Di certo, se si pensa a Naomi Osaka, la terra rossa non è la prima cosa che viene in mente. Eppure l’ex n.1 al mondo ha centrato un ottimo esordio al Mutua Madrid Open, primo 1000 della stagione per le signore sulla mattonella battuta: vittoria 6-3 6-1 contro Anastasija Potapova, recente vincitrice la settimana scorsa al WTA di Istanbul e letteralmente annichilita. Nella conferenza post match, in cui la giapponese è apparsa rilassata come da tempo non succedeva, c’è stato comunque spazio per un’autocritica (in un match in cui ha lasciato solo 4 game): “Penso che il primo set sia stato non perfetto per me. Sapevo le cose che volevo fare, ma stavo anche cercando di mettermi a mio agio. Penso che il secondo set sia andato meglio. Sento che c’è una possibilità che avrei potuto vincerlo 6-0. C’era un game in cui lei era al servizio, e penso di aver sbagliato un paio di cose. Ma tutto sommato, non credo di poter essere così dura con me stessa. Anzi, onestamente sto cercando di essere più tollerante con me stessa“, prosegue Osaka, parlando anche della superficie e della situazione del torneo (dove in passato, ricordiamolo, è arrivata anche ai quarti): “Quest’anno sono arrivata con una settimana di anticipo per allenarmi sulla terra rossa, per darmi più possibilità di fare meglio. Sento che questa partita per me è stata davvero bella. Potapova era molto sicura di sé. Aver vinto in due set, per me, è davvero un buon punto di partenza sulla terra. Onestamente, so di scherzare molto, ma non credo che la terra dovrebbe essere più dura per me dell’erba, che considero probabilmente la cosa più spaventosa. Ma ovviamente ogni anno è una cosa nuova, e ci sono nuove giocatrici in arrivo davvero fantastiche da guardare. Non voglio pensare che sarà così facile tornare ai quarti, ma è qualcosa che sento di dover essere in grado di fare, e continuerò a lavorarci su partita per partita“.
La cosa spesso più interessante dei tornei, inoltre, è la bellezza delle città che li ospitano, e Madrid non è da meno, in quanto a possibilità di occasioni di staccare la spina, tra un controllo fisico e l’altro: “Mi piace fare dei controlli settimanali con il mio terapista, e poi parlare di più con i miei amici, e inoltre, mi sento come se stessi esplorando di più la città. L’anno scorso a Madrid non ho fatto proprio niente. Ero sola nella stanza d’albergo. Ora sto andando un po’ in giro. Ho trovato una zona davvero interessante che ha molti negozi vintage e negozi di sneakers. Sto cercando di apprezzare di più i posti in cui mi trovo“.
Interesse e tranquillità, anche una punta di ironia, che si riflette in due affermazioni, la prima sul suo gioco e su cosa vuole inserirvi, che ritraggono una Naomi Osaka ben lontana dal cataclisma di Indian Wells: ” Sto provando ad innestare nuove cose nel mio gioco, come quello che ho fatto sul match point. Penso sia davvero bello come colpiscono e giocano Nadal, Iga, vederli, ma proprio come sapere quando colpire un dritto invece di un rovescio e sapere quando correre. Penso che molti bravi giocatori sulla terra battuta lo facciano, quindi sto cercando di imparare anche io“, dice Naomi, che nella conferenza pre-torneo aveva spiegato di aver provato a rubare qualche schema a Nadal nei giorni passati a Mallorca ad allenarsi prima di arrivare a Madrid. “Oggi per me è stato davvero divertente, poter tornare sulla terra battuta – chiude Naomi – se devo essere onesta al 100%, sono rimasta davvero sorpresa di giocare sul centrale. Può essere sembrata una partita facile, ma nella mia testa mi sono dovuta adattare a parecchie cose“.