Indian Wells, Osaka: "Voglio giocare pochi tornei ma farlo bene, quindi mi creo pressioni"

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Indian Wells, Osaka: “Voglio giocare pochi tornei ma farlo bene, quindi mi creo pressioni”

L’ex n.1 al termine del match vinto contro Stephens commenta anche le condizioni di gioco: “Fiera di come ho gestito il vento”

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Naomi Osaka - Roland Garros 2021 (© Corinne Dubreuil_FFT)
 

Corrispondenza a cura di Vanni Gibertini

Esordio vincente per Naomi Osaka in questa nuova edizione del Masters 1000 di Indian Wells. La ventiquattrenne giapponese ha infatti battuto in rimonta Sloane Stephens (n. 38) 3-6 6-1 6-2, al termine di un match fortemente condizionato dalle condizioni climatiche. “Sono molto fiera di come ho gestito il vento, non sapevo che sarebbe stato così” – ha esordito la n. 78 del ranking nella conferenza stampa post-partita – “Avremmo entrambe preferito giocare in condizioni migliori ma penso che la partita sia stata comunque buona“.

É stato un po’ frustrante, ma era anche divertente allo stesso tempo, perché volava di tutto intorno al campo” – ha continuato Osaka commentando le condizioni di gioco – “Non ho mai giocato una partita con così tanto vento, quindi è stata anche una nuova esperienza. Ero solo grata che ci fossero dei tifosi a guardare la partita. A quanto pare, faceva molto freddo, quindi il fatto che rimanessero lì ha significato molto per me“.

Quindi, riguardo l’avversaria, che l’aveva battuta nelle precedenti due occasioni: “É stato un buon test per me giocare contro Sloane, che ha appena vinto un torneo e sono sicura che si senta davvero sicura di sé. Sono entrata in campo sentendomi solo contenta di essere là e di giocare contro di lei. Ma allo stesso tempo ho bisogno di giocare molte più partite e ho bisogno di dare a me stessa l’opportunità di ottenere di più nell’oscillazione delle cose“.

Ero molto tesa nei primi due giochi del set finale” – ha continuato la giapponese, già vincitrice del torneo nel 2018 – “Ho solo pensato che ho imparato da ogni partita che ho giocato e soprattutto dalla mia partita in tre set contro Amanda Anisimova in Australia. Mi sono detta che avrei avuto opportunità di sicuro e che avevo solo bisogno di capitalizzarle. Sapevo che stavo commettendo molti doppi falli nel primo game del terzo set, quindi stavo solo cercando di risolvere questo problema prima di tutto“.

Proprio la condizione psicologica, a lungo oggetto di dibattito a partire dalla scorsa stagione, gioca un ruolo molto importante per l’ex n. 1 al mondo, che nella scorsa conferenza stampa si era detta ‘in pace con se stessa‘: “Sono il tipo di persona che vuole essere sempre di valore, così da poter essere trattata meglio. Ognuno vuole vincere Slam, essere tra i primi al mondo etc. ma sono davvero felice di essere dove sono ora, di essere arrivata qua grazie a una wild card. Avevo bisogno di essere dove sono ora, non so se mi spiego“.

Mi sento di aver giocato bene in Australia, ma continuo a prendere queste lunghe pause e sono consapevole di farlo” – ha proseguito la quattro volte campionessa Slam – “Spero che otterrò di più nel flusso delle cose con questo swing statunitense. Voglio giocare meno tornei possibili ma per farlo devo fare bene ogni volta, quindi mi creo questa pressione interna. Ne ho parlato anche con il mio staff, perché era meglio che lo sapessero, che conoscessero il motivo della mia tensione in campo“.

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