Djokovic incontra il presidente serbo, fra pochi giorni tocca alla stampa

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Djokovic incontra il presidente serbo, fra pochi giorni tocca alla stampa

Il n. 1 del mondo a colloquio pubblicamente con Aleksandar Vucic, intanto la giustizia serba conferma la validità dei test effettuati dal giocatore a dicembre

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La calma dopo la tempesta: gli Australian Open sono terminati, Nadal ha raggiunto quota 21, e ora sta a Djokovic fare la prossima mossa. Nella giornata di ieri si erano diffuse voci sulla vaccinazione effettuata dal numero 1 del mondo (notizia rilasciata da un suo biografo), ma ancora più celeri sono state le smentite da parte della stampa serba. Inoltre, fa sapere il giornalista José Amoros a stretto contatto con l’entourage di Novak, che quest’ultimo non ha visto in diretta la finale degli Australian Open e resta confermata la sua partecipazione al torneo ATP 500 di Dubai al via il 14 febbraio.

Intanto Djokovic, tornato in patria dopo la disavventura australiana, è stato ricevuto dal presidente serbo Aleksandar Vucic. Novak ha annunciato che parlerà alla stampa fra una settimana, massimo 10 giorni, e in quell’occasione dunque ci sarà modo per sciogliere gran parte dei dubbi che ancora aleggiano sulla sua situazione passata e futura. Inoltre il 20 volte campione Slam ci ha tenuto a ringraziare sia Vucic che le istituzioni per il sostegno ricevuto, sottolineando come il fatto che si siano schierati con lui li abbia messi politicamente in una posizione difficile in termini di relazioni internazionali. Il presidenta dal canto suo l’ha ringraziato per il supporto dimostrato alla Serbia rivelando poi, alleggerendo un po’ i toni, che neanche quando alla presenza dei maggiori capi di stato c’era stata tanta affluenza negli uffici della presidenza, dove appunto si è svolto questo incontro pubblico. Tutto lo staff voleva essere presente ad accogliere il tennista.

Intanto si chiude uno dei tanti capitoli secondari che avvolgono questa vicenda: I certificati sui risultati dei test del 16 dicembre e del 22 dicembre 2022 sono validi” e ad affermarlo sono i magistrati serbi. I giornali Der Spiegel e la BBC avevano avanzato ipotesi secondo cui la discrepanza dei numeri di serie dei test poteva ricondursi a delle irregolarità, ma il pubblico ministero della Serbia ha respinto le accuse secondo cui il tennista avrebbe usato un falso test positivo al COVID-19.

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