ATP Indian Wells: Nadal uomo in missione, non basta il miglior Opelka. Fritz fa volare la California

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ATP Indian Wells: Nadal uomo in missione, non basta il miglior Opelka. Fritz fa volare la California

Nonostante un secondo set tra luci e ombre, Rafa Nadal raggiunge Kyrgios ai quarti. Pathos puro tra Fritz e De Minaur

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nadal post opelka indian wells 2022
 

[4] R.Nadal b. [17] R.Opelka 7-6(3) 7-6(5)

Finì 6-4 6-4, e più non dimandare, a Roma, sulla terra battuta d’Italia, tanto cara e tanto devota al cannibale del rosso Rafa Nadal. Finisce sempre con lo stesso esito, ma con copione diverso, nel deserto della California, terra (apparentemente) cara a tie-break man Reilly Opelka, mai veramente sostenuto così apertamente dal pubblico, che appariva semplicemente entusiasta dello spettacolo offerto dai due campioni. L’americano, per l’ennesima volta, ha ribadito che oltre al servizio (e che servizio!) sa giocare anche da fondo, incisivo e devastante col dritto, un po’ più insicuro sul rovescio, che eppure oggi ha funzionato; se migliorasse un po’ nel gioco a rete ci sarebbe davvero qualcosa da raccontare. Dall’altra parte della rete, un uomo che ormai ha esaurito qualsiasi descrizione possibile, che anche quando sta già precipitando nel baratro riesce ad aggrapparsi da qualche parte per risalire, e anche oggi è stato così: in una giornata in cui il servizio, arma mai abbastanza celebrata, gli ha dato tanti frutti maturi, c’è stata qualche sbavatura qua e là, ma ha sopperito a modo suo, da leggenda, sempre e comunque, stroncando le rivolte di Opelka e demolendo qualsiasi possibilità di terzo set.

Affronterà, in un quarto da leccarsi i baffi, Nick Kyrgios, che ha approfittato del ritiro di Jannik Sinner e sarà più riposato del maiorchino (comunque due ore di tennis puro, e duro); i precedenti sono di 5-3 per Rafa su tutte le superfici, 2-2 sul cemento. E dire che per poco erano due gli australiani ai quarti di finale in questo Indian Wells, non fosse che Alex De Minaur, il soldatino infaticabile, è incappato nelle sfuriate californiane di Taylor Fritz, che in una partita dai mille volti e dalle mille incertezze è riuscito a rimontare un set, un break nel terzo, a sconfiggere le sue voci interiori, e approdare ai quarti di finale del torneo di casa. Una partita degna dei migliori film, con scambi da capogiro e folla in visibilio. “La migliore del mio torneo” secondo lo stesso Rafa. Tennis di pura qualità dunque sul centrale di Indian Wells, che certo finora non sta sfigurando sotto la definizione di “Quinto Slam” per la qualità vista oggi. Vediamo i match nel dettaglio.

 

IL MATCH – I primi 3 game vanno via agevolmente, rispettando ciò che tutti si aspettavano, con Nadal che lo tiene a 0 in tranquillità, e anche Opelka in scioltezza in fin dei conti. Nadal deve cercare di entrare più possibile nello scambio, dove è chiaramente in vantaggio. Ma prosegue la serie di game anonimi, ancora senza problemi entrambi, Nadal a 0, Opelka a 15, che però dimostra confidenza anche con i colpi in uscita, per la sua altezza, data la profondità delle risposte di Rafa, che lo chiama spesso a rete per poi tentare di passarlo. Nadal tiene agilmente a 15, impedendo ad Opelka di avere anche la minima velleità, per poi costringerlo ad annullare la prima palla break del match, in un game (il settimo) in cui commette anche due doppi falli regalando l’occasione, ovviamente avvalendosi sempre del suo servizio micidiale e del dritto per annullarla. Nel game successivo finalmente batte un colpo anche Reilly, che per la prima volta arriva a 30 in risposta, ma senza creare reali problemi; tiene poi a 15 tie break man, devastante col servizio anche di seconda, che segue mettendo pressione e forza tanto, aumentando quindi il conteggio dei non forzati. Seguono altri due game senza colpo ferire, su entrambi i lati. Dunque, come è giusto aspettarsi nei match di Opelka, si giunge al tie break: fino al settimo punto si regge sull’equilibrio come tutto il set con Opelka che ha osato quando poteva, ma attacca e viene passato da un grande dritto; poi tre errori di fila abbastanza grossolani ed evitabili anche per cercare un punto veloce concedono il set a Rafa, che ha sbagliato di meno e messo pressione all’americano, mantenendosi però devastante nei turni di battuta.

Il secondo parziale inizia come il primo: Nadal tiene a 15, il punto di Opelka è un suo errore; due ace e una prima vincente, una partita mostruosa al servizio, quasi rubasse l’essenza di Reilly, che tiene a 30 in seguito. Rafa nel terzo game non perde punti, anche con una mano dell’avversario. Opelka salva poi una palla break col sapore di ineluttabilità, che aveva regalato con un clamoroso errore di dritto, e poi con il servizio e la forza bruta ne esce fuori; ma nel game successivo avviene l’impensabile: Rafa rallenta, due doppi falli, Reilly trova coraggio per tirare e per affondare, e di forza e di prepotenza strappa un miracoloso break. Fronteggia e annulla con un ace pazzesco (a giro) un’altra palla break, regalata ancora da un drittaccio in rete; poi attacca la rete, per poco con un passante da Nadal Rafa non gli fa rimettere le penne, poi chiude. Sembra crollare del tutto subito dopo lo spagnolo: brutti errori, grossolani, e due palle break, una prima vincente e una risposta bloccata cercata da Reilly(qualche rimpianto); ne arriva anche una terza, ma ancora Rafa non consente di giocare. Appare in crescita Opelka, solidissimo, più sul dritto come sempre, ma anche sul lato sinistro bene oggi. Dopo le 3 occasioni sciupate però, gli dei del tennis presentano il conto ad Opelka, che stavolta è costretto a pagarlo, e molto amaramente: ha una palla per il game, la affossa in rete banalmente e poi arriva un’altra palla break, annullata con servizio e un rovescio da capogiro quasi sulla riga, che sembra avviarlo al 5-3…ma per la prima volta arrivano due palle break nello stesso game, e Nadal con pazienza aspetta l’errore che arriva, e 4-4. Nel nono game si gioca solo il primo punto, con una brutta volee(come spesso gli capita) di Opelka e poi il servizio di Rafa, tornato in cattedra. Rimane nel match Opelka, che lascia solo un punto a Nadal, e oltre al servizio anche un drittone vincente lungolinea sull’ultimo punto incantevole. C’è una mini chance in risposta per il n.1 d’America nell’undicesimo game, 15-30, conquistato in spinta e anche con un po’ di errori avversari, ma Rafa risale, col quinto punto da cineteca: dritto mancino quasi definitivo, folle recupero di Opelka sempre di dritto quasi fuori dal corridoio, che poi arriva anche sulla palla dal lato opposto e la aggancia per ributtarla nel campo del maiorchino, che poi chiaramente chiude a campo aperto. 5-6. Più volte ai vantaggi, merito a Opelka che in un modo o nell’altro raggiunge Nadal al tie break, tra servizi fuori dal mondo e manate terrificanti. Chiude 7 punti a 5 così com’è stata gran parte del match: pazzesca, facendo muovere Opelka per tutto il campo, il quale ricorrendo a tutto il cuore e al (poco) fiato rimasto arpiona la palla e la rigioca, giusto sulla racchetta del Diablo di Manacor, che appoggia nel campo senza più padrone. Un tie break in cui è bastato il minibreak nel terzo punto, quando un dritto è rimasto un po’ sulla racchetta di Reilly e ha permesso al rapace di chiudere, per orientare l’ordalia, e che ordalia! Resta, eccome se resta, una gran dose di rimpianti per l’americano, che ha avuto due palle per issarsi 5-2 e servizio nel secondo set, e che alla fine ha dovuto cedere proprio nel suo regno: i tie break. Questo Nadal appare irrefrenabile, non è bastata la classe e la gioventù di Korda, né i tagli maligni di Evans, né la forza bruta e il cuore oltre l’ostacolo di Reilly Opelka. Parola domani al signor Nick Kyrgios, certo non il miglior amico di Nadal, ma forse l’unico rimasto in tabellone che può portare a casa questo scalpo (vedere la partita tra i due ad Acapulco 2019, puro thriller, per capire), e chiudere la serie mostruosa di 18-0.

[20] T.Fritz b. [29] A.De Minaur 3-6 6-4 7-6(5)

Taylor Fritz – ATP Indian Wells 2022 (foto via Twitter @BNPPARIBASOPEN)

Si parte con tre game molto rapidi, senza niente da segnalare, ma si intravedono i copioni tattici: cerca lo scambio e la spinta De Minaur, anche propositivo in avanti, mentre Fritz prova a sfruttare più che può il servizio, ben funzionante in avvio. Equilibrio rotto già nel quinto gioco, che sembrava un altro tranquillo, si era 40-15: attacco e volée pessima di Fritz, poi tre gravi errori (già a 7) che praticamente consegnano il break senza sforzi a De Minaur, bravo a crederci. Riesce ad arrivare ai vantaggi nel game di risposta Fritz, con pazienza e spingendo bene da fondo, mantenendo lo scambio, per poi rovinare tutto nei due punti dei vantaggi; tiene poi il servizio in tranquillità a 15, mostrando anche un buon attacco e dritti abominevoli. Il rovescio non gira per niente all’americano, mentre l’Aussie perfetto da fondo e con la prima, vacilla solo sulla seconda. Chiude ancora peggio di di com’era andato il set Fritz: si sposta male, rigido sulle gambe e 3 errori di fila, propiziati anche da palle senza peso e che lo fanno muovere di De Minaur, molto intelligente; annulla tutto e va in vantaggio l’americano, riprendendo il servizio e fiducia, ma crolla di nuovo sotto la pazienza e la sostanza di De Minaur, per poi crollare sull’ultimo set point, quindi colpe sì, ma tanti meriti dell’avversario, che pare avviato allo striscione del traguardo.

Si apre come il primo il secondo set, nel segno di De Minaur, che concede 2 punti(doppio fallo e pessima volee) poi si spinge a 0-30 in risposta, con Fritz che riesce a ritrovare il servizio con 3 prime vincenti e un ace, ma crolla del tutto subito. 10 errori di rovescio in poco più di un set e a rete meno di 0, con un De Minaur in condizioni da sci-fi. Come nel primo, il quinto game segna la rottura dell’equilibrio…ma stavolta a favore del ragazzo di casa(dopo un game tenuto a 30 con coraggio, bravo), che prende le misure sulla seconda di Alex e riesce anche a rispondere alla prima, si tiene nello scambio ed è incisivo col suo dritto; break meritato, errore grave della tds n.29 solo lo slice in rete sul 15-30. Importante il break perché arriva totalmente dal nulla, sembrava tutto in mano a De Minaur. Conferma, seppur con qualche goccia di sudore, il break l’americano, costretto ai vantaggi, con punti sempre più belli e combattuti; dopo va 15-40, oltre ad avere un’altra palla break in seguito, ma in occasioni in cui sale sempre De Minaur, iniziando anche ad usare un po’ il drop shot, ma Fritz appare molto più sicuro e incisivo, specie sul dritto. Si complica un po’ la vita nell’ottavo game, da 30-0 a 30-30 per un po’ di superficialità e per la qualità dell’Aussie, risolve con un ace e un servizio vincente. Sembra tutto calmo nel game successivo, 40-0…fino a 4 punti di fila e set point di Fritz, anche con qualche mano di De Minaur, con la storia del primo set che sembra ripetersi uguale, ma l’australiano inizia a spingere e tessere, con molta calma, e forza errori da fondo dell’americano, in ritardo su alcune palle, e ne esce indenne. Si gioca in pratica solo sul primo punto nel decimo gioco, uno scambio lungo e un molto profondo De Minaur, che lo porta infatti a casa; Fritz poi ricorre al suo servizio, incisivo, sempre presente nei momenti importanti, con due ace di fila e due risposte lunghe anche causate da ciò. Meritato il set per Fritz, in una partita bella, e viva, in cui l’americano è salito molto di livello, più che calato De Minaur.

A 30 De Minaur tiene il game di apertura del terzo, con Fritz sempre più centrato, specie da fondo non concede quasi nulla, in luogo di un De Minaur meno brillante. Break e controbreak uno dietro l’altro nel secondo e terzo game: Fritz disastroso a rete, con errori in serie tra smash e volee, e De Minaur semplicemente, ribattendo e recuperando, porta a casa un break che rovina tutto ciò che Taylor aveva costruito, tanti errori. Ma subito la musica cambia: due errori di rovescio gravi dell’australiano, si arriva al 15-30 e c’è lo scambio del torneo, da 44 colpi: Fritz colpisce tutto come se non ci fosse un domani, un paio di recuperi folli di Alex, poi chiusura con il rovescio vincente, che suggellerà anche il break dopo un altro scambio non leggerissimo. Ha qualche problema al servizio l’americano, costretto ai vantaggi dalla pazienza di De Minaur e un po’ di sua fretta, ma se la cava. Poi completa la rimonta, trovandosi in vantaggio per la prima volta: break conquistato a 30, spingendo, trovando angoli e mostrando grande condizione, anche grazie al rovescio ormai quasi assente di Alex. Può essere lo strappo decisivo. Dura poco l’ebbrezza del vantaggio per Fritz, che sembra farsi schiacciare dalla responsabilità di dover gestire e non più inseguire e con qualche errore di troppo (tipo un doppio fallo sulla seconda parità) e pazienza e profondità dell’avversario, permette a De Minaur di recuperare subito, che poi conferma a 30 ma per due errori suoi, senza nessuna paura. Game tenuto senza storia da Fritz quello del 4-4, a 15, con scioltezza, a regime col servizio. Game fotocopia per De Minaur, che perde due punti col rovescio, ormai colpo che sta facendo perdere veramente tanto all’australiano, che però con solidità e tranquillità lascia tutta la pressione sulle spalle di Fritz, che tiene un facile game a 0, paziente e capace di mettere in difficoltà Alex. Si assicura il tie break con qualche scricchiolio l’australiano, propiziato da un paio di risposte profonde e da rivedere di Fritz, che poi per troppa ambizione sulle accelerazioni di dritto perde il controllo e va lungo; dovrà di nuovo servire per la sopravvivenza. Dopo un tie break che è la giusta conclusione di un match equilibrato dall’inizio alla fine, sempre incerto e con spunti di grande tennis, chiude il ragazzo di casa, Taylor Fritz, 7 punti a 5, con merito perché ha saputo rientrare e non si è mai abbattuto, senza mai perdere il controllo o la speranza, appellandosi tanto al servizio e al dritto, che gli hanno dato tanto. Resteranno molti invece i rimpianti per De Minaur, avanti di un set prima, di un break nel terzo poi, e incapace con il suo tennis operaio, a tratti oggi con qualche bollicina in più del solito, di contenere l’entusiasmo dell’americano, che dimostra ancora confidenza con questi campi (ma non tanto con la rete). Affronterà nel terzo quarto di finale 1000 consecutivo (memorabile vittoria con Zverev qui a ottobre, sconfitta con Djokovic a Bercy) Miomir Kecmanovic, il serbo ancora una volta giustiziere dei colori azzurri, carnefice oggi di Matteo Berrettini, che era la tds più alta rimasta nella parte bassa. Parte favorito Fritz perchè gioca in casa e ha dimostrato forza mentale oggi con De Minaur, ma questo Kecmanovic può far paura a tutti.

Il tabellone maschile completo di Indian Wells 20

Il tabellone femminile aggiornato con tutti i risultati

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Il tabellone maschile di Miami 2023: possibile un’altra semifinale Sinner-Alcaraz

Berrettini e Musetti hanno un bye: possibili secondi turni contro McDonald e Lehecka. Ci sono Fognini-Lestienne e Sonego-Thiem

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Carlos Alcaraz - Miami Open 2022 (foto Twitter @MiamiOpen)
Carlos Alcaraz - Miami Open 2022 (foto Twitter @MiamiOpen)

Neanche il tempo di tirare le somme del primo Master 1000 della stagione, Indian Wells, che il circuito e il Sunshine Double si spostano in Florida, nella relativamente nuova location dell’Hard Rock Stadium, casa, nel resto dell’anno, della squadra locale di football americano, i Miami Dolphins. Quello che andrà in scena a Miami sarà un master 1000 sulla falsariga di quello che abbiamo visto in California: due settimane di gara, novantasei giocatori di altissimo livello coinvolti. Come ad Indian Wells, tuttavia, le assenze si faranno sentire: non saranno al via né Rafa Nadal (out per infortunio, tornerà a Montecarlo), né Novak Djokovic, il cui forfait è stato ufficializzato qualche giorno fa per la ricorrente problematica della mancata vaccinazione del numero uno serbo. 

Presenti in ogni caso tutti gli altri top ten: a guidare il tabellone sarà Carlos Alcaraz, detentore del titolo, seguito da Stefanos Tsitsipas e Casper Ruud, finalista uscente. Poco più in basso ecco comparire Daniil Medvdedev, finalista come Alcaraz del BNP Paribas Open, indubbiamente il giocatore del momento. 

Cinque, poi, gli italiani al via: guida la pattuglia azzurra Jannik Sinner, reduce dalla grande settimana californiana. Oltre a lui presenti Matteo Berrettini (eliminato ai quarti del challenger di Phoenix), ancora alla ricerca di una degna condizione, e poi Lorenzo Musetti (anche lui in un momento di crisi), Lorenzo Sonego ed infine, come ultimo ammesso al tabellone principale, Fabio Fognini. 

 

Il tabellone – Parte Alta

Il tabellone – Parte Bassa

Ottavi teorici

(1) Alcaraz vs Paul (16)
(9) Fritz vs Rune (7)
(3) Ruud vs Zverev (13)
(10) Sinner vs Rublev (6)

(8) Hurkacz vs Norrie (11)
(15) De Minaur vs Medvedev (4)
(5) Auger-Aliassime vs Tiafoe (12)
(14) Khachanov vs Tsitsipas (2)

Primi turni degli italiani

[10] J. Sinner vs bye / 2T vs Qualificato / Djere
[19] M. Berrettini vs bye / 2T vs Galan / McDonald
[18] L. Musetti vs bye / 2T vs Coria / Lehecka
F. Fognini vs Lestienne
L. Sonego vs Thiem

Informazioni sul torneo 

Tabellone a 96 giocatori (32 teste di serie con un bye al primo turno) 

4 wild card 

Copertura televisiva 

Come per Indian Wells, Sky dedicherà due canali anche all’ATP di Miami: Sky Sport Uno e Sky Sport tennis. 

Calendario di gioco 

Mercoledì 22: primo turno 

Giovedi 23: primo turno 

Venerdì 24: secondo turno 

Sabato 25: secondo turno 

Domenica 26: terzo turno 

Lunedì 27: terzo turno 

Martedì 28: quarto turno 

Mercoledì 29: quarti di finale 

Giovedì 30: quarti di finale 

Venerdì 31: semifinali 

Sabato 1: finale di doppio 

Domenica 2: finale di singolo 

Punti/montepremi 

Vincitore: 1000 punti/ $ 1,262,220 

Finalista: 600 punti/ $662, 360 

Semifinalista: 360 punti/ $ 352, 635 

Quarti di finale: 180 punti/ $ 184, 465 

Ottavi di finale: 90 punti/ $ 96, 955 

Terzo turno: 45 punti/ $ 55, 770 

Secondo turno: 25 punti/ $ 30, 885 

Primo turno: 10 punti/ $ 18, 660 

Record del torneo 

Maggior numero di titoli in singolare: Andre Agassi, Novak Djokovic (6) 

Maggior numero di titoli in doppio: Bob/Mike Bryan (6) 

Campione più anziano: Roger Federer, 2019 (37 anni) 

Campione più giovane: Alcaraz, 2022 (18 anni) 

Ultimo campione casalingo: John Isner, 2018 

QUI IL LINK AL TABELLONE DEL MASTERS 1000 MIAMI

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Presentato a Torino il Piemonte Open Intesa Sanpaolo: “Un bel regalo per appassionati italiani”

Il torneo si disputerà nella seconda settimana degli Internazionali d’Italia a Roma. Previsto un importante parco giocatori

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Paschina (Intesa Sanpaolo) e Di Palermo (direttore del torneo) - foto Andrea Pellegrini / FITP
Paschina (Intesa Sanpaolo) e Di Palermo (direttore del torneo) - foto Andrea Pellegrini / FITP

Torino val bene un Super Challenger. Nella mattinata di oggi, lunedì 20 marzo, è stato presentato il nuovo “Piemonte Open Intesa Sanpaolo”, torneo in programma dal 14 al 20 maggio 2023 appartenente alla neonata categoria ATP Challenger 175, quella che comprende anche gli eventi di Phoenix (andato in scena nella settimana appena conclusa, con la vittoria di Nuno Borges) e Cagliari (si gioca dall’1 al 7 maggio). Si tratta di un ristrettissimo elenco di eventi “Premium” che si collocano di fatto a metà tra il circuito Challenger e quello ATP per punti, montepremi e parco partecipanti. L’idea, come noto, è stata quella di collocare questi tornei durante la seconda settimana dei Masters 1000 con tabelloni a 96 giocatori, in modo da consentire ai tennisti eliminati nei primi turni di avere una possibilità per rifarsi in tornei logisticamente collegabili. A Torino si giocherà dunque nella seconda settimana degli Internazionali d’Italia a Roma.

Il Challenger 175 della capitale piemontese non è certo paragonabile alle ATP Finals, ma ne è in qualche modo parente, non foss’altro perché si gioca nella struttura che a novembre funge da Training Center per il torneo dei maestri. Ovviamente, cambia la stagione e la collocazione nel calendario, dunque la superficie sarà la terra rossa. “La prima edizione del Challenger ATP ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ è una grande notizia per il Circolo della Stampa Sporting e per il movimento tennistico piemontese, per almeno tre motivi – dice Pietro Garibaldi, presidente del Circolo -. Innanzitutto il torneo segna il ritorno del grande tennis nel restaurato Campo Stadio del Circolo della Stampa Sporting che ospitò gli Internazionali del 1961 e degli incontri di Coppa Davis degli anni ‘70. Il secondo motivo riguarda il movimento tennistico piemontese; con il torneo di prequalificazione che si svolgerà presso il Circolo della Stampa Sporting a partire dal 23 aprile 2022, daremo a tutte le giovani leve tennistiche piemontesi e del resto d’Italia la possibilità di qualificarsi per un torneo internazionale di primo livello. Infine, il Challenger ATP ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ conferma il ruolo del Circolo della Stampa Sporting come casa del tennis piemontese in stretto legame con tutte le istituzioni che ci hanno sostenuto in questi anni: il Comune di Torino, la Regione Piemonte, la Camera di commercio di Torino, la Sovrintendenza ai Beni Architettonici, le Fondazioni ex bancarie e lo sponsor Intesa Sanpaolo”.

Proprio nella forte presenza di Intesa Sanpaolo, title sponsor dell’evento, si ravvisa un altro elemento di contatto con le ATP Finals. Così Fabrizio Paschina, Executive Director Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo: “Nel percorso di sostegno al tennis intrapreso da Intesa Sanpaolo con le Nitto ATP Finals e le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals si apre oggi il nuovo capitolo del torneo Challenger 175. Gli atleti che si sfideranno al Circolo della Stampa Sporting, del quale sosteniamo il rilancio, esprimono capacità, energia, passione – le stesse della Banca nell’accompagnare ogni giorno lo sviluppo del Paese. Grazie a questo nuovo evento Torino si consolida come sede ideale per i grandi eventi sportivi e culturali”.

 

Direttore del torneo sarà Giorgio Di Palermo. “Il Challenger 175 ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ rappresenta un bel regalo per gli appassionati italiani e una nuova grande occasione per tutti i tennisti impegnati in quei giorni sulla terra rossa europea. I campioni usciti di scena nei primi giorni del Foro Italico avranno, infatti, l’opportunità di confrontarsi da domenica 14 a sabato 20 maggio al Circolo della Stampa Sporting; sugli storici campi torinesi troveranno le condizioni ideali per acquisire punti importanti per la classifica mondiale ATP. Questa nuova categoria premier garantisce, infatti, un alto tasso di qualità di tutti i partecipanti e rappresenta un’ottima opportunità per i giovani azzurri in rampa di lancio sul tour”, ha detto.

Le partite del torneo di Torino saranno trasmesse live sulla tv della Federazione Italiana Tennis e Padel SuperTennis Tv e sulla piattaforma digitale SuperTenniX. I biglietti per il torneo sono acquistabili a questo link: https://www.ticketone.it/artist/piemonte-open-intesa-sanpaolo/

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ATP Indian Wells, Medvedev: “Vorrei affrontare Alcaraz su superfici più veloci”

“Sono campi in terra rossa mascherati da hardcourt” spiega Daniil Medvedev. “Non ho giocato al meglio”

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Daniil Medvedev – ATP Dubai 2023 (foto di Roberto dell'Olivo)

Si ferma ad Indian Wells la striscia di successi di Daniil Medvedev. Dopo tre trofei sollevati tra Rotterdam, Doha e Dubai, è il nuovo numero 1 al mondo Carlos Alcaraz a spezzare i sogni di un incredibile poker di titoli. Il tennista russo in conferenza stampa analizza la prestazione espressa sul campo e la soddisfazione per quanto fatto in settimana, tra il disappunto per la fine della serie di vittorie alle critiche ai campi da gioco.

MODERATORE: Daniil non è il risultato che speravi di ottenere. Come puoi riassumere il match con Alcaraz e la tua settimana in Indian Wells?

MEDVEDEV: “Oggi è una giornata complicata per riassumere la settimana, perché oggi è stata dura. Non ho giocato al meglio, mentre lui probabilmente ha giocato bene, e ciò accade purtroppo a volte nel tennis. È successa la stessa cosa dopo la mia partita con Novak, io pensavo di aver giocato abbastanza bene ma Novak non aveva giocato al meglio. A volte questo è quello che succede. Perché non ho giocato al meglio? Non lo so. Forse era la sua palla, forse era il vento, oggi era piuttosto ventoso, e per lui è stato più facile gestirlo. Non ci sono dei veri motivi, a volte nel tennis non ci sono. Deluso dal risultato, ma la settimana è stata sorprendente. Sono felice e orgoglioso di aver raggiunto la finale ad Indian Wells, perché è un campo in terra rossa mascherato da hard court. Questo è un buon risultato per me, ho raccolto molti punti e vedo solo aspetti positivi per il resto della stagione, ho già fatto più punti rispetto allo scorso anno a questo punto.”

 

D. So che non hai giocato al meglio oggi e so che hai visto molte volte Carlos giocare. Guardi un sacco di tennis. Questa è la prima volta che hai giocato contro questa versione di Alcaraz. Com’è stato giocare contro di lui?

MEDVEDEV: “Sta giocando bene. Oggi ha servito molto bene. Ha giocato un ottimo serve and volley. Sapevo già che non sarebbe stato facile portare a casa la partita, specialmente trattandosi di una finale. Ho pensato alla mia partita con Novak allo US Open e ho provato a fare lo stesso, mettere pressione su di lui. Non è facile giocare contro di lui. Mi piacerebbe assolutamente giocare contro di lui su altre superficie, forse un po’ più veloci per vedere se posso fare di meglio. Non so se è stato il suo gioco che non mi ha permesso di giocare il mio miglior livello oggi o semplicemente, per qualsiasi motivo, non ho giocato al mio livello migliore. Mentalmente ero pronto per la partita. Non mi sento come se avessi preso sottogamba la sfida. Sapevo di avere un avversario duro dall’altra parte. Ha giocato bene. Hai giocato degli ottimi dropshot in dei momenti chiavi, alcuni buoni vincenti per piazzare il break. Non ho molto altro da aggiungere.”

D. Sei stato il numero 1 al mondo e Carlos tornerà al numero 1. Come giocatori come valutate la classifica in questo momento con la situazione di Novak e il fatto che non sia stato in grado di giocare molto? È un vero numero 1 nella tua mente?

MEDVEDEV: “Sì, al 100% perché è certo che Novak è stato sfortunato a non poter giocare tutti i tornei, e sono sicuro che tutti vorrebbero vederlo giocare, perché è bello vedere Novak giocare. Gioca molto bene. Ma è quello che è. Pensa se sei vittima di un infortunio, Rafa è stato fuori per un po’ di tempo. Possiamo anche dire se Rafa non fosse stato infortunato sarebbe stato il numero 1. Non possiamo saperlo perché è stato fuori per infortunio. Lo stesso vale per Novak. Sicuramente se Novak fosse stato in grado di giocare l’anno scorso e quest’anno tutti i tornei, c’è la possibilità che le classifiche sarebbero state diverse. Ma … non ci dovrebbero essere dei “ma”. Carlos è meritatamente il numero 1. Ha conquistato più punti di tutti gli altri nelle ultime 52 settimane, ed è così che funzionano le classifiche. Sì, è stato anche il n. 1 alla fine dello scorso anno, è qualcosa che non io non sono riuscito a raggiungere e proverò di sicuro a farlo nella mia carriera.”

D. Le tue performance qui ad Indian Wells negli ultimi 12 giorni ti danno fiducia per la stagione sulla terra rossa?

MEDVEDEV: “Un po’ difficile dare una risposta, perché ho detto molto su questi campi e non voglio tornare sulle mie parole dette nei giorni precedenti e qui comunque non devi scivolare. Lo scivolamento è qualcosa che per me non è facile da fare sui campi in terra rossa. Ma ho fatto dei buoni risultati nel passato in alcuni tornei importanti. Mi sento benissimo in questo momento in questa parte della stagione, mentalmente, fisicamente, onestamente, sono soddisfatto del mio tennis. Quindi non vedo l’ora che inizi la stagione sul rosso ma prima voglio provare a fare bene a Miami, dove troveremo campi in duro ma che forse saranno molto lenti.”

D. Hai appena detto che sei ovviamente deluso al risultato finale. Questo peserà su di te anche tra un giorno o due o la supererai abbastanza rapidamente, considerando le condizioni odierne e quanto bene stesse giocando Alcaraz?

MEDVEDEV: “Penso che supererò abbastanza rapidamente questa sconfitta. Tutto dipende da quante finali hai perso di fila, quali erano i risultati precedenti. Mi sento abbastanza bene, ho vinto tre tornei, sono riuscito a fare il mio miglior risultato ad Indian Wells. Prima di oggi non ero mai andato oltre gli ottavi e già la mia seconda partita è stata una sfida finita al terzo set. Ci sono molti aspetti positivi, sicuramente sarò deluso di non aver vinto la finale, ma posso già dire che proverò a vincere il prossimo torneo e vincere qui l’anno prossimo. Non penserò troppo a questo, ma ne discuterò con il mio allenatore, di sicuro.”

D. La tua striscia vincente è finita ma è anche un senso di sollievo, con la pressione per mantenere viva la striscia che sparisce?

MEDVEDEV: “Sono davvero deluso perché in passato ne ho conquistate 20 di fila. Sarebbe bello provare a batterlo e provare a prolungarlo il più a lungo possibile. È bello avere queste strisce di vittorie. Ti senti benissimo, perché quando sei in una striscia vincente hai affrontato più deboli in classifica sia alcuni dei migliori. A meno che tu non giochi sei 250 di fila, ma è raro. Sono davvero deluso dal fatto che sia finita, ma ho guadagnato molta fiducia da questa serie. L’anno scorso, è quello che mi mancava, una striscia di vittorie di questo tipo. Sono riuscito a vincere 19 partite di fila. Ne sono orgoglioso, e ora è il momento di provare a costruire una nuova serie. Non c’è altro modo nel tennis.”

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