L'artista del serve and volley Maxime Cressy è un uomo in missione

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L’artista del serve and volley Maxime Cressy è un uomo in missione

Quando gli si chiede di nominare i suoi idoli risponde prontamente Edberg, Sampras e Rafter

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Maxime Cressy - Australian Open 2022 (via twitter @USTA)
 

La testata news9 ha dedicato un articolo all’inusuale Maxime Cressy, americano nato a Parigi che mette in mostra un tennis d’altri tempi. Vi riproponiamo con la traduzione a cura di Alice Nagni.

Ogni mattina, Maxime Cressy scrive le parole instilla il dubbio su un pezzo di carta. “Tre volte… cerchiato, con una penna”, ha spiegato durante gli Australian Open. Cressy ha rivelato che questo lo aiuta a meditare e a ritrovare il focus. Sul campo da tennis, vive secondo questa massima, sfoggiando irremovibilmente uno stile di gioco serve-and-volley. Dopo tutto, cosa disturba il ritmo di un tennista moderno, facendogli dubitare del mondo all’interno di quelle linee bianche, più di un avversario che scende insistentemente a rete?

Quando gli si chiede di nominare i suoi idoli, Cressy risponde prontamente Stefan Edberg, Pete Sampras e Pat Rafter. Gli stilisti della loro epoca. Tuttavia, l’era del tennis a cui appartiene il giocatore nato in Francia crede nel logoramento, nel rimanere a fondocampo e nel colpire con forza. Dai tempi del periodo d’oro dei classicisti come Edberg e Sampras, i campi da tennis di tutto il mondo sono diventati più lenti e le palline più pesanti. I progressi nella tecnologia delle racchette e delle corde hanno dato ai giocatori la possibilità di colpire di pura potenza. Può sembrare che il grande Roger Federer sia nato per mettere a segno a quelle sue nitide volée, ma la verità è che il suo allenatore di allora, Peter Lundgren, lo ha trascinato nella zona di battuta a furia di calci e urla. Roger giocava come se a rete ci fossero in agguato gli squali“, aveva dichiarato una volta Lundgren al giornalista svizzero Rene Sauffer. La linea di fondo era la sua posizione predefinita, proprio come accade oggi alla maggior parte dei giocatori. Anche se quelli più giovani come Stefanos Tsitsipas e Denis Shapovalov non hanno paura di venire avanti e prendere il comando a rete, in realtà utilizzano la volée più come tattica a sorpresa che come strategia di base.

In questo, Cressy è l’eccezione. Il giocatore alto quasi due metri cerca sempre di imporre il suo gioco aggressivo. Agli Australian Open, ha usato lo stesso stile dei suoi idoli per arrivare agli ottavi di finale nella sua quarta apparizione in un Grande Slam. Le statistiche sono una ventata d’aria fresca: nelle quattro partite dello slam di Melbourne, è venuto a rete 434 volte, e ha vinto 305 punti. Si è sbarazzato del collega americano John Isner al primo turno, poi ha sconfitto Tomas Machac nel secondo e l’australiano Christopher O’Connell nel terzo. Nella partita del quarto turno contro Daniil Medvedev, la testa di serie n. 2 e uno dei favoriti per il titolo, ha vinto 89 dei 135 punti a rete. Per contro Medvedev è sceso a rete 24 volte e ha vinto 17 punti. All’inizio del torneo, Medvedev aveva liquidato l’irriverente Nick Kyrgios e la sua legione di tifosi rumorosi e sempre pronti a fischiare. Tuttavia, c’è stato qualcosa nel gioco di Cressy che lo ha messo chiaramente a disagio, anche se alla fine ha conquistato la vittoria con un 6-2, 7-6 (4), 6-7 (4), 7-5, in tre ore e 30 minuti. Ad un certo punto, all’inizio del quarto set, nel tentativo di innervosire il suo avversario, il russo poco ortodosso ha definito Cressy “così noioso”.

I microfoni a bordo campo lo hanno anche ripreso mentre diceva: “È semplicemente incredibile la fortuna che sta avendo”. Ma Cressy, nato in Francia, si sta costruendo la propria fortuna da solo. Ha finito il liceo negli Stati Uniti dopo che la Federazione Francese di Tennis lo aveva escluso dal programma perché si è rifiutava di essere un macinatore di colpi da fondocampo. Quando è entrato alla UCLA (University of California, Los Angeles), non ha potuto nemmeno partecipare alla prima selezione nella squadra di tennis. A partire dal suo anno da junior ha continuato a lavorare incessantemente sul suo gioco per poter fare il salto decisivo verso il circuito professionistico senza troppi intoppi. Ho iniziato con il serve-and-volley a 14 anni e nessuno è mai riuscito a convincermi a smettere, ha dichiarato Cressy al sito ufficiale degli Australian Open. “La mia idea fin dall’inizio era di riportare in auge il serve-and-volley… In molti mi hanno detto che ormai è morto, che non potrà mai essere efficace oggi… Altri sostenevano che non sarebbe stato lo stile più adatto a me, ma io avevo un’idea in testa e credo che riuscirò a realizzarla“.

C’è bisogno di questo tipo di convinzione per giocare una partita controcorrente. Gli esperti di tennis vi diranno che il serve-and-volley è più una questione di atteggiamento che di esecuzione. La ragione per cui molti giocatori rimangono nell’isola felice della linea di fondo, nonostante siano in grado di venire avanti e attaccare, è la paura dei passanti. Un giocatore deve innanzitutto essere avventuroso, voler attaccare in campo, prima ancora di iniziare a lavorare sui tecnicismi ed entrare nei particolari. Cressy è quel tipo di giocatore “all-in”. L’attacco è il suo piano A. Il suo gioco non conosce valvole di sicurezza, nessun piano B.

L’altissimo giocatore americano martella con il servizio, la seconda a volte è più veloce e più forte della prima. All’Australian Open, ha messo a segno 95 ace, anche se intaccati da 54 doppi falli. Anche solo il veleno sulla seconda in risposta è destabilizzante per alcuni giocatori. “La mia mentalità è quella di dare il tutto per tutto”, ha detto Cressy dopo la sua vittoria al terzo turno. Questo è il mio gioco… non penso troppo. A volte ho giorni buoni, a volte cattivi. Nei giorni buoni, penso che sia molto difficile battere questo stile di gioco, soprattutto perché è davvero dura per gli avversari prendere il controllo “. Il gioco dell’americano trascina i giocatori fuori dalla loro comfort zone, li obbliga ad affrontare gli squali a rete. La sua imponenza fisica può restringere ulteriormente il campo. Il suo stile unico, eseguito in modo efficace, ha visto il giocatore salire nel ranking fino a raggiungere la posizione 70 in poco più di due anni nel circuito professionistico.

All’inizio della stagione 2022, ha sconfitto tre giocatori della top 100 – Reilly Opelka (classificato 26simo), Jaume Munar (77), Grigor Dimitrov (28) – per raggiungere la finale dell’evento ATP 250 Melbourne Summer set 2022. C’è voluto Rafael Nadal per interrompere la sua corsa con un 7-6, 6-3. “Ho giocato contro Nadal e credo davvero di averlo messo in una posizione scomoda”, ha detto Cressy. “Il mio stile di gioco può battere chiunque. Posso anche raggiungere il primo posto in classifica, sono molto fiducioso”. Cressy non vuole solo essere il miglior giocatore del mondo, vuole diventarlo alle sue condizioni.

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