ATP
Tsonga e il ritiro: “La testa ti dice che puoi giocare tutta la vita, il corpo ti ricorda che non puoi superare te stesso”
Jo-Wilfried Tsonga chiude la carriera al Roland Garros: “È la fine di Jo come tennista, ma anche la nascita di Jo come persona”

Jo-Wilfried Tsonga ha detto basta: il campione francese ha deciso di appendere la racchetta al chiodo. In un 2022 che continua a raccogliere incessantemente addii e ritiri dal tennis giocato di grandissimi campioni e campionesse di questo sport; da Juan Martin Del Potro al freschissimo annuncio di Ash Barty passando per Tommy Robredo, si aggiunge purtroppo a questa lista anche il meraviglioso giocatore francese. Uno dei quattro moschettieri dell’era moderna del tennis blue, i quali non hanno raccolto in termini di trofei come i loro capostipiti; ma che comunque si sono tolti tante soddisfazioni in un’epoca dominata dai tre mostri sacri. Jo, di questi è probabilmente quello che ha raccolto più di tutti; ma soprattutto ci ha donato per tutti i suoi anni di carriera un gioco spumeggiante e abbagliante per gli occhi, in grado nei giorni migliori di mettere in grandissima difficoltà anche i Fab Four. Di seguito l’intervista, insieme alla moglie Noura El Shwekh, (sposata nel 2018) in cui ha raccontato parecchi aneddoti su come ha vissuto questi ultimi anni e di come sia giunto alla sofferta decisione di ritirarsi. Aprendo totalmente il proprio cuore, Tsonga ha annunciato che smetterà dopo il prossimo Roland Garros, al via il 22 maggio.
COM’È MATURATA LA DECISONE DI RITIRARSI, IL CORPO NON NE POTEVA PIU – L’intervistatore incalza subito Jo, chiedendogli quanto tempo ci è voluto per prendere questa decisione. Il 36enne francese (ne compirà 37 il 17 aprile) si è così espresso: “Diversi anni. Sono passati diversi anni in cui ogni giorno c’era almeno un momento in cui ho pensato: “Cosa sto facendo? Perché mi sto facendo del male in questo modo? C’è ancora un motivo per me per fare tutto questo sforzo? Il mio corpo mi dice…” A questo punto sull’esitazione di Tsonga, interviene in suo soccorso il giornalista che gli domanda se alla fine è il corpo che ti dice di fermarti più di te stesso e contro la tua stessa forza di volontà. Il campione transalpino annuisce inesorabilmente, consapevole che la realtà dei fatti non collima più con la sua profonda passione per il gioco.
Ecco poi giungere alle fatidiche parole che non avremmo mai voluto ascoltare, ma che purtroppo lo scorrere del tempo ha portato con sé in maniera ineluttabile: “Sì, è davvero difficile. La mia testa mi dice: “Ma puoi giocare tutta la vita” e allo stesso tempo il tuo corpo ti ricorda che le tue capacità di superare te stesso non ci sono più. Il mio corpo mi sta dicendo: “Non puoi andare oltre quello che ti posso dare” e lo facevo invece ogni giorno prima! In effetti, il motivo ultimo è quello di dirmi che questa è l’ultima emozione… Nel 2024 non giocherò più e da qualche settimana ho deciso che smetterò di giocare a tennis al Roland Garros.”
L’IMPORTANZA DI SUA MOGLIE NOURA NELLA SCELTA, E LA VOLONTA’ DI DIRE ADDIO ALLE SUE CONDIZIONI – L’annuncio è arrivato, ma l’intervistatore sembra quasi sia stato ghiacciato dalla notizia schioccante e di conseguenza chiede lumi sulle tempistiche, volendo capire se si tratta effettivamente dell’ormai imminente Open di Francia di quest’anno. L’ex n. 5 del mondo replica positivamente, affermando che il traguardo che si è prefissato e di far vedere almeno per un’ultima volta, a tutti gli appassionati, il vero Jo-Wilfried Tsonga: “Sì, il Roland Garros 2022. Questo sarà il mio quindicesimo Open di Francia. Spero di rimanere in forma prima e di poter essere quello che sono sempre stato in questo torneo. Qual è l’obbiettivo per divertirsi un’ultima volta? L’obbiettivo è essere me stesso, essere Jo-Wilfried Tsonga; il tennista che mi piace vedere, quello che ha sempre voluto giocare bene. Mi sono sempre posto obbiettivi alti per cercare di ottenere ciò che posso. Per me, questa sarà l’occasione per farlo un’ultima volta.”
La domanda che segue, invece, sposta l’orizzonte su come sia stata presa la decisione, e se ne abbia discusso con la moglie. La quale è lì affianco a lui, come sempre nella sua carriera, durante il dialogo: “Sì, ne abbiamo discusso spesso. Non sul momento, ma sulla decisione sì. Per prendere la decisione, per ammettere che era finita”. – Qui prende la parola la moglie Noura, spiegando i dubbi che hanno accompagnato tale scelta – “Anche quando prendere la decisione. Perché dovrebbe essere il Roland Garros, perché non Parigi Bercy, perché non il Roland Garros del prossimo anno, perché non a Parigi Bercy un anno e mezzo fa”. Riprende in mano le redini dell’intervista il nativo di Les Mans: “Inoltre mi sono anche chiesto perché non ho preso questa decisione prima, perché stavo giocando ancora bene? Quindi quando ho deciso veramente di porre fine a tutto, scegliendo il momento… è stata dura.
IL ROLAND GARROS IL TEATRO IDEALE PER SALUTARE – Il giornalista prosegue sulla falsa riga delle ultime parole di Noura, stimolando Jo sulle perplessità che avuto nel decidere che il Roland Garros sarebbe stato il teatro giusto per dire addio al tennis: “Per me il Roland Garros è il torneo che meglio rappresenta tutto quello che ho fatto nella mia carriera. Questo è tutto, la decisione è presa! Ho deciso che dovevo fermarmi in un momento in cui sarei stato in grado di andare in campo. Volevo finire in campo, finire come Jo-Wilfried Tsonga!” La moglie conclude il pensiero del marito, ribadendo e allargando il concetto espresso dal tennista blue, a quello che verrà dopo la carriera da professionista: “È la fine di Jo come tennista, ma anche la nascita di Jo come persona” Su questa frase, Jo non resiste ed in preda ad una forte commozione si lascia andare ad un abbraccio molto intenso e pieno di significato; che sta a raffigurare come la madre di suo figlio (Sugar, 5 anni) rappresenti per lui il tronco di una grande quercia a cui aggrapparsi e da cui farsi sostenere nel momento più difficile dei suoi 18 anni di professionismo.
QUANDO ARRIVA L’INEVITABILE, NON SI PUO FAR NULLA – Gli ultimi scampoli dell’intervista, a cuore aperto, dell’ex n. 1 dei quattro moschettieri del ventunesimo secolo (Monfils, Gasquet e Simon gli altri tre) sono la perfetta descrizione di quell’attimo in cui un grande campione dello Sport capisce che è arrivato il momento di dire basta ed iniziare un nuovo capitolo della propria vita: “È un bene, è una decisione saggia, a tutti sarebbe piaciuto vedermi continuare a giocare in campo. Ma sono l’unico che poteva sapere quando quel momento sarebbe arrivato, ed è arrivato. Ci vediamo al Roland Garros 2022. Sarà strano. Sarà fantastico”.
E noi caro Jo non vediamo l’ora di vederti un’ultima volta danzare magnificamente, come hai sempre fatto, sul campo da tennis.
ATP
Il tabellone maschile di Miami 2023: possibile un’altra semifinale Sinner-Alcaraz
Berrettini e Musetti hanno un bye: possibili secondi turni contro McDonald e Lehecka. Ci sono Fognini-Lestienne e Sonego-Thiem

Neanche il tempo di tirare le somme del primo Master 1000 della stagione, Indian Wells, che il circuito e il Sunshine Double si spostano in Florida, nella relativamente nuova location dell’Hard Rock Stadium, casa, nel resto dell’anno, della squadra locale di football americano, i Miami Dolphins. Quello che andrà in scena a Miami sarà un master 1000 sulla falsariga di quello che abbiamo visto in California: due settimane di gara, novantasei giocatori di altissimo livello coinvolti. Come ad Indian Wells, tuttavia, le assenze si faranno sentire: non saranno al via né Rafa Nadal (out per infortunio, tornerà a Montecarlo), né Novak Djokovic, il cui forfait è stato ufficializzato qualche giorno fa per la ricorrente problematica della mancata vaccinazione del numero uno serbo.
Presenti in ogni caso tutti gli altri top ten: a guidare il tabellone sarà Carlos Alcaraz, detentore del titolo, seguito da Stefanos Tsitsipas e Casper Ruud, finalista uscente. Poco più in basso ecco comparire Daniil Medvdedev, finalista come Alcaraz del BNP Paribas Open, indubbiamente il giocatore del momento.
Cinque, poi, gli italiani al via: guida la pattuglia azzurra Jannik Sinner, reduce dalla grande settimana californiana. Oltre a lui presenti Matteo Berrettini (eliminato ai quarti del challenger di Phoenix), ancora alla ricerca di una degna condizione, e poi Lorenzo Musetti (anche lui in un momento di crisi), Lorenzo Sonego ed infine, come ultimo ammesso al tabellone principale, Fabio Fognini.
Il tabellone – Parte Alta


Il tabellone – Parte Bassa


Ottavi teorici
(1) Alcaraz vs Paul (16)
(9) Fritz vs Rune (7)
(3) Ruud vs Zverev (13)
(10) Sinner vs Rublev (6)
(8) Hurkacz vs Norrie (11)
(15) De Minaur vs Medvedev (4)
(5) Auger-Aliassime vs Tiafoe (12)
(14) Khachanov vs Tsitsipas (2)
Primi turni degli italiani
[10] J. Sinner vs bye / 2T vs Qualificato / Djere
[19] M. Berrettini vs bye / 2T vs Galan / McDonald
[18] L. Musetti vs bye / 2T vs Coria / Lehecka
F. Fognini vs Lestienne
L. Sonego vs Thiem
Informazioni sul torneo
Tabellone a 96 giocatori (32 teste di serie con un bye al primo turno)
4 wild card
Copertura televisiva
Come per Indian Wells, Sky dedicherà due canali anche all’ATP di Miami: Sky Sport Uno e Sky Sport tennis.
Calendario di gioco
Mercoledì 22: primo turno
Giovedi 23: primo turno
Venerdì 24: secondo turno
Sabato 25: secondo turno
Domenica 26: terzo turno
Lunedì 27: terzo turno
Martedì 28: quarto turno
Mercoledì 29: quarti di finale
Giovedì 30: quarti di finale
Venerdì 31: semifinali
Sabato 1: finale di doppio
Domenica 2: finale di singolo
Punti/montepremi
Vincitore: 1000 punti/ $ 1,262,220
Finalista: 600 punti/ $662, 360
Semifinalista: 360 punti/ $ 352, 635
Quarti di finale: 180 punti/ $ 184, 465
Ottavi di finale: 90 punti/ $ 96, 955
Terzo turno: 45 punti/ $ 55, 770
Secondo turno: 25 punti/ $ 30, 885
Primo turno: 10 punti/ $ 18, 660
Record del torneo
Maggior numero di titoli in singolare: Andre Agassi, Novak Djokovic (6)
Maggior numero di titoli in doppio: Bob/Mike Bryan (6)
Campione più anziano: Roger Federer, 2019 (37 anni)
Campione più giovane: Alcaraz, 2022 (18 anni)
Ultimo campione casalingo: John Isner, 2018
ATP
Presentato a Torino il Piemonte Open Intesa Sanpaolo: “Un bel regalo per appassionati italiani”
Il torneo si disputerà nella seconda settimana degli Internazionali d’Italia a Roma. Previsto un importante parco giocatori

Torino val bene un Super Challenger. Nella mattinata di oggi, lunedì 20 marzo, è stato presentato il nuovo “Piemonte Open Intesa Sanpaolo”, torneo in programma dal 14 al 20 maggio 2023 appartenente alla neonata categoria ATP Challenger 175, quella che comprende anche gli eventi di Phoenix (andato in scena nella settimana appena conclusa, con la vittoria di Nuno Borges) e Cagliari (si gioca dall’1 al 7 maggio). Si tratta di un ristrettissimo elenco di eventi “Premium” che si collocano di fatto a metà tra il circuito Challenger e quello ATP per punti, montepremi e parco partecipanti. L’idea, come noto, è stata quella di collocare questi tornei durante la seconda settimana dei Masters 1000 con tabelloni a 96 giocatori, in modo da consentire ai tennisti eliminati nei primi turni di avere una possibilità per rifarsi in tornei logisticamente collegabili. A Torino si giocherà dunque nella seconda settimana degli Internazionali d’Italia a Roma.
Il Challenger 175 della capitale piemontese non è certo paragonabile alle ATP Finals, ma ne è in qualche modo parente, non foss’altro perché si gioca nella struttura che a novembre funge da Training Center per il torneo dei maestri. Ovviamente, cambia la stagione e la collocazione nel calendario, dunque la superficie sarà la terra rossa. “La prima edizione del Challenger ATP ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ è una grande notizia per il Circolo della Stampa Sporting e per il movimento tennistico piemontese, per almeno tre motivi – dice Pietro Garibaldi, presidente del Circolo -. Innanzitutto il torneo segna il ritorno del grande tennis nel restaurato Campo Stadio del Circolo della Stampa Sporting che ospitò gli Internazionali del 1961 e degli incontri di Coppa Davis degli anni ‘70. Il secondo motivo riguarda il movimento tennistico piemontese; con il torneo di prequalificazione che si svolgerà presso il Circolo della Stampa Sporting a partire dal 23 aprile 2022, daremo a tutte le giovani leve tennistiche piemontesi e del resto d’Italia la possibilità di qualificarsi per un torneo internazionale di primo livello. Infine, il Challenger ATP ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ conferma il ruolo del Circolo della Stampa Sporting come casa del tennis piemontese in stretto legame con tutte le istituzioni che ci hanno sostenuto in questi anni: il Comune di Torino, la Regione Piemonte, la Camera di commercio di Torino, la Sovrintendenza ai Beni Architettonici, le Fondazioni ex bancarie e lo sponsor Intesa Sanpaolo”.
Proprio nella forte presenza di Intesa Sanpaolo, title sponsor dell’evento, si ravvisa un altro elemento di contatto con le ATP Finals. Così Fabrizio Paschina, Executive Director Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo: “Nel percorso di sostegno al tennis intrapreso da Intesa Sanpaolo con le Nitto ATP Finals e le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals si apre oggi il nuovo capitolo del torneo Challenger 175. Gli atleti che si sfideranno al Circolo della Stampa Sporting, del quale sosteniamo il rilancio, esprimono capacità, energia, passione – le stesse della Banca nell’accompagnare ogni giorno lo sviluppo del Paese. Grazie a questo nuovo evento Torino si consolida come sede ideale per i grandi eventi sportivi e culturali”.
Direttore del torneo sarà Giorgio Di Palermo. “Il Challenger 175 ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ rappresenta un bel regalo per gli appassionati italiani e una nuova grande occasione per tutti i tennisti impegnati in quei giorni sulla terra rossa europea. I campioni usciti di scena nei primi giorni del Foro Italico avranno, infatti, l’opportunità di confrontarsi da domenica 14 a sabato 20 maggio al Circolo della Stampa Sporting; sugli storici campi torinesi troveranno le condizioni ideali per acquisire punti importanti per la classifica mondiale ATP. Questa nuova categoria premier garantisce, infatti, un alto tasso di qualità di tutti i partecipanti e rappresenta un’ottima opportunità per i giovani azzurri in rampa di lancio sul tour”, ha detto.
Le partite del torneo di Torino saranno trasmesse live sulla tv della Federazione Italiana Tennis e Padel SuperTennis Tv e sulla piattaforma digitale SuperTenniX. I biglietti per il torneo sono acquistabili a questo link: https://www.ticketone.it/artist/piemonte-open-intesa-sanpaolo/
ATP
ATP Indian Wells, Medvedev: “Vorrei affrontare Alcaraz su superfici più veloci”
“Sono campi in terra rossa mascherati da hardcourt” spiega Daniil Medvedev. “Non ho giocato al meglio”

Si ferma ad Indian Wells la striscia di successi di Daniil Medvedev. Dopo tre trofei sollevati tra Rotterdam, Doha e Dubai, è il nuovo numero 1 al mondo Carlos Alcaraz a spezzare i sogni di un incredibile poker di titoli. Il tennista russo in conferenza stampa analizza la prestazione espressa sul campo e la soddisfazione per quanto fatto in settimana, tra il disappunto per la fine della serie di vittorie alle critiche ai campi da gioco.
MODERATORE: Daniil non è il risultato che speravi di ottenere. Come puoi riassumere il match con Alcaraz e la tua settimana in Indian Wells?
MEDVEDEV: “Oggi è una giornata complicata per riassumere la settimana, perché oggi è stata dura. Non ho giocato al meglio, mentre lui probabilmente ha giocato bene, e ciò accade purtroppo a volte nel tennis. È successa la stessa cosa dopo la mia partita con Novak, io pensavo di aver giocato abbastanza bene ma Novak non aveva giocato al meglio. A volte questo è quello che succede. Perché non ho giocato al meglio? Non lo so. Forse era la sua palla, forse era il vento, oggi era piuttosto ventoso, e per lui è stato più facile gestirlo. Non ci sono dei veri motivi, a volte nel tennis non ci sono. Deluso dal risultato, ma la settimana è stata sorprendente. Sono felice e orgoglioso di aver raggiunto la finale ad Indian Wells, perché è un campo in terra rossa mascherato da hard court. Questo è un buon risultato per me, ho raccolto molti punti e vedo solo aspetti positivi per il resto della stagione, ho già fatto più punti rispetto allo scorso anno a questo punto.”
D. So che non hai giocato al meglio oggi e so che hai visto molte volte Carlos giocare. Guardi un sacco di tennis. Questa è la prima volta che hai giocato contro questa versione di Alcaraz. Com’è stato giocare contro di lui?
MEDVEDEV: “Sta giocando bene. Oggi ha servito molto bene. Ha giocato un ottimo serve and volley. Sapevo già che non sarebbe stato facile portare a casa la partita, specialmente trattandosi di una finale. Ho pensato alla mia partita con Novak allo US Open e ho provato a fare lo stesso, mettere pressione su di lui. Non è facile giocare contro di lui. Mi piacerebbe assolutamente giocare contro di lui su altre superficie, forse un po’ più veloci per vedere se posso fare di meglio. Non so se è stato il suo gioco che non mi ha permesso di giocare il mio miglior livello oggi o semplicemente, per qualsiasi motivo, non ho giocato al mio livello migliore. Mentalmente ero pronto per la partita. Non mi sento come se avessi preso sottogamba la sfida. Sapevo di avere un avversario duro dall’altra parte. Ha giocato bene. Hai giocato degli ottimi dropshot in dei momenti chiavi, alcuni buoni vincenti per piazzare il break. Non ho molto altro da aggiungere.”
D. Sei stato il numero 1 al mondo e Carlos tornerà al numero 1. Come giocatori come valutate la classifica in questo momento con la situazione di Novak e il fatto che non sia stato in grado di giocare molto? È un vero numero 1 nella tua mente?
MEDVEDEV: “Sì, al 100% perché è certo che Novak è stato sfortunato a non poter giocare tutti i tornei, e sono sicuro che tutti vorrebbero vederlo giocare, perché è bello vedere Novak giocare. Gioca molto bene. Ma è quello che è. Pensa se sei vittima di un infortunio, Rafa è stato fuori per un po’ di tempo. Possiamo anche dire se Rafa non fosse stato infortunato sarebbe stato il numero 1. Non possiamo saperlo perché è stato fuori per infortunio. Lo stesso vale per Novak. Sicuramente se Novak fosse stato in grado di giocare l’anno scorso e quest’anno tutti i tornei, c’è la possibilità che le classifiche sarebbero state diverse. Ma … non ci dovrebbero essere dei “ma”. Carlos è meritatamente il numero 1. Ha conquistato più punti di tutti gli altri nelle ultime 52 settimane, ed è così che funzionano le classifiche. Sì, è stato anche il n. 1 alla fine dello scorso anno, è qualcosa che non io non sono riuscito a raggiungere e proverò di sicuro a farlo nella mia carriera.”
D. Le tue performance qui ad Indian Wells negli ultimi 12 giorni ti danno fiducia per la stagione sulla terra rossa?
MEDVEDEV: “Un po’ difficile dare una risposta, perché ho detto molto su questi campi e non voglio tornare sulle mie parole dette nei giorni precedenti e qui comunque non devi scivolare. Lo scivolamento è qualcosa che per me non è facile da fare sui campi in terra rossa. Ma ho fatto dei buoni risultati nel passato in alcuni tornei importanti. Mi sento benissimo in questo momento in questa parte della stagione, mentalmente, fisicamente, onestamente, sono soddisfatto del mio tennis. Quindi non vedo l’ora che inizi la stagione sul rosso ma prima voglio provare a fare bene a Miami, dove troveremo campi in duro ma che forse saranno molto lenti.”
D. Hai appena detto che sei ovviamente deluso al risultato finale. Questo peserà su di te anche tra un giorno o due o la supererai abbastanza rapidamente, considerando le condizioni odierne e quanto bene stesse giocando Alcaraz?
MEDVEDEV: “Penso che supererò abbastanza rapidamente questa sconfitta. Tutto dipende da quante finali hai perso di fila, quali erano i risultati precedenti. Mi sento abbastanza bene, ho vinto tre tornei, sono riuscito a fare il mio miglior risultato ad Indian Wells. Prima di oggi non ero mai andato oltre gli ottavi e già la mia seconda partita è stata una sfida finita al terzo set. Ci sono molti aspetti positivi, sicuramente sarò deluso di non aver vinto la finale, ma posso già dire che proverò a vincere il prossimo torneo e vincere qui l’anno prossimo. Non penserò troppo a questo, ma ne discuterò con il mio allenatore, di sicuro.”
D. La tua striscia vincente è finita ma è anche un senso di sollievo, con la pressione per mantenere viva la striscia che sparisce?
MEDVEDEV: “Sono davvero deluso perché in passato ne ho conquistate 20 di fila. Sarebbe bello provare a batterlo e provare a prolungarlo il più a lungo possibile. È bello avere queste strisce di vittorie. Ti senti benissimo, perché quando sei in una striscia vincente hai affrontato più deboli in classifica sia alcuni dei migliori. A meno che tu non giochi sei 250 di fila, ma è raro. Sono davvero deluso dal fatto che sia finita, ma ho guadagnato molta fiducia da questa serie. L’anno scorso, è quello che mi mancava, una striscia di vittorie di questo tipo. Sono riuscito a vincere 19 partite di fila. Ne sono orgoglioso, e ora è il momento di provare a costruire una nuova serie. Non c’è altro modo nel tennis.”