Steve Simon: “Valuteremo se togliere i punti validi per il ranking a Wimbledon”

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Steve Simon: “Valuteremo se togliere i punti validi per il ranking a Wimbledon”

Il CEO della WTA scrive alle giocatrici, spiegando le possibili azioni in risposta alla decisione dell’AELTC. Imminente riunione a Madrid degli organi dell’Associazione

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Steve Simon
 

Steve Simon, CEO e chairman della WTA, aveva già preso una posizione molto dura nel caso Peng Shuai, arrivando a sospendere tutti i tornei in Cina, ed è lecito aspettarsi che faccia lo stesso dopo la controversa decisione di Wimbledon e della LTA (la federtennis britannica) di escludere gli atleti russi e bielorussi dai tornei da loro organizzati. L’email inviata alle giocatrici, ottenuta dal quotidiano francese l’Équipe, sembra appunto confermare che l’associazione del tennis femminile non si limiterà alle dichiarazioni; peraltro, già il comunicato immediatamente successivo a quello di Wimbledon concludeva ventilando “eventuali azioni da intraprendere in risposta a questa decisione unilaterale di AELTC e LTA”.

La lettera inviata alle proprie tenniste si apre così: “Mentre la WTA condanna fortemente le azioni portate avanti dalla Russia in Ucraina, noi restiamo fedeli al principio fondamentale del nostro sport secondo cui la partecipazione ai tornei è basata sul merito e senza discriminazione. A nessun atleta è mai stato impedito di disputare un torneo sulla base delle azioni del proprio governo”. Per essere precisi, anche se bisogna tornare indietro di tre quarti di secolo, lo stesso Wimbledon aveva impedito la partecipazione di giocatori sulla base della nazionalità immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale.

“Queste decisioni sono una violazione delle regole del Grande Slam e della WTA” scrive ancora Simon. “Abbiamo formalmente riferito loro la nostra posizione, riservandoci il diritto di imporre sanzioni adeguate, che possono includere (tra le altre cose) il ritiro dei punti validi per il ranking assegnati a Wimbledon, multe e sospensione dell’adesione della WTA e della LTA alla WTA. Il Consiglio dei Direttori dei Tornei, il Consiglio delle Giocatrici a il Board della WTA si incontreranno a Madrid per definire queste sanzioni”.

Le tenniste in top 100 di nazionalità russa e bielorussa interessate dal ban sono 13 e la lettera prosegue spiegando loro che la WTA sta anche studiando “le azioni che voi potete intraprendere secondo quanto stabilito dalle regole del Grande Slam”. Il riferimento è all’intenzione da parte di alcuni ambienti russi di intentare un’azione legale per discriminazione, sulla base del fatto che ai loro compatrioti non tennisti non è vietato lavorare in Inghilterra.

Un’analisi dei regolamenti WTA e ATP in materia e delle possibili conseguenze di un “muro contro muro” – boicottaggio? Wimbledon che diventa un’esibizione? – è stata fatta dal vicedirettore Vanni Gibertini nell’articolo a questo link.

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