WTA Roma: Sakkari scialacquatrice, Jabeur risorge dagli inferi

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WTA Roma: Sakkari scialacquatrice, Jabeur risorge dagli inferi

Ons Jabeur centra la seconda semifinale consecutiva in un WTA 1000. Maria Sakkari spreca un vantaggio di 6-1 5-2 30-0

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Ons Jabeur – WTA Roma 2022 (foto di Roberto dell'Olivo)
 

[9] O. Jabeur b. [4] M. Sakkari 1-6 7-5 6-1

Il primo quarto di finale della parte bassa del tabellone femminile, agli Internazionali BNL d’Italia, regala un match pazzesco. Una sfida emozionante, piena di capovolgimenti di fronte, di grandi giocate; ma anche di errori marchiani. Questi ultimi generati da un lato, dalla tensione per la posta in palio, per di più da contendersi in uno scontro contro una giocatrice che arrivava da un importante titolo vinto e dall’altro causati invece dallo sforzo profuso nelle ultime due settimane. Ma delle due protagoniste in campo, chi si deve letteralmente mangiare le mani per l’occasione mancata, è la n. 4 del ranking Maria Sakkari. La tennista di Atene si è arresa con lo score di 1-6 7-5 6-1 a Ons Jabeur dopo poco più di due ore di gioco, ma lo ha fatto dopo aver sprecato un vantaggio di 6-1 5-2 30-0 ed essendo quindi stata a due punti dalla vittoria.

Nella prima parte dell’incontro, dominio assoluto di Maria: profondità, solidità, angoli, kick mortifero e addirittura ripagando della sua stessa moneta la tunisina con una smorzata sempre pungente. Dall’altro lato una Ons irriconoscibile, totalmente svuotata dal lungo ed estenuante – tre successi al terzo set, più il primo turno qui a Roma non potendo usufruire di un bye – seppur trionfale percorso a Madrid. Lenta negli spostamenti, fallosa come non mai e testarda nel voler perseguire a tutti i costi la scelta delle palle corte, eseguite direttamente in risposta nonostante si fermassero puntualmente a metà rete.

Poi il black-out incomprensibile per una giocatrice Top 5, anche se non è la prima volta che ciò accade a Sakkari – la quale con questo ko non riesce ad eguagliare la semifinale di tre anni fa, ottenuta con un straordinario cammino partito dalle qualificazioni -. Serve due volte per il match ma smarrendo il diritto, con il quale inizia a sfornare gratuiti a più non posso, rianima la n. 7 del mondo; che riacquistando fiducia, attraverso un parziale da 33 punti a 10 e successivamente uno da 10 game a 1 ribalta un match dove era sprofondata negli inferi senza possibilità di ritorno in superfice, almeno all’apparenza. E’ la decima affermazione consecutiva – la migliore striscia della carriera – per la tennista di lingua araba; che dà seguito alla grande stagione sul rosso (in tutti i tornei sulla terra nel 2022, ha raggiunto almeno i quarti di finale) con un bilancio che recita 16-2, centrando per la prima volta il penultimo atto nella capitale italiana e la seconda semifinale consecutiva in un WTA 1000. Inoltre grazie a questo risultato, si siede sulla seconda poltrona virtuale della Race, alle spalle soltanto dell’incontrastabile Iga Swiatek. Infine ricordiamo che questo è stato il quarto confronto diretto tra le due giocatrici. Nei precedenti conduceva 2-1 la n. 4 del seeding, che si è imposta in rimonta nel 2020 al WTA di Ostrava e poi in Billie Jean King Cup. Mentre la nativa di Ksar Hellal ha vinto il loro primo scontro, risalente al 2015 a livello ITF a Sobota, in Polonia; quando entrambe erano ancora fuori dalla Top 100.

IL MATCH – Vince il sorteggio Jabeur e decide di rispondere. La curiosità è capire se la tunisina sarà in grado di mettere sul campo quella resistenza fisica e mentale necessaria, per affrontare un incontro dispendioso come quello che si prevede andrà in scena contro una picchiatrice d’eccezione qual è Sakkari, dopo lo sforzo profuso durante la cavalcata trionfale nell’altura spagnola. L’inizio della sfida conferma che i dubbi della vigilia erano assolutamente legittimi, con un approccio a dir poco sconfortante per la n. 7 del mondo. La quale nel suo primo game in battuta commette due gratuiti di rovescio e due doppi falli, confezionando il break in apertura in favore della greca. Maria si dimostra pronta e lucida nel cogliere l’occasione derivante dal disastroso avvio dell’avversaria, con grande reattività in uscita dal servizio e nella copertura del campo. Inoltre la tds n. 4 del tabellone è bravissima nell’utilizzare il kick da sinistra con straordinaria efficacia, sul quale Ons fa veramente fatica nel ricercare il giusto timing sulla palla anche perché non riesce quasi mai a leggere come dovrebbe la traiettoria del servizio dell’ex n. 3. La tennista nordafricana rischia di capitolare definitivamente, in questo primo parziale, nel quarto gioco andando sotto 15-30.

Qui però tira fuori l’orgoglio da campionessa – titolo del quale ormai, dopo il trionfo a Madrid, può vantarsi – e rinviene evitando il doppio break, senza neanche dover annullare palla break. L’essersi sbloccata fa ritrovare fiducia a Jabeur a tal punto dal permettergli, diminuendo il numero degli unforced, di arrampicarsi fino a break point nel game che segue con un recupero dei suoi in slice dal lato sinistro. La finalista d’Indian Wells è però freddissima nel frantumare la chance in risposta all’avversaria, affidandosi ad un dritto chirurgico. Infatti un altro colpo che sta funzionando a meraviglia per la 26enne di Atene è il diritto, in particolare quello anomalo, grazie al quale tiene sempre in apprensione la tunisina potendo comandare le operazioni e costringendola a dover remare da posizioni a lei non congeniali. Sakkari inizia ad inciampare nei primi non forzati, ma alla fine seppur ai vantaggi e dopo 12 punti si porta sul 4-1. Successivamente a dare seguito, un altro gioco fiume – 18 punti totali – che si rivela essere emblematico per capire la giornata negativa della talentuosa tunisina. Alcune esecuzioni abbacinanti, prime corpose; ma anche doppi falli e nuovamente troppi errori. Il risultato che ne consegue sono 3 possibilità di game sfumate e 4 palle break concesse. L’ultima è quella decisiva, altro strappo e set in ghiaccio con il gioco successivo tenuto a 0 dalla n. 4 WTA.

Sakkari continua a fornire una prestazione solidissima e soprattutto una costante capacità nel giocare profondo, anche nel secondo parziale. Mettendo sempre la palla negli ultimi centimetri di campo disponibili, fin dalla risposta, l’ateniese tiene sotto pressione la tunisina su ogni 15. E ritrovandosi ogni ribattuta dell’avversaria nei piedi; in uscita dal servizio Jabeur, lenta e macchinosa, si esibisce in una quantità industriale di gratuiti. Ma questa versione opaca di Ons non deve togliere nulla alla n. 4; straordinaria nel non perdere mai metri in difesa ed eccezionale nel ribaltare l’inerzia dello scambio con degli angoli acuti per nulla scontati. Anche la smorzata, gioiello più pregiato del tennis luccicante della 27enne di Ksar Hellal, non funziona mai e si ferma ogni qualvolta viene eseguita inopinatamente a rete. La diretta conseguenza della situazione tattica, fisica e mentale appena descritta porta ad un doppio break, che ha il sapore di vittoria in saccoccia, per la greca. Sul 3-0 Maria però si distrae un attimo, rallentando e subendo un fisiologico calo, visto il punteggio. Ciò garantisce a Jabeur prima di ridurre lo svantaggio e poi di accorciare ulteriormente il divario. Dal possibile 4-0, (anche se non si è materializzata effettivamente l’opportunità per concretizzarlo) siamo 3-2; c’è ancora partita quando invece si pensava che la pazzerella Ons fosse oramai già con la testa negli spogliatoi.

Nel tennis, si sa, basta staccare anche solo per qualche minuto la spina per far sì che l’andamento di una partita cambi radicalmente ed inesorabilmente. Sakkari adesso è più tesa e sbaglia qualcosina di troppo perché avverte la sensazione che un match che aveva in totale controllo potrebbe riaprirsi, o quantomeno rimettere in equilibrio una seconda frazione che stava dominando. Maria è costretta a fronteggiare una palla break, che vale il 3-3, si salva e ad oltranza (terzo game su tre del match, ai vantaggi vinto da lei) vola 4-2. Era l’ultimo briciolo di energie di cui la Jabeur poteva disporre, l’ultimissimo sussulto e difatti nel game che segue scialacqua un 40-0 e manda Maria a servire per l’incontro, riconsegnandole amabilmente il doppio vantaggio. Ma la n. 4 del seeding non ne vuole sapere di chiudere i giochi, trema di nuovo e con un’eccessiva e per certi versi inspiegabile – visto lo sviluppo del match – tensione allunga la sfida. Ons fa il suo, in questo secondo set si è dimostrata abile nel rimanere attaccata all’avversaria e nel sfruttare i suoi passaggi a vuoto, e si arriva al fatidico decimo game. Seconda chance di mettere le mani sulla vittoria con il servizio a disposizione per Sakkari. Il dritto però tradisce ancora, sparacchiandone una sequenza fuori di metri, a dimostrazione del fatto che nonostante sia il fondamentale con il quale procuri i danni irreparabili alle altre giocatrici, è il suo colpo più costruito e quindi nei momenti di maggiore stress, quello con cui regala.

A questo punto si assiste ad un autentico psicodramma della tennista greca, non solo arriva il secondo contro-break firmato Tunisia; ma addirittura un parziale di cinque giochi consecutivi con cui Jabeur si porta a casa per 7-5 il set. Ora Maria deve resettare dopo aver gettato alle ortiche un vantaggio di 6-1 5-2 30-0, ed essere stata dunque a due punti dal successo; altrimenti il rischio che la frazione finale vada via liscia per la n. 7 sarebbe molto concreto. La reazione non è però per nulla semplice, anzi il break immediato subito sancisce come ora la greca si senta metaforicamente sotto un treno, non riuscendo minimamente a capacitarsi di quello che è accaduto. Ons dal canto suo non si ferma, è in piena fiducia macinando a più non posso punti uno dietro l’altro: 8 game consecutivi e 33 punti a 10 – 21 a 8 per concludere il secondo. Le risposte vincenti della nordafricana non si contano più e i drop-shot in risposta, che nella prima parte del match non gli riuscivano, adesso sono invece dilanianti per l’avversaria. Maria riesce a darsi un’ultima speranza, supera incolume due palle per il 4-0 e interrompe la striscia negativa. Questo scontro non ne vuole proprio sapere di avere una sua logica o un filo conduttore chiaro e infatti la giocatrice ateniese si procura una chance per rientrare definitivamente, ma la palla corta di Ons evita l’ennesimo ribaltamento. Mancato il colpo di coda, Sakkari si consegna, abbandonando qualsiasi timido tentativo di rimonta, con un doppio fallo. Jabeur completa poco dopo una miracolosa resurrezione, è 6-1 con annesso urlo liberatorio.

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