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ATPFlashInterviste

ATP Miami: Ruud c’è, non solo sulla terra. “Non mi sarei mai aspettato una finale qui”

Il norvegese sulla poca attenzione dei media rispetto ai colleghi: "Devo fare meglio a livello Slam". Chiusura su Wimbledon: "L'erba è per i golfisti"

Last updated: 02/04/2022 12:23
By Giuseppe Di Paola Published 02/04/2022
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7 Min Read
Casper Ruud - Miami 2022 (Instagram - @miamiopen)
Casper Ruud - Miami 2022 (Instagram - @miamiopen)

A Miami sarà una finale tra esordienti. Se Carlos Alcaraz è diventato il secondo finalista più giovane della storia di questo torneo dopo Nadal nel 2005, lo sfidante sarà il norvegese Casper Ruud che al Miami Open ha raggiunto la sua prima finale in un torneo del Masters 1000, la numero 10 a livello ATP. Finale raggiunta anche grazie al successo contro Zverev nei quarti e che gli garantirà al best ranking alla posizione numero 7.

Per Ruud è la seconda finale arrivata sul duro, dopo che il norvegese si è costruito la fama di specialista della terra rossa: “Non mi sarei mai aspettato che se avessi mai raggiunto una finale di Masters 1000 sarebbe stata qui a Miami. Ovviamente sto beneficiando delle condizioni nelle quali si disputa il torneo e del campo. Si tratta di una superficie molto lenta rispetto ad altri tornei; quindi, penso che si adatti abbastanza bene al mio gioco.”

Ruud ha giocato la sua semifinale contro Cerundolo, un avversario meno abituato di lui a questi palcoscenici: “Penso di aver mostrato di aver un po’ più di esperienza rispetto a lui. In questa partita in particolare si è visto quando si trattava di giocare punti importanti. Questa è stata la sua prima semifinale in un Masters 1000, mentre io sono arrivato a giocare questi match un paio di volte in passato [Tre volte: Roma, Montecarlo e Madrid, ndr]. Tuttavia, ogni partita è importante e puoi diventare nervoso e teso.” Sull’andamento dell’incontro: “L’inizio è stato un po’ traballante, ma poi le cose sono andate abbastanza bene e ho vinto alcuni punti chiave, soprattutto alla fine del primo set. Nella parte iniziale del secondo set ci sono stati alcuni games duri a livello fisico. Dopo di che, tutto è andato più o meno nella mia direzione, è stata una partita un po’ altalenante ma si è conclusa bene”.

Ultimo atto del torneo che lo vedrà impegnato contro Carlos Alcaraz: “Penso che tutti possiamo vedere quanto sia talentuoso e che abbia la giusta mentalità. Interpreta molto bene il gioco, sa quando colpire determinati colpi e quando probabilmente non farlo. Quando gioca al suo massimo livello è molto, molto bravo, ma prende anche molti rischi, credo, quindi che cerca il colpo potente.” Sul precedente dello scorso anno a Marbella vinto dallo spagnolo in due set: “Penso che in quel frangente abbia giocato un’ottima partita. Non ho avuto quasi nessuna possibilità, quindi cercherò di prendere la mia rivincita. Ovviamente penso che sappiamo tutti quanto sia già un grande giocatore e sarà uno dei protagonisti per molti anni.”

Su quale evento abbia fatto fare a Ruud un clic a livello mentale sul duro: “Penso che aver raggiunto l’anno scorso, il quarto turno all’Australian Open, mi ha dato un po’ di fiducia su questa superficie. Non mi sono mai sentito a disagio giocando sul cemento, ma è solo che il mio gioco sembra adattarsi un po’ meglio alla terra battuta. Fino allo scorso, i miei risultati più importanti li avevo raggiunti sulla terra battuta e penso che questo valga ancora adesso. La finale raggiunta qui a Miami cambia un po’ le cose, questo risultato mi dà ulteriore fiducia. Inoltre, credo di aver raggiunto altri tre quarti di finale negli 1000 sul cemento l’anno scorso [Canada, Cincinnati e Bercy, ndr], quindi anche questo mi ha dato la sicurezza e l’esperienza per sentirmi in grado di ripetere questo tipo di percorso”.

Ruud non ha dimenticato l’exploit di Torino: “Ovviamente le Nitto ATP Finals sono state un torneo in cui ho superato le aspettative raggiungendo le semifinali. È stato un grande risultato. Penso che adesso la mia mentalità sia un po’ diversa. Ovviamente aiuta avere una testa di serie alta nei tornei. Puoi ottenere un bye al primo turno, e se ottieni un paio di buone vittorie sei già ai quarti di finale”,

Sulle poche attenzioni da parte dei media per lui rispetto a Zverev, Medvedev e Tsitsipas: “Penso che loro abbiano ottenuto risultati migliori di me. Posso onestamente dirlo e ammettere che ovviamente hanno ottenuto di più, basta guardare i fatti. Finora sono stato in grado di battere due di loro e ho affrontato Daniil un paio di volte, ma è stato troppo bravo per me. Sono i giocatori che vedremo nel circuito spero altri 10, 15 anni, e spero di poter far parte di quel gruppo. Se le persone parlano di me o no, non importa. Penso che potrebbe essere perché vengo da un paese piccolo e con poca tradizione nel tennis. Se ottenessi risultati più importanti negli Slam, forse sarebbe un po’ diverso. Spero di poter ottenere dei buoni risultati negli Slam, e così più persone vorranno sapere del tennista venuto dalla Norvegia”

Per Ruud c’è la predilezione per il mattone tritato, ora l’esplosione sul cemento, rimane il tabù erba: “Penso che l’erba sia per i giocatori di golf. La mia preparazione per Wimbledon è praticamente solo giocare a golf prima del torneo, perché per ora mi sento più a mio agio sul campo da golf che sui campi da tennis in erba. Ma vediamo se questo può cambiare in futuro. So che molti giocatori probabilmente sceglierebbero Wimbledon se dovessero scegliere un Grande Slam per vincere, ma non mi sono sentito a mio agio. Penso che sia il tipo di rimbalzo che mi rende più difficile giocare, non sono ancora riuscito a sentire bene la palla nelle mie corde”.

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