ATP Indian Wells, doppio: trionfano John Isner e Jack Sock

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ATP Indian Wells, doppio: trionfano John Isner e Jack Sock

Secondo titolo nel deserto per la coppia statunitense che si impone in due set su Gonzalez e Roger-Vasselin

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Jack Sock e John Isner – Indian Wells 2022 (foto via Twitter @BNPPARIBASOPEN)
 

A quattro anni di distanza, Jack Sock e John Isner tornano a sollevare il trofeo di doppio del BNP Paribas Open, battendo l’inedito duo formato dal messicano Santiago Gonzalez e dal francese Edouard Roger-Vasselin per 7-6(4), 6-3.

La coppia statunitense ha salvato tutte le 11 palle break concesse (otto nel primo parziale), strappando il servizio agli avversari nel primo gioco in cui ne hanno avuto l’occasione – quello che ha aperto il secondo parziale e, nei fatti, che ha definitivamente indirizzato la sfida. Altro break in chiusura per un titolo che vale il terzo Masters 1000 in carriera per la coppia di amici che, in realtà, non giocano spessissimo insieme – questo è stato il loro tredicesimo torneo.

“Dal profondo dei nostri cuori, non ci saremmo divertiti a giocare se non fosse stato per i fan. È bello riavere il pubblico ed è incredibile giocare negli Usa di fronte ai nostri tifosi” ha detto Sock durante la ceromonia di premiazione. “Grazie per essere rimasti, ragazzi, sul serio”. Sì, perché non era scontato che dopo le semifinali maschili, culminate nelle oltre tre ore di battaglia fra Nadal e Alcaraz con tanto di tempesta di sabbia, buona parte del pubblico avesse voglia di rimanere.

In tabellone grazie a una wild card, Sock e Isner hanno battuto al primo turno i favoriti del seeding Pavic e Mektic, rispettivamente numeri 1 e 2 della classifica mondiale di specialità. Secondo round contro gli Special K, i campioni dell’Australian Open Kyrgios e Kokkinakis, poi Tsitsipas e Feli Lopez e, in semifinale, Sascha Zverev e Golubev: una cavalcata di tutto rispetto.

Onore anche ai finalisti, come detto per la prima volta insieme. Tra l’altro, il trentottenne Roger-Vasselin è rientrato a inizio anno dopo sei mesi fuori dal Tour per risolvere il problema all’anca che lo aveva fatto abbandonare la carriera in singolare alla fine del 2016 e continuava a dargli problemi anche nella vita di tutti i giorni. Si è allora sottoposto alla chirurgia di rivestimento, la stessa a cui sono ricorsi Andy Murray e Bob Bryan, che ha ovviamente consultato prima della decisione finale.

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