La conferma: Djokovic ha partecipato a eventi pubblici mentre era positivo al COVID-19

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La conferma: Djokovic ha partecipato a eventi pubblici mentre era positivo al COVID-19

L’affidavit reso dal N.1 alle autorità federali. Djokovic ha affermato durante l’interrogatorio di essere risultato positivo al Covid il 16 dicembre e di non essere vaccinato

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Novak Djokovic - Coppa Davis 2021 (Photo by Manuel Queimadelos / Quality Sport Images / Kosmos Tennis)
 

Mai approdo, o sconfinamento, fu più dibattuto, intricato, ricco di colpi di scena, contraddizioni e mezze verità prima celate, poi condotte a forza alla luce del sole. Una grana di proporzioni enciclopediche, quella riguardante l’arrivo in Australia di Novak Djokovic, fitta di pieghe oscure, anche se con il passare dei giorni emergono documenti non più interpretabili, utili a fare almeno un po’ di chiarezza su una vicenda gravida di dubbi, omissioni e azioni perlopiù opache.

Le carte più in vista, almeno per il momento, sono quelle relative al fatidico affidavit, ossia la dichiarazione solenne resa da un soggetto a un pubblico ufficiale, avente valore di prova in giudizio. Utile, anche se forse non necessario, specificare che il soggetto in questione è Novak Djokovic, laddove il pubblico ufficiale è la famosa border force, la dogana, la polizia di frontiera dello Stato Federale australiano. Le carte diffuse – anche alla stampa – racchiudono per intero l’interrogatorio cui è stato sottoposto il numero uno ATP nella giornata dell’Epifania. Prima ancora di volgere lo sguardo al dibattimento riguardante le prove documentali, vale la pena mettere subito in luce l’elemento chiave della trattazione: alla domanda d’esordio “sei vaccinato?” rivoltagli alle ore 12.21 di giovedì 6 gennaio, Nole ha risposto negativamente, aggiungendo di essere risultato positivo a un tampone molecolare lo scorso 16 dicembre.

Ed è proprio la data in cui è emersa la positività a confermare quanto in molti sospettavano: Djokovic è apparso in pubblico non meno di due volte sapendo di essere contagiato, per giunta privo di mascherina e almeno in un’occasione molto relativamente distanziato dai soggetti ritratti insieme a lui nelle istantanee circolate sui social. La cronistoria delle comparsate pubbliche del serbo nei giorni immediatamente precedenti e immediatamente successivi alla notizia della positività al test è quasi per intero nota, qui vale la pena ricapitolarne brevemente i momenti salienti. Il 14 dicembre egli è stato visto e fotografato sulle tribune dell’Hala Aleksander Nikolic di Belgrado, intento a tifare intensamente la squadra di casa, la Stella Rossa, impegnata nel difficile match di Eurolega contro il Barcellona. Il palazzetto si presenta gremito, e non si riscontra il minimo distanziamento tra tifosi tutti rigorosamente sprovvisti di mascherina. Più di qualcuno ritiene che Novak potrebbe potenzialmente aver contratto il virus in quell’occasione.

Il 16 dicembre, proprio il giorno della riscontrata positività, Djokovic si è presentato al lancio del francobollo a lui dedicato dalle Poste serbe. In questo caso è possibile che l’esito del tampone non gli fosse stato ancora comunicato, e che il giocatore in ogni caso non ne fosse a conoscenza. Gli ultimi due eventi sono quelli più rilevanti, essendo essi verificatisi successivamente al giorno in cui lo stesso Djokovic ha confermato di essere venuto a conoscenza della positività al PCR. Il primo è andato in scena il 17 dicembre, quando Nole si è presentato alla premiazione dei migliori giovani tennisti organizzata dall’Associazione Tennis di Belgrado. Il secondo risale al giorno successivo, il diciotto dicembre, con il venti volte campione Slam in posa per la premiazione del trofeo Champion of Champions – premio istituito dall’Équipe e dedicato allo sportivo dell’anno dallo storico quotidiano francese -, due giorni dopo aver saputo della positività al Covid. Qui possiamo vedere che il risultato del test è arrivato il 16 dicembre stesso alle 20:19:

Nella marea di dubbi, insinuazioni, prove e controprove emerse o emergenti di minuto in minuto, almeno una cosa è ora certa, e a chiarirla ha pensato lo stesso imputato: Djokovic è sicuramente risultato positivo al Covid dopo aver effettuato un tampone molecolare, e altrettanto sicuramente, nonostante la confermata positività, ha scelto di apparire almeno due volte in pubblico. Il resto riguarda i documenti prodotti da Nole a sostegno dell’esenzione alla vaccinazione e la valutazione degli stessi attuata dai panel indipendenti e in seguito dal Governo Federale, da Tennis Australia e dallo Stato di Victoria.

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