamano ad un raccattapalle venendo beccato non solo in quel match, ma anche nel prosieguo del torneo, dal pubblico, che poi seppe però con astuzia portare dalla sua parte.

Contro il belga Bemelmans durante il secondo turno a Wimbledon 2017, dove fu sconfitto al quinto set, Medvedev a fine partita aprì il portafoglio e tirò delle monete al giudice di sedia.

Così come nel 2016 fu squalificato durante un match contro Donald Young per un commento che fu ritenuto razzista:

Insomma un campionario di mini-follie per un personaggio mai banale che sembra felice di essere considerato il cattivo del circuito.

Continua a leggere
Commenti

Flash

Roland Garros, Gipo Arbino: “La vittoria più bella di Lorenzo” [ESCLUSIVA]

“Lorenzo non ha mai giocato così bene. Contro Khachanov bisognerà servire alla grande” spiega il coach di Sonego

Pubblicato

il

Lorenzo Sonego - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

A pochi minuti dalla fine dell’impresa forse più importante della carriera di Lorenzo Sonego, il suo storico allenatore Gipo Arbino, si è concesso per una chiacchierata con Ubitennis sul match appena concluso e il prossimo contro Karen Khachanov.

D. È finita da pochissimi minuti la partita forse più bella, l’impresa più clamorosa di Lorenzo Sonego. Ne ha fatte diverse ma qui ha battuto di nuovo Rublev, dopo averlo fatto anche già a Roma. Cinque set pazzeschi, tre ore e 42 minuti. Gipo Arbino, che cosa hai provato e quanta soddisfazione per un match tatticamente perfetto da un certo punto in poi?

Gipo Arbino: “Sì certo. Il primo set ci è sfuggito di misura, anche in maniera non troppo fortunata perché, secondo me, almeno si poteva raggiungere il tie-break dove Lorenzo (Sonego) è sempre molto pericoloso. Nel secondo set, Lorenzo si è proprio disunito. Era molto demoralizzato. Abbiamo cercato di tenerlo su di morale e lui è stato bravo a reagire. Piano piano ha iniziato a giocare meglio. Nel quarto set è stata davvero dura perché Rublev giocava veramente bene. Però siamo stati avanti noi nel tie-break e siamo riusciti a vincere questo quarto set. Il quinto è stato davvero un bellissimo set, dove era importante fare anche solo uno o due punti in risposta e così è stato. Poi Lorenzo è andato a servire ed ha avuto grande personalità.”

 

D. Lorenzo ha avuto due palle break sul 2 a 1 e su alcune seconde di servizio di Rublev non ha rischiato abbastanza. Poi però, nel game successivo, è stato Lorenzo a dover salvare delle palle break. Lì è stato bravo.

Gipo Arbino: “Sì, sì in quel momento è stato davvero bravo. Anche perché questi match, contro questi giocatori di altissimo livello, la partita si gioca su uno o due punti. Era importante in quel momento, con coraggio, andarsi a prendere il punto. E così ha fatto.”

D. Sì, è stato molto coraggioso. Ha giocato anche dei diritti in quasi demi-volée da fondo campo. Ne ha fatti anche un paio, incredibili, secondo me, fintando la smorzata e poi giocando profondo. Eccezionali devo dire. È la più bella partita che gli hai visto giocare? Anche se ne ha giocate tante così.

Gipo Arbino: “Sì secondo me sì. Rispetto tantissimo Rublev, lo trovo un giocatore incredibile con delle accelerazioni superiori a tutti gli altri. Questa è una conferma di quello che ho detto anche prima di questo match: Lorenzo non ha mai giocato così bene e si è completato tanto, riesce a fare dei punti di grande qualità e di grande talento secondo me.”

D. Oggi tra l’altro ha giocato bene anche dopo il rientro in campo dopo il toilet break, mentre nella partita precedente non era stato così. Oggi è stato concentrato praticamente sempre. Che cosa ti è piaciuto di più di lui?

Gipo Arbino: “L’atteggiamento. Mi è piaciuto tantissimo l’atteggiamento che ha avuto. È stato tranquillo, è stato in grado di recuperare le energie, si è proprio visto il cambio di sguardo, di atteggiamento corporeo, dalla frustrazione piano piano è diventato un leone, quello che è lui di natura. Questa cosa mi è piaciuta tantissimo perché sintomo di una grande maturità e consapevolezza delle sue forze.

D. Ora il leone Sonego deve ripetersi. La prova del nove è sempre molto difficile. Contro Khachanov. Cosa ti ricordi di Khachanov e quali credi siano le possibilità per Lorenzo?

Gipo Arbino: “Sarà molto importante servire con grande determinazione e con una percentuale molto alta. Khachanov è un giocatore molto aggressivo che serve molto bene. Però ha anche lui i suoi punti deboli. Uno di questi è la mobilità. Si muove molto meno bene di Rublev. Se Lorenzo riesce a comandare, ovviamente dopo aver risposto al servizio perché serve oltre i 200 km/h e a volte, anche oltre i 220 km/h quindi sarà importante approfittare di quei 15 in cui non metterà la prima palla, per cercare di essere noi a comandare.”

D. Ha già vinto con Khachanov, a Montecarlo.

Gipo Arbino: “Sì e ci ha giocato alla pari a Roma e ha perso al terzo ma lì, c’erano stati dei problemi fisici per Lorenzo.”

D. Può darsi che sia decisiva anche la seconda palla di servizio di Lorenzo perché oggi io mi sono un pochino spaventato quando c’è stato un momento in cui lui ha servito tre volte di fila la seconda fra i 124 e i 132 km/h. Con Khachanov non te lo puoi permettere.

Gipo Arbino: “No, non si può fare. Domani avremo modo di allenarci e lavoreremo molto sul servizio, sia sulla prima che sulla seconda palla ma come hai detto tu, la seconda palla deve andare oltre i 140/145 km/h.

In bocca al lupo e congratulazioni. Penso sia una soddisfazione enorme, non so quanto tu abbia sofferto in tre ore e 42 minuti.

Gipo Arbino: “Ho sofferto davvero molto. Grazie!

Continua a leggere

evidenza

Roland Garros: Djokovic supera Davidovich Fokina con molti errori ma con grande temperamento

Per l’asso serbo, che ha discusso più volte con gli spettatori, negli ottavi Hurkacz o Varillas

Pubblicato

il

Novak Djokovic – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

[3] N. Djokovic b. [29] A. Davidovich Fokina 7-6(4) 7-6(5) 6-2

Nella sesta giornata del Roland Garros 2023 una versione nervosa (beccato più volte dal pubblico), fallosa e scostante di Novak Djokovic ha ragione di un Alejandro Davidovich Fokina ben messo in campo e preparato su come affrontare il campione serbo, ma che alla prova dei fatti non ha saputo approfittare delle amnesie dell’illustre contendente.

Lo spagnolo non ha prevalso in nemmeno uno dei primi due set, entrambi decisi al tie-break, e ha ceduto per stanchezza e frustrazione mentre il match entrava nella quarta ora di gioco, appena l’inizio della confort zone per l’inesauribile Nole.

 

Djokovic centra in questo modo il sessantesimo ottavo di finale in un torneo dello Slam, in un incontro che non dirada i dubbi sulla condizione generale del favorito numero tre della manifestazione ma che ne conferma l’ineguagliabile consistenza agonistica. Se poi tutto quanto visto di positivo oggi basterà anche con avversari più ostici, lo scopriremo presto: forse già negli ottavi di finale, quando per lui ci sarà uno tra il peruviano Varillas e Hubert Hurkacz.

Primo set: Davidovich varia tantissimo e con intelligenza ma cede al tie-break

Lo spagnolo parte con le idee ben chiare ed evidentemente studiate a tavolino. Cerca di tenere sulla diagonale dei rovesci e propone al numero tre del seeding frequenti variazioni in slice e con la palla corta con l’obiettivo di tenere Djokovic sulla corda, non lasciandolo tranquillamente sulla sua zona di campo preferita.

Le strategie vengono tradotte sul campo perfettamente dall’iberico di origini russe che risulta da subito il più vivace ed energico tra i due attori, mentre il due volte campione (2016 e 2021) inizialmente si limita ad imbastire una solida regolarità.

Il primo ad avere una palla-break è proprio l’outsider della contesa, che sull’1-1 approfitta di un comodo dritto di Nole in rete. Lo stesso rimedia con un servizio vincente, ma gli insistiti mutamenti di ritmo e l’obbligo di scendere a rete frequentemente infastidiscono l’asso di Belgrado. Degno di nota nel game un passante di dritto di Davidovich che aggira il paletto del net e rientra in campo.

Il break per la testa di serie numero 29 giunge sul 2-2 e si materializza in un gioco che è la summa di quanto visto nel primo quarto d’ora, con a chiusura un mirabile dritto a sventaglio a rientrare. L’inconveniente è, come si può immaginare, il dispendio di energie profuso per togliere la battuta al serbo. Fokina gioca il game successivo con un solo polmone, si spende ammirevolmente ma subisce due palle corte in risposta a due sue invenzioni analoghe e chiude il game con due errori consecutivi di rovescio.

Dopo che l’equilibrio in termini di break è stato ripristinato assistiamo ad alcuni errori da parte di entrambi e ADF tiene botta soprattutto con il servizio. La battuta è invece il colpo che tradisce Nole: tre doppi falli clamorosi e 6-5 per il rivale.

Di nuovo Djokovic reagisce da par suo e si riprende quanto lasciato per strada, forzando la frazione allo jeu decisif. Il serbo è 11-4 nella disciplina mentre lo spagnolo ha un record meno brillante di 9-8. E infatti nei punti decisivi esce l’istinto del campione: dal punteggio di 1-3 Djokovic non molla più la presa e costringe Fokina a forzare e a sbagliare. In un’ora e 36 minuti 7-6 per il favorito.

Secondo set: gioco confuso e molti errori per entrambi ma il tie-break è sempre del serbo

Delusione per Davidovich, che per accettare meglio la sconfitta nel parziale chiede il toilet break. Alla ripresa del gioco lo spagnolo evita di capitolare subito e annulla tre delicate palle-break. Ma poco dopo e per lui c’è addirittura la chance di togliere il servizio al numero tre del seeding, che Nole concede ancora con un doppio fallo.

È una fase confusa del match, con Djokovic che dovrebbe raccogliere i frutti anche psicologici del successo nel primo set ma che continua a litigare con la battuta e a soffrire le variazioni di ritmo del rivale, che ha saputo cancellare i pensieri più negativi.

Così Fokina riprende a tessere il suo gioco e sale 2-0. Il campione serbo si riscatta e infila tre game con due break, ma incredibilmente incappa ancora in alcuni errori con il dritto che lo portano a restituire il break. Il set non è spettacolare e prosegue in altalena più che altro per i demeriti dei due atleti.

Così il belgradese si conquista un nuovo break sul 4-4 asfissiando il rivale con il suo pressing e la sua insuperabile resilienza che lo porta a recuperare tutto, ma non trova la continuità per rintuzzare il ritorno di Davidovich, che di nuovo reagisce e oltraggia il fuoriclasse serbo sulla propria battuta.

Il biondo andaluso gioca meno bene che nel primo set, ma il suo avversario sta facendo peggio e infarcisce di errori i due game successivi al 5-5, obbligandosi persino ad annullare un setpoint.

C’è aria di tie-break e forse nessuno dei due a ben vedere si meriterebbe una fine anticipata a proprio favore: e infatti, eccoci al tredicesimo game.

Davidovich lascia intendere di essere ben provato e commette tre errori consecutivi, ma poi reagisce e risale da 1-4 a 5-4 a ritmo di drop-shot e dritti vincenti. Il pubblico, già schierato dalla sua parte, esulta apertamente per la risalita dello spagnolo, ma i tre punti seguenti sono tutti per il trentacinquenne belgradese.

Djokovic vince il set ed esulta in maniera scomposta; il pubblico lo fischia anche durante il medical time-out  da lui richiesto subito dopo la fine del parziale e lui invita tout le monde a fischiare più forte, proseguendo il trend inaugurato da Taylor Fritz. A margine di tutto questo, un’ora e 25 minuti di battaglia con 14 errori per chi ha vinto la frazione e 21 per chi l’ha persa.

Terzo set: Davidovich non spinge più e Djokovic diventa il padrone

Davidovich ha un umanissimo calo di tensione e sparisce per venti minuti; fatica a tenere lo scambio e si riprende solo in tempo per scongiurare la palla-break che lo porterebbe a 0-4. L’iberico rimette insieme il suo tennis e riprende la ruota della fuoriserie targata Belgrado riproponendo alcune soluzioni che lo hanno confortato nelle prime tre ore di gioco.

Tutto è però più difficile perché Djokovic, forte del doppio vantaggio, appare più sicuro dei propri colpi se non proprio sereno (e infatti battibecca di nuovo con i parigini). Sbaglia meno e il forcing del rivale non lo preoccupa più. Sul 5-2 si prende due palle-break che sono anche due matchpoint e il secondo è quello vincente. Giusto così.

Continua a leggere

Flash

Roland Garros: non basta il cuore a Fognini, passa Ofner dopo una “battaglia” di cinque set

Fognini cede all’ultimo miglio contro Ofner che accede per la prima volta agli ottavi del Roland Garros. E’ stata l’ultima gara dell’azzurro nello slam parigino?

Pubblicato

il

Fabio Fognini – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

S. Ofner b. F. Fognini 5-7 6-3 7-5 1-6 6-4

Il cuore di Fabio Fognini non è bastato! Per la prima volta in carriera Sebastian Ofner bussa alla porta degli ottavi di finale del Roland Garros. Battaglia tennistica durata 3ore e 51’ con tanti cambi di scena. Il n. 118 del ranking vince 5-7, 6-3, 7-5, 1-6, 6-4 contro il ligure che non si è mai arreso. Se questa sarà o meno l’ultima gara di Fognini disputata al Roland Garros lo sapremo presto. Nell’ultimo game del match l’austriaco ha dovuto tirar fuori i colpi migliori per evitare l’ennesimo colpo di scena di una partita rocambolesca, forse condizionata anche da un problema ai pettorali che Fognini si trascina dalla gara di doppio di ieri e lo ha costretto a diversi interventi del fisioterapista. Applausi per il n. 130 del ranking encomiabile per la voglia di non mollare in un match che sembrava alla sua portata. A rete tanti dolori per Ofner, mentre per il ligure il vero problema è stato concretizzare la prima di servizio che per lunghi tratti non ha pagato come, invece, ha fatto la seconda sua palla. L’austriaco ha chiuso con un ace ed è risalito da 0-15 dopo aver sbagliato tre smash di fila e ora guarda alla sfida tra Schwartzman e Tsitsipas per conoscere il nome del suo avversario in apertura della seconda settimana parigina. Ventiquattro i break complessivi a certificare una gara davvero instabile dal punto di vista della continuità.

Primo set non straordinario segnato da tanti break. La bilancia pende subito dalla parte di Fabio Fognini che comincia bene la gara. E’ splendido il suo game di risposta nel quarto gioco e ottiene per primo il break. L’obiettivo è quello di far giocare a rete Ofner che poi commette un pasticcio e si trova sotto nel punteggio. La reazione dell’austriaco arriva subito e porta al controbreak con la palla corta sbagliata dall’italiano. Un parziale di 10-1 ribalta la situazione e conduce Fognini dal 3-1 al 3-4: risale da 15-40, ma un errore di dritto lo riporta a concedere palla break. Ofner non ha grande manualità e il suo avversario lo conduce spesso a rete. Un doppio fallo spalanca le porte del 4-4. Il turno di battuta successivo va a  testare i nervi del ligure: l’arbitro Eva Asderaki giudica out una prima di servizio ritenuta vincente dall’azzurro. Ne nasce un litigio verbale che comunque non sovverte la decisione della greca.

 

Concede palla break ma reagisce prontamente risalendo sino a 5-4 con errore di rovescio di Ofner. L’italiano si conquista due setpoint consecutivi, il primo annullato da una palla corta, un’altra da un bel colpo vincente di Ofner che, nel momento di difficoltà, sale di livello. Fognini chiude al terzo setpoint sfruttando un errore di dritto del suo avversario. 19 errori gratuiti segnano la resa dell’austriaco. L’azzurro abbandona il campo per un Medical Timeout per un problema muscolare, già accusato nel corso del doppio nella giornata di ieri. Uscendo dal campo si rivolge polemicamente all’arbitro: “Smettila di fare la protagonista”. Il riferimento e ha una verifica sul campo fatta da Asderaki su una palla uscita di tanto.

Il rientro in campo di Fognini è titubante e ricco di errori. Nel secondo set otterrà solo due vincenti, preoccupato più dalle sue condizioni fisiche che da quello che sta accadendo in campo. Dopo un break e un controbreak, Ofner scappa via nel quinto gioco e non si farà più riprendere in un parziale chiuso dal doppio fallo di Fognini sulla palla set concessa.

Dopo un avvio difficoltoso con tre palle break da annullate di cuore più che di altro, Fognini scappa via ottenendo un break a “0” frutto di una ritrovata energia nei colpi dell’azzurro. Ofner rimedia nel sesto gioco giocando due scambi in maniera impeccabile e ottenendo altrettanti vincenti. Nel turno di battuta successivo si va ai vantaggi, con Ofner pasticcione soprattutto con uno smash finito terribilmente a rete. Quando l’austriaco avanza con i piedi nel campo, Fabio ne trae vantaggio e con una grande sensibilità trova un passante che lo porta a palla break. Poi uno schiaffo a volo finisce fuori di un metro e Fognini ritrova il break di vantaggio. L’azzurro, però, non trova punti facili con il servizio e Ofner sale di livello ottenendo un immediato controbreak giocando davvero con grande coraggio.

Una smorzata vincente dell’azzurro apre il nono gioco,  poi l’austriaco arma il braccio con il rovescio e un dritto che rimane in campo per millimetri. Sotto 5-4 serve il miglior Fognini la cui mano non trema e rapidamente si torna in parità. Sotto pressione torna a sbagliare Ofner che concede qualcosa col solito dritto, prima di ritrovare solidità col servizio. L’azzurro deve provare a restare nel set ma parte 0-40 con una smorzata facile per l’austriaco, un errore con lo slice e un’affondata a rete. Il primo setpoint va via con una smorzata coraggiosa ed efficace. Il secondo viene cancellato con una risposta lunga, mentre il terzo è vincente: il nastro gli è nemico. Una racchetta riceve particolari attenzioni da Fognini che sfoga contro di lei il suo nervosismo.

Il terzo set si apre col break di Fognini che prova a ridare fiato alla sua gara. Ma immediatamente Ofner si ributta nella mischia salendo 0-40: le prime due se ne vanno con il dritto dell’austriaco non pervenuto, la terza con un rovescio finito in rete. Fognini conferma il break e si procura la palla del 3-0 nel turno di battuta successivo. Ofner sembra scarico, ma con una smorzata si tiene a galla. L’austriaco va di fretta, l’azzurro un po’ meno e alla quarta palla break sale 3-0 con uno smash facile a rete dopo essersi aperto il campo con un colpo all’incrocio delle righe. L’austriaco stacca la spina e perde nuovamente la battuta grazie a una splendida difesa di Fognini. Ma mai dire mai in questa gara: l’azzurro perde il set e ridà ossigeno all’austriaco. Ofner ringrazia ma concede due palle break velenose all’avversario. La seconda si materializza nel punto set a favore del ligure che trascina al quinto la sfida dopo tre ore di partita.

Fognini servirà per primo nel parziale decisivo, ma questo non è un vantaggio e la reazione dell’austriaco è forse inaspettata. Fabio litiga anche con un tifoso reo di averlo disturbato nel suo turno di servizio. Per lunghi tratti è l’austriaco a dominare il set decisivo, con Fognini un po’ sulle gambe. Rapidamente si trova sotto 5-2 ma non molla. Il cuore dell’azzurro lo porta a una mini-rimonta che porta Ofner a perdere il suo turno di battuta e a dover stringere i denti quando si ripresenta al servizio per il match ma sul 5-4. Il colpo della gara è di Fognini che con un passante stretto chiude una difesa spettacolare su tre smash dell’avversario. Ofner a quel punto tira fuori due dritti vincenti, un rovescio a tagliar fuori dal campo l’avversario e chiude con l’ace.

Continua a leggere
Advertisement
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement