Diego Schwartzman inaugura un centro da 53 campi a Buenos Aires

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Diego Schwartzman inaugura un centro da 53 campi a Buenos Aires

Il Centrale del complesso porta il suo nome. Raggiante il Peque: “In ricordo di quando i più grandi non mi lasciavano spazio e dovevo palleggiare contro il muro”

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Diego Schwartzman - Indian Wells 2021 (foto Twitter @BNPPARIBASOPEN)
 

Diego Schwartzman ha inaugurato nella giornata di ieri un nuovissimo centro tennistico a Buenos Aires: un club all’avanguardia e di ragguardevoli dimensioni, provvisto di 53 campi e una moderna lounge, sito nell’area in cui il Diego bambino tirò le prime pallate qualche anno prima di pensare di poter diventare un giocatore professionista. Il Centrale del complesso, il “Diego Peque Schwartzman”, è stato battezzato proprio in onore del numero 13 ATP. Una bella giornata per Dieguito, il quale ha voluto affidare alla Jewish Telegraphic Agency le proprie impressioni attorno a un avvenimento memorabile.

Sono felice, emozionato“, ha detto, “è un club bellissimo, non potrei essere più entusiasta di iniziare a giocare a tennis qui. Il fatto che il Centrale porti il mio nome mi onora moltissimo“, ha aggiunto il Peque subito prima di lasciarsi andare ai ricordi della propria infanzia con racchetta e pallina in quel di Tigre, a nord dell’area metropolitana della Grande Buenos Aires. “Questo posto era molto diverso quando venivo a giocare da ragazzino, sarebbe meglio dire ‘a far casino’ con i miei amici. Palleggiavamo contro i muri, non c’erano molti campi e i ragazzi più grandi facevano sloggiare noi piccoletti quando volevano giocare. Poi sono passati gli anni e i più grandi continuavano a non voler giocare con me, ma a quel punto era perché li umiliavo!“.

Una giornata piacevole, utile a corroborare il morale e rabboccare il serbatoio in vista della nuova stagione, ma qualche guastafeste in ogni caso occorre si materializzi. E allora ecco l’inviato de La Nacion, pronto a chieder conto al Peque della sconfitta dell’anno; l’incredibile KO patito da Schwartzman lo scorso settembre in Davis contro il teenager bielorusso Daniil Ostapenkov, numero 63 del ranking junior e privo di classifica ATP. “La più brutta partita della mia carriera“, ha chiosato Diego, “lui mi ha fatto male con servizio e dritto, ma la realtà è che non ci ho capito nulla, ho giocato in maniera orribile. È stato un momento bruttissimo, che ancora mi condiziona e mi destabilizza. Ho anche ricevuto minacce, messaggi che mi intimavano di non tornare più in Argentina. Per fortuna ho avuto anche moltissime manifestazioni di conforto e solidarietà“. E di affetto: deve essercene tanto, se il nome di un Centrale combacia con il tuo.

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