Pillole di Pat Remondegui: viaggiare con le bugie

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Pillole di Pat Remondegui: viaggiare con le bugie

Pillole di saggezza tennistica: l’onestà nel rapporto giocatore-allenatore spiegata da Joerge Mir Mayor, ex tennista e coach professionista

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Su segnalazione di Pat Remondegui, Direttore di Tennis Accademy Ravenna

Un tennista può mentire a suo padre, madre, famiglia e amici, ma non può mai imbrogliare un buon allenatore. È molto semplice controllare le bugie, ma molti genitori preferiscono continuare a spendere un sacco di soldi per le bugie ed essere presi in giro pensando di avere un grande giocatore di tennis. Basta osservare il tennista e vedere come si comporta ogni giorno in allenamento, nei tornei che gioca e nella sua vita per sapere quali siano le sue priorità e capire se ama davvero lo sport. La cosa peggiore è che il tennista bugiardo sa di tradire, ma ama la vita dello sportivo fatta di viaggi, allenamenti, alberghi, ristoranti, ecc. , quello che invece a lui non piace è dedicarsi al 100% al tennis. Il vero tennista sa quello che vuole e si pone degli obiettivi:

  • Cura tutti i dettagli nel club dove giocherà il torneo;
  • Si occupa personalmente delle iscrizioni ai tornei;
  • Prenota i campi per l’allenamento;
  • Fa attenzione al menù pasti;
  • Si accerta che le racchette siano perfettamente incordate con i manici in buone condizioni;
  • Fa stretching ed esercizi fisici quotidianamente;
  • Mantiene le buone maniere e l’educazione quando si rivolge alle persone che lavorano nel club;
  • Si impegna a guardare altre partite, specialmente dei futuri avversari;
  • Monitora i tempi di riposo.
    Questo tipo di giocatore sicuramente non è un bugiardo ed è andato a lottare per vincere il torneo.

Ci sono invece giocatori bugiardi, quasi sempre pieni di scuse, spesso maleducati, si allenano poco e male, mai al 100%. Inoltre non sono concentrati, non seguono una sana alimentazione e trascorrono molte ore a chiacchierare perdendo tempo prezioso. Non guardano altri giocatori giocare, non vedono l’ora di andare in hotel per andare a cena o in giro, trascurano le racchette e non si prendono cura della preparazione atletica. È un modo per vivere senza preoccupazioni e senza obblighi. Ci sono allenatori che viaggiano con i bugiardi e vivono dello stipendio che i genitori pagano ogni mese ed è per questo motivo che evitano di mettere le cose in chiaro sia con i giocatori sia con i genitori. Ma secondo me questo comportamento è sbagliato perché a lungo andare si rivolgerà contro, avrà conseguenze negative per l’allenatore; la cosa giusta è parlare apertamente con il giocatore e con i genitori spiegando che si tratta di una strada sbagliata e quindi che a malincuore è meglio interrompere la collaborazione sia per il bene del tennis che dell’etica professionale. (Jorge Mir Mayor)

Pat Remondegui, direttore Tennis Academy di Ravenna, ci inoltra “pillole di saggezza tennistica” diffuse da grandi coach, giocatori ed ex tennisti, a uso e consumo dei giovani che sognano di diventare professionisti. Ma anche dei loro coach e genitori.

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