Le protagoniste della stagione WTA dalla 'A' alla... 'W': dalla supremazia di Barty alla sorpresa Raducanu

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Le protagoniste della stagione WTA dalla ‘A’ alla… ‘W’: dalla supremazia di Barty alla sorpresa Raducanu

L’ABC del circuito femminile del 2021. Le rivelazioni, le protagoniste, gli exploit e le delusioni, in attesa della nuova stagione ormai alle porte

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Leylah Fernandez, e Emma Raducanu - US Open 2021 (Darren Carroll/USTA)
 

L’anno 2021 è agli sgoccioli. Dopo una off-season lampo, che peraltro lascia momentaneamente ferme ai box alcune tenniste (insieme a Nadal) risultate positive al Covid-19 al loro rientro da Abu Dhabi (Bencic e Jabeur), la macchina del tennis è pronta a rimettersi in moto in giro per il mondo, variante Omicron permettendo e senza mai perdere di vista la dovuta prudenza e il rispetto dei protocolli sanitari.

E allora, chi accenderà i colori della nuova stagione? Lo scopriremo presto. Ma intanto facciamo una rapida carrellata dell’ABC della stagione femminile appena conclusa, una sorta di ‘recap’ delle protagoniste dalla A alla Z (anzi, alla ‘W), nel vero senso della parola…

A come Azarenka

Mai sottovalutare una campionessa. L’ex N.1 del mondo e due volte vincitrice Slam ha ritrovato l’ebbrezza di giungere alle fasi finali degli eventi che contano.  Lo fa ad Indian Wells, torneo da lei già vinto due volte (2012 e 2016) dove peraltro, nonostante la sconfitta in finale contro Paula Badosa, dà vita, insieme all’avversaria, ad uno degli incontri femminili più entusiasmanti dell’anno (7-6 2-6 7-6 per la spagnola). La Azarenka aveva fatto ancora meglio nel 2020, vincendo a Cincinnati e disputando la sua quinta finale Major a Flushing Meadows.

B come Barty, Bencic, Badosa

La simpatica australiana mette in bacheca il suo secondo sigillo Slam (dopo il Roland Garros 2019) vincendo a Wimbledon, prima australiana a rivincere i Championships dopo Evonne Golagong (1981). E, per giunta, chiude l’anno confermando la prima posizione mondiale. È certamente Ashleigh la fuoriclasse indiscussa del 2021.

E poi c’è Belinda. La 24enne di Flawil compie un’impresa storica a Tokyo conquistando la medaglia d’oro in singolare, seconda tennista svizzera (tra uomini e donne) a vincere l’oro in singolare, dopo Marc Rosset (1992).

Paula Badosa è una delle grandi rivelazioni della stagione. Vince due titoli (Belgrado e Indian Wells, prima spagnola a vincere il ‘1000’ californiano), si issa per la prima volta ai quarti di finale di uno Slam (Roland Garros) e in semifinale alle WTA Finals di Guadalajara, entrando così in Top 10.

C come Camila

In questo anno magico per lo sport italiano, ricorderemo anche lo strepitoso exploit di Camila Giorgi. Oltre a Sinner, Berrettini, Sonego e Musetti, anche la tennista di Macerata compie un’impresa degna del suo tennis esplosivo vincendo per la prima volta un torneo ‘1000’, a Montreal, battendo in finale per la terza volta nell’anno Karolina Pliskova. Una settimana perfetta per Camila, che snocciola un tennis impeccabile e travolgente, a volte quasi ingiocabile, diventando la seconda tennista italiana nella storia ad aggiudicarsi un torneo di questa categoria dopo Flavia Pennetta (Indian Wells 2014).

D  come Donna Vekic

Finalmente, Donna. La bella croata torna a vincere un torneo dopo quattro anni di alti e bassi. Rompe il ghiaccio in Italia, nella prima edizione del ‘250’ di Courmayeur, ritrovando livello, ritmo ed energia e tenendo testa alla danese Clara Tauson, uno dei prospetti più interessanti del panorama femminile internazionale.

E come Elina Svitolina

Già, Elina. Per la sfera privata e sentimentale, il 2021 sarà un anno che la ventisettenne di Odessa ricorderà per sempre; in estate finalmente convola a nozze con il fidanzato Gaël Monfils. Tuttavia, sui campi da tennis, è un anno dalle tinte sbiadite poiché Svitolina fallisce tutti gli obiettivi, mancando l’occasione di tirar fuori quel guizzo e personalità che la contraddistinguono così spesso anche fuori dal campo. Un solo titolo per lei (il ‘250’ di Chicago) e un quarto di finale allo US Open, fermata dalla rivelazione Fernandez, con conseguente uscita dalla Top 10. Un 2021 tennistico da resettare per ripartire con la dovuta grinta a gennaio.

F come Fernandez

E proprio Leylah Fernandez è una delle più belle storie del 2021. Teenager canadese, è una delle numerose ragazze figlie dell’immigrazione, una storia di inclusione e di successo grazie alla passione, al sacrificio e al talento. Un percorso da favola per Leylah che vince il suo primo torneo a Monterrey e disputa la sua prima finale Slam a New York insieme all’altra teenager che ha incantato il mondo del tennis, Emma Raducanu.

G come Guadalajara

Ha fatto discutere la scelta della sede in cui si sono svolte le WTA Finals. In realtà Guadalajara è stata una scelta temporanea e in alternativa alla sede principale di Shenzhen. La pandemia ha infatti costretto a cambiamenti radicali e, dopo l’annullamento dell’evento in Cina, il Masters femminile di fine anno si è spostato in Messico. Tale scelta ha sollevato delle perplessità soprattutto a causa dell’altura e la conseguente scelta delle palline con cui si sono disputati i match. L’evento è stato peraltro segnato dal forfait della numero uno del mondo Ashleigh Barty.

H come Hsieh

Sempre più simpatica e vincente la sempreverde Su-Wei Hsieh. La tennista originaria di Taiwan, grande campionessa di doppio, si aggiudica il terzo titolo della specialità a Wimbledon (il quarto sigillo Slam in carriera) in coppia con la Mertens. Sempre con Elise, vince anche a Indian Wells, conquistando il titolo N.31 in doppio. Inoltre, a 35 anni, si issa per la prima volta ai quarti di finale del singolare in un Major (Australian Open).

J come Jabeur

Il talento di Ons Jabeur illumina i campi da tennis, soprattutto l’erba inglese. La tennista tunisina è la prima tennista araba a vincere un titolo WTA (Birmingham), ad issarsi per due volte ai quarti di finale di uno Slam (Australian Open 2020 e Wimbledon 2021), in semifinale di un ‘1000’ (ad Indian Wells) e ad entrare in Top 10. Purtroppo, lunedì, al suo rientro da Abu Dhabi, ha annunciato di essere positiva al Covid. Speriamo riesca a recuperare in tempo per la trasferta all’Australian Open.

K come Barbora Krejcikova

Barbora fa esplodere tutto il suo talento anche in singolare, sulla terra parigina. Grande artista del doppio, a Parigi ottiene un successo incredibile, battendo in finale una ritrovata Nastia Pavlyuchenkova. Non solo. Sempre a Parigi, vince anche il doppio insieme alla Siniakova. Insieme si aggiudicano, inoltre, il titolo all’Australian Open, l’oro olimpico a Tokyo e le WTA Finals di Guadalajara. Un anno strepitoso per Krejcikova, che si issa alla posizione N.5 del ranking mondiale (è stata anche N.3). Un trionfo.

M come Muguruza e Mauresmo

Un anno proficuo per l’ex n. 1 del mondo e due volte campionessa Slam Garbiñe Muguruza ma, soprattutto, un finale di stagione da incorniciare grazie alla vittoria alle WTA Finals di Guadalajara. Chiude la stagione da N.3 del mondo.

Il meraviglioso mondo di Amélie. Eh sì, perché la fuoriclasse francese, dopo i grandi successi del passato (prima posizione mondiale, due sigilli Slam, una vittoria al Masters e 25 titoli in carriera), diventa la prima donna a dirigere il Roland Garros prendendo il posto di Guy Forget. Chapeau.

O come Osaka

Una stagione di luci e ombre per la campionessa giapponese. Dopo aver vinto a Melbourne il suo quarto Slam, a Parigi Naomi dichiara di non voler presenziare alle conferenze stampa. Scoppia la polemica e dopo pochi giorni dà forfait. Rinuncia a Wimbledon rivelando di soffrire di depressione. Nonostante tutto, partecipa alle Olimpiadi di Tokyo (perde al terzo turno dalla Vondrousova) diventando la prima tennista della storia ad accendere la fiaccola olimpica. Ora tutti l’attendono a Melbourne, nella speranza che abbia ritrovato una meritata serenità.

P come Pavljuchenkova, Pliskova e Peng Shuai

Un comeback quasi insperato per Nastya che, a ventinove anni, disputa al Roland Garros la sua prima finale Slam. Karolina, invece, gioca a Wimbledon (battuta da Barty) la sua seconda finale in un Major, dopo New York 2016. È una delle otto qualificate alle WTA Finals.

Il finale di stagione conosce la triste storia di Peng Shuai. La trentacinquenne ex-campionessa Slam di doppio ed ex-N.1 della specialità, dopo aver denunciato sui social di aver subito violenze da un membro del governo cinese, scompare. Scoppia dunque il caso Peng, che desta grande preoccupazione; in difesa della tennista si mobilitano atleti, la stampa e personalità politiche di tutto il mondo. Poi Shuai riappare in alcuni video e ritratta la sua versione, ma la situazione continua ad essere molto inquietante e si continua a temere per la sua libertà e incolumità. Steve Simon, il CEO della WTA, che invano chiede ripetutamente chiarezza al governo cinese sul benessere e l’incolumità della giocatrice, decide infine di annullare tutti gli eventi del tour che si svolgono in Cina, dimostrando grande carisma e personalità.

R come Raducanu

La sorpresa dell’anno. Emma, che comincia a brillare già a Wimbledon (dove ottiene una wild card) dilaga come un tornado in quel di New York, sbaragliando tutte le avversarie senza neanche perdere un set. A diciottanni, la dolce inglesina nata in Canada da padre rumeno e madre cinese vince i tre match di qualificazione per poi inanellare sette successi nel draw principale. Mai nessuno, tra uomini e donne, aveva compiuto un tale exploit in uno Slam! Un’altra teenager che entra nella storia, un’altra cittadina del mondo, simbolo dello sport inclusivo e della tenacia.

S come Sakkari e Sabalenka

Una forza della natura Maria Sakkari. Figlia d’arte come Stefanos Tsitsipas (la madre è l’ex tennista Angeliki Kanellopoulou), è la prima greca dell’Era Open ad issarsi due volte in semifinale in uno Slam (Roland Garros e US Open), a qualificarsi al Masters di fine anno e ad entrare in Top 10. Chiude l’anno al N.6 del ranking.

Aryna Sabalenka, una delle tenniste più costanti del 2021. La bielorussa chiude l’anno alla seconda posizione mondiale. Tuttavia, non compie il grande exploit negli Slam, dove viene stoppata due volte in semifinale (Wimbledon e US Open). Si qualifica alle WTA Finals.

T come Tauson

Clara Tauson è uno delle promesse più interessanti del momento. Dicinnove anni, il suo talento si rivela davvero nel 2021 con tre titoli vinti (due WTA 250 e un 125k) e la finale disputata a Courmayeur (battuta da Vekic).

W come le sorelle Williams

Sui campi da tennis, si tratta di un anno un po’ in sordina per le sorelle più celebri e longeve del tennis e dello sport. Per Serena (40 anni) è una stagione complicata. L’unico risultato di rilievo è la semifinale a Melbourne. Dopodiché, problemi fisici e infortuni l’hanno tenuta lontana dai campi, facendola scivolare oltre la Top 40 del ranking. Un anno a digiuno di successi in campo anche per Venus (classe 1980), scesa addirittura oltre la posizione N.300. Tuttavia, le sorelle Williams restano comunque due regine indiscusse del tennis e degli affari e la loro vita, insieme a quella di papà Richard – colui che le ha allenate fin da piccole e ha fatto esplodere il loro talento – viene celebrata nel biopic “King Richard”, uscito recentemente nelle sale cinematografiche, in cui la star Will Smith impersona proprio Richard Williams. Comunque vada, per loro è sempre un trionfo.

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