Al Challenger di Spalato si ferma in semifinale la corsa di Matteo Arnaldi

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Al Challenger di Spalato si ferma in semifinale la corsa di Matteo Arnaldi

Stessa sorte per Federico Gaio in Messico. Vincono O’Connell, Huesler e Ofner.

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Matteo Arnaldi - Trofeo Bonfiglio 2019 (foto Francesco Panunzio)
 

Gran bel torneo quello di Matteo Arnaldi che, partito dalle qualificazioni, è arrivato fino alla semifinale del Challenger di Spalato vincendo partite piuttosto complicate come quella di secondo turno contro il padrone di casa Duje Ajdukovic (n.244 ATP) che contro il sanremese non è riuscito a confermare la sua fama di ‘ammazza italiani’. O ancor di più il successivo derby con Andrea Arnaboldi, incontro che ha avuto momenti di grande drammaticità, con Arnaldi che sul 5-5 del primo set non sfrutta due palle break, o Arnaboldi che nel secondo parziale non riesce a mantenere il break di vantaggio e proprio quando comincia a sentire odore di vittoria, è costretto nell’ottavo game a restituire il servizio. Poi è la volta di Arnaldi che, rispondendo sul 5-4, spreca due set point e si fa portare ad un tie-break che però domina, non lasciando un solo punto all’avversario. Uno a uno e palla al centro, peccato che al tennista milanese si sia ormai accesa la spia della riserva e il break subito nel terzo game gli dà il colpo di grazia. Punteggio finale 6-7(5) 7-6(0) 6-2 per Arnaldi che però, visto il ritardo accumulato dal torneo a causa del maltempo, deve tornare in campo ‘after a suitable rest’ (dopo un appropriato riposo), come recita il programma, e dopo quasi tre ore di partite non è facile.

L’avversario è il 27enne australiano Christopher O’Connell (n.147 ATP) che, anche lui costretto al doppio turno, forse riesce a gestire meglio le energie o semplicemente in questo momento è più forte del nostro giovane rappresentante. Fatto sta che si aggiudica l’incontro 7-5 6-2, nonostante la reazione d’orgoglio del sanremese che nel primo set, sotto 2-5, era riuscito a rientrare in partita. Questa semifinale dovrebbe comunque valere al 21enne Arnaldi il nuovo best ranking alla posizione n.288. O’Connell sull’abbrivio ha poi vinto anche la finale contro Zsombor Piros (n.211 ATP) che si è arreso quasi senza combattere, ritirandosi per un problema fisico quando era sotto 6-3 2-0. Per l’australiano è il terzo successo Challenger in carriera (Cordenons e Fairfield, entrambi nel 2019, i precedenti) che gli permette di risalire al n.128 ATP, a una quindicina di posizioni dal suo best. Per lo sconfitto, smaltita la delusione di non aver potuto giocarsi fino in fondo le proprie chances, rimarrà il nuovo best ranking alla posizione n.188.

Bel torneo anche per Federico Gaio che al Challenger 80 di Aguascalientes (Messico, terra battuta) raggiunge a sua volta le semifinali, battendo nell’ordine Paul Jubb, Denis Istomin e Steven Diez. Tre vittorie consecutive che mancavano al faentino dal Challenger di Todi dello scorso luglio. Gli è stato poi fatale l’incrocio con l’argentino Juan Pablo Ficovich (n.204 ATP) che l’ha fermato col punteggio di 6-7(6) 7-5 6-4. Ficovich in finale ha trovato lo svizzero Marc-Andrea Huesler (n.144 ATP), reduce da un ottimo momento di forma e già vincitore a Mexico City ad inizio aprile. E infatti è Huesler a vincere l’incontro 6-4 4-6 6-3 in poco meno di due ore, alzando il suo quinto trofeo in carriera. Per lui anche il nuovo best ranking al n.127, esattamente come il suo avversario che si accomoda al n.181, migliorandosi di una quindicina di posizioni.

Al Challenger 80 di Praga (terra battuta) la finale tra il padrone di casa Dalibor Svrcina (n.246 ATP) e l’austriaco Sebastian Ofner (n.216 ATP) è stata tormentata dal maltempo, tanto che dopo tre ore di attesa sul punteggio di 4-0 in favore di Ofner, si è capito che l’unico modo per concludere la partita era trasferirla indoor. Il che non ha cambiato l’assunto, visto che il più esperto austriaco ha dominato su entrambe le superfici. Il risultato è abbastanza sorprendente perché, pur a parità di classifica, Ofner è niente di più che un onesto mestierante che probabilmente ha già raggiunto il suo top, mentre il 19enne Svrcina è sicuramente giocatore di prospettiva. Ma visto che un punteggio così netto (6-0 6-4) raramente inganna bisogna prendere atto che il ceco non è mai entrato in partita, non ha sfruttato l’unica palla break avuta mentre ne ha concesse quattro (tutte convertite) e in soli 48 minuti ha guadagnato la doccia. Per l’austriaco Ofner è il terzo successo in carriera (Astana e Puerto Vallarta i precedenti, entrambi del 2019) mentre Svrcina migliora il suo best (ora è n.213 ATP) anche se sicuramente avrebbe sperato di festeggiare in maniera diversa.

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