Zverev si salva. Se farà il bravo (Bertellino). Zverev, squalifica-farsa dopo la follia (Franci). Indian Wells, Djokovic diventa un cartonato (Giammò)

Rassegna stampa

Zverev si salva. Se farà il bravo (Bertellino). Zverev, squalifica-farsa dopo la follia (Franci). Indian Wells, Djokovic diventa un cartonato (Giammò)

La rassegna stampa di mercoledì 9 marzo 2022

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Zverev si salva. Se farà il bravo (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Mentre sono in corso le qualificazioni del primo Masters 1000 di stagione, Indian Wells, ieri ha fatto notizia la squalifica comminata ma sospesa di Alexander Zverev per i fatti accaduti durante il torneo di Acapulco e per i quali il tedesco era stato estromesso dal torneo sia in doppio (al termine del quale aveva ripetutamente colpito la sedia del giudice arbitro italiano “attentandolo” anche ad un piede) che in singolare. A Zverev l’ATP ha comminato una multa di 25.000 $ e una sospensione di otto settimane da ogni competizione. Sanzioni che non entreranno n vigore se il campione delle Nitto ATP Finals di Torino farà il “bravo” fino al febbraio del 2023. Sarà dunque sotto osservazione, come già accaduto in passato a Nick Kyrgios e dovrà evitare, come recita l’ATP, «comportamenti irrispettosi o aggressivi, abusi verbali o fisici, nei confronti di un arbitro, avversario, spettatore o altra persona durante o alla fine di una partita». Il n°3 del mondo potrà dunque essere al via questa settimana nel Masters 1000 di Indian Wells. Non sono mancate le reazioni alla decisione, ritenuta troppo soft. Si era già espressa in tali termini Serena Williams e ieri lo ha fatto un’altra ex giocatrice americana, Pam Shriver, vincitrice di 21 tornei Slam in doppio la quale ha sostenuto che una simile clemenza non si sarebbe vista in altre discipline sportive. Sarcastico il giornalista statunitense Ben Rothenberg, autore delle interviste e inchieste riguardanti il burrascoso rapporto tra Zverev e la ex fidanzata Olya Sharypova. Lo stesso ha twittato una foto nella quale il giudice di sedia è raffigurato con una uniforme da portiere di hockey su ghiaccio. […]

Zverev, squalifica-farsa dopo la follia (Paolo Franci, La Nazione)

Provate a immaginare. Un arbitro di calcio sventola il cartellino rosso sul naso di un giocatore, per gravissima e violenta reazione proprio nei suoi confronti. Poi però il giudice sportivo non lo squalifica e gli dice: «Dai, continua a giocare e se fai il bravo per un po’ non sarai neanche squalificato». Inverosimile oltre l’inverosimile, certo. A patto che non si tratti dell’Atp, protagonista di una decisione incredibile. La storia è quella di Alexander Zverev che al torneo di Acapulco durante un doppio, inizia a protestare con l’arbitro, l’italiano Alessandro Germani per una chiamata sulla quale evidentemente non è d’accordo, quando il match volge verso il match point per gli avversari. E gli urla cose irripetibili. Poi, al termine del match, colpisce la sedia arbitrale con un paio di violente racchettate ad altezza gambe, sfiorando il piede dell’arbitro, poi gli urla di nuovo qualcosa e colpisce ancora, per ben due volte e con violenza la sedia arbitrale. Ok, logico che lo abbiano cacciato dal torneo. Minimo. E chissà che squalifica che beccherà ora il numero 3 del mondo! E invece no, esce fuori una sentenza che rivaleggia tra il comico e il ridicolo e cioè, visto che – spiega il vicepresidente dell’Atp per il regolamento e le competizioni, Miro Bratoev – Zverev si è macchiato di un comportamento «aggravato» è stato squalificato per 8 settimane e 23mila euro di multa. Però… c’è un però. Le 8 settimane sono sospese e anche la multa sparisce se Zverev fa il bravo fino al 22 febbraio 2023. E cioè: «se eviterà comportamenti irrispettosi o aggressivi, abusi verbali o fisici, nei confronti di un arbitro, avversarlo, spettatore durante o alla fine di una partita». Comico. Vale la pena ricordare il commento di Serena Williams, nel coro di condanna a Zverev: «L’avessi fatto io sarei in prigione». E ha scritto Pam Shriver, ex numero 3 del mondo su Twitter: «Quale altro sport non protegge i propri ‘funzionari’ che vengono attaccati fisicamente e intimiditi da un giocatore che sconta ‘libertà vigiliata’ invece di una sospensione?». Già, Pam, in quale?

Indian Wells, Djokovic diventa un cartonato (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

All’Indian Wells Tennis Garden c’è un grande muro, una siepe si direbbe, ribattezzato «We miss you» («Ci mancate»). Su di esso sono state installate delle gigantografie in cartone dei tanti giocatori che quest’anno non saranno al via del Masters 1000 californiano. Si riconoscono, tra le altre, la sagome di Roger Federer, Serena Williams, Ash Barty e Dominic Them e…Novak Djokovic. La presenza del serbo cinque volte vincitore di Indian Wells sul muro della nostalgia è stata letta come il terzo indizio in grado di sciogliere le riserve sulla sua partecipazione all’edizione di quest’anno, nonostante il suo nome figuri ancora nella entry list del torneo. Erano stati gli stessi organizzatori, un mese fa, a diramare un comunicato con cui veniva autorizzato l’ingresso all’area degli impianti ai soli vaccinati. Poche settimane dopo ci aveva pensato lo stesso Djokovic a tirarsi fuori: «Sulla base della situazione attuale non giocherò Indian Wells – dichiarò da Dubai l’ex no.1 del mondo – Non posso andare, non posso entrare negli Stati Uniti. Vediamo cosa succede, forse le cose cambieranno nelle prossime settimane». La sua sagoma su quel muro lascia quindi intuire che le cose non siano cambiate nella direzione sperata dal serbo, contrariamente a quanto avvenuto in Francia dove l’abolizione del green pass dal 14 marzo gli consentirà di difendere il titolo conquistato lo scorso anno a Parigi. C’era però anche un altro giocatore in attesa di sapere se sarebbe stato presente o meno al via del torneo. Era Alexander Zverev, su cui pendeva un’indagine disciplinare avviata dopo la sua esecrabile reazione di Acapulco, quando durante il torneo di doppio e dopo una chiamata arbitrale da lui mal accettata, pensò bene di scagliarsi contro l’arbitro di sedia prendendo a racchettate la sua postazione e ricoprendolo di insulti. Era stato lo stesso numero 3 del mondo a scusarsi privatamente con l’arbitro e a giudicare «inaccettabile» il suo comportamento. Per l’ATP le scuse non bastarono e dopo aver prontamente squalificato il tedesco dal torneo decise di aprire un procedimento disciplinare giunto proprio ieri alla sua conclusione. A Zverev è stata comminata una multa di 23 mila euro e una squalifica di 8 settimane. La sanzione però resta sospesa per i prossimi 12 mesi e verrà applicata solo qualora Zverev dovesse incappare in altri episodi simili.

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