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Roland Garros, la finale femminile: “68 minuti, non c’è stata suspense” [VIDEO]
Il direttore commenta il secondo trionfo di Iga Swiatek a Parigi

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ATP
ATP Miami: Alcaraz scansa l’ostacolo Fritz e prenota l’appuntamento con Sinner
Taylor Fritz non può nulla contro l’esuberanza atletica e tecnica di Carlos Alcaraz. Si ripete la semifnale di Indian Wells con Jannik Sinner

(da Miami il nostro inviato)
[1] C. Alcaraz b. [9] T. Fritz 6-4 6-2

“Esta es mi casa”, “questa è casa mia” sembra dire Carlos Alcaraz dell’Hard Rock Stadium. Continua l’imbattibilità del giovane spagnolo nello stadio dei Miami Dolphins, nel quale ha liquidato con la perdita di solamente sei game un Taylor Fritz che ha visto la partita allontanarsi all’orizzonte ancora prima di poterla attaccare veramente. Un break in apertura di ognuno dei due set ha messo Alcaraz nella condizione di poter giocare rilassato e di poter far partire i suoi potenti colpi da fondocampo.
Due demi volée di diritto da manuale hanno annullato le due palle break fronteggiate nel primo set, spegnendo le velleità di Fritz che è naufragato sulla sua seconda di servizio (solo 38% di realizzazione), troppo monotona e prevedibile per un ribattitore formidabile come Alcaraz.
PRIMO SET – Per terminare i primi tre giochi ci sono voluti quasi 20 minuti, costringendo svariate centinaia di spettatori ad aspettare fuori dalle porte d’ingresso con cibarie e bevande in mano, perdendosi l’unico break del set, realizzato da Alcaraz nel game d’apertura e figlio di una partenza piuttosto lenta di Fritz (solo due prime di servizio e 0-30 in poco più di un minuto) e di una risposta di rovescio lungolinea vincente di Alcaraz.
I due protagonisti usano bene il contropiede negli scambi da fondocampo, Fritz prova ad accelerare con il diritto, ma Alcaraz gli tiene testa. L’americano s’impegola in un game complicato sullo 0-2 nel quale non concede palle break ma deve sudare per 16 punti di prima di tenere il suo primo turno di battuta con due splendidi pallonetti liftati.
Alcaraz deve fronteggiare una palla del controbreak che però annulla con una demi volée di diritto smorzata su un serve and volley che ha probabilmente fatto sobbalzare sulla poltrona di cuoio verde John McEnroe seduto in prima fila. Due game più tardi la storia si ripete con un’altra demi volée di diritto che annulla la seconda palla del contro break.
Lo spagnolo è pronto a seguire tutte le aperture che riesce a crearsi, ma è Fritz che è monotono sulla seconda di servizio, sempre posizionata al corpo di Alcaraz e mai creatrice di situazioni offensive favorevoli.
Le varianti alla battuta le prova invece Carlitos, che dopo essere punito da una risposta di rovescio vincente sul primo servizio esterno giocato da una posizione vicina al corridoio di sinistra, tiene il game del 5-4 con tre servizi slice da destra micidiali: dopo 47 minuti Alcaraz è a un set dalla semifinale.
SECONDO SET – Con il pubblico ormai tutto arrivato nei propri posti a creare una splendida cornice per una altrettanto splendida serata primaverile (24 gradi con bassa umidità, portata via dai violenti temporali della mattinata), il canovaccio del primo set si ripeteva in maniera ancora più brutale per Fritz: Alcaraz trovava tre grandi risposte nel game d’apertura e strappava a zero la battuta allo statunitense, ancora una volta nella posizione di inseguire fin dall’inizio del parziale.
Alcaraz è incredibilmente “clutch” sui punti importanti, chiudendo la porta in faccia a Fritz ogni volta che anche solo la prospettiva di una palla break potrebbe presentarsi. Sul 2-4 Fritz iniziava il game servendo con le palle nuove con un doppio fallo, un diritto lungo e una steccata sulla seconda di servizio. Alcaraz non esitava e con una risposta aggressiva andava a servire per il match chiudendo un 6-4, 6-2 in un’ora e 16 minuti.
Si tratta della decima vittoria consecutiva di Alcaraz in questo Sunshine Double, la diciassettesima della stagione su 18 match disputate, e con un record su suolo americano che racconta di 28 vittorie e due sconfitte nelle ultime due stagioni.
Si perfeziona quindi anche a questo Miami Open presented by Itaú la semifinale che (quasi) tutti volevano, ovvero la rivincita di quella di Indian Wells tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner che infiammerà il venerdì sera all’Hard Rock Stadium di Miami.
Flash
WTA Miami: Kvitova piega Alexandrova al terzo, trova Cirstea in semifinale
La ceca non aveva mai raggiunto il penultimo atto in Florida e lo giocherà da favorita contro la rumena

Dopo i ritardi causati dalla pioggia il tabellone femminile ha la sua seconda semifinale: Petra Kvitova ha battuto sul Centrale del Miami Open all’Hard Rock Stadium, Ekaterina Alexandrova dopo un match di grande tensione da parte di entrambe per la posta in palio. L’esperienza della ceca le vale un ruolo da favorità nella semifinale di venerdì contro Sorana Cirstea, pur reduce dallo scalpo prestigioso di Sabalenka. Si tratta della dodicesima stagione in cui la ceca raggiunge almeno una semifinale a livello di WTA 1000, un record da quando esiste la categoria
[15] P. Kvitova b. [18] E. Alexandrova 6-4 3-6 6-3
L’unico precedente (+ un walkover) tra le due giocatrici è ormai lontano 3 anni, pur dominato da Petra all’Australian Open 2020. Oggi le due ragazze sono molto più vicine in classifica e nel rendimento.
PRIMO SET – Primo game del match subito particolarmente lungo: Alexandrova sbaglia un dritto in diagonale e commette un doppio fallo, concede una palla break, ma la annulla con un meraviglioso rovescio lungolinea in controbalzo. La russa mette più volte la prima e riesce così a tenere il servizio. Kvitova ha altre due palle break per un altro doppio fallo della russa, ma la ceca sbaglia due dritti. La chance buona è la terza, con Alexandrova che concede ancora con il dritto. La tennista boema è solida con la battuta, meno la russa che rischia di lasciare ancora qualcosa per strada, ma tiene i successivi due turni. La ceca lascia andare i colpi avanti 5-3 in risposta, incide in un paio di casi con la risposta di dritto e la 28enne di Čeljabinsk commette un doppio fallo: è poi brava a risalire con un ace e uno splendido lungolinea di rovescio. Kvitova va a servire per il set e si conferma intoccabile, scagliando anche un ace di seconda e chiudendo il primo set per 6-4, tenendo la battuta a zero.
SECONDO SET – Alexandrova rischia già qualcosa all’inizio del secondo set con una risposta vincente di Kvitova, ma la numero 18 del mondo si salva aggrappandosi alla prima di servizio ai vantaggi. La due volte campionessa di Wimbledon concede per la prima volta palla break nel match con un doppio fallo, ma la annulla prontamente con una curva da sinistra al servizio e con un dritto debordante in lungolinea. L’attuale numero 12 del mondo concede un’altra palla break, annullata da un’altra prima vincente. Aumentano però gli errori per la ceca che commette un secondo doppio fallo nel quarto gioco, ma la russa sbaglia la risposta e Kvitova riesce ad uscire da un turno di servizio avendo annullato ben quattro palle break. Alla fine il break per la russa arriva con una splendida smorzata e una risposta in allungo stretta di rovescio, per salire al comando sul 4-2. La russa non concede più chance sul suo servizio, è fredda e chiude il secondo set con il punteggio di 6-3.
TERZO SET – Il terzo set, iniziato dopo una lunga pausa, fila via liscio come l’olio fino al 3 pari e come spesso accade è la seconda metà del set decisivo a condensare tutte le emozioni di un match così teso ed equilibrato. Kvitova annulla una delicata palla break nel settimo gioco ed esulta come se avesse vinto quando tiene il turno di servizio: di fatto lascia intendere che il turning point del match è appena passato. Sarà così sul serio, dopo il cambio di campo la tensione tradisce Alexandrova che commette due doppi falli gravissimi prima di cedere la battuta ai vantaggi. Sul 5-3 la russa è incredula quando un suo dritto in ginocchio esce di pochi millimetri e scaglia a terra la racchetta con rabbia. Anche Kvitova si concede un doppio fallo sul primo match point, ma il secondo è quello buono per centrare la semifinale e sfoderare il suo classico, bellissimo sorriso.
ATP
ATP Miami: Khachanov travolge uno spento Cerundolo
Francisco Cerundolo dura solo pochi game poi è un assolo di Khachanov. Nella sua quarta semifinale ‘1000’ sarà derby con Medvedev

Francisco Cerundolo lotta per pochi giochi poi, dal 3-2 nel primo set, sprofonda in un vortice di errori ed esitazioni, facendosi così travolgere da un Karen Khachanov solido, aggressivo ed estremamente efficace. Il russo chiude un match a senso unico con lo score di 6-3 6-2 in un’ora e 15 minuti, accedendo alla sua quarta semifinale in un torneo ‘1000’. Dall’altra parte della rete ci sarà un altro russo, Daniil Medvedev (vittorioso contro Eubanks), che sale a 27 vittorie stagionali (con sole 3 sconfitte).
[14] K. Khachanov b. [25] F. Cerundolo 6-3 6-2
Un avvio di match dagli scambi prolungati ed estenuanti quello tra Karen Khachanov (16 ATP) e Francisco Cerundolo (31 ATP). L’argentino cerca di ubriacare il russo con i suoi palleggi martellanti e, alla terza occasione di break, gli strappa la battuta portandosi sul 3-2 e servizio. Nonostante una buona resistenza da fondocampo, Karen non sempre riesce a fronteggiare il ritmo frenetico del tennis avversario. Tuttavia, il russo reagisce nel migliore dei modi, dimostrandosi sempre molto aggressivo e propositivo, tanto da infliggergli il controbreak e il sorpasso sul 4-3.
Da questo momento, l’argentino perde totalmente il controllo del proprio gioco, produce un tennis disordinato e disattento, subendo l’aggressività di Khachanov. Cerundolo continua a snocciolare errori mentre Karen realizza un rapido sprint di quattro giochi consecutivi, intascando il primo parziale 6-4 in 37 minuti.
Il secondo set è del tutto a senso unico. Continua il festival degli errori da parte dell’argentino, totalmente in confusione e, in men che non si dica, Karen prende il largo sul 4-1 per poi chiudere l’incontro 6-2 grazie al settimo ace. Si tratta per lui della quarta semifinale in un Masters 1000, la prima dall’Open del Canada del 2019. Nel penultino round affronterà il connazionale e amico Daniil Medvedev.