Matteo d'assalto (Crivelli). Il 2 gennaio va già in campo nell'Atp Cup con Sinner (Cocchi)

Rassegna stampa

Matteo d’assalto (Crivelli). Il 2 gennaio va già in campo nell’Atp Cup con Sinner (Cocchi)

La rassegna stampa di venerdì 24 dicembre 2021

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Matteo d’assalto (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Non è stato certo un anno banale, cominciato con un infortunio in Australia e chiuso dal pianto di Torino. In mezzo, due tornei vinti, la storica finale di Wimbledon e la solida conferma in top ten, da numero uno italiano. Intanto, per le statistiche dell’Atp, Matteo Berrettini è il giocatore che serve meglio sotto pressione. La conferma che quel giorno di aprile del 1996 a Roma nacque un supercampione. Matteo, la sua ultima immagine del 2021, l’uscita dal campo in lacrime dalle Finals, ha messo i brividi a tutti gli appassionati. Come sta adesso? «Sono guarito, l’infortunio per fortuna si è risolto piuttosto in fretta e ho potuto allenarmi molto bene durante queste settimane di pausa. In quel momenti ho provato un mix di emozioni contrastanti, è accaduto tutto così all’improvviso che non ho avuto nemmeno il tempo di capire davvero cosa fosse successo, in un attimo il mondo mi è scivolato addosso. Però conosco il mio corpo, so che quando accadono cose del genere vuol dirmi che sono arrivato al limite: del resto noi giochiamo 11 mesi all’anno in giro per il mondo».

Dove ha svolto la preparazione invernale?

In Florida, campi e condizioni eccellenti e tanti giocatori di alto livello con cui allenarmi. Ho potuto concentrarmi su tutto quello che devo migliorare per mantenermi al top, perché non si finisce mai di imparare e di crescere. Dovrò presentarmi a rete con più frequenza, dovrò essere più “verticale”, rendere più efficace la risposta al servizio, in particolare con il rovescio. E anche la battuta, per continuare a rimanere un punto di forza, deve essere lavorata nel modo giusto.

Lei ha io stesso allenatore, Vincenzo Santopadre, fin da quando era ragazzino. In pratica, un fratello maggiore. Cosa vi tiene così legati?

Vincenzo sa ascoltare, questo è il più importante dei segreti. E poi siamo maturati insieme, lui mi ha preso che ero un tredicenne anche piuttosto scarso e io mi sono fidato di un allenatore che in quel momento faceva semplicemente il maestro di tennis all’Aniene. Oggi lui è un coach di livello mondiale e io un top ten: ci siamo arricchiti a vicenda, umanamente e tecnicamente.

Matteo Berrettini ha superato la sindrome dell’intruso ai vertici mondiali?

Diciamo che dopo una stagione come il 2021, non ho più le palpitazioni quando affronto uno Slam… Ora voglio partire subito aggressivo sul cemento, prima in Australia e poi nei Masters 1000 americani, perché è la superficie dove posso esprimermi meglio. Ma per l’anno prossimo ho anche un altro desiderio: andare più avanti possibile al Roland Garros. È stato il primo Slam in cui ho fatto tre turni, nel 2018, quando non ero ancora nessuno, e sono sempre convinto che la terra possa adattarsi molto bene alle mie caratteristiche. Certo, magari non vorrei trovare tre volte Djokovic nei tornei degli Slam come è accaduto quest’anno…

Lei i Big Three li ha affrontati tutti. Con chi vorrebbe rigiocare subito?

Federer, Nadal e Djokovic sono la storia del nostro sport e condividere un po’ del cammino con loro mi rende molto orgoglioso. Le probabilità sono per Nole, perché è in piena attività, ma se dovessi scegliere mi piacerebbe riprovare le emozioni di una sfida con Roger.

Medvedev, Zverev, Tsitsipas, Berrettini: voi siete la generazione di adesso, non più la Next Gen. Saranno Sinner e Alcaraz i prossimi a bussare alla porta?

Jannik è già top ten, ha avuto una stagione impressionante, quando ti alleni con lui ti rendi conto che è fatto di una pasta diversa. Alcaraz negli ultimi tre mesi della stagione è stato fantastico, è fortissimo e allenato benissimo. Ma adesso viene il difficile: confermarsi a quei livelli per tutto l’anno.

Ricorda il complimento più bello che ha ricevuto?

Quando mi hanno detto che ogni volta che gioco non è soltanto una partita di tennis. Che emoziono perché non nascondo mai quello che provo. Siamo umani, per fortuna.

Matteo bambino ha mai sognato il colpo con cui vincere il torneo più importante della carriera?

Da bambino sognavo di trionfare a Roma, ma non ho mai immaginato l’ultimo punto: mi piacerebbe fosse un bel vincente. Diciamo però che per uno Slam mi accontenterei pure che l’avversario tirasse in rete. O facesse doppio fallo.

Il 2 gennaio va già in campo nell’Atp Cup con Sinner (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Giusto il tempo di mandare in archivio uno splendido 2021 tennistico, ed è già ora di ripartire. Matteo Berrettini, che non ha potuto gustarsi l’esperienza di Davis a novembre in casa, si rifarà con la Atp Cup, la competizione a squadre che parte il 1° gennaio a Sydney. Insieme a Matteo, numero 7 del ranking mondiale, ci saranno Sinner, Sonego e Fognini insieme a Bolelli, il veterano specialista del doppio. Un esordio subito tosto, dalle 7.30 italiane del 2 gennaio, contro i padroni di casa australiani guidati da Alex De Minaur. Gli azzurri giocheranno poi il 4 contro l’Austria (priva di Dominic Thiem) e il 5 con la Russia di Medvedev e Rublev che difende il titolo del 2021 ed è fresca di vittoria della Coppa Davis. Per Matteo Berrettini sarà un primo test importante, quello di Atp Cup, per verificare le condizioni dopo l’infortunio che lo ha fermato alle Finals di Torino. Ma nella prima settimana del circuito maschile scendono in campo anche gli altri protagonisti del tennis italiano. Dal 3 gennaio si disputano due tornei Atp 250 ad Adelaide e a Melbourne. Ad Adelaide, sono iscritti Lorenzo Musetti (n.59) e Gianluca Mager (n.62 ), mentre a Melbourne ci sono Stefano Travaglia (n.78 ATP) nel main draw e Marco Cecchinato (n.100 ATP) e Andreas Seppi (n.102 Atp) nelle qualificazioni. Riparte anche il circuito femminile col Wta 500 di Adelaide, dove rientra la numerò uno del mondo Ashleigh Barty, e due Wta 250 programmati a Melbourne. Nella città sede dell’Australian Open scendono in campo la numero 1 italiana Camila Giorgi (n.33) e Jasmine Paolini, che punta a entrare subito tra le prime 50 al mondo sotto la guida di Renzo Furlan.

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