Acapulco: Kyrgios oltre la logica, Nadal KO

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Acapulco: Kyrgios oltre la logica, Nadal KO

L’australiano sembra sull’orlo del ritiro, ma resiste, trascina Nadal al terzo set e lo batte annullando tre match point

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Nick Kyrgios all'Abierto Mexicano di Acapulco 2019 (foto Twitter @ATP_Tour)
 

N. Kyrgios b. [1] R. Nadal 3-6 7-6(2) 7-6(6)

Se si dovesse selezionare una partita che sintetizzi perché Nick Kyrgios è il giocatore più “box-office” di tutti (al di là della Sacra Trinità), probabilmente questo secondo turno dell’Abierto Mexicano di Acapulco sarebbe quella da scegliere. Sembrava pronto per vomitare anche l’anima dopo mezz’ora, il ragazzo di Canberra, quasi incapace di tenere uno scambio contro l’implacabile furia di Nadal. Poi, un servizio alla volta, un colpo inventato alla McEnroe dopo l’altro, con un primo tie-break giocato magistralmente e un secondo contrario a ogni logica, la sua follia applicata al tennis ha smontato quella macchina da punti che è Rafael Nadal, facendolo dubitare fino al punto da indurlo a commettere i due errori finali dopo che si era visto passare davanti tre match point. La fugacissima stretta di mano tra i due e la provocazione finale al pubblico pro-Rafa, indeciso tra gli applausi e i “boo” hanno completato una serata ai limiti della follia sulla spiaggia di Acapulco che si candida di diritto alla nomination per partita più pazza dell’anno.

Nadal decide di giocare la partita dalla posizione che gli risulta più congeniale, ovvero da molto dietro la scritta Acapulco, invitando Kyrgios a fare smorzate, stop volley e amenità varie che magari gli procurano qualche applauso in piccionaia ma che raramente fanno vincere le partite. Con un eccesso di creatività l’australiano concede il break sul 2-3, e subito dopo inizia a faticare vistosamente negli spostamenti. Mentre nei primi giochi Kyrgios cercava di tenere lo scambio con Nadal rallentando la palla, tenendola profonda ed evitando di perdere campo per poter arrivare a tirare l’accelerazione vincente, dopo il break prende ad accorciare i punti per evitare di essere sballottato da una parte all’altra.

 

Dopo i 35 minuti del primo set Kyrgios chiama il medico in campo lamentando di non sentirsi bene, di non sentirsi in grado di giocare, ma riprende il gioco dicendo di voler ancora provare per un paio di game. Con l’aspetto e le movenze di chi, alla fine di una serata ad elevato tasso alcolico, non vuole fare movimenti bruschi per evitare il peggio e tiene sempre d’occhio la strada più corta per il bagno, il giovane “aussie” si tiene a galla con il servizio e togliendo completamente ogni ritmo agli scambi, fatto questo notoriamente inviso a Nadal. Lo spagnolo deve salvare una palla break sull’1-2, e lo fa con la consueta attenzione, perché sa benissimo che basta poco per rimettere tutto in gioco. Kyrgios dal canto suo riesce a malapena a vincere un punto su tre con la seconda e deve fare sempre più miracoli per rimanere in scia: al nono gioco salva quattro palle-break (forse neppure lui sa come) di cui tre consecutive, e trascina il set fino al tie-break. Lì, tutto d’un tratto, l’australiano è perfetto fino al 5-0 e poi chiude 7-2 tra il tripudio generale di chi vuole più tennis.

Nel parziale decisivo, sul 2-3 Kyrgios rimonta da 0-40 e annulla cinque palle break in un game di 16 punti e oltre 10 minuti chiudendo con un tentativo di drop-shot come prima di servizio (Nadal ormai risponde di fianco ai giudici di linea). Non si contano più ormai i momenti nei quali l’australiano usa la racchetta a mo’ di stampella per riposarsi, ma è sempre lì a tenere i suoi turni di battuta. Il pubblico canta “Rafa, Rafa” ma si spella le mani per i diritti-laser di Kyrgios. Nel tie-break decisivo il primo minibreak è per il maiorchino grazie a un diritto in rete di Nick. Due gran punti sul suo servizio portano Nadal a tre matchpoint sul 6-3. Il primo se ne va con una palla corta vincente; sul secondo Kyrgios prende nastro e riga su una volée di rovescio dopo aver cambiato racchetta tra la prima e la seconda di servizio; il terzo vede Nadal mettere in corridoio un rovescio lungolinea. Poi, l’incredibile: un doppio fallo di Nadal, con seconda che finisce vicino al gancio della rete, e un rovescio incrociato lungo dello spagnolo chiudono un match assurdo dopo 3 ore e 5 minuti.

Il cammino di Kyrgios nel torneo trova al prossimo turno l’ostacolo Wawrinka, che ha suscitato un’ottima impressione nella sua vittoria contro l’americano Steve Johnson.

Risultati:

N. Kyrgios b. [1] R. Nadal 3-6 7-6(2) 7-6(6)
S. Wawrinka b. [7] S. Johnson 7-6(5) 6-4
[3] J. Isner b. S. Querrey 6-4 6-4
[8] J. Millman b. P. Gojowczyk 6-0 6-2
M. McDonald b. [6] F. Tiafoe 6-7(7) 7-5 6-3
C. Norrie b. [4] D. Schwartzman 7-6(5) 4-6 6-3
[5] A. de Minaur b. F. Lopez W/O
[2] A. Zverev b. [WC] D. Ferrer 7-6(0) 6-1

Il tabellone completo

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ATP Zhuhai: trionfa la testa di serie numero 1 Karen Khachanov, battuto Nishioka

Il 27 enne russo batte il giapponese Yoshito Nishioka per 7-6(2) 6-1, tornando a vincere un titolo in singolare dal 2018

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Karen Khachanov - US Open 2022 (foto Twitter @atptour)

K. Khachanov b. Y. Nishioka 7-6(2) 6-1

Karen Khachanov vince il quinto torneo della sua carriera. Il russo attuale numero 15 del mondo, ha battuto nella finale dell’ATP 250 di Zhuhai il giapponese Yoshito Nishioka per 7-6(2) 6-1 centrando il quarto alloro a livello 250, interrompendo un digiuno che durava dall’ottobreo 2018 quando trionfò al Masters 1000 di Bercy. Il tennista russo ora ha un giorno di “riposo”, prima di volare in direzione Pechino, dove affronterà al primo turno l’italiano Lorenzo Musetti (qui il tabellone del 500 cinese).

Khachanov ha raggiunto questa finale giocando solo tre turni, essendo la prima testa di serie. In questi tre match ha avuto la meglio su Alex Bolt, Mackenzie Mcdonald e Sebastian Korda. Yoshito Nishioka, invece, ne ha dovuti giocare quattro, essendo la testa di serie numero otto. Ha avuto qualche difficoltà solo nel primo turno con il francese Terence Atmane, che ha sconfitto in rimonta 0-6 6-4 6-2. Negli altri turni ha sconfitto in scioltezza Lloyd Harris, Jan-Lennard Struff e Aslan Karatsev, prima di arrendersi al russo in quella che era la quinta finale della carriera (due vinte e tre perse).

 

Priomo set: Karen piazza l’allungo nel tiebreak

L’inizio del primo set è caratterizzato da un grande equilibrio tra i due giocatori che nei primi quattro game non concedono palle break. Il tennista giapponese classe 1995, inizia a subire l’aggressività in risposta del numero 15 della classifica mondiale, che gioca molto profondo costringendo Nishioka ad accorciare la preparazione dei suoi colpi. Khachanov riesce dunque a strappare il servizio al tennista giapponese, confermando poi il suo turno in battuta grazie alla sua prima di servizio, che non è assolutamente mancata nel primo set (7 ace). Yoshito Nishioka non si vuole arrendere e riesce a riprendere il break portando il set al tiebreak. Nel tiebreak il tennista russo vince 6 punti di fila e porta a casa il set con il punteggio di 7-6(2).

Secondo set: il russo prende il largo contro il mancino giapponese

Nel secondo parziale Karen Khachanov gioca un tennis pulito, sbagliando poco ed aggrappandosi ai tanti errori del tennista giapponese, che, dopo aver tenuto il servizio nel primo game del set, inizia a subire i colpi del russo sulle due diagonali. Il rovescio di Khachanov riesce a fare molto male al dritto del mancino nipponico. Nishioka perde due volte il servizio, portando il set sul parziale di 5-1 e concedendo l’occasione a Khachanov di servire per il torneo. Il russo si fa trovare pronto e al secondo match point chiude con il punteggio di 7-6(2) 6-1.

Renato Nunziante

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ATP Pechino, il tabellone: Sinner torna in campo, possibili duelli con Rune e Alcaraz. Ci sono anche Musetti e Sonego

Tra gli altri protagonisti spiccano Medvedev, Rune, Tsitsipas e Rublev: il 500 cinese è di altissimo livello

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Jannik Sinner - US Open 2023 (foto Twitter @usopen)

Giovedì 28 settembre avranno inizio le sfide del tabellone principale dell’ATP 500 di Pechino, che torna a far parte del circuito dopo 3 anni di assenza. Ai nastri di partenza troviamo molti giocatori di alto livello, con ben 8 dei primi 10 tennisti del mondo (Djokovic e Fritz unici assenti). Gli italiani direttamente in tabellone sono Jannik Sinner, testa di serie numero 6, Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego. Inoltre, Matteo Arnaldi affronterà l’ultimo turno delle qualificazioni per raggiungere i connazionali nel tabellone principale, che vede moltissimi primi turni davvero interessanti.

La testa di serie numero uno sarà Carlos Alcaraz, che esordirà contro un qualificato, mentre il numero due sarà Daniil Medvedev, impegnato subito in una sfida sulla carta molto difficile contro Tommy Paul.

L’ultimo a trionfare in questa competizione è stato Dominic Thiem nel 2019, avendo la meglio su Stefanos Tsitsipas nella finale. Il recordman di titoli è Novak Djokovic, con ben 6 trionfi. Gli unici altri tennisti in attività a vantare almeno un titolo a Pechino sono Rafael Nadal, che sarà ancora assente per qualche mese dal circuito, Andy Murray, che esordirà contro Alex De Minaur, e Nikoloz Basilashvili, sceso al numero 357 del ranking ATP.

 

Per quanto riguarda gli azzurri, Jannik Sinner torna in campo a tre settimane di distanza dal ko allo US Open contro Zverev. In mezzo, le note polemiche per la sua assenza dalla Coppa Davis. Jannik farà il suo esordio contro il britannico Daniel Evans. Seguendo le posizioni di classifica, si prospetta per lui un quarto di finale contro Holger Rune. Il danese dovrà vedersela però al primo turno con Felix Auger-Aliassime, e sta attraversando un momento di forma tutt’altro che positivo. Sempre ipoteticamente, Sinner potrebbe incrociare in semifinale Carlos Alcaraz, che però prima potrebbe incrociare Lorenzo Musetti, il quale si trova nel primo quarto di tabellone. Il carrarino affronterà Karen Khachanov in un primo turno ostico. Il suo probabile avversario nel secondo turno sarebbe ancora più ostico, visto che si parla appunto di Alcaraz. Nell’ultimo quarto di tabellone troviamo invece Lorenzo Sonego, che se la vedrà con Ugo Humbert per arrivare ad un possibile scontro con Rublev. Nel possibile quarto di finale, il suo avversario più quotato sarebbe Daniil Medvedev.

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ATP Astana, il tabellone: Grieskpoor e Baez primi favoriti

Nessun azzurro nel main draw kazako. Da tenere d’occhio Tallon, prossimo avversario in Davis. Presenti anche Wawrinka e Thiem

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Novak Djokovic - ATP Astana 2022 (Twitter @atptour)
Novak Djokovic - ATP Astana 2022 (Twitter @atptour)

L’Astana Open torna nella categoria ATP 250 dopo la promozione a 500 dello scorso anno, edizione impreziosita dalla finale tra Novak Djokovic e Stefanos Tsitsipas, oltre che dalla presenza del numero 1 Alcaraz e di Medvedev. A prescindere dalla categoria, dopo l’introduzione nel 2020 per far fronte alla perdita dei tornei cinesi, l’evento è diventato una presenza fissa nel calendario del Tour. Quest’anno si terrà dal 27 settembre al 3 ottobre, in anticipo di un giorno rispetto all’ATP di Pechino, e il campo di partecipazione è inevitabilmente meno nobile rispetto a dodici mesi fa.

Primo favorito sul duro indoor kazako a succedere nell’albo d’oro a Djokovic è n. 24 del ranking Tallon Griekspoor, uno degli avversari degli azzurri nei quarti di Coppa Davis tra un paio di mesi. L’olandese tenterà di mettere in bacheca il suo terzo titolo del circuito maggiore, a far compagnia ai due vinti proprio quest’anno a Pune e ‘s-Hertogenbosch. Il numero 2 del seeding è Sebastian Baez, che in questa stagione sul duro ha vinto più incontri che in tutti gli anni precedenti nel Tour – otto, cinque dei quali gli sono valsi il titolo a Winston-Salem.

Le altre due tds esentate dal primo turno sono l’uomo di casa Alexander Bublik, sorteggiato nella parte bassa, e il n. 4 Jiri Lehecka. Da segnalare anche la presenza di Sebastian Korda, Stan Wawrinka e Dominic Thiem. Wild card a Kukushkin, Shevchenko e Medjedovic. Nessun italiano in tabellone, mentre nelle qualificazioni c’è Stefano Napolitano, opposto al quarto del seeding cadetto Taro Daniel.

 

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