La Bronzetti va avanti. Musetti ko con Popyrin (Giammò). Il lavoro di Sinner: «Cerco più opzioni» (Bertellino). Nuova Osaka per ripartire «Sto vedendo uno psicologo» (Crivelli)

Rassegna stampa

La Bronzetti va avanti. Musetti ko con Popyrin (Giammò). Il lavoro di Sinner: «Cerco più opzioni» (Bertellino). Nuova Osaka per ripartire «Sto vedendo uno psicologo» (Crivelli)

La rassegna stampa di venerdì 25 marzo 2022

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La Bronzetti va avanti. Musetti ko con Popyrin (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

E’ una Lucia Bronzetti determinata quella che ha sconfitto in due set (6-2 6-1) la svizzera Stefanie Voegele al secondo turno dell’Open di Miami. Sfumato il derby contro Camila Giorgi a causa di un infortunio al polso destro della n. 31 del ranking, la lucky loser Bronzetti non ha accusato alcuna incertezza nel ritrovarsi opposta a un’avversaria diversa dando vita ad un match pressoché impeccabile. Per riuscirci però sono stati necessari cinque game, i privi del match, giocati da entrambe a viso aperto. Il primo, durato ben venti punti, ne è stato il biglietto da visita. Nei successivi giochi l’azzurra ha preso in mano le redini del match, costruendosi le occasioni per portarsi in vantaggio, maturate nel break conquistato nel quinto game. Da lì in poi è stato un crescendo: servizio, percentuali solide, disinvoltura, accelerazioni. Nessun inedito, ma una rivincita quella andata in scena tra Lorenzo Musetti e Alexei Popyrin, affrontatisi nove giorni fa nel Challenger di Phoenix. In Arizona fu Musetti ad imporsi can un doppio 6-2, stavolta la partita è stata scandita fin dal primo set dai rispettivi turni di battuta. Musetti ha dato l’impressione di poter portare l’affondo decisivo, ma è stato invece Popyrin a dimostrarsi cinico nel convertire la palla break del dodicesimo gioco che gli è valsa il primo set. Nel tiebreak del secondo set, dopo aver già annullato due match point, Musetti ne ha dovuti affrontare altri tre: sui primi due la battuta gli è venuta in soccorso, il terzo è stato quello che ha chiuso il match.

Il lavoro di Sinner: «Cerco più opzioni» (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Delineati nel Masters 1000 di Miami gli avversari dei quattro italiani già al 2° turno grazie ad un bye. Matteo Berrettini sfiderà l’argentino Juan Manuel Cerundolo, n.121 ATP. Sarà per entrambi una prima volta, con Berrettini chiamato a dare segnali di vitalità dopo l’opaco torneo di Indian WelIs. Jannik Sinner farà invece il proprio esordio in tabellone contro il finlandese Emil Ruusuvuori, n.71 del ranking mondiale. Il pusterino che lo scorso anno raggiunse la finale (poi persa contro Hurkacz) è in vantaggio 2-1 nei precedenti. Sul sito ufficiale dell’ATP Jannik ha fatto il punto della situazione: «Con Simone Vagnozzi mi trovo bene, facciamo un tipo di lavoro differente, proviamo a cambiare qualcosa anche a livello tecnico; ciò che stavo cercando. Le nuove strategie con Simone mi stanno entrando nella testa, entrambi siamo maniaci del lavoro e questo mi piace molto. Ci stiamo divertendo. La differenza con i più forti è nella loro capacità di trovare opzioni diverse in campo quando sono in difficoltà, di cambiare ritmo, oltre all’esperienza e alla forza mentale. Sono doti che arrivano con l’esperienza ma sono convinto di poter arrivare a battere i migliori, ci vuole tempo». Lorenzo Sonego troverà l’ostacolo Denis Kudla, n.84 ATP, che affronterà il torinese per la prima volta in carriera. Chiude il quadro degli italiani al 2° turno del Miami Open Fabio Fognini. Il ligure, n.34 ATP, affronterà il giapponese Taro Daniel (n.106) per la terza volta in carriera, con vittorie in entrambi i precedenti. Subito fuori Lorenzo Musetti, unico azzurro nella parte alta del tabellone, e sconfitto 7-5 7-6 (5) dall’australiano Alexei Popyrin, n.92 ATP. Nel torneo femminile continua la favola di Lucia Bronzetti, che da lucky loser ha liquidato 6-2 6-1 la svizzera Stefanie Voegele, n.140 WTA. […]

Nuova Osaka per ripartire «Sto vedendo uno psicologo» (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Se non elimini i pensieri negativi, i pensieri negativi elimineranno te. A metà del 2021, Naomi Osaka ha cominciato a camminare sul ciglio del baratro: si era ritirata dal Roland Garros e poi era stata eliminata in lacrime dagli Us Open, l’ombra della campionessa che pareva destinata a dominare il circuito e che invece è stata schiacciata dal peso delle aspettative, in preda alla nausea da tennis. Da numero due del mondo giusto a marzo dell’anno scorso, la giapponese a gennaio è precipitata al numero 85 (adesso è 77), faticando anche in questo inizio di stagione a recuperare l’istinto per il gioco. A Indian Wells, due settimane fa, durante il match di secondo turno contro la Kudermetova, una voce femminile dalle tribune l’aveva apostrofata con un orribile “fai schifo” e lei, ancora una volta, si è ritrovata a piangere al cambio di campo, finendo per perdere senza combattere. Ma è in quel momento che in lei è scattato qualcosa: «Quella partita non è stata il ricordo più bello per me, ma nei giorni successivi mi sono convinta che volevo dimostrare che potevo tornare a giocare e a competere avendo il miglior atteggiamento possibile». E così si è fatta finalmente aiutare: «Non so se mi è permesso dirlo, ma ho iniziato a parlare con un terapeuta dopo Indian Wells, mi ci è voluto quasi un anno dopo il Roland Garros. Abbiamo discusso di strategie mentali e mi rendo conto di quanto sia utile». Controllo della respirazione, meditazione, lavoro sui ricordi: sono le basi della terapia. E al momento i risultati le danno conforto: due partite, due vittorie. Convincenti. La seconda ieri con la Kerber, in una sfida tra plurivincitrici Slam (quattro lei, tre la tedesca) dominata in un’ora e con il pieno controllo di ogni fase del gioco: «Sinceramente, mi sono rivolta a una psicologa perché mia sorella sembrava molto preoccupata per me. Ma io tendo anche a interiorizzare le cose e voglio fare tutto da sola. E poi è stato importante Wim (Fissette, il coach, ndr), perché mi ha convinto che la mente è una cosa talmente grande che deve essere curata da un professionista». E così, dopo il ritiro della Barty (che ha confermato di volersi cancellare dal ranking dopo Miami), Il tennis sembra poter recuperare l’altra regina designata. Buona fortuna.

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