WTA Indian Wells, parola alle finaliste: Sakkari più matura, Swiatek più esperta

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WTA Indian Wells, parola alle finaliste: Sakkari più matura, Swiatek più esperta

Iga parte leggermente favorita: “Sto riuscendo a bilanciare l’aggressività”. Sakkari pronta a controbattere: “Ho piena fiducia in me stessa e nel mio gioco”

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Iga Swiatek - Indian Wells 2022 (foto Twitter @BNPPARIBASOPEN)
 

La finale del WTA 1000 di Indian Wells è servita. Saranno Maria Sakkari e Iga Swiatek a giocarsi la corona di campionessa in California. Da un lato la giocatrice polacca nella prima semifinale ha avuto la meglio in due set e quasi due ore di partita su Simona Halep, che ha mancato l’appuntamento con la prima finale prestigiosa da quando ha recuperato dall’infortunio. Dall’altro, Sakkari ha infranto il tabù delle semifinali ‘1000’ e ha costretto a cedere 6-1 al terzo la campionessa uscente Badosa. Due semifinali ricche di spunti, ma anche una finale estremamente interessante che mette in palio la seconda piazza del ranking WTA.

Proprio per l’importanza del risultato raggiunto, Maria Sakkari si è commossa dopo il match point e in conferenza stampa ha detto che non si era mai emozionata così tanto al termine di una partita: “Voglio dire, ci sono molte ragioni. Come ho detto in campo, potrebbe sembrare stupido per alcune persone perché potrebbe sembrare dalla reazione che ho vinto il titolo, ma a volte non si tratta di vincere il torneo. È solo che alcuni momenti sono molto speciali per il singolo giocatore e oggi è stato uno di questi. Probabilmente le tante semifinali importanti perse – compresa quella dello scorso Roland Garros, dove è andata vicinissima alla vittoria – pesavano come un macigno sulle sue spalle entrando nell’incontro. Tuttavia ha affermato di non averci pensato affatto: “Sarò sincera sul fatto che non ci ho mai, mai pensato. Ho un sacco di persone che me lo dicono e le persone intorno a me raccontano delle semifinali e del fatto che non sono stata in grado di superare questo ostacolo. Ma non ci ho mai, mai pensato perché avevo molta fiducia che l’avrei superato presto e ha funzionato, credo”.

“Devo dire che ho colpito un sacco di palle negli ultimi anni” ha continuato Sakkari, parlando proprio della fiducia nei suoi mezzi. “Questo gioca un ruolo enorme nella mia fiducia e nel mio gioco perché naturalmente, penso di averlo detto molte volte, avere una squadra come quella che ho e avere persone che ripetono costantemente che credono in te e che hanno fiducia in te e che sono solo molto orgogliosi a prescindere da tutto, rende le cose molto più facili. Devi credere in te stessa, quest’anno compio 27 anni, non sono vecchia, ma nemmeno giovane e penso di essere solo più matura. Le cose cambiano in quell’età”.

Non è molto lontano nel tempo l’ultimo precedente con la sua prossima avversaria, Iga Swiatek. La campionessa di Parigi 2020 l’ha battuta qualche settimana fa a Doha, in due set: “È una delle giocatrici più costanti in questa stagione e ha molta fiducia. Abbiamo giocato l’ultima volta a Doha e lei è stata la migliore in campo quel giorno e poi la migliore giocatrice del torneo. Ma sono abbastanza sicura che avete sentito quello che ho detto in campo, che la rispetto davvero e mi piace molto perché è una ragazza adorabile, molto simpatica. Qualsiasi cosa abbia ottenuto se lo merita davvero. Non è la Iga di un anno fa. Ha giocato molto, molto aggressiva e questo cambiamento mi ha sorpreso quando ho giocato con lei a Doha. Quindi dovrò elaborare un buon piano con la mia squadra. Ho piena fiducia in me stessa e nel mio gioco in questo momento”.

Quando Swiatek è entrata in conferenza stampa, non sapeva ancora il nome della sua avversaria. Tuttavia, parlando di Sakkari, ha detto che “I match contro di lei sono sempre molto fisici. Non so come potrò sfruttare la partita vinta a Doha, perché qui le condizioni sono molto diverse. Ora c’è bisogno di questo giorno di riposo dove mi rilasserò”. Per lei sarà la terza finale in un WTA 1000. La prima la giocò a Roma e anche se ha dichiarato che “non ricorda come avesse affrontato il fatto di aver raggiunto la finale allora” dominò quella partita. Ora è in striscia positiva da 10 incontri consecutivi, un elemento in più per considerarla leggermente favorita alla vigilia: “Sto vincendo più partite quest’anno, quindi sicuramente questo mi rende felice e a volte le partite sono un po’ più facili di quanto lo sarebbero se mi tirassi indietro in alcuni momenti. Sono abbastanza contenta di riuscire anche a bilanciare l’aggressività, il controllo: penso che sia la cosa più importante nel tennis, perché in realtà siamo super forti e possiamo colpire davvero forte, ma dobbiamo scegliere i momenti giusti. E prima non mi sembrava di farlo, ma penso che questo venga anche con un po’ di esperienza. Mi sento meglio e mi sembra di avere più opzioni”.

Questa maturità le ha permesso anche di affrontare in modo diverso la semifinale contro Halep, contro la quale aveva perso l’ultimo precedente: “È stata la prima volta da quando ho giocato contro Simona che mi sentivo favorita alla vigilia. Prima mi sentivo ancora come se fossi la sfavorita. All’Australian Open, era il mio secondo torneo dopo aver vinto il Grande Slam, quindi non mi sentivo ancora una top 10 stabile o top 20. Ora è un po’ diverso e sento di avere molta più esperienza da poter utilizzare. Ma d’altra parte con questo arrivano anche un po’ di aspettative. Quindi è stata una mentalità diversa che ho avuto, non so se è stato più facile da affrontare o meno. Onestamente, penso che sia stato un po’ più difficile, ma devo anche abituarmi a non essere sfavorita nei match”.

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