Bene gli italiani ai Challenger di Forlì e Antalya

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Bene gli italiani ai Challenger di Forlì e Antalya

Nardi e Arnaboldi si qualificano per i quarti del torneo romagnolo. Lo stesso fa Giovanni Fonio in terra di Turchia

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Luca Nardi al Challenger di Parma 2020 (foto Marta Magni)
 

Al Challenger di Forlì 3 (cemento indoor) grande prova del diciottenne Luca Nardi che conquista i quarti di finale superando all’esordio (6-4 6-2) un Andrea Vavassori apparso sfinito dopo una stagione lunghissima, per quanto ricca di soddisfazioni. Poi vince 7-6(6) 6-4 un match molto complicato contro il russo Alexey Vatutin (N.337 ATP). E che l’incontro sia stato complicato lo testimonia l’andamento del primo set in cui il pesarese prima non sfrutta alla risposta un set point sul 5-4, poi perde il servizio e quindi lo recupera in un dodicesimo game in cui il numeroso pubblico assiste ad un caotico avvicendarsi di set point per Vatutin e palle break per Nardi. Infine si aggiudica un avvincente tie-break che gli consegna il set, alla quarta occasione utile. Un set in cui Nardi ha messo in mostra tutto il meglio del proprio repertorio e anche il peggio dei suoi frequenti cali di concentrazione, dando troppo spesso l’impressione di fidarsi troppo del proprio grande talento. Come se tra l’ideazione del colpo e la sua esecuzione ci fosse talvolta un breve cortocircuito, quasi che l’artista non avesse voglia di sporcarsi le mani con l’esecuzione materiale dell’opera. Il secondo set scivola invece via più tranquillo per la soddisfazione di Nardi che ha giocato una seconda parte di stagione in netta crescita, come lui stesso ci conferma all’uscita dal campo: Non darei un gran voto alla mia stagione perché ho avuto troppi alti e bassi, anche se fortunatamente si sta concludendo in crescendo. E chissà che questo torneo non mi riservi altre soddisfazioni. Dopo mi preparerò con grande serenità per la prossima stagione che per me probabilmente inizierà con i tre Challenger che si disputeranno a inizio gennaio proprio qui a Forlì“.

Intanto migliora il proprio best ranking alla posizione N.384.

Quarti di finale anche per Andrea Arnaboldi, che prima si aggiudica il derby con Raul Brancaccio, costretto al ritiro quando era sotto 6-2 4-1, e poi vince (6-4 4-6 7-5) un incontro ad alta intensità contro Gijs Brouwer (N.371 ATP), anche lui mancino. Molto emozionante il terzo set in cui il milanese ha avuto ben tre match-point quando ha risposto sul 5-4 per poi trovarsi, nel gioco successivo, a dover fronteggiare una pericolosissima palla-break. Alla fine, sul 6-5, strappa il servizio a zero all’avversario e vola nei quarti in cui affronterà il sorprendente greco Michail Pervolarakis (N.425 ATP) che ha eliminato Filippo Baldi con un netto 6-4 6-4, senza trovare troppa resistenza nell’azzurro la cui unica reazione si risolve, come troppo spesso gli accade, nella frantumazione dell’ennesima racchetta.

Un grande applauso a Daniele Capecchi che, proveniente dalle qualificazioni, riesce anche a superare (per la prima volta in carriera) un turno di un Challenger, battendo 6-3 6-1 Benjamin Lock (N.494 ATP), avversario davvero ostico sui campi veloci. E nel secondo turno fa quasi il miracolo con Vitaliy Sachko, vincendo il primo set al tie-break e tenendo sulla corda il più titolato avversario (N.255 ATP) per oltre un’ora. Poi l’ucraino ristabilisce le gerarchie aggiudicandosi facilmente gli altri due set 6-1 6-2. Il tennista toscano fa comunque un bel balzo in classifica e al N.595 ATP quasi eguaglia il proprio best.

Fuori al secondo turno anche Matteo Gigante, sommerso dai 19 ace di Maxime Cressy che chiude con l’83% di punti sulla prima di servizio. Punteggio finale 7-6(3) 6-2 per l’americano. Stessa sorte per Matteo Viola che contro il bosniaco Aldin Sektic (N.4423 ATP) parte malissimo, subisce immediatamente due break e va a fondo (6-1 6-3) senza nemmeno troppo lottare.

Ai quarti, per la prima volta in carriera, ci arriva anche Giovanni Fonio, che al Challenger 80 di Antalya 4 (terra battuta) prima si libera del lucky loser svizzero Jakub Paul (N.466 ATP) e poi compie una vera impresa rimontando l’inglese Ryan Peniston (N.264 ATP) 1-6 6-4 6-4. Adesso gli tocca il dominicano Nick Hardt (N.350 ATP) in un incontro che si preannuncia molto equilibrato. Abbiamo raggiunto telefonicamente il tennista novarese per avere un suo commento: “Finora è stato davvero un ottimo torneo. Dopo un primo turno inaspettatamente facile, contro Peniston me la sono dovuta sudare. Perso il primo set, sono stato bravo ad adattarmi in corsa alle sue rotazioni mancine e l’ho portata a casa. Contro Hardt non ci sono precedenti, ma lui ha giocato un’ottima stagione e quindi sarà dura, come al solito“.

Esce invece al primo turno Riccardo Bonadio che cede 7-6(15) 6-4 al lucky loser ucraino Oleg Prihodko (N.708 ATP). Sì, avete letto bene…il tie-break è finito 17-15, che é un punteggio inusuale, anche se lontano dal record che appartiene dal 2013 a Benjamin Balleret, che in un Future in Florida prevalse sul connazionale Couillard 36-34, per un totale di 70 punti giocati.

Al Challenger 80 di Florianopolis (terra battuta) immediato passo falso di Luciano Darderi che non conferma la grande prestazione di San Paolo e perde dall’argentino Nicolas Kicker (N.230 ATP) col punteggio di 7-5 6-4. Ma niente panico, a 19 anni un percorso di alti e bassi è assolutamente normale, ci sarebbe da stupirsi del contrario.

In Portogallo al Challenger 80 di Maia (terra indoor) molto bravi i nostri Lorenzo Bocchi e Simone Roncalli che, pur non abituati a questi palcoscenici, hanno entrambi superato le qualificazioni per poi essere eliminati al primo turno. Bocchi ha perso 6-4 0-6 7-6(3) dal franco-marocchino Elliot Brenchetrit (N.400 ATP) e Roncalli dal tedesco Louis Wessels (N.380 ATP) 7-5 3-6 6-3.

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