Salvatore Buzzelli ci spiega il TR Buzz

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Salvatore Buzzelli ci spiega il TR Buzz

Il noto preparatore fisico ci parla di una delle sue “invenzioni”: il TR Buzz, strumento creato per allenare la forza funzionale del tennista negli arti superiori ed il core

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Salvatore Buzzelli (a dx), con l'editore Giacomo Catalani, premiato al I° Summit di Scienze Motorie nel 2015
 

I lettori di Ubitennis conosco bene Salvatore Buzzelli, noto preparatore atletico – in campo tennistico ha lavorato con Camporese, Narducci e Garbin – ma soprattutto ricercatore e metodologo dell’allenamento e della preparazione atletica. Lo scorso anno su Ubitennis abbiamo infatti pubblicato le recensioni dei suoi due ultimi libri editi da Giacomo Catalani Editore, “Tennis – La nuova scienza della preparazione fisica” e “Manuale fondamentale di preparazione fisica per il tennis”. Inoltre, all’inizio di quest’anno abbiamo segnalato che la “ITF Coaching & Sport Science Review”, la rivista della Federazione Internazionale che di occupa di tennis coaching e di scienza dello sport, aveva pubblicato (a dicembre 2020 e agosto 2021) gli articoli accademici di Buzzelli sul suo innovativo metodo di valutazione della resistenza organica specifica di un tennista, il “Sigma Test”.

Spinto dalla sua innata curiosità e dalla continua ricerca di modi per migliorare i metodi di allenamento, Buzzelli (che ha collaborato con nomi come Kenneth Cooper e Carmelo Bosco), nel corso della sua carriera ha inventato, elaborato e costruito diversi strumenti di supporto all’allenamento. Tra questi il più famoso è sicuramente il SensoBuzz (nato nel 2007 come SensoTouch e poi ridenominato nel 2012 in considerazione dell’evoluzione tecnica e tecnologica), uno strumento ideato per la valutazione funzionale e l’allenamento sportivo e dedicato all’analisi e allo sviluppo di alcune capacità coordinative e sensomotorie. SensoBuzz pone particolare attenzione alle capacità attentive attraverso l’emissione di segnali acustici e visivi per stimolare le capacità di attenzione e di reazione motoria durante l’allenamento. Tra i tanti strumenti creati da Salvatore vi è anche il TR Buzz, uno strumento semplice per lo sviluppo della forza funzionale in un tennista senza l’uso di sovraccarichi esterni. Proprio di quest’ultima invenzione ci racconta la nascita e il funzionamento nell’intervista che potete leggere di seguito.

Buzzelli con Tathiana Garbin ed il coach Palpacelli dopo la vittoria al torneo ITF di Cuneo nel 2008

Salvatore, come è nata l’idea del TR Buzz?
In quanto preparatore atletico di tennisti, uno dei miei obiettivi principali quando propongo esercitazioni per lo sviluppo della forza è quello di evitare, per quanto possibile, l’insorgenza di traumatismi muscolari, tendinei ed articolari, spesso causati dagli stessi strumenti normalmente utilizzati per l’innalzamento delle qualità di forza. Per questo motivo ho sempre cercato di evitare l’uso di bilancieri e di macchine isotoniche, perché ritengo che il tennista debba lavorare a carico naturale, in quanto il tennis stesso è già causa di molti traumatismi; quindi sollecitare le strutture scheletriche con sovraccarichi porterebbe ad acuire le problematiche. La mia idea era quella di sfruttare il peso corporeo, come fanno gli atleti di ginnastica artistica, utilizzando esercizi speciali. Parafrasando Atlante, direi: ”Datemi un punto di aggancio e vi farò sollevare con la forza di un vostro solo braccio e vi aiuterò a migliorarla!”

Così, sfruttando la praticità del TRX, uno strumento che si propone di allenare la forza funzionale attraverso azioni di trazione e distensione da parte degli arti superiori, e ricordandomi di uno strumento simile che utilizzavo ai tempi dei miei allenamenti di salto con l’asta negli anni Settanta, pensai che fosse più funzionale e giusto inserire una carrucola nelle cinghie che compongono il TRX. Questa considerazione si è tradotta nella creazione del TR Buzz.

[Nota dell’intervistatore: nello specifico, il TRX Suspension Trainer, comunemente chiamato TRX, è un attrezzo che sfrutta la gravità ed il solo peso dell’individuo per effettuare esercizi che permettono di sviluppare contemporaneamente forza, equilibrio, flessibilità e stabilità del core, ovvero dei Total Resistance Exercises]

Cosa cambia con il TR Buzz rispetto al TRX?
L’escamotage dell’utilizzo della carrucola permette all’atleta di differenziare l’azione delle braccia, scomponendo le singole azioni di trazione o di distensione simultanea in azione simultanea di trazione-distensione alternata tra le due braccia. Infatti la quasi totalità delle tecniche sportive richiede gesti differenziati da parte degli arti superiori o inferiori. Solo alcune, come ad esempio gli stile della rana e del delfino del nuoto o la vogata sincrona del canottaggio, richiedono l’impegno simultaneo e sincrono degli arti. La stessa azione, ad esempio, che il corpo effettua durante una semplice camminata o una corsa impone movimenti degli arti contemporanei ma differenziati: mentre un braccio va avanti attivando i muscoli anteriori e disattivando i muscoli posteriori dell’arto, nell’altro braccio accadono fenomeni diametralmente opposti, vengono attivati i muscoli posteriori e rilasciati i muscoli anteriori. Questo avviene anche per gli arti inferiori, in modalità crociata con gli arti superiori. Questo fenomeno neuromuscolare porta il nome di ”CrossCord Reflex” ed è la guida per il sistema nervoso nell’attuare movimenti armonici, esattamente come nell’attuazione delle tecniche sportive. Il “TR Buzz” aiuta il tennista soprattutto nel rafforzamento dei muscoli agonisti in fase di movimento specifico e nel controllo dei muscoli antagonisti in maniera sincrona ma differenziata, esattamente come avviene nell’esecuzione di colpi tennistici ad una mano. 

Com’è fatto il TR Buzz?
Il TR Buzz è composto da una corda plastificata (circa 10 mm di diametro e lunga 3,20 m) che agisce intorno ad una carrucola, creando così due bracci della lunghezza di circa un metro e mezzo per parte, alle cui estremità sono inserite due maniglie. Praticamente uno può costruirselo anche da solo, a costi molto contenuti.

Il TR Buzz

E come funziona?
Agganciando la carrucola a un sostegno alto e impugnando le due maniglie separatamente, si è pronti per allenarsi, facendo attenzione a tenere il corpo inclinato rispetto al terreno e ben in linea (foto A), grazie all’azione degli addominali e dei glutei. Più il corpo è inclinato (foto B), maggiore sarà la richiesta di forza da parte degli arti superiori e maggiore sarà l’impegno dei muscoli addominali, quelli che formano il cosiddetto “Core”. Ponendosi in piedi di fronte alla carrucola e tenendosi aggrappati alle maniglie col corpo inclinato all’indietro, se proviamo ad avvicinare una maniglia al corpo tirando con un braccio, vedremo che nel momento in cui inizia il movimento l’altro braccio è obbligato ad andare nel verso opposto (foto C).

Funzionamento del TR Buzz

Attivando per esempio la trazione del braccio destro per avvicinare la maniglia al corpo e portarla dietro, in un esercizio che stimola bicipite, deltoide, tricipite e dorsale, l’altra maniglia si allontana dal corpo obbligando il braccio opposto a distendersi mantenendosi sciolto. In questo modo i muscoli di tutto il distretto biomeccanico di appartenenza si rilassano e non oppongono resistenza. In pratica si agisce su un gruppo muscolare specifico da una parte e dall’altra si richiede a quello stesso gruppo muscolare di inibirsi, esattamente come richiederebbe il sistema nervoso. Partendo da questo principio, ho sviluppato varie routine per l’allenamento speciale della forza degli arti superiori, compresa la bonificazione dei muscoli della “cuffia dei rotatori” e del core, sollecitato in maniera importante per mantenere il corpo in linea.

Ci puoi fare alcuni esempi di esercitazioni con il TR Buzz?
Ma certo, anzi, è fondamentale per capire le potenzialità di utilizzo dello strumento. Ecco alcuni esercizi.

Esercizio n. 1 (Scioltezza delle spalle, utile per il servizio)
Ponendosi di spalle alla carrucola, impugnando le maniglie sopra la testa e tenendo il busto leggermente inclinato in avanti e stando sugli avampiedi, eseguire spinte in avanti-alto e rilassare il braccio che va dietro, cercando di rimanere il più possibile con l’asse delle spalle in posizione frontale.

Esercizio n. 2 (Trazioni alte, interessa i muscoli deltoide anteriore, trapezio, romboide e lombari controlaterali)
Ponendosi di fronte alla carrucola, corpo inclinato dietro, tirare la maniglia verso alto-dietro, come per eseguire uno smash. Per rendere più impegnativo l’esercizio, effettuare la trazione tenendo il braccio che lavora disteso verso l’alto.

Esercizio n. 3 (Trazioni alla fronte, interessa i muscoli deltoide anteriore e bicipite)
Ponendosi di fronte alla carrucola, corpo inclinato dietro, tirare la maniglia verso il corpo tenendo il più possibile il gomito alto ed arrivare con la mano fino sfiorare la fronte.

Esercizi 1-3

Esercizio n. 4 (Trazioni basse, interessa i muscoli deltoide posteriore, tricipite)
Ponendosi di fronte alla carrucola, con il corpo inclinato all’indietro, tirare la maniglia verso basso-dietro e arrivare a braccio teso, con la mano fino oltre il livello del corpo, possibilmente, senza inclinare il busto avanti (Foto 4A). Lo stesso distretto muscolare può essere stimolato utilizzando l’esercizio che simula l’azione del servizio del tennis (Foto 4B).

Esercizio n. 5 (Semipiegamento del braccio, interessa i muscoli pettorale, deltoide anteriore e tricipite)
Ponendosi di spalle alla carrucola, con il corpo inclinato in avanti e le mani ravvicinate, piegare un braccio fino ad arrivare con l’omero all’altezza della spalla e l’avambraccio che forma un angolo di 90° con l’omero, tenendo la maniglia larga rispetto al busto. Una volta raggiunta la posizione, spingere col braccio piegato e ritornare alla posizione di partenza. Solo allora si può procedere col piegamento dell’altro braccio. In questo esercizio bisogna fare attenzione a non inclinarsi troppo in avanti, perché si potrebbe perdere facilmente l’equilibrio.

Esercizi 4-5

Esercizio n. 6 (Apertura in fuori del braccio, interessa i muscoli pettorale e deltoide anteriore, funzionale per il dritto)
Ponendosi di spalle alla carrucola, con il corpo inclinato in avanti e le mani ravvicinate, portare un braccio in fuori fino ad arrivare col braccio teso, all’altezza della spalla, creando un angolo di 90° tra le due braccia. Una volta raggiunta la posizione, tirare col braccio quasi totalmente teso e ritornare alla posizione di partenza. Solo allora si può procedere all’apertura in fuori dell’altro braccio. In questo esercizio bisogna fare attenzione a non inclinarsi troppo in avanti, perché è facile perdere il controllo del braccio che va in fuori rischiando di perdere facilmente l’equilibrio. Questo esercizio è ottimo anche per la stabilità della spalla.

Esercizio n.7 (Torsione dorsale, interessa i muscoli pettorale, deltoide anteriore e bicipite, funzionale per il dritto)
Ponendosi di spalle alla carrucola, con il corpo inclinato in avanti e le mani ravvicinate, portare un braccio in fuori fino ad arrivare col braccio teso dietro il busto, all’altezza della spalla. Una volta raggiunta la posizione, tirare col braccio quasi a simulare un dritto e ritornare alla posizione di partenza. Solo allora si può procedere all’apertura in fuori dell’altro braccio. Questo esercizio è ottimo anche per la prevenzione dei problemi articolari di gomito e polso.

Esercizio n. 8 (Torsione frontale, interessa i muscoli deltoide posteriore e tricipite, funzionale per il rovescio)
Ponendosi di fronte alla carrucola, con il corpo inclinato all’indietro e le mani ravvicinate, tirare con un braccio verso il corpo e, girando il polso verso il basso, spingere in dietro fino ad arrivare col braccio teso dietro il busto, all’altezza della spalla, con la mano ruotata verso l’interno e con il pollice in basso. Una volta raggiunta la posizione, tornare col braccio in avanti passando vicino al corpo e ritornare alla posizione di partenza. Solo allora si può procedere all’apertura con l’altro braccio.

Esercizi 6-8

Esercizio n. 9 (Plank e slanci alternati gambe, interessa addominali e lombari)
Dopo essersi posizionati alla giusta distanza dalle maniglie e avervi appoggiato il dorso del piede, in appoggio sulle mani o sui gomiti, effettuare piccoli slanci in dietro-avanti a gambe tese, come in una pinnata di nuoto. Si può effettuare anche invertendo la posizione, cioè con la fronte rivolta al cielo, ed anche posizionandosi su un fianco. Di notevole incidenza sui muscoli addominali, contribuisce in maniera efficace alla Core Stability.

Esercizio n. 10
Chiudo con un esercizio che è la sintesi degli esercizi con il TR Buzz e la BuzzChain, un’altra mia invenzione, con cui è possibile esercitarsi anche per il controllo motorio oltre che per il core, l’equilibrio e la forza monopodalica. In alternativa alla BuzzChain si potrebbe utilizzare un Bosu (Esercizio 11), ma non è la stessa cosa!

Esercizi 9-11

Salvatore, una tua considerazione finale sul TR Buzz.
Come ritengo si evinca chiaramente da quello che ho raccontato e dalle foto degli esercizi, si tratta di un attrezzo semplice, che chiunque può realizzare da solo spendendo meno di 10 Euro, ma che permette di poter allenare in maniera significativa ed efficace tutti i distretti biomeccanici che compongono il busto, al pari, se non meglio, di tutta una serie di attrezzi da palestra che occupano invece spazio e sono difficilmente trasportabili.

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