Nadal: "Se la gente crede che io pensi sempre di farcela si sbaglia. Oggi pensavo di perdere"

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Nadal: “Se la gente crede che io pensi sempre di farcela si sbaglia. Oggi pensavo di perdere”

“Non ho l’incredibile sicurezza in me stesso che anche sotto 5-2 mi dico ‘ce la farò'”: spiega il n. 4 Nadal dopo la sofferta vittoria su Korda

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Rafa Nadal - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

Solo nella finale dell’Australian Open contro Medvedev, Rafa Nadal era stato così vicino alla sconfitta in questa stagione come capitatogli nella notte contro Sebastian Korda. Al secondo turno di Indian Wells infatti il figlio d’arte americano ha messo in mostra una prestazione superba che si sarebbe potuta definire addirittura superlativa se non avesse sciupato il vantaggio di 5-2 nel terzo, finendo poi per perdere 6-2 1-6 7-6(3). “Cos’ha fatto la differenza? Non lo so. Penso sia vero che probabilmente si è innervosito un po’ di piùha confermato il maiorchino in conferenza stampa. “Ha fatto qualche errore ad essere onesto. Penso di aver giocato un po’ meglio almeno. Credo che nel 5-2 ho iniziato a giocare un po’ più incrociato con il diritto e con un po’ più di calma. Ha commesso un paio di errori e sono riuscito a salvarmi. Sul 5-4 ha sbagliato con il diritto, ma io ho giocato due grandi passaggi di rovescio, un bel pallonetto sul 30 pari. Sul 5-4 c’è pressione, ma ha centrato dei buoni tiri. Poi sul 5-5 ha avuto ancora break point e un dritto facile che ha sbagliato. Sono stato molto fortunato oggi ad aver finito, onestamente. Appurato questo, devo giocare meglio perché non ho giocato bene“.

Ciò che tutti vorremmo scoprire è come fanno certi sportivi a risalire da situazioni all’apparenza totalmente compromesse, ma stando a sentire il diretto interessato, non sembra esserci chissà quale segreto. Pensavo che avrei perso oggi, quindi… E in Australia, sensazione molto simile. Ma questo non significa che non continuerò a provarci a combattere, tutto qui. Anche se penso di perdere la partita, la mia mentalità prima di andare in risposta sul 5-2 è ‘Va bene, sto giocando male, ho subìto due break, ma anche se perdessi, cercherò di finire la partita con delle sensazioni migliori.’ Quindi ho bisogno di lottare per trovare questi sentimenti migliori in quell’ultimo game”. Poi ha aggiunto con maggior enfasi: “L’unica cosa che posso dirti è che se la gente crede che io sia un che pensa tutte le volte che ce la farò, non è vero. Non sono così. Non ho questa incredibile sicurezza in me stesso che anche se sono 5-2, mi dico ‘ok, ce la farò’. No. Ma nella mia mente mi dico ‘Va bene, è quasi impossibile. Non voglio arrendermi. Continuerò a provare’ Ma so che sarà quasi impossibile. Cerchiamo di non aiutarlo a vincere. Cerca solo di andare avanti e di rendere le cose un po’ più difficili per l’avversario'”.

Parlando poi delle condizioni di gioco a Indian Wells, Nadal ha detto la sua. “Con queste palline, e lo sappiamo da lungo tempo, non riesci bene a sentire la palla quando la colpisci. Quando la pallina è sulle corde, a volte ti senti come una pietra sulle corde rispetto ad altre palle con le quali hai la sensazione di poterle gestire. È difficile da spiegare per me, ma ti dico una cosa semplice per capire cosa succede a me con questa palla, non posso parlare per gli altri. Non c’è niente di nuovo. Gioco bene con questa palla, vinco i tornei con questa palla. È un tipo di pallina che a volte colpisco e non so perché la palla esce o perché la palla entra, no? Non ho quella sensazione immediata sulla racchetta confrontandola con altre palline con cui giochiamo nel tour. Se fai un errore di solito lo sai immediatamente quando la tocchi, quando la colpisci, se la colpisci bene o male. Con questa palla, è difficile trovare questo tipo di sensazione speciale.”

 

Il tabellone maschile completo di Indian Wells 20

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ATP Pechino: Medvedev rullo compressore, Rune senza problemi con Auger-Aliassime, Dimitrov salvo per miracolo

Nei primi turni del China Open Daniil Medvedev lascia solo tre games a Tommy Paul. Holger Rune non concede palle break a Félix Auger-Aliassime, mentre Grigor Dimitrov ribalta uno svantaggio di 2-6, 1-5 con Mackenzie McDonald

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Daniil Medvedev - Pechino 2023 (Twitter @atptour)
Daniil Medvedev - Pechino 2023 (Twitter @atptour)

Tante teste di serie in campo e incontri di alto livello nei primi match della seconda giornata del China Open a Pechino. Oltre a Jannik Sinner, vincitore su Evans, erano impegnati il n° 3 e il n° 4 del mondo – Daniil Medvedev e Holger Rune – e Grigor Dimitrov, che ha ribaltato un incontro praticamente perso. Ma andiamo nel dettaglio ad analizzare le singole sfide.

[2] D. Medvedev b. T. Paul 6-2 6-1

Nessun problema per la testa di serie n° 2 Daniil Medvedev contro Tommy Paul, in un duello che da pronostico avrebbe dovuto essere molto più equilibrato di quello che poi è effettivamente stato, visto che Paul è comunque il n° 13 del mondo. E invece una partita non c’è mai stata, come testimoniano i tre miseri games racimolati dall’americano nell’ora e 21 minuti di sfida.

Il russo ha giocato in modo semplicemente perfetto commettendo in totale solo 3 errori non forzati, peraltro condensati in apertura, quando ha perso il servizio nel primo game. Da lì in avanti, Daniil ha cambiato decisamente marcia, conquistando il 39esimo successo sul cemento nel 2023 – nessuno come lui – e assicurandosi l’avanzamento al secondo turno dove ad aspettarlo c’era già Alex De Minaur, con il quale è in vantaggio per 5-2 nei precedenti (1-1 in questa stagione).

“Ho disputato un ottimo incontro” – ha dichiarato Medvedev a caldo – “l’inizio partita non è stato facile, ma non lo è mai quando giochi un primo turno in un’altra parte del mondo contro un avversario forte. Forse lui si è trovato ancor più in difficoltà di me perché veniva dalla Laver Cup a Vancouver”.

G. Dimitrov b. [WC] M. McDonald 2-6 7-6(4) 6-1

È salvo per miracolo Grigor Dimitrov dopo il primo turno contro Mackenzie McDonald. Il bulgaro, che ha da poco raggiunto il traguardo delle 400 vittorie in carriera, si è trovato sotto di un set e di due break, per poi risalire la china dal 6-2, 5-1 sotto. Uno score che lasciava poco spazio a repliche e un vero e proprio dominio della wild card americana per gran parte dell’incontro, ma poi i match vanno chiusi e se non lo fai rischi di subire un contraccolpo psicologico.

E da quel punteggio decisamente a favore lo statunitense avrebbe perso 12 dei successivi 14 games (tie-break del secondo set compreso), senza mai arrivare a match point e addirittura lasciando una volta a -0 e una volta a -15 i giochi in cui si è trovato a servire per avanzare al secondo turno.

E dopo un tie-break perso alla fine di un parziale che sembrava conquistato, il contraccolpo psicologico non è così inusuale, come testimonia il netto 6-1 del terzo set per il bulgaro.

[3] H. Rune b. F. Auger-Aliassime 6-4 6-4

L’avversario di secondo turno per Dimitrov sarà Holger Rune, che ha sconfitto per 6-4 6-4 senza mai concedere palle break il n° 15 ATP Félix Auger-Aliassime. Il canadese sembrava essere in ripresa dopo aver dato segnali incoraggianti in Laver Cup, ma quella è a questo punto da considerare come una parentesi positiva in un 2023 fin qui da dimenticare. Dopo il Masters 1000 di Indian Wells, dove ha raggiunto i quarti di finale, Félix ha vinto infatti solo 3 match dei successivi 14, perdendo fiducia torneo dopo torneo.

Rune era invece al rientro dopo i problemi fisici che lo hanno attanagliato nelle ultime settimane, e non può reputarsi sfortunato per aver trovato un rivale in un periodo di rottura prolungata. Contro Dimitrov per lui sarà probabilmente un’altra storia.

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ATP Pechino: Sinner che sofferenza, ma è buona la prima in Cina

L’altoatesino spreca la possibilità di chiudere in due set ma neutralizza alla lunga il britannico. Ora Shang o Nishioka

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Jannik Sinner - ATP Pechino 2023 - Twitter (@ChinaOpen)

[6] J. Sinner b. D. Evans 6-4 6(2)-7 6-3

Poteva finire in due set, partiamo da questo presupposto. L’esordio assoluto in Asia di Jannik Sinner, al primo turno del China Open di Pechino, avrebbe potuto essere un doppio 6-4. E proprio alla luce di ciò aver vinto in tre set, anestetizzando la rimonta di un Daniel Evans a tratti veramente sublime, è sinonimo di maturità e cinismo. Oggi da parte dell’altoatesino non ci sono stati tanti colpi spettacolari, ma grande solidità, disciplina tattica nel gestire gli scambi e accelerare il ritmo quando utile, senza esagerare. Ha gestito un avversario il cui gioco per lui è di difficile digeribilità, con le tante variazioni e le palle senza peso che spezzano il palleggio e danno pochi riferimenti. Una partita difficile, che probabilmente in altri tempi, senza l’aiuto di un servizio sempre più fattore nel suo tennis, forse non avrebbe vinto. Quarantacinquesima vittoria stagionale dunque per Jannik, che giocherà per trovare l’undicesimo quarto di finale del suo 2023 (record di 7-3, l’ultimo giocato contro Monfils a Toronto) contro Zhang o Nishioka.

 

Primo set: Sinner dal fondo disinnesca le giocate di Evans

Sinner già nel terzo game scopre le carte in risposta, avviando lo scambio con grande aggressività e provando a tenere alta l’intensità con accelerazioni che non permettano ad Evans di tenere il suo ritmo basso. Bravo però il britannico a rendere pan per focaccia, non disdegnando anche lui soluzioni di potenza, con un po’ di rischio in più. Un quinto game con qualche eccessiva sbavatura del n.33 al mondo permette a Sinner di andare avanti di un break. Giusto da parte sua prendere determinati rischi e comunque sempre spingere in risposta, ma viene graziato da qualche errore avversario determinato dalla fretta di chiudere attacchi un po’ timidi. Prestazione brillante anche a rete, quasi ad assecondare le giocate di Evans in modo da scomporlo e tenere salda l’iniziativa, da parte della tds n.6, costante e senza mai eccedere, costringendo a giocate complesse l’avversario. Da evidenziare come entrambi stiano dando il proprio meglio o quasi, con errori forzati o di misura, scelte tattiche mai avventate. Anche il servizio influenza in positivo il set di Sinner, costellato anche da 3 ace, permettendogli di chiudere 6-4 con un bel dritto vincente, manifesto di un ritmo alto e duro che alla lunga neanche i tagli e cambi di Evans, che ha cercato le più svariate soluzioni (anche il chip and charge), hanno potuto contrastare.

Secondo set: Sinner serve per il match, ma si fa brekkare e perde il tie break

Nel secondo parziale si fa attendere ancora meno il break per l’italiano, piazzato già nel terzo gioco. Evans sembra iniziare ad accusare le difficoltà nell’esprimere il proprio gioco, senza riuscire a reagire al vigore del n.7 al mondo in risposta, che trova angoli anche profondi, costringendo a errori forzati l’avversario. Il britannico, in un quarto gioco fiume, prova subito a rifarsi sotto, ottenendo la prima palla break della partita, anche a causa di un calo di tensione di Jannik. Piccolo, però, dato che un gran servizio, a cui fa seguito un dritto al volo a rete permettono all’azzurro di annullare l’occasione. Importante da parte del classe 2001 il far giocare sempre una palla in più a un giocatore che non ama lo scambio prolungato, accelerando contro gli slice di Daniel. Ma al momento di chiudere, vuoi per mancato cinismo dell’azzurro, vuoi per il braccio più sciolto di Evans, arriva il contro-break del britannico, che finalmente ottiene qualcosa dalle sue palle senza peso, che mandano fuori tempo Sinner, costringendolo ad una serie di errori che lo portano a perdere il servizio a 0. E così, quella che sembrava una partita già in ghiaccio, vede l’alba del terzo set, con un tie-break dominato dal campione di Washington. 7 punti a 2 a favore di Evans, che toglie qualsiasi riferimento a Jannik, mandandolo fuori tempo e producendo alcune vere chicche sotto rete. Il britannico psicologicamente dà una bella spallata all’altoatesino, in vero black out dopo il break subito sul 5-4.

Terzo set: Sinner supera alcune difficoltà fisiche e vince il match

Il parziale decisivo si apre nel segno dell’azzurro, che nel secondo game già piazza il break. La palla torna a viaggiare fluida, impostare sul rovescio lo scambio restituisce frutti copiosi in termini di punti, data la sensibile differenza tra il suo top e lo slice di Evans. Il britannico è però bravo a rifarsi sotto, ottenendo un’immediata palla del contro-break, che cozza sull’istinto da campione di Sinner, che risponde con un ace e una serie di grandi servizi e scambi duri. In questa fase Sinner deve far fronte anche ad alcune difficoltà sul piano fisico. L’azzurro prima si fa massaggiare una coscia, per probabili crampi, poi – più in là – dopo un ruzzolone a terra farà temere il peggio a tutti quanti, fortunatamente sono falsi allarmi. Ma l’ostinazione e la grinta di Evans (guidate da un po’ di fortuna, che non guasta mai) danno ulteriore linfa alla partita: nel quinto game, sotto 40-0, il britannico gioca a braccio sciolto, attacca e arremba la rete con convinzione, mischiando accelerazioni e tagli, così da scaricare la pressione su Jannik causandone errori in palleggio anche banali, che gli permettono di rientrare. Ma, alla lunga, anche la tenuta fisica dà il suo contributo, non indifferente, in favore dell’azzurro. Un ottavo game giocato su un ritmo altissimo da Sinner, con accelerazioni spaventose a coronare scambi curati nel dettaglio per aprire il campo, gli permette di tornare avanti di un break. Che, stavolta, si rivelerà definitivo: chiude 6-3, senza problemi, con un altro game giocato in spinta costante, in cui le palle senza peso non funzionano più e c’è poco da fare per uno stremato Evans. Prestazione solida e matura dell’altoatesino, vincitore di un match che potrebbe pesare sulla sua fiducia. Al secondo turno avrà Juncheng Shang o Yoshihito Nishioka.

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ATP Pechino: De Minaur vince annullando tre match point a Murray. Al secondo turno anche Etcheverry e Davidovich

Vittoria sofferta ma importante anche in ottica Race per De Minaur che si conferma bestia nera di Sir Andy

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Alex De Minaur - ATP Pechino 2023 (foto Twitter @ChinaOpen)

Dopo cinque match (tra cui quelli dei nostri Arnaldi e Sonego) si è conclusa la prima giornata di gioco – per quanto riguarda il tabellone principale – al China Open di Pechino. Non sono scese in campo teste di serie ma c’è stato comunque spazio per incontri e risultati interessanti. In particolare, a chiudere il day 1 è stata la sfida tra De Minaur e Murray, uno dei tanti primi turni prestigiosi apparecchiati dal sorteggio (tra gli altri, indubbiamente, Rune-Aliassime, Rublev-Norrie e Medvedev-Paul). Ad avere la meglio è stato l’australiano: a differenza delle ultime due sfide con lo scozzese (entrambe dominate: 6-3 6-1 al Queen’s e 6-1 6-3 a Montecarlo), però, questa volta Alex ha faticato non poco ed è stato costretto ad annullare ben tre match point. Nel parziale decisivo, Murray era infatti avanti 5-2 e sembrava in controllo, ma all’improvviso ha perso le misure del campo con il dritto e non è riuscito a contenere il nervosismo.

Oltre alla vittoria di Arnaldi su Wolf e alla sconfitta di Sonego con Humbert, si registrano poi le vittorie secondo classifica di Etcheverry su Harris e di Davidovich-Fokina sulla wild card cinese Zhou.

A. De Minaur b. A. Murray 6-3 5-7 7-6 (6)

 

Forte delle ultime nette vittorie ottenute ai danni dello scozzese, De Minaur ha avuto un avvio decisamente migliore, tenendo a zero tre dei suoi primi quattro turni di battuta e soprattutto brekkando l’avversario alla prima occasione utile. Nel secondo game, l’australiano si è infatti portato sullo 0-40 imponendo un ritmo martellante e, nonostante la rimonta di Murray, è comunque riuscito a strappargli il servizio approfittando di un suo errore in avanzamento e poi trovando grande profondità in risposta. A tratti, l’ex numero 1 del mondo è apparso impotente al cospetto dell’ottima prova di De Minaur, manifestando con una serie di urlacci tutta la sua frustrazione. Andy non si è mai avvicinato al controbreak e ha concluso il parziale con soli quattro punti racimolati nei game di risposta. Dopo 35 minuti, Alex ha quindi fatto suo il set per 6-3.

Qualcosa è poi cambiato sin dai primi punti del secondo parziale: Murray ha cercato di essere più propositivo, mentre l’australiano ha gradualmente perso un po’ di certezze. Il numero 12 del mondo ha sbagliato un rovescio a campo spalancato che gli avrebbe fornito una palla break sull’1-1 e poi ha pagato dazio subendo il break nel sesto gioco. Se in questa occasione il britannico è stato bravo ad aspettare l’errore dell’avversario, non si può dire altrettanto per il game successivo quando Andy ha commesso troppi gratuiti di dritto (accompagnando ogni errore con un lancio di racchetta) e ha quindi regalato l’immediato controbreak. Sembrava quindi che il pallino del match fosse tornato in mano all’australiano ma da quel momento la qualità del match si è notevolmente alzata, aprendosi a qualsiasi possibile esito. De Minaur ha avuto l’occasione per salire 6-5 e servizio: Murray l’ha prontamente annullata e ha poi piazzato un game di risposta sullo stile della sua epoca d’ora, prendendosi break e set.

Il livello di gioco è rimasto alto anche in apertura di parziale decisivo. Il primo ad avere palla break è stato De Minaur nel game inaugurale ma Andy si è affidato al servizio. A segnare la svolta è stato invece il quarto gioco in cui l’ex numero 1 del mondo ha confermato di aver ritrovato fiducia nel suo dritto con un paio di vincenti e altre soluzioni angolate che gli hanno permesso di neutralizzare le tre occasioni avute dall’avversario per tenere il servizio e di brekkare. Murray ha poi amministrato il vantaggio con sicurezza fino al 5-2 quando ha avuto due match point per chiudere i conti già in risposta. Il numero 12 del mondo li ha annullati con grande carattere e dopo pochi minuti ha approfittato di un turno di battuta disastroso da parte dello scozzese, tornato falloso con il dritto. L’incontro ha quindi avuto il suo epilogo al tie-break, dove Sir Andy ha continuato ad avere problemi con il dritto, sprecando con questo colpo il suo terzo match point e poi sbagliando nuovamente anche sulla prima chance in mano a De Minaur. Dopo 2 ore e 50 minuti di gioco, l’australiano ha quindi messo la parola fine su un match ricco di colpi di scena. Alex, che conquista punti importanti per la Race (dove ora è undicesimo), aspetta ora il vincente del big match Paul-Medvedev.

GLI ALTRI MATCH – Di appena due minuti più lungo rispetto a De Minaur-Murray, è stato l’incontro tra l’argentino Etcheverry e il qualificato sudafricano Harris. Nonostante la superficie sfavorevole, il numero 31 del mondo è comunque riuscito a rispettare il pronostico, sebbene non si siano certo viste le 118 posizioni di differenza tra i due nel ranking. I primi due parziali sono stati dominati dai servizi, con percentuali bulgare di realizzazione per entrambi (il dato più basso è stato il 56% di punti ottenuti con la seconda da Harris nel secondo set). Sono stati quindi i tie-break a deciderli: il primo è stato appannaggio di Harris che poi, però, ha compromesso l’esito del secondo giocando male i primi punti in battuta tanto da ritrovarsi rapidamente sotto 2-5. Il rendimento al servizio del sudafricano è calato ulteriormente nel parziale decisivo: Etcheverry si è sempre fatto trovare pronto sulle seconde dell’avversario e, dopo essere andato vicino al break già sul 2-1, ha piazzato l’allungo decisivo nel sesto game. L’argentino ha poi annullato una palla del controbreak e infine ha chiuso dopo quasi tre ore sul 6-3. Il giocatore di La Plata, che si trova virtualmente in posizione da nuovo best ranking (n. 28), affronterà Ruud o Struff al secondo turno.

Nell’altro match di giornata lo spagnolo Davidovich-Fokina non ha avuto problemi a superare la wild card di casa Yi Zhou, numero 905 del mondo al secondo main draw ATP dopo aver esordito la scorsa settimana a Zhuhai (anche lì grazie a una wild card e uscendo sconfitto in tre set da Garin). Non c’è stata storia in particolare nel primo parziale, archiviato da Davidovich con il punteggio di 6-2 in soli 25 minuti e con appena due punti persi al servizio. Il cinese ha lottato di più nel secondo ma l’esito è stato comunque identico. Il prossimo avversario dello spagnolo uscirà dall’incontro tra Zverev e Schwartzman.

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