Montecarlo: Rune pasticcia, Ruud ringrazia. Fritz passa in tre set su Cilic

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Montecarlo: Rune pasticcia, Ruud ringrazia. Fritz passa in tre set su Cilic

Holger Rune spreca vantaggi nel primo e nel secondo set, poi soccombe ai crampi contro Casper Ruud. Taylor Fritz avanza superando Marin Cilic

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Holger Rune - Montecarlo 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

[10] T. Fritz b. M. Cilic 6-3 4-6 6-4

L’esplosivo, e per certi versi inaspettato, avvio di stagione messo insieme da Taylor Fritz non vuole saperne di chetarsi all’impatto con la terra battuta. Il laterizio, certo non l’elemento naturale del kid da San Diego, necessita evidentemente di ulteriore studio, fatica a cui Taylor non sembra aver intenzione di sottrarsi, a costo di passare attraverso dure prove sul campo. Ieri il campione di Indian Wells non era andato lontano dall’incartarsi contro la solita wild card monegasca Lucas Catarina, numero 430 delle classifiche mondiali ancora digiuno di vittorie contro i colleghi top 100, ed era emerso illeso dal possibile, clamoroso upset solo dopo due ore e mezza di aspra lotta.

Si sa, le vittorie, specie quelle tonanti, stimolano il rifiuto della sconfitta, e allora Taylor ha inteso sobbarcarsi altri centocinquanta minuti di lavoro per avere ragione di Marin Cilic, e conquistarsi un posto negli ottavi di finale contro Sebastian Korda, il sorprendente carnefice di Carlos Alcaraz. La prestazione offerta ieri al cospetto dell’habitué di casa, e per la fatica occorsa, e per il livello di tennis esibito, non autorizzava a riporre enormi speranze in Fritz, il quale invece ne è venuto a capo, anche grazie alla nolente collaborazione garantita da Cilic, quest’ultimo in grado di presentare una discreta versione di sé solo in un set su tre, il secondo.

Marin era partito anche bene con un break all’alba dell’incontro, ma l’incostanza nel palleggio (45 errori gratuiti alla fine) e una disgraziata performance al servizio (nove doppi falli, appena il 48% di prime in campo) hanno subito complicato il prosieguo del match al ragazzone di Medjugorje. Pur non brillantissimo negli scivolamenti sul rosso e incline a qualche strafalcione di troppo dal lato destro, Fritz ha saputo approfittare dell’esorbitante mole di non forzati regalati dal croato, e piazzato un parziale di cinque giochi a uno per portare a casa il primo set. Nel secondo, altra musica: in apparente calo di carburante, Taylor ha preso a soffrire sempre di più nei propri turni in battuta, finendo per cedere nel decimo game al secondo set point a un avversario rasserenato e avviato alla presumibile rimonta. Come spesso accade, tuttavia, le previsioni mal si abbinano allo sport della racchetta, e Cilic, ripreso il malsicuro cammino visto nella prima frazione, nuovamente preso a pasticciare al servizio, rischiato grosso nei giochi tre e cinque e infine ceduto il fatidico settimo game, teatro del break USA che ha di fatto spalancato a Fritz le porte dei migliori sedici a Montecarlo 2022.

[4] Ruud b. [Q] Rune 7-6(5) 7-5 (Giorgio Di Maio)

Non delude le attese il terzo atto del derby scandinavo tra il danese Holger Rune e il norvegese Casper Ruud, con il numero sette del mondo che conferma il suo status di favorito e ritocca il testa-a-testa con la terza vittoria in tre partite contro il suo giovane avversario. La partita però poteva andare su binari molto diversi, sia nel primo set in cui Rune si è trovato avanti 5-3 nel tie-break e poi nel secondo set, in cui prima di soccombere ai crampi il tennista norvegese si è trovato un break avanti. La vittoria legittima anche lo status di Ruud come di uno dei principali favoriti alla vittoria finale del torneo, complici le sconfitte di Djokovic e Alcaraz e la presenza di Tsitsipas e Zverev dall’altro lato del tabellone.

Chi interpreta meglio l’inizio del match è proprio il giovane norvegese, che non si tira indietro e attacca il prima possibile, forse in certi casi con troppa foga spostandosi troppo sul dritto. Nel primo set il norvegese Ruud è il primo a concedere palla break – in un paio di occasioni a dire il vero – ma riesce sempre a salvarsi. L’esuberanza di Rune, che non si affievolisce neanche al nono match giocato in dieci giorni (con tanto di viaggio Sanremo-Montecarlo fatto in giornata), è affiancata da un’insolita attenzione nei suoi game di battuta durante i quali non rischia nulla.  Ruud con il dritto a sventaglio non è efficace come al solito perché incappa spesso nel rovescio lungolinea del danese, oggi un’arma da evitare. Durante tutto il primo set è stato il 18enne a mostrarsi più propositivo, e dunque per la legge del contrappasso una volta giunti al tie-break ci si aspettava che il tennista più esperto, in questo caso il n. 7  Ruud, avrebbe avuto la meglio.

Alla fine è andata così ma non è mancato il brivido. La spavalderia genuina di Rune infatti gli ha permesso di portarsi avanti 5-3 nel tie-break, con punti belli e giocati all’attacco. Tuttavia quest’assenza di timore dei rischi presi non ha pagato: Rune perde gli ultimi quattro punti e insieme a questi anche la pazienza. Più volte invita il giudice di sedia a controllare i segni lasciati dalla palla anche quando è palesemente fuori, e l’arbitro, quasi accontentando i vezzi di un giovane tennista, non si esime dal compito. Dopo 58 minuti di buon tennis, Ruud chiude il primo set ‘limitandosi’ a farsi trovare pronto al momento giusto.

Il secondo set inizia in apnea per il tennista norvegese, che soffre l’iniziativa del suo più giovane avversario e si trova a dover salvare una palla break nel quarto game. Ruud si rifugia nel dritto in contropiede dopo una seconda, ma termina fuori e Rune è avanti. L’inesperienza però gioca un brutto scherzo al tennista danese, che si porta prima sul 40-30 prima e in vantaggio poi per sprecare tutto con due brutti dritti in fase di chiusura che regalano il controbreak a Ruud. Il break apre una fase di rottura prolungata per Rune, che subisce un parziale di undici punti a uno e consegna il secondo break consecutivo e il vantaggio nel set a Ruud. Il danese chiama l’MTO, presumibilmente per i tanti match accumulati questi giorni, e sembra giovare visto che rimonta un game che sembrava perso e guadagna palla break con uno splendido dritto. Rune sfrutta la seconda per attaccare il rovescio di Ruud e ne tira fuori un errore buono per il controbreak.

Come sempre Ruud non si perde d’animo e lotta duramente nel game successivo. Rune ha la chance di andare sul 5-4 ma il dritto lo tradisce e viene trascinato ai vantaggi, dove Ruud si conquista un’altra palla break. Il norvegese sembra sul punto di capitolare quando Rune trova un ottimo attacco in diagonale e alza la palla nei pressi della rete, ma Rune affonda a rete uno smash molto comodo e spedisce Ruud a servire per il match.

Il numero 79 del mondo non molla la presa e si guadagna due palle break grazie ad un dritto in chiusura sbagliato dal numero sette del mondo, che subisce il controbreak immediato sempre per un dritto spedito lungo. I crampi cominciano però a colpire Rune, che tra un colpo e l’altro prova a fare stretching, e i suoi movimenti ne risentono. Un doppio fallo e un attacco sconsiderato a rete costano tre palle break al danese, Ruud spreca la prima opportunità ma una stecca di dritto del suo avversario gli consegna un’altra possibilità di chiudere il match sul suo servizio. Questa volta il braccio di Ruud non trema, e con un dritto inside-out chiude un match complicato, proiettandosi agli ottavi contro Grigor Dimitrov e in un tabellone che con le defezioni di Djokovic e Alcaraz lo vede come il favorito della parte alta.

Il tabellone completo di Montecarlo

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